Retrocessioni, capitani e polemiche un po’ così: uno Zibaldone in odor di Sei Nazioni

Un po’ di notizie sparse:
Caos inglese, ma non ora
La vicenda è nota: i Saracens hanno fatto i furbi e per tre stagioni consecutive non hanno rispettato la normativa sul salary cap. Dopo essere già stati multati per oltre 5 milioni di sterline e penalizzati di 35 punti sono stati messi di fronte a una scelta dal board della Premiership, ovvero consegnare i libri contabili a una società esterna per tutti i controlli del caso oppure essere retrocessi d’ufficio: l’opzione preferita è stata la numero 2 (qui un po’ di dettagli in più) e la prossima stagione la squadra londinese giocherà nel Championship, la “Serie B” d’Oltremanica.
E cosa decideranno di fare i vari Farrel, Itoje, Vunipola? I loro contratti termineranno con l’ultimo match della prossima primavera, poi potrebbero rimanere in patria ma non sono poi così tante le società che se li possono permettere e diversi club francesi hanno già l’acquolina in bocca. Ma se andassero all’estero la nazionale dovrebbe chiudere loro le porte.
Ma questa è la teoria, perché nella più prosaica realtà a Londra e dintorni si sta pensando a una soluzione eccezionale per una situazione eccezionale, perché non è davvero pensabile che il XV con la rosa rossa sul petto possa rinunciare a quei tre. Fino ai test-match di questa estate non ci sono problemi, dopo invece…
Eddie Jones e il suo staff proteggeranno atleti e gruppo per il Sei Nazioni in arrivo, tra marzo e maggio verrà trovata una qualche soluzione. Se sarà più o meno raffazzonata ce lo dirà il tempo.

Nazionale: Luca Bigi e il Maggior Consiglio
“Abbiamo avuto l’opportunità di identificare un gruppo di 7 atleti che avranno un ruolo di leadership all’interno della squadra, per contribuire a sviluppare una cultura interna al gruppo, affidando i gradi di capitano a Luca Bigi. Si tratta certamente di una grande responsabilità per lui, ma anche di una chance per continuare la propria crescita come giocatore, affiancato dagli altri atleti che riteniamo possano influenzare in modo positivo il gruppo, in un ruolo doppiamente strategico come tallonatore e come capitano”.
Con queste parole il ct azzurro Franco Smith ha affidato i gradi di capitano al tallonatore delle Zebre, che sarà aiutato da un nutrito gruppo di compagni. Ogni squadra ha dinamiche interne tutte sue, non ne esiste una giusta o una sbagliata, ci sono quelle più o meno adatte alle persone coinvolte e alla loro alchimia.
Non è abituale che un ct dia un riconoscimento pubblico simile a un gruppo così numeroso di suoi giocatori ma Franco Smith è persona di buon senso.

Una sorpresa chiamata Italia
Alla presentazione del Sei Nazioni a Londra il ct Franco Smith fa il misterioso: “Non voglio dire subito a tutti cosa vogliamo fare, vogliamo tenere nascosto cosa intendiamo mettere in campo, il fattore-sorpresa è a nostro favore”.
Senza sarcasmo: boh.

Una polemica (oggi) senza fondamento
C’è una domanda che qua e là fa capolino da qualche settimana. Compare nelle chiacchiere e nel mare magnum dei social network in maniera magmatica e disordinata: quanti biglietti sono stati venduti per le due gare interne del Sei Nazioni dell’Italia? Chi fa questa domanda generalmente allega il link del sito ufficiale che vende i tagliandi dove c’è la piantina dello Stadio Olimpico che dà una ampia possibilità di acquisto. Il sottinteso è che la prevendita andrebbe parecchio a rilento.
Giusto un paio di puntualizzazioni. Numero uno (un po’ da ufficio stampa FIR): vi ricordo che oltre ai biglietti per le singole partite ci sono pure gli abbonamenti che danno diritto all’ingresso per entrambe, che non sono esauriti ma non ce ne sono moltissimi.
Puntualizzazione numero due, quella del buon senso: come si fa a dire oggi che si stanno vendendo pochi biglietti se non solo non abbiamo il dato attuale ma nemmeno quello che dovrebbe fare da termine di paragone? Perché non sappiamo quanti biglietti erano stati venduti uno o due mesi prima delle partite per l’edizione 2019, 2018 o quelle prima. Quindi si starebbero vendendo pochi tagliandi esattamente rispetto a cosa? Come si fa dire una cosa del genere oggi? Lo si fa se si vuole criticare a prescindere, e questa ultima cosa viene detta/scritta da uno che non ha mai lesinato critiche… Dai, fate i bravi e aspettiamo i dati di vendita ufficiali definitivi.

Ornel Gega costretto a lasciare
“Con vivo rammarico Benetton Rugby è costretta a comunicare che il giocatore Ornel Gega, a seguito all’infortunio occorso nell’agosto 2017 e a causa dell’insorgenza delle complicazioni mediche post operatorie, è costretto a ritirarsi definitivamente dall’attività agonistica. Tutti gli sforzi riabilitativi compiuti dallo staff medico biancoverde, nonché l’impegno profuso dal ragazzo non sono bastati a porre rimedio a quanto accaduto”.
Questo il comunicato del club biancoverde. Nulla da aggiungere, se non che mi dispiace davvero molto, Treviso e la nazionale perdono una pedina preziosa. In bocca al lupo Ornel.

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La ballata di Heathcote e Warburton: il blues triste del rugby moderno

Due storie diverse, eppure molto simili, finite sui giornali a poche ore di distanza l’una dall’altra. E che dovrebbero spingere il rugby a farsi qualche domanda

Sam Warburton, solo 30 anni da compiere il prossimo 5 ottobre, lascia il rugby giocato. Uno dei giocatori più forti e determinanti nel suo ruolo (e non solo) degli ultimi 10 anni appende gli scarpini al chiodo perché non ce l’ha fatta a recuperare da due infortuni che gli hanno fatto saltare interamente l’ultima stagione. Detta meglio: ha capito che non riuscirà a tornare ai livelli oggi richiesti dal rugby internazionale. I suoi 74 caps con il Galles, le sue 103 gare con i Cardiff Blues, la fascia da capitano con i British & Irish Lions che hanno costretto nell’estate di un anno fa gli All Blacks a pareggiare la serie con la prestigiosa selezione sono ora nel bagaglio dei ricordi di un ex giocatore.
Tom Heathcote è uno scozzese di Inverness. Ha 26 anni, mediano di apertura, ha giocato con le maglie di Edimburgo, Bath e Worcester Warriors. Ha vestito le maglie della nazionale scozzese A, per tre volte quella della nazionale maggiore del suo paese e – per non farsi mancare nulla – pure quella dell’U20 inglese. Un giocatore di buona qualità che oggi è senza contratto: una serie di infortuni alla testa hanno limitato il suo utilizzo nel corso degli ultimi anni e il campo da gioco nell’ultima stagione lo ha praticamente sempre visto da lontano.

Due storie che sembrano lontanissime ma che invece sono molti più vicine di quello che una prima e superficiale impressione può lasciare. Perché entrambe ci dicono tanto sul rugby di oggi, uno sport in cui l’aspetto fisico oggi è sempre più centrale sovraesposto. Che lo si faccia per motivi tecnici o di mero spettacolo poco conta, perché  alla lunga i risultati sono (anche) questi.
Qualche ora prima che Warburton annunciasse il suo ritiro il Daily Telegraph ha pubblicato un articolo in cui si parte proprio da Tom Heathcote per raccontarci le storie semisconosciute di tantissimi giocatori che vengono “persi” per via degli infortuni. No, perdonatemi, anche questa cosa si può dire meglio: dei giocatori che rimangono senza contratto per via degli infortuni, che non è la stessa cosa. Perché Warburton, se avesse voluto, avrebbe potuto prendersi altri sei mesi o un anno per cercare di recuperare dai suoi guai fisici. Heathcote e quelli come lui no.
Perché Heathcote è in realtà clinicamente abile e arruolato, può giocare: lo dicono i medici. In teoria. La pratica è che i club non si fidano e quindi un giocatore che magari non sarà un fenomeno ma che ha comunque non poche qualità a oggi non ha una squadra.
E gli Heathcote sono tanti: secondo il quotidiano britannico il 14% dei giocatori che erano nelle rose delle squadre che hanno preso parte all’ultima Premiership non avranno un contratto e non saranno al via tra qualche settimana nella nuova stagione.

Certo, ognuno ha la sua storia, e tutte hanno le loro caratteristiche uniche. Qualcuno dirà che queste cose succedevano anche prima del professionismo. Vero, però il 14% sono davvero tanti. Il fatto è che i club hanno la possibilità di “tagliare” un giocatore se questi supera un tetto di mesi di stop per infortuni. E il Telegraph cita la vicenda di Max Davies, un anno fa tra i protagonisti dell’Inghilterra U20 arrivata seconda ai Mondiali di categoria del 2017 e il suo club – i Falcons – già lo scorso aprile gli ha comunicato che sarebbe rimasto senza contratto,
La combinazione tra un gioco sempre più fisicamente brutale e le necessità dei club rischiano di creare un mix davvero pericoloso per il rugby. La RPA, l’associazione dei giocatori inglese, ha stimato che solo un quarto di quel 14% alla fine riuscirà ad ottenere un qualche contratto e chiede che il problema venga quantomeno affrontato.
Forse accostare Warburton e Heathcote (e i suoi “simili”) è arbitrario, non lo penso, ma capisco anche che qualcuno possa sostenerlo. Forse non sono due facce di uno stesso problema, ma sono comunque aspetti tra loro accostabili e che devono spingere federazioni e World Rugby a farsi qualche domanda.

Pochissime novità, nessun riposo: azzurri in Giappone (solo) per vincere

Partiamo da Saracens e Leinster che hanno conquistato rispettivamente Premiership e Pro14. Poi dal dominio irlandese (Sei Nazioni, Champions Cup e torneo celtico) si passa a parlare della nazionale che è sbarcata nel Paese del Sol Levante per due match davvero importanti. E le convocazioni del ct azzurro Conor O’Shea lo confermano…

Petrarca-Calvisano per lo scudetto, e poi un sacco di semifinali e barrage: il programma del fine settimana

ph. Fotosportit/FIR

Finale d’Eccellenza, semifinali di Pro14, spareggio celtico di Champions Cup, semifinali di Premiership e barrage di Top 14: il fine settimana ovale che ci attende è decisamente ricco

FINALE D’ECCELLENZA: PETRARCA-CALVISANO
Sabato 19 maggio, Padova ore 17 (diretta streaming su Rugby Channel)
Ultimo atto del nostro massimo campionato nazionale. Al “Plebiscito”  si affrontano le due squadre migliori del torneo, quelle che comunque avevano chiuso la regular season alle prime due posizioni della classifica. Nelle altre due sfide della stagione i bresciani si erano imposti in casa per 3 punti (19-16) mentre nella partita di ritorno i bianconeri hanno superato i campioni uscenti 18-17. Grandissimo equilibrio quindi.
Quinta finale consecutiva per il Calvisano (tre vittorie e una sconfitta lo score) e il tecnico Massimo Brunello ha le idee molto chiare: “andremo in campo per dare il tutto per tutto per cercare di riconfermare il nostro titolo di Campioni d’Italia. Ci troveremo davanti una squadra forte e determinata che in stagione regolare ci ha preceduti, ma vogliamo giocarci tutte le nostre possibilità per provare a batterla. Abbiamo, come è stato per quasi tutta la stagione, diversi infortunati, ma alla fine la forza del Calvisano resta il gruppo”.
Petrarca che gioca in casa e che si presenta con qualche pronostico a suo favore in più, ma sul campo oltre al Calvisano ci sarà da battere la tensione. Il coach, Andrea Marcato, non si nasconde: “
Sarà un’emozione unica giocare la finale scudetto nel nostro Plebiscito. È una partita che si prepara da sola, non servono motivazioni, discorsi di rito o altro. Con i ragazzi abbiamo trascorso questi giorni stando insieme, allenando i piccoli dettagli. Anche per Calvisano non servono molte parole, sono i campioni in carica, che da anni vincono scudetti o arrivano comunque in finale. Sono la squadra più completa, ottima in tutti i reparti e situazioni di gioco, con il miglior allenatore italiano ed in più vantano l’esperienza che temo oltremodo. Per questa partita, più che mai, il nostro focus sarà sul mantenimento del possesso, sulla difesa e sulla disciplina”.

Petrarca: Ragusi; Capraro, Riera, Bettin, Rossi; Menniti-Ippolito, Su’a; Trotta, Lamaro, Conforti; Saccardo (cap.), Cannone; Rossetto, Santamaria, Borean
Riserve: Acosta, Delfino, Scarsini, Gerosa, Michieletto, Nostran, Francescato, Rizzi
Calvisano:  Tuimavave; Balocchi, Chiesa, Mortali, De Santis; Novillo, Semenzato; Tuivaiti, Zdrilich, Pettinelli; Andreotti, Cavalieri; Zilocchi, Morelli (cap), Fischetti
Riserve: Giovanchelli, Rimpelli, D’Onofrio, Archetti, Casilio, Dal Zilio, Susio, Biancotti.

SEMIFINALI PRO14
Glasgow Warriors-Scarlets (venerdì 18 maggio, ore 20.45)
Leinster-Munster (sabato 19 maggio, ore 16.15)
Nel weekend si distribuiscono i due pass per la finalissima del 26 maggio. Si parte stasera dallo Scotstoun di Glasgow (diretta su eurosport player alle 20.45 e differita su Eurosport 2 alle 23) dove i Warriors dominatori della stagione ospitano gli Scarlets che hanno chiuso la stagione regolare al primo posto della Pool B assieme al Leinster a quota 70 punti. Lo scorso 7 aprile a Llanelli vinsero i padroni di casa 26 a 8 ma il XV in maglia rossa non potrà contare su Halfpenny infortunato.
L’altra semifinale è una gara che non ha bisogno di presentazioni, il derby irlandese per eccellenza: Leinster-Munster (in diretta sabato su Eurosport 2 e Eurosport Player) è una sfida tra due scuole e due mentalità, oltre che tra due formazioni fortissime. Formazioni non ancora annunciate al momento della pubblicazione di questo articolo.
Il fine settimana celtico propone anche lo spareggio tra Ulster e Ospreys a lungo inseguito anche dal Benetton Treviso e che mette in palio un posto nella prossima Champions Cup: si gioca domenica alle ore 16 (diretta su eurosport player), arbitra Marius Mitrea.

Glasgow Warriors: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Nick Grigg, 12 Sam Johnson, 11 DTH van der Merwe, 10 Finn Russell, 9 George Horne, 8 Ryan Wilson (c), 7 Callum Gibbins, 6 Matt Fagerson, 5 Jonny Gray, 4 Tim Swinson, 3 Zander Fagerson, 2 Fraser Brown, 1 Jamie Bhatti
Riserve:16 George Turner, 17 Alex Allan, 18 Siua Halanukonuka, 19 Rob Harley, 20 Chris Fusaro, 21 Henry Pyrgos, 22 Peter Horne, 23 Ruaridh Jackson
Scarlets: 15 Johnny McNicholl, 14 Tom Prydie, 13 Scott Williams, 12 Hadleigh Parkes, 11 Steff Evans, 10 Rhys Patchell, 9 Gareth Davies, 8 John Barclay 7 James Davies, 6 Aaron Shingler, 5 Steve Cummins, 4 Tadhg Beirne, 3 Samson Lee, 2 Ken Owens (c), 1 Rob Evans
Riserve: 16 Ryan Elias, 17 Wyn Jones, 18 Werner Kruger, 19 Lewis Rawlins, 20 Will Boyde, 21 Jonathan Evans, 22 Dan Jones, 23 Steff Hughes

Infine un accenno ai campionati inglese e francese.
In Premiership via alle semifinali: Saracens-Wasps ed Exeter-Newcastle si giocano entrambe sabato rispettivamente alle 13.30 e alle 16 e 30.
In Top 14 stasera alle 21 è in programma Tolone-Lione, con la vincitrice che si giocherà tra una settimana la semifinale con Montpellier mentre sabato alle 16.15 Tolosa-Castres deciderà la sfidante del Racing92.

A lunedì

Le semifinali delle coppe europee e il recupero Zebre-Ospreys: la guida del weekend ovale

Un fine settimana davvero intenso quello che ci attende, con le semifinali di Champions e Challenge Cup e Zebre-Ospreys, recupero della 17a giornata del torneo celtico. Qui tutte le info

A fermarsi a questo giro sono l’Eccellenza, che vedrà disputarsi le semifinali di andata nel prossimo fine weekend, e il Benetton Treviso. Gli appuntamenti principali sono ovviamente le semifinali delle due principali competizioni europee per club che mettono in palio i biglietti per le finalissime di Bilbao, iniziamo da qui.

Challenge e Champions Cup
iniziamo dalla meno importante delle due, la Challenge, per motivi di ordine cronologico: le sue semifinali vengono giocate prima.
Il programma prevede Gloucester – Newcastle e Cardiff Blues – Pau. La prima si gioca stasera ed è l’unica sfida del fine settimana di cui al momento della pubblicazione di questo articolo disponiamo delle formazioni. Fischio d’inizio alle 20 e 45 (diretta su Eurosport Player) al Kingsholm tra i cherry & white padroni di casa e i Falcons, due formazioni vicinissime anche nel campionato inglese che al momento vede il XV del nord Inghilterra al quarto posto a 59 punti, tre lunghezze in più dei biancorossi (oggi sesti). Gloucester che si è imposto in Premiership all’andata – in trasferta – per 29 a 7 ed essere invece sconfitto in casa di un solo punto (20-21) lo scorso inizio marzo nella partita di ritorno. Nei quarti di finale hanno avuto la meglio su Connancht (il Gloucester) e Brive (i Falcons). Sfida davvero equilibrata. Le formazioni:

Gloucester: 15 Jason Woodward, 14 Tom Marshall, 13 Billy Twelvetrees, 12 Mark Atkinson, 11 Henry Trinder, 10 Billy Burns, 9 Callum Braley, 8 Ben Morgan, 7 Jake Polledri, 6 Ruan Ackermann, 5 Mariano Galarza, 4 Ed Slater (c), 3 Fraser Balmain, 2 Motu Matu’u, 1 Paddy McAllister
Riserve: 16 James Hanson, 17 Josh Hohneck, 18 John Afoa, 19 Freddie Clarke, 20 Lewis Ludlow, 21 Ben Vellacott, 22 Andy Symons, 23 Charlie Sharples
Newcastle: 15 Simon Hammersley, 14 Chris Harris, 13 Maxime Mermoz, 12 Josh Matavesi, 11 Zach Kibirige, 10 Joel Hodgson, 9 Michael Young (c), 8 Ryan Burrows, 7 Gary Graham, 6 Evan Olmstead, 5 Sean Robinson, 4 Calum Green, 3 Scott Wilson, 2 Scott Lawson, 1 Sam Lockwood
Riserve: 16 Santiago Socino, 17 Rob Vickers, 18 Trevor Davison, 19 Will Witty, 20 Mark Wilson, 21 Sam Stuart, 22 Adam Radwan, 23 Tom Penny

Sabato alle 14 tocca a Cardiff Blues-Pau sul prato dell’Arms Park (diretta su Eurosport Player). Un anno fa erano nella stessa pool della fase a gironi e in entrambi i match a prevalere furono i gallesi per 27-12 e 21-22. Quest’anno si sfidano dopo che i Blues hanno eliminato Edimburgo nei quarti di finale mentre i pirenaici hanno avuto la meglio sullo Stade Francais. Nei rispettivi campionati si trovano nella parte medio-alta della classifica con Cardiff che è quarto nella Conference A del torneo celtico mentre Pau è settimo, a ridosso delle primissime posizioni.

Passiamo alla Champions Cup. Il programma prevede sabato a Dublino la sfida celtica tra Leinster e Scarlets, domenica a Bordeaux quella tra Racing92 e Munster.
All’Aviva Stadium le squadre si presenteranno alle 16 e 30 (diretta tv su Eurosport 2) con i padroni di casa che sono favoriti d’obbligo ma attenti ai gallesi. Le due formazioni occupano le prime due posizioni della Conference B del Pro14 e nelle sfide dirette del torneo celtico il Leinster ha vinto una volta 20 a 13 mentre la seconda gara si è chiusa su un pareggio per 10 a 10. Nei quarti di finale gli irlandesi hanno avuto la meglio sui Saracens mentre i gallesi hanno superato l’ostacolo La Rochelle.
Domenica alle 16 e 15, sempre su Eurosport 2, toccherà a Racing92-Munster, che hanno rispettivamente eliminato Clermont e Tolone. Sfida anche qui dal pronostico davvero difficile tra due squadre che vanno fortissimo anche nei rispettivi campionati (secondi a pari merito con Tolosa i parigini e secondi in solitaria gli irlandesi).
Mi sbilancio: il (mio) cuore vorrebbe vedere una finale Scarlets-Munster

Infine i recuperi di Pro14. Le Zebre giocano la loro ultima gara interna della stagione ospitando alle 18 e 45 (diretta tv su Eurosport 2) gli Ospreys nel recupero della 17a giornata del torneo celtico. La squadra di Parma viene dalla vittoria faticosa e sofferta sui Dragons mentre i gallesi sono stati battuti a Belfast dall’Ulster: ospiti che sono più sulla carta partono con i favori del pronostico, ma che ormai non hanno più nulla da chiedere alla stagione mentre la matematica lascia ancora aperta una piccola possibilità alle Zebre di lasciare al Connacht l’ultima posizione di Conference.
Abbiamo parlato di recuperi, al plurale, perché oltre a Zebre-Ospreys si gioca una partita che interessa davvero tanto al Benetton Treviso, ovvero Ulster-Glasgow (ore 19.05, sempre sabato e sempre in diretta su Eurosport Player). I nordirlandesi sono in corsa per un posto nello spareggio che mette in palio un posto nella prossima Champions Cup assieme ai biancoverdi. Oggi li separa un solo punto, in caso di vittoria dell’Ulster con il punto di bonus la faccenda si chiuderebbe lì, con tutti gli altri risultati la decisione sarebbe rimandata tra una settimana, quando si giocherà l’ultimo turno di regular season del Pro14: il Benetton deve affrontare al Monigo il derby con le Zebre, l’Ulster va a far visita al Munster. Che dire: forza Glasgow!

A lunedì