Cilindrate e profondità vere e presunte: Italia-Australia e Irlanda-All Blacks nel Tinello di Vittorio Munari torna

Le partite di Padova e Dublino vengono spulciate in profondità: che cosa “lasciano” e ci dicono le sconfitte di Italia e Nuova Zelanda rispettivamente contro Australia e Irlanda? E sabato a Roma la sfida tra azzurri e tuttineri

Errori arbitrali che oscurano limiti e demeriti: cose da non fare dopo Italia-Australia

Ph. Fotosportit/FIR

Nel rugby le decisioni dell’arbitro non si discutono: questo il ritornello che conosciamo tutti. A Padova abbiamo visto errori che lasciano davvero stupiti, però no, non abbiamo perso per quello. E mettere l’accento proprio lì è tafazziano

Lo dico subito, senza girarci attorno: l’Italia vista di Padova non avrebbe battuto l’Australia vista a Padova nemmeno se si fosse giocato per 160 minuti. Intendiamoci, all’Euganeo è scesa in campo nel complesso una discreta Italia contro una pessima (nel complesso) Australia. Il fatto è che oggi i nostri limiti sono superiori ai loro demeriti. Brutale? Forse, ma è così. Opinione personalissima, va da sé.
Dice: sì ma quella meta non data a Tebaldi… Vero. Un errore inconcepibile da parte di un arbitro – anche lui – non all’altezza della situazione, e non solo per gli errori evidenti, ma proprio per la gestione complessiva del match. Passi sul fatto che magari dal campo e “in diretta” ha giudicato il nostro numero 9 in fuorigioco, non si può soprassedere invece sulla decisione di non essersi rivolto al TMO. Si può discutere anche sulla meta di Tupou dopo pochi minuti del secondo tempo, la terza per gli ospiti, ma la presunta ostruzione nell’azione da parte del XV in maglia gialla è nel campo delle interpretazioni, la marcatura annullata a Tebaldi no. Era cristallina.

Detto questo: davvero pensate che una meta segnata al 14′ del primo tempo poteva incidere così in profondità nel match? Beh, io questa certezza non ce l’ho proprio. Anzi. Poteva dare sicurezza a noi e minare le già non molte certezze australiane? Plausibile. Però pensare che quella stessa marcatura, se assegnata, avrebbe potuto dare invece una sveglia agli uomini allenati da Cheika è altrettanto possibile. Sono ipotesi, nessuna delle due campata per aria. Semplicemente non lo sappiamo. Le cose certe sono due: la meta di Tebaldi era valida e l’Italia non ha perso per colpa dell’errore dell’arbitro Gauzere.
Quella vista a Padova è stata un’Australia brutta, molto brutta, una delle peggiori degli ultimi 20 anni (per tanti la peggiore tout court). Una squadra con poche idee e pure parecchio confuse, a cui le skills tecniche certo non mancano ma in profondissima crisi di identità. Nel nostro momento migliore – la prima mezz’ora di gioco – siamo entrati nei loro 22 metri tre volte, forse quattro. Non siamo mai riusciti a procurarci e raccogliere punti da calci piazzati. Quella stessa Australia negli ultimi 10 minuti della prima frazione ha marcato due mete. Tre, se ci mettiamo i primissimi minuti del secondo tempo. Davvero, non capisco: di cosa staremmo esattamente parlando? A un’Australia mediocre sono bastati 15 minuti per portarsi a casa una partita contro una discreta Italia. Dovremmo discutere e parlare di questo, non dell’arbitro.

Intendiamoci, dovremmo farlo non perché “nel rugby le decisioni dell’arbitro non si discutono”, ma perché le nostre tare e i nostri limiti non li supereremo mai se andiamo alla ricerca di alibi, siano essi inconsci o meno.
I fischietti non ci rispettano e non usano lo stesso metro che hanno con gli altri? Sai la novità, basterebbe chiedere un’opinione in merito a giocatori e dirigenti di Zebre e Benetton Treviso… Non è molto bello da dire, non risponde ad ideali sportivi decoubertiniani, ma chi vince di più ha più peso. Noi non vinciamo mai, o quasi mai. Se al nostro posto ci fossero stati gli All Blacks, o l’Inghilterra, o l’Irlanda, sono sicuro che la meta di Tebaldi sarebbe stata assegnata o quantomeno analizzata. Però il rispetto bisogna guadagnarselo, non te lo regala nessuno. E quest’ultima frase riguarda la nostra dirigenza, non i giocatori.

Tornando al campo: difendere bene è importante, e noi a Padova lo abbiamo fatto per lunghi tratti, ma se non offendi poi non vinci. La touche australiana è stata al di sotto della sufficienza, ma la nostra è stata anche peggiore. Perdere un pallone per un in avanti a pochi metri dalla meta può capitare, ma se la cosa si ripete più volte nel corso di un match vuol dire che c’è un problema. Le nostre marcature contro le formazioni più forti nascono spesso da intercetti, che fanno ovviamente parte del gioco ma che allo stesso tempo in qualche modo “denunciano” una difficoltà nella fase di costruzione.
Mi ripeto: i giocatori in tutto questo sono i meno colpevoli, sono il risultato di un movimento che dà questo tipo di “produzione”. E il punto ormai non è più se siamo messi meglio o peggio di 20 anni fa, quando entravamo nel Sei Nazioni (e in my own opinion la risposta è ahimé scontata) ma la questione vera e dirimente è un’altra: tenendo conto della situazione data, come saremo tra 15 o 20 anni? 
Quindi, please, non tiriamo in mezzo gli arbitri più del dovuto, che quello è il sentiero migliore per muoversi il meno possibile. Una ipotesi che mi affascina come un gatto attaccato agli zebedei.

Ps: due consigli non richiesti.
Primo: cara DMAX, le inquadratura dalla linea laterale ad altezza uomo sono sicuramente spettacolari, ma non si capisce assolutamente nulla di quello che succede.
Secondo: cara FIR, io capisco la volontà di “musicare” le mete, ma davvero vogliamo usare Ligabue per quelle dell’Italia? Davvero “Urlando contro il cielo”?

Pubblicità

Un altro sabato di test-match: la guida da Italia-Australia a Francia-Argentina. E il mondo guarda Irlanda-All Blacks

Ph. Fotosportit/FIR

Australia come bersaglio grosso messo nel mirino da Conor O’Shea per questo mese di novembre. Lo sentiamo dire da settimane, e il motivo è stato di salute dei nostri avversari di Padova, che arrivano da una lunga serie di ko. Il gap tecnico è totalmente a loro vantaggio, ma la testa fa molto e i wallabies scenderanno in campo con l’obbligo di vincere mentre noi abbiamo poco o nulla da perdere. L’ideale, in effetti, ma bisogna mantenere i piedi ben piantati per terra e renderci conto che dipende solo dagli australiani: se il XV allenato da Cheika gioca come può e come sa si tratterà solo di limitare i danni, anche se noi dovessimo esprimerci al 110%. Se invece saremo bravi a mettergli dei tarli in testa…
Detto questo, io sarei pronto (prontissimo) a barattare una vittoria con l’Australia con un tot di affermazioni sparse nei prossimi mesi: un paio di anni fa abbiamo superato il Sudafrica, è stato bellissimo, ma il solito exploit isolato. Io ne avrei le tasche piene eh…
Azzurri senza Parisse ma con Hayward, Cheika fa debuttare Jake Gordon e Jordan Petaia e che può contare su una panchina di assoluto prim’ordine.
Gli occhi Ovalia saranno puntati su Dublino, dove si gioca la sfida tra le due prime squadre del mondo: Irlanda-All Blacks promette di essere uno spettacolo di prim’ordine. Da non perdere nemmeno Scozia-Sudafrica e Francia-Argentina.
Domenica spazio al massimo campionato italiano con le partite dell’ottava giornata, questo il programma:
Valorugby Emilia v Lazio Rugby 1927 (ore 14.30)
Fiamme Oro Rugby v Verona Rugby (ore 14.30)
Mogliano Rugby 1969 v Argos Petrarca Padova (ore 15)
Toscana Aeroporti I Medicei v Lafert San Donà (ore 15)
Valsugana Rugby Padova v Rugby Viadana 1970 (ore 15)
Kawasaki Robot Calvisano v Femi-CZ Rovigo (ore 15)

Orari, tv e formazioni dei test-match internazionali:

Italia – Australia: ore 15 (Stadio Euganeo, Padova), diretta tv su DMAX
Italia: 15 Jayden Hayward, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Abraham Jurgens Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traore’, 18 Tiziano Pasquali, 19 Marco Fuser, 20 Johan Meyer, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Carlo Canna, 23 Luca Morisi
Australia: 15 Israel Folau, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 Samu Kerevi, 12 Bernard Foley, 11 Jordan Petaia, 10 Matt Toomua, 9 Jake Gordon, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper (c), 6 Jack Dempsey, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Taniela Tupou, 2 Folau Fainga’a, 1 Scott Sio
Riserve: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 Jermaine Ainsley, 18 Sekope Kepu, 19 Rory Arnold, 20 Pete Samu, 21 Will Genia, 22 Kurtley Beale, 23 Dane Haylett-Petty

Galles – Tonga: ore 15.30 (Cardiff, Principality Stadium)
Galles: 15 Jonah Holmes 14 Liam Williams, 13 Tyler Morgan, 12 Owen Watkin, 11 Steff Evans, 10 Dan Biggar, 9 Tomos Williams, 8 Seb Davies, 7 Ellis Jenkins (c), 6 Aaron Wainwright, 5 Adam Beard, 4 Jake Ball, 3 Leon Brown, 2 Elliot Dee, 1 Wyn Jones
Riserve: 16 Ryan Elias, 17 Rob Evans, 18 Tomas Francis, 19 Cory Hill, 20 Ross Moriarty, 21 Aled Davies, 22 Rhys Patchell, 23 Josh Adams
Tonga:

Inghilterra – Giappone: ore 16 (Londra, Twickenham Stadium)
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Joe Cokanasiga, 13 Jack Nowell, 12 Alex Lozowski, 11 Chris Ashton, 10 George Ford (c), 9 Danny Care, 8 Zach Mercer, 7 Mark Wilson, 6 Courtney Lawes, 5 Maro Itoje, 4 Charlie Ewels, 3 Harry Williams, 2 Jamie George, 1 Alec Hepburn
Riserve: 16 Dylan Hartley, 17 Ben Moon, 18 Kyle Sinckler, 19 Ted Hill, 20 Sam Underhill, 21 Richard Wigglesworth, 22 Owen Farrell, 23 Henry Slade
Giappone: 15 William Tupou, 14 Akihito Yamada, 13 Timothy Lafaele, 12 Ryoto Nakamura, 11 Kenki Fukuoka, 10 Yu Tamura, 9 Fumiaki Tanaka, 8 Kazuki Himeno, 7 Masakatsu Nishikawa, 6 Michael Leitch (c), 5 Uwe Helu, 4 Wimpie van der Walt, 3 Jiwon Koo, 2 Atsushi Sakate, 1 Keita Inagaki
Riserve: 16 Yusuke Niwai, 17 Koki Yamamoto, 18 Asaeli Ai Valu, 19 Samuela Anise, 20 Hendrik Tui, 21 Shunsuke Nunomaki, 22 Yutaka Nagare, 23 Rikiya Matsuda

Scozia – Sudafrica: ore 18.20 (Edimburgo, Murrayfield Stadium)
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Huw Jones, 12 Pete Horne, 11 Sean Maitland, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw (c), 8 Ryan Wilson, 7 Hamish Watson, 6 Sam Skinner, 5 Jonny Gray, 4 Ben Toolis, 3 Willem Nel, 2 Stuart McInally, 1 Gordon Reid
Riserve: 16 Fraser Brown, 17 Allan Dell, 18 Simon Berghan, 19 Josh Strauss, 20 Jamie Ritchie, 21 Ali Price, 22 Adam Hastings, 23 Chris Harris
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Sbu Nkosi, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Embrose Papier, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 RG Snyman, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
Riserve: 16 Bongi Mbonambi, 17 Thomas du Toit, 18 Vincent Koch, 19 Lood de Jager, 20 Francois Louw, 21 Ivan van Zyl, 22 Elton Jantjies, 23 Cheslin Kolbe

Irlanda – Nuova Zelanda: ore 20 (Dublino, Aviva Stadium), diretta streaming su DAZN
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Jonathan Sexton, 9 Kieran Marmion, 8 CJ Stander, 7 Dan Leavy, 6 Peter O’Mahony, 5 James Ryan, 4 Devin Toner, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Cian Healy
Riserve: 16 Sean Cronin, 17 Jack McGrath, 18 Andrew Porter, 19 Iain Henderson, 20 Josh van der Flier, 21 Luke McGrath, 22 Joey Carbery, 23 Jordan Larmour
Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Ben Smith, 13 Jack Goodhue, 12 Ryan Crotty, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Liam Squire, 5 Brodie Retallick, 4 Sam Whitelock, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
Riserve: 16 Dane Coles, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Nepo Laulala, 19 Scott Barrett, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Richie Mo’unga, 23 Anton Lienert-Brown

Francia – Argentina: ore 20.45 (Lille, Stade Pierre-Mauroy), diretta tv su Eurosport
Francia: 15 Maxime Medard, 14 Teddy Thomas, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Gael Fickou, 11 Yoann Huget, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Artur Iturria, 6 Wenceslas Lauret, 5 Yoan Maestri, 4 Sebastien Vahaamahina, 3 Cedate Gomes Sa, 2 Guilhem Guirado (c), 1 Jefferson Poirot 
Riserve:16 Camille Chat, 17 Dany Priso, 18 Rabah Slimani, 19 Paul Gabrillagues, 20 Mathieu Babillot, 21 Antoine Dupont, 22 Anthony Belleau, 23 Benjamin Fall
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Orlando, 12 Jeronimo De La Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicolas Sanchez, 9 Gonzalo Bertranou, 8 Javier Ortega Desio, 7 Guido Petti, 6 Pablo Matera (c), 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Santiago Medrano, 2 Augustin Creevy, 1 Santiago Garcia Botta
Riserve:16 Julian Montoya, 17 Juan Pablo Zeiss, 18 Lucio Sordoni, 19 Mariano Galarza, 20 Rodrigo Bruni, 21 Tomas Lezana, 22 Tomas Cubelli, 23 Matias Moroni

A lunedì

Mettere in archivio la Georgia, prendere di petto l’Australia. E poi All Blacks e ct azzurri: il Tinello di Vittorio Munari

Si parte da Italia-Georgia, si passa alla sfida con l’Australia, ci si ferma per un po’ su Inghilterra-All Blacks e su Irlanda-Nuova Zelanda per poi chiudere sul futuro di Conor O’Shea… Palla a Vittorio!

Italia-Georgia: obiettivo raggiunto, anche se dovevamo farlo parecchio meglio

Pensieri sparsi sulla partita di Firenze. E sugli altri test-match, guardando con invidia la Scozia…