Mettere in archivio la Georgia, prendere di petto l’Australia. E poi All Blacks e ct azzurri: il Tinello di Vittorio Munari

Si parte da Italia-Georgia, si passa alla sfida con l’Australia, ci si ferma per un po’ su Inghilterra-All Blacks e su Irlanda-Nuova Zelanda per poi chiudere sul futuro di Conor O’Shea… Palla a Vittorio!

Italia-Georgia: obiettivo raggiunto, anche se dovevamo farlo parecchio meglio

Pensieri sparsi sulla partita di Firenze. E sugli altri test-match, guardando con invidia la Scozia…

Test-match: guida a un lunghissimo sabato. L’Italia rimetterà al suo posto la Georgia?

ph. Fotosportit/FIR

Alla fine ci siamo. Oggi alle 15 a Firenze l’Italia (priva di capitan Parisse, fermato da un guaio al polpaccio) affronta la Georgia nella partita più ricca di trappole degli ultimi 15 anni: se si vince ci viene in tasca poco o nulla, se si perde… mentre i georgiani hanno solo da guadagnare.
Che poi da un punto di vista biecamente sportivo i Lelos non hanno mica poi così torto ad avanzare le note pretese. Voglio dire, a parte invertite noi faremmo lo stesso. Poi la situazione è che il Sei Nazioni è un torneo privato e quindi i discorsi con dentro parole come “merito” e “risultati” vanno un po’ a ramengo. Un po’. E’ come un club che richiede un dress code e fa selezione all’ingresso e fuori dalla porta c’è uno che ai piedi porta le sneaker: non lo si fa entrare, anche se tra quelli che sono già dentro c’è qualcuno che ha la camicia logora e la giacca senza qualche bottone.
Non è questione di giusto o sbagliato, è semplicemente così. Oggi e fino al 2024, anno di scadenza dei contratti in essere. Che poi le cose potrebbero cambiare. Potrebbero. Quindi c’è solo un risultato: batterli, e pure bene.
Di seguito il menu completo di un sabato ricchissimo che ha in Inghilterra-All Blacks la sfida più attesa ma di sicuro non l’unica. Ah, e domenica c’è pure il massimo campionato italiano con la settima giornata: in programma Viadana-Fiamme Oro, Valsugana-Rovigo e soprattutto Petrarca-Calvisano.
A lunedì, ciao neh.

Firenze, ore 15 (diretta tv su DMAX)
Italia: 15 Luca Sperandio, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Abraham Jurgens Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini (c), 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traorè, 18 Tiziano Pasquali, 19 Marco Fuser, 20 Johan Meyer, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Carlo Canna, 23 Luca Morisi
Georgia: 15 Soso Matiashvili, 14 Giorgi Koshadze, 13 Merab Sharikadze (c), 12 Tamaz Mtchedlidze, 11 Zurab Dzneladze, 10 Lasha Khmaladze, 9 Vasil Lobzhanidze, 8 Beka Gorgadze, 7 Giorgi Tsutskiridze, 6 Otar Giorgadze, 5 Lasha Lomidze, 4 Nodar Tcheishvili, 3 Dudu Kubriashvili, 2 Jaba Bregvadze, 1 Mikheil Nariashvili
Riserve: 16 Shalva Mamukashvili, 17 Zurab Zhvania, 18 Levan Chilachava, 19 Shalva Sutiashvili, 20 Beka Bitsadze, 21 Gela Aprasidze, 22 Lasha Malaghuradze, 23 Giorgi Kveseladze

Edimburgo ore 15.30
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Alex Dunbar, 12 Pete Horne, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw (c), 8 Matt Fagerson, 7 Jamie Ritchie, 6 Ryan Wilson, 5 Grant Gilchrist, 4 Sam Skinner, 3 Willem Nel, 2 Fraser Brown, 1 Allan Dell
Riserve: 16 Stuart McInally, 17 Alex Allan, 18 Simon Berghan, 19 Jonny Gray, 20 Josh Strauss, 21 George Horne, 22 Adam Hastings, 23 Chris Harris
Fiji: 15 Setareki Tuicuvu, 14 Metui Talebula, 13 Semi Radradra, 12 Jale Vatabua, 11 Vereniki Goneva, 10 Ben Volavola, 9 Frank Lomani, 8 Viliame Mata, 7 Peceli Yato, 6 Dominiko Waqaniburotu (c), 5 Leone Nakarawa, 4 Tevita Cavubati, 3 Manasa Saulo, 2 Sam Matavesi, 1 Campese Maafu
Riserve: 16 Mesulame Dolokoto, 17 Eroni Mawi, 18 Kalivate Tawake, 19 Albert Tuisue, 20 Semi Kunatani, 21 Henry Seniloli, 22 Alivereti Veitokani, 23 Eroni Vasiteri

Twickenham, ore 16 (diretta tv su Sky Sport Arena)
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Chris Ashton, 13 Henry Slade, 12 Ben Te’o, 11 Jonny May, 10 Owen Farrell (cc), 9 Ben Youngs, 8 Mark Wilson, 7 Sam Underhill, 6 Brad Shields, 5 George Kruis, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Dylan Hartley (cc), 1 Ben Moon
Riserve: 16 Jamie George, 17 Alec Hepburn, 18 Harry Williams, 19 Charlie Ewels, 20 Courtney Lawes, 21 Danny Care, 22 George Ford, 23 Jack Nowell
Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Ben Smith, 13 Jack Goodhue, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Liam Squire, 5 Brodie Retallick, 4 Samuel Whitelock, 3 Owen Franks, 2 Codie Taylor, 1 Karl Tu’inukuafe
Riserve: 16 Dane Coles, 17 Ofa Tuungafasi, 18 Nepo Laulala, 19 Scott Barrett, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Richie Mo’unga, 23 Ryan Crotty

Cardiff, ore 18.20 (diretta streaming su DAZN)
Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams, 10 Gareth Anscombe, 9 Gareth Davies, 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Dan Lydiate, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Adam Beard, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Nicky Smith
Riserve: 16 Elliot Dee, 17 Rob Evans, 18 Dillon Lewis, 19 Cory Hill, 20 Ellis Jenkins, 21 Tomos Williams, 22 Dan Biggar, 23 Liam Williams
Australia: 15 Dane Haylett-Petty, 14 Israel Folau, 13 Samu Kerevi, 12 Kurtley Beale, 11 Sefa Naivalu, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 David Pocock, 7 Michael Hooper (c), 6 Jack Dempsey, 5 Adam Coleman, 4 Izack Rodda, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tolu Latu, 1 Scott Sio
Riserve: 16 Tatafu Polota-Nau, 17 Sekope Kepu, 18 Taniela Tupou, 19 Rob Simmons, 20 Ned Hanigan, 21 Nick Phipps, 22 Matt To’omua, 23 Jack Maddocks

Dublino, ore 19.30 (diretta streaming su DAZN)
Irlanda: 15 Jordan Larmour, 14 Keith Earls, 13 Robbie Henshaw, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Jonathan Sexton, 9 Kieran Marmion, 8 CJ Stander, 7 Sean O’Brien, 6 Peter O’Mahony, 5 James Ryan, 4 Iain Henderson, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Cian Healy
Riserve: 16 Sean Cronin, 17 Jack McGrath, 18 Andrew Porter, 19 Devin Toner, 20 Dan Leavy, 21 Luke McGrath, 22 Joey Carbery, 23 Andrew Conway
Argentina: 15 Emiliano Boffelli, 14 Bautista Delguy, 13 Matias Orlando, 12 Jeronimo de la Fuente, 11 Ramiro Moyano, 10 Nicholas Sanchez, 9 Tomas Cubelli, 8 Javier Ortega Desio, 7 Guido Petti, 6 Pablo Matera, 5 Tomas Lavanini, 4 Matias Alemanno, 3 Santiago Medrano, 2 Agustin Creevy, 1 Santiago Garcia Botta
Riserve: 16 Julian Montoya, 17 Juan Pablo Zeiss, 18 Lucio Sordoni, 19 Rodrgo Bruni, 20 Thomas Lezana, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Joaquin Diaz Bonilla, 23 Matias Moroni

Parigi, ore 21 (diretta tv su Eurosport)
Francia: 15 Maxime Medard, 14 Teddy Thomas, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Geoffrey Doumayrou, 11 Damian Penaud, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Arthur Iturria, 6 Wenceslas Lauret, 5 Yoann Maestri, 4 Sebastien Vahaamahina, 3 Cedate Gomes Sa, 2 Guilhem Guirado, 1 Jefferson Poirot
Riserve: 16 Camille Chat, 17 Dany Priso, 18 Rabah Slimani, 19 Paul Gabrillagues, 20 Mathieu Babillot, 21 Antoine Dupont, 22 Anthony Belleau, 23 Gael Fickou
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Sbu Nkosi, 13 Jesse Kriel, 12 Damian de Allende, 11 Aphiwe Dyantyi, 10 Handré Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Warren Whiteley, 7 Duane Vermeulen, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 Pieter-Steph du Toit, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Steven Kitshoff
Riserve: 16 Bongi Mbonambi, 17 Thomas du Toit, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Francois Louw, 21 Embrose Papier, 22 Elton Jantjies, 23 Cheslin Kolbe

Italia, Treviso e Zebre: così vanno le cose, ma così devono andare?

Per fortuna ci sono le ragazze, che altrimenti questo primo fine settimana di novembre sarebbe andato in archivio solo con pollici versi. Dalla partita degli azzurri a Chicago al Pro 14 fino al Top 12 passando per… Marco Barbini: ecco cosa è successo.

TEST-MATCH: ITALIA-IRLANDA 7-54
Partita che era di non semplice lettura: fuori dalla finestra internazionale e quindi con due formazioni che definire “alternative” è davvero poco. Alla fine è andata come era più probabile che andasse, ovvero vittoria degli irlandesi e pure bella larga. Perché oggi la nazionale in maglia verde è la squadra più forte e completa dopo gli All Blacks, perché la nostra rosa non è così larga e profonda e di qualità come amiamo raccontarci (sì, è migliorata rispetto a qualche anno fa ma siamo molto lontani da una situazione ottimale).
La “squadra B” irlandese è più preparata e matura sotto ogni aspetto rispetto alla nostra e, se non bastasse, dobbiamo ricordare quali sono i risultati tra il XV in maglia verde e quello in maglia azzurra degli ultimi anni nel Sei Nazioni? Dopo la vittoria a Roma del 2013 l’Italia ha rimediato solo nettissimi ko e il risultato migliore – si fa per dire – è un 3-26 nel 2015 all’Olimpico…
A Chicago abbiamo assistito a un primo tempo piuttosto equilibrato e in cui la nostra formazione ha messo in mostra l’usuale difficoltà nel concretizzare la mole di lavoro prodotta mentre nella seconda frazione ai nostri avversari è bastato alzare un po’ il ritmo per sommergerci con una marea di mete.
Dichiarazioni di rito prima, dichiarazioni di rito dopo: nulla di nuovo sotto il sole, sul campo e fuori. E ora sotto con la Georgia.

TEST-MATCH FEMMINILE: ITALIA-SCOZIA 38-0
Le ragazze di Di Giandomenico giocano bene e portano a casa una vittoria senza se e senza ma. Le azzurre partivano con i favori del pronostico e hanno chiuso il match già nel primo tempo. Al solito, servono conferme che solo il tempo può dare ma una cosa va comunque detta: l’avere finalmente a disposizione un novembre degno di tal nome anche per la nostra nazionale femminile è già una vittoria importantissima. Meglio tardi che mai.

TOP 14: BENETTON TREVISO-ULSTER 10-15
Domini in lungo e in largo ma non metti punti in cascina, chiaro che una partita così alla fine la puoi perdere. E infatti alla fine a uscire con il sorriso dal Monigo è la formazione di Belfast. Treviso gioca bene, a tratti benissimo, ma non concretizza, fa pochi punti rispetto al gioco prodotto. L’Ulster incassa i colpi ma non viene messo in ginocchio, si riorganizza e riesce a piazzare l’allungo decisivo. In casa biancoverde possono tranquillamente mangiarsi le mani. Hayward ko per una infrazione alla costola: è ko per un mese, niente test-match.
Nota a margine: io capisco che qualcuno di importante abbia messo una gigantesca croce rossa su Marco Barbini e che quindi il giocatore non potrà vestire più la maglia azzurra nemmeno se fosse l’ultima terza linea rimasta in giro a sud delle Alpi. Voglio dire, è una cosa che non ha senso ma non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima. Però rimane inconcepibile la sua assenza nel giro della nazionale.

TOP 14: CARDIFF BLUES-ZEBRE 37-0
Undici punti incassati nel primo tempo, 26 nella ripresa. Zero punti fatti. Poi sì, possiamo sottolineare che il risultato è eccessivo e bugiardo e che le Zebre non hanno giocato male, soprattutto nel primo tempo. Tutto vero. Però è finita 37 a 0. Sipario.

TOP 12: RISULTATI SESTA GIORNATA
Con un piazzato di Menniti Ippolito il Petrarca supera una Lazio tenace e mantiene la testa della classifica. Il colpaccio vero lo fanno le Fiamme Oro, che battono Rovigo e sono ora seconde in classifica. Calvisano travolge il Valsugana in trasferta, Viadana passa a Firenze, la Valorugby prosegue la sua corsa superando Verona, Mogliano fa suo il derby veneto con il San Donà

Fiamme Oro – Rovigo 22-17
Valorugby – Verona 31-19
I Medicei – Viadana 10-22
Valsugana – Calvisano 0-45
Petrarca – Lazio 15-12
Mogliano – San Donà 26-15

Classifica: Petrarca 25; Fiamme Oro 23; Calvisano 22; Valorugby 21; Mogliano 19; Rovigo, Viadana 15; Medicei, Lazio 10; San Donà 9; Verona 5; Valsugana 2

TEST-MATCH, ALTRI RISULTATI
Giappone-All Blacks 31-69
Galles-Scozia 21-10
Inghilterra-Sudafrica 12-11
USA-Maori All Blacks 22-59

Verso i test-match: Georgia, l’ostacolo che non si può proprio saltare male

Un match di cui si parla da mesi, che potrebbe avere strascichi importanti e potenzialmente dannosissimi se le cose non dovessero andare per il meglio per i nostri colori. E che in caso di vittoria, invece, non porta quasi nulla. Il 10 novembre a Firenze si gioca la partita più importante di tutto il nostro 2018 (almeno). E la più “stronza”.

La Georgia si trova nell’area caucasica dell’Asia. Confina a nord con la Russia, a sud con Turchia, Armenia e Azerbaigian. Con quest’ultimo condivide anche i suoi confini più orientali. A ovest è bagnata dal Mar Nero. La capitale è Tbilisi mentre gli abitanti sono poco meno di 4 milioni.
Un qualsiasi libro delle elementari che si avventurasse in una qualche descrizione della repubblica ex sovietica che diede i natali a Stalin direbbe più o meno queste cose. Ma a noi frega abbastanza poco di dove si trova, delle sue città e delle sue montagne, perché il nostro interesse per la Georgia è esclusivamente rugbistico e – più precisamente – per la sfida che ci metterà davanti ai Lelos (questo il soprannome della nazionale in maglia biancorossa. Deriva dal lelo, una disciplina sportiva caratteristica di quelle parti che assomiglia al rugby ma dove ci si mena molto di più. E con la parola lelo i georgiani indicano la meta) il 10 di novembre.

La faccenda la conosciamo tutti a menadito: noi siamo nel Sei Nazioni dal 2000 ma i risultati latitano (è un eufemismo eh. Anzi: non vinciamo una partita nel torneo dal 2015, quindi è un gigantesco eufemismo), la Georgia – e pure la Romania, ma con minore convinzione, vigore e continuità – bussa invece alle porte del massimo e più antico (e prestigioso, e ricco) torneo continentale nella speranza di entrarvi in qualche maniera. Che sia un allargamento o una sorta di sfida da dentro-fuori con l’ultima classificata dell’anno precedente a Tbilisi non è che facciano grande differenza, l’importante è avere una chance.
Su questa cosa soffiano spesso anche i media europei, soprattutto inglesi, e da un punto di vista brutalmente sportivo non è che ci sia da dar loro poi così grande torto. Ma il Sei Nazioni è un torneo privato e quindi le cose non si muovono. Non ancora, per nostra fortuna.

L’Italia negli anni ’90 riusci a sfondare quella porta con merito, a forza di risultati sportivi. Risultati che – va detto – la Georgia non può vantare. Ma come sottolineavo su questo blog ormai diversi mesi fa bisognerebbe essere altrettanti onesti e dire che ai Lelos non sono state nemmeno date le opportunità che noi abbiamo avuto ai tempi di Giovanelli e Dominguez.
Ora World Rugby ha deciso di dare qualche chance in più alle nazionali del Tier 2 e quindi la Georgia giocherà questo novembre contro l’Italia e due volte la prossima estate contro la Scozia, come match di preparazione alla RWC 2019 (dove è inserita nella Pool D con Australia, Galles, Fiji e Uruguay): tre sfide importanti in 8-9 mesi, prima per mettere assieme tre match del genere i georgiani dovevano aspettare anni.

Italia-Georgia del prossimo 10 novembre in quel di Firenze diventa una partita molto importante, più per quello a cui può dare vita fuori dal campo che non per quello che può succedere sul rettangolo verde. Che oggi forse la nostra arma più forte contro le rimostranze georgiane verso il Sei Nazioni è che “ventimila inglesi non andranno mai in febbraio a Tbilisi ma a Roma ci vengono di corsa”. E sinceramente mi sembra una difesa un po’ deboluccia.
Qualche giorno fa l’ho definita una “partita stronza”, ho usato le stesse parole in un mio recente incontro con Sergio Parisse: il fatto è che penso che l’Italia sia più forte e più esperta, quindi se batte la Georgia fa “solo” il suo. Se la perde invece è un disastro mediatico (e non solo). Per come si sono messe le cose oltretutto non è che possiamo poi permetterci di vincerla con fatica sta benedetta gara… Una vittoria netta, chiara, indiscutibile forse non è la nostra unica opzione (quel “forse” è da sottolineare con la penna rossa) ma è di sicuro è quello che serve. Per tacere tutto.
Noi, per facilitarci le cose, abbiamo anche inserito un test fuori dalla finestra internazionale contro l’Irlanda. E’ solo 7 giorni prima, ma tranquilli, si gioca in posto comodo: Chicago…

Mentre scrivo questo articolo il ct neozelandese dei Lelos, Milton Haig, non ha ancora diramato i nomi dei convocati. Tanti arriveranno dall’estero, soprattutto dalla Francia, molti faranno parte di quei Locomotive Tbilisi sconfitti un paio di settimane fa dal Calvisano nella Continental Shield.
Intanto nello staff tecnico nelle ultime settimane è stato inserito un certo Graham Rowntree, che si occuperà degli avanti fino alla fine del 2019, ovvero fino al termine del Mondiale nipponico.
Di seguito le ultime convocazioni fatte da Haig, quelle per il tour estivo dello scorso giugno (a questo link trovate anche dettagli e statistiche di questi nomi)