Italia, Treviso e Zebre: così vanno le cose, ma così devono andare?

Per fortuna ci sono le ragazze, che altrimenti questo primo fine settimana di novembre sarebbe andato in archivio solo con pollici versi. Dalla partita degli azzurri a Chicago al Pro 14 fino al Top 12 passando per… Marco Barbini: ecco cosa è successo.

TEST-MATCH: ITALIA-IRLANDA 7-54
Partita che era di non semplice lettura: fuori dalla finestra internazionale e quindi con due formazioni che definire “alternative” è davvero poco. Alla fine è andata come era più probabile che andasse, ovvero vittoria degli irlandesi e pure bella larga. Perché oggi la nazionale in maglia verde è la squadra più forte e completa dopo gli All Blacks, perché la nostra rosa non è così larga e profonda e di qualità come amiamo raccontarci (sì, è migliorata rispetto a qualche anno fa ma siamo molto lontani da una situazione ottimale).
La “squadra B” irlandese è più preparata e matura sotto ogni aspetto rispetto alla nostra e, se non bastasse, dobbiamo ricordare quali sono i risultati tra il XV in maglia verde e quello in maglia azzurra degli ultimi anni nel Sei Nazioni? Dopo la vittoria a Roma del 2013 l’Italia ha rimediato solo nettissimi ko e il risultato migliore – si fa per dire – è un 3-26 nel 2015 all’Olimpico…
A Chicago abbiamo assistito a un primo tempo piuttosto equilibrato e in cui la nostra formazione ha messo in mostra l’usuale difficoltà nel concretizzare la mole di lavoro prodotta mentre nella seconda frazione ai nostri avversari è bastato alzare un po’ il ritmo per sommergerci con una marea di mete.
Dichiarazioni di rito prima, dichiarazioni di rito dopo: nulla di nuovo sotto il sole, sul campo e fuori. E ora sotto con la Georgia.

TEST-MATCH FEMMINILE: ITALIA-SCOZIA 38-0
Le ragazze di Di Giandomenico giocano bene e portano a casa una vittoria senza se e senza ma. Le azzurre partivano con i favori del pronostico e hanno chiuso il match già nel primo tempo. Al solito, servono conferme che solo il tempo può dare ma una cosa va comunque detta: l’avere finalmente a disposizione un novembre degno di tal nome anche per la nostra nazionale femminile è già una vittoria importantissima. Meglio tardi che mai.

TOP 14: BENETTON TREVISO-ULSTER 10-15
Domini in lungo e in largo ma non metti punti in cascina, chiaro che una partita così alla fine la puoi perdere. E infatti alla fine a uscire con il sorriso dal Monigo è la formazione di Belfast. Treviso gioca bene, a tratti benissimo, ma non concretizza, fa pochi punti rispetto al gioco prodotto. L’Ulster incassa i colpi ma non viene messo in ginocchio, si riorganizza e riesce a piazzare l’allungo decisivo. In casa biancoverde possono tranquillamente mangiarsi le mani. Hayward ko per una infrazione alla costola: è ko per un mese, niente test-match.
Nota a margine: io capisco che qualcuno di importante abbia messo una gigantesca croce rossa su Marco Barbini e che quindi il giocatore non potrà vestire più la maglia azzurra nemmeno se fosse l’ultima terza linea rimasta in giro a sud delle Alpi. Voglio dire, è una cosa che non ha senso ma non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima. Però rimane inconcepibile la sua assenza nel giro della nazionale.

TOP 14: CARDIFF BLUES-ZEBRE 37-0
Undici punti incassati nel primo tempo, 26 nella ripresa. Zero punti fatti. Poi sì, possiamo sottolineare che il risultato è eccessivo e bugiardo e che le Zebre non hanno giocato male, soprattutto nel primo tempo. Tutto vero. Però è finita 37 a 0. Sipario.

TOP 12: RISULTATI SESTA GIORNATA
Con un piazzato di Menniti Ippolito il Petrarca supera una Lazio tenace e mantiene la testa della classifica. Il colpaccio vero lo fanno le Fiamme Oro, che battono Rovigo e sono ora seconde in classifica. Calvisano travolge il Valsugana in trasferta, Viadana passa a Firenze, la Valorugby prosegue la sua corsa superando Verona, Mogliano fa suo il derby veneto con il San Donà

Fiamme Oro – Rovigo 22-17
Valorugby – Verona 31-19
I Medicei – Viadana 10-22
Valsugana – Calvisano 0-45
Petrarca – Lazio 15-12
Mogliano – San Donà 26-15

Classifica: Petrarca 25; Fiamme Oro 23; Calvisano 22; Valorugby 21; Mogliano 19; Rovigo, Viadana 15; Medicei, Lazio 10; San Donà 9; Verona 5; Valsugana 2

TEST-MATCH, ALTRI RISULTATI
Giappone-All Blacks 31-69
Galles-Scozia 21-10
Inghilterra-Sudafrica 12-11
USA-Maori All Blacks 22-59

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Celtic League: presentazione di giornata

Da Right Rugby

Chiusa la pratica derby, per Aironi e Treviso si tratta di prendere l’aereo e raggiungere Galles e Irlanda del Nord. I mantovani vanno in scena a Cardiff contro i Blues, i veneti contro l’Ulster. Due impegni importanti perché se gli Aironi hanno mostrato evidenti segnali di miglioramento nonostante le due sconfitte contro i biancoverdi, la Benetton è ufficialmente alla ricerca di una vittoria lontano dall’Italia in Magners League, come ha dichiarato coach Franco Smith dopo lo scontro di capodanno allo Zaffanella. Di fronte trovano due formazioni ostiche con le quali mettersi alla prova.
Per quanto riguarda gli Aironi Viadana, al Cardiff City Stadium debutterà il rientrante dal lungo infortunio che lo ha tenuto lontano anche dagli impegni con la nazionale Kaine Robertson (nella foto), giusto in tempo dopo la squalifica di Giulio Toniolatti per una settimana. L’ala della nazionale conquista il primo cap celtico posizionandosi ala nel triangolo allargato scelto da Rowland Phillips con il francese Julien Laharrague estremo as usual e Matteo Pratichetti a completare l’ultimo vertice. L’allenatore gallese (per lui un derby, visto che è stato per anni nello staff degli Ospreys) infila volti nuovi nel XV di partenza, con Gilberto Pavan che va a fare il primo centro, con Rodd Penney al suo fianco. In mediana Pablo Canavosio sostituisce Tito Tebaldi, mentre non si schioda dall’apertura James Marshall.
In terza linea fa da timoniere il solito Nick Williams, con Gareth Krause open side flanker e Simone Favaro che torna dal primo minuto sul lato chiuso. Nuova di pacca la seconda linea: Marco Bortolami è squalificato, Quintin Geldenhuys a riposo. E allora è il turno di Carlo Del Fava (capitano per l’occasione) e Joshua Furno. In prima linea torna titolare Salvatore Perugini, ma non è assente Fabio Staibano, con  Fabio Ongaro al tallonaggio.
Tebaldi non è nemmeno in panchina, per lui il riposo è totale: al suo posto che Michael Wilson.
Aironi: 15 Julien Laharrague; 14 Kaine Robertson, 13 Rodd Penney, 12 Gilberto Pavan, 11 Matteo Pratichetti; 10 James Marshall, 9 Pablo Canavosio; 1 Salvatore Perugini, 2 Fabio Ongaro, 3 Fabio Staibano; 4 Joshua Furno, 5 Carlo Del Fava (cap); 6 Simone Favaro, 7 Gareth Krause, 8 Nick Williams.
Replacements: 16 Luigi Ferraro, 17 Matias Aguero, 18 Luca Redolfini, 19 Quintin Geldenhuys, 20 Josh Sole, 21 Michael Wilson, 22 Gabriel Pizarro, 23 Paolo Buso.


La squadra dei Cardiff Blues risponde con un XV di tutto rispetto: dopo la vittoria su Swansea nello scorso turno, hanno seriamente intenzione di continuare il cammino per approdare alla post season e ambire alla vittoria del primo campionato celtico della loro storia. Chris Czekaj si posiziona estremo, con Leigh Halfpenny e Tom James alle ali. Tom Shanklin e Jamie Roberts chiudono una linea dei trequarti da nazionale. La maglia di mediano di mischia va a Tom Slater, con Ceri Sweeney e non Dan Parks all’apertura. In mischia Tom Brown è Numero 8, con Sam Warburton e Andries Pretorius flanker. In seconda linea c’è il capitano neozelandese Paul Tito affiancato da Bradley Davies, mentre in prima linea ci vanno Jon Yapp, Rhys Thomas e Gethin Jenkins giusto per riaffermare lo spessore internazionale della compagine. All’andata a Viadana era finita 20-3 per gli ospiti. Kick off alle 20.30 ora italiana.

Cardiff Blues: 15 Chris Czekaj; 14 Leigh Halfpenny, 13 Tom Shanklin, 12 Jamie Roberts, 11 Tom James; 10 Ceri Sweeney, 9 Tom Slater; 8 Tom Brown, 7 Sam Warburton, 6 Andries Pretorius; 5 Paul Tito (c), 4 Bradley Davies; 3 Jon Yapp 2, T Rhys Thomas, 1 Gethin Jenkins.
Replacements: 16 Gareth Williams, 17 Scott Andrews, 18 Sam Hobbs, 19 Deiniol Jones, 20 Martyn Williams, 21 Rhys Downes, 22 Dan Parks, 23 Dafydd Hewitt.

Gioca la carta del doppio regista al piede invece la Benetton Treviso che scende in campo domani con calcio d’inizio alle 19.05, ora irlandese. Perché se Kris Burton viene posizionato estremo dal tecnico sudafricano Smith, un altro boero, Willem De Waal si schiera apertura. De Waal torna così in Magners dopo il debutto lo scorso 26 novembre, proprio contro i nordilandesi dell’Ulster in una squadra, quella dei Leoni, che contava molte assenze per gli impegni dell’Italia nei Test Match. Finì 19-9 per gli ospiti.
Ludovico Nitoglia e Andrew Vilk sono le ali, mentre Alberto Sgarbi e Tommaso Benvenuti sono primo e secondo centro. Ad agire in mediana con De Waal c’è Fabio Semenzato, giusto per apportare altri cambiamenti nel XV di partenza rispetto a quello che ha vinto contro gli Aironi. Manoa Vosawai è Numero 8, con Alessandro Zanni e Marco Filippucci a completare la terza linea. In seconda, rimane Corniel van Zyl (autore della metà nel derby italiano di ritorno), mentre non c’è capitan Antonio Pavanello e allora tocca a Gonzalo Padrò. La fascia di capitano passa così a Leonardo Ghiraldini che ovvio parte da tallonatore, affiancato da Lorenzo Cittadini e Ignacio Rouyet.

Benetton Treviso: 15 Kristopher Burton; 14 Ludovico Nitoglia, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Alberto Sgarbi, 11 Andrew Vilk; 10 Willem De Waal, 9 Fabio Semenzato; 8 Manoa Vosawai, 7 Alessandro Zanni, 6 Marco Filippucci; 5 Corniel Van Zyl, 4 Gonzalo Padrò; 3 Lorenzo Cittadini, 2 Leonardo Ghiraldini (c.), 1 Ignacio Fernandez Rouyet.
Replacements: 16 Franco Sbaraglini, 17 Augusto Allori, 18 Pedro Di Santo, 19 Valerio Bernabò, 20 Paul Derbyshire, 21 Francesco Minto, 22 Tobias Botes, 23 Gonzalo Garcia.

L’Ulster attende i veneti con qualche cambiamento tra i titolari rispetto al match del primo dell’anno contro Munster. Simon Danielli è l’unico a rimanere nella posizione di ala sul lato chiuso, mentre Paddy Wallace viene schierato primo centro, con Nevine Spence alla sua destra. Estremo è Adam D’Arcy e Andrew Trimble chiude il triangolo allargato. In mediana la coppia è quella composta dal sudafricano Ruan Pienaar e Ian Humprehys all’apertura. Il capitano Rory Best è il tallonatore (e a questo punto diventa interessante la sfida diretta con Ghiraldini, anche per l’onore della fascia), con Tom Court e BJ Botha a completare la prima linea. Johann Muller e Tim Barker sono le due seconde linee, chiudono il XV Pedrie Wannenburg a Numero 8 e Chris HenryWillie Faloon come flanker.

Ulster: 15 Adam D’Arcy; 14 Andrew Trimble, 13 Nevin Spence, 12 Paddy Wallace, 11 Simon Danielli; 10 Ian Humphreys, 9 Ruan Pienaar; 1 Tom Court, 2 Rory Best (c.), 3 BJ Botha; 4 Johann Muller, 5 Tim Barker; 6 Chris Henry, 7 Willie Faloon, 8 Pedrie Wannenburg.
Replacements: 16 Nigel Brady, 17 Bryan Young, 18 Declan Fitzpatrick, 19 Dan Tuohy, 20 Stephen Ferris, 21 Paul Marshall, 22 Ian Whitten, 22 David McIlwaine.

Benetton-Aironi: finisce 15 a 10

Da Solorugby

Peccato per lo zampino di Giove pluvio che rende il primo derby italiano di Celtic League la brutta copia di una Serie B di pallanuoto e costringe molti tifosi a disertare la partitissima di Monigo. Perché per il resto tracce seppur vaghe di rugby non sono mancate e il Belpaese ha potuto comunque celebrare una giornata storica, con il trasloco riuscito di quel match che ieri valeva lo scudetto ed oggi punti pesanti per abbandonare i bassifondi della classifica di un torneo prestigioso. Ha vinto Treviso 15-10, il che significa ottavo posto provvisorio in classifica per i padroni di casa e decima sconfitta su dieci partite per gli ospiti.
Treviso a preferire (stoicamente) il gioco alla mano, gli Aironi a muovere l’ovale col piede di Marshall e Laharrague cercando di imporre la legge del pack. Insomma per lo spettacolo meglio aspettare tempi migliori e campi più asciutti.
I primi punti sul tabellone arrivano al quarto d’ora dal piede del solito Botes, che però chiude la prima frazione con due errori. Questo per quanto concerne la piazzola; ben peggiore sarà lo svarione di 7′ più tardi quando tirerà fuori il pallone da una ruck nella propria 22 e calcerà dritto dritto tra le capienti manone di Staibano. Tebaldi a raccogliere e firmare così la meta che rinvigorisce gli ospiti.
La reazione è un drop di Burton (bravo, ma nell’ossessiva ricerca di calci di rimbalzo l’apertura biancoverde rischia di diventare irritante. Emblematico il tentativo al 41′ da centrocampo!) e un altro piazzato di Botes per chiudere 9-7 i primi 40′.
Treviso apre la ripresa in attacco, tuttavia i punti vengono ancora dal piede di Tebaldi per il nuovo sorpasso. Meglio allora per Franco Smith puntellare la mischia con Fernandez Rouyet al posto di Allori, Vidal per Sbaraglini, Cittadini per Di Santo e Vosawai per lo spossato Derbyshire.
I padroni di casa premono, aumentano il ritmo e guadagnano, nell’ordine, il giallo di Bortolami ed altri tre punti di Botes che valgono il 12-10. La “pacchia” dura appena 3′ perché anche Fernandez-Rouyet deve accomodarsi in panca puniti.
Gli Aironi non ne approfittano e, come gli avversari, patiscono l’abnorme dispendio di energie. Fatiche e botte da orbi, che subisce anche Toniolatti costretto anzitempo al forfait.
Eppure ai punti sembra vincere Treviso, che pianta le tende nella metà campo dei tuttineri viadanesi e, all’80’, guadagnare il calcio del 15-10.
Per oggi si chiude qui. Sabato prossimo la rivincita e sarà ancora storia.

BENETTON TREVISO – AIRONI 15-10 (9-7)
Treviso: 15 Brendan Williams; 14 Michele Sepe (17′ s.t. De Jager), 13 Ezio Galon, 12 Alberto Sgarbi, 11 Ludovico Nitoglia; 10 Kristopher Burton, 9 Tobias Botes; 8 Paul Derbyshire (11′ s.t. Vosawai), 7 Alessandro Zanni (28′ s.t. Allori), 6 Marco Filippucci; 5 Corniel Van Zyl (11′ p.t. Bernabò), 4 Antonio Pavanello (c); 3 Pedro Di Santo (23′ s.t. Cittadini), 2 Franco Sbaraglini (17′ s.t. Vidal), 1 Augusto Allori (11′ s.t. Fernandez Rouyet). All.: Franco Smith.
Aironi: 15 Julien Laharrague; 14 Giulio Toniolatti (30′ s.t. Buso), 13 Rodd Penney, 12 Gabriel Pizarro (33′ s.t. Canavosio), 11 Matteo Pratichetti; 10 James Marshall, 9 Tito Tebaldi; 8 Nick Williams, 7 Simone Favaro, 6 Josh Sole; 5 Quintin Geldenhuys (c) (32′ s.t. Del Fava), 4 Marco Bortolami (14′ s.t. – 19′ s.t. Krause); 3 Fabio Staibano, 2 Fabio Ongaro, 1 Matias Aguero (21′ s.t. Perugini). All.: Rowland Phillips
Arbitro: Carlo Damasco
Marcatori: 13′ c.p. Botes (3-0), 20′ m. Tebaldi tr. Tebaldi (3-7), 28′ d. Burton (6-7), 41′ c.p. Botes (9-7); s.t.: 8′ c.p. Tebaldi (9-10), 21′ cp. Botes (12-10), 40′ c.p. Botes (15-10).
Cartellini: 20′ s.t. giallo a Bortolami, 24′ s.t. giallo a Fernandez-Rouyet

Llanelli lascia l’amaro in bocca alla Benetton

Il solito inizio in salita e la solita rincorsa. Ma questa volta ai biancoverdi non basta la determinazione per riacciuffare gli Scarlets. Di seguito il racconto della partita dell’ufficio stampa della Benetton Treviso

Scarlets – Benetton Treviso: 35-27
Llanelli (Galles), 11 dicembre 2010
MARCATORI: pt 1′ Lamont meta tr. S. Jones; 5′ S. Jones p.; 9′ Burton p.; 14′ Burton drop; 19′ Garcia meta tr. Burton; 23′ King meta tr. Priestland; 25′ e 36′ Priestland p.; st 4′ Turnbull meta tr. Priestland; 6′ Benvenuti meta tr. Burton; 12′ Semenzato meta tr. Burton; 21′ Lamont meta.
SCARLETS: Priestland; Stoddart, Maule, King, Lamont; S. Jones (pt 17′ Newton), Knoyle (st 25′ Roberts); Morgan, Turnbull, McCusker (st 18′ Edwards); Day (st 25′ Fa’amatuainu), Cooper; Gardiner (st 10′ John), Rees (st 22′ Owens), Thomas (st 38′ R. Jones). A disp.: Williams. All. Davies.
BENETTON TREVISO: McLean; Benvenuti, Pratichetti (st 7′ Maddock), Garcia, Vilk; Burton, Semenzato; Derbyshire (st 16′ Vosawai), Vermaak, Filippucci; Bernabò (st 7′ Van Zyl), A. Pavanello; Di Santo (st 7′ Cittadini), Ceccato (st 7′ Vidal), Muccignat (st 7′ Fernandez Rouyet). A disp.: Galon, Gori. All. Smith.
ARBITRO: Garner della Federazione Inglese.
NOTE: pt 23-13; Heineken Man of the Match: Morgan (Scarlets); calciatori: Scarlets (S. Jones 2/2; Priestland 4/7), Benetton Treviso (Burton 4/5); spettatori: 6421; punti in classifica: Scarlets 5, Benetton Treviso 0.

Tanta sfortuna per il Benetton Treviso che torna da Llanelli con una sconfitta di misura per 35-27 ma senza alcun punto in classifica, nonostante una buona prova di tutto il gruppo.
Partenza ad handicap, come orami sembra essere consuetudine per i Leoni, anche al Parc y Scarlets. Nemmeno il tempo di leggere le formazioni e osservare i cambi apportati dai padroni di casa rispetto alla sconfitta del 4 settembre, con l’ingresso su tutti delle stelle Stephen Jones, Rees e Lamont, che quest’ultimo marca già la prima meta.
Stephen Jones trasforma e si ripete al 5′ per un parziale shock di 10-0 per i “dragoni”. L’incontro vive, però, di folate delle due formazioni con parziali che continuano a ribaltarsi. Ne è ulteriore conferma lo score al 20′, che vede il Benetton Treviso avanti per la prima ed unica volta nel corso del match per 10-13. Prima un calcio piazzato ed un drop, specialità della casa, di Kris Burton, poi l’errore di Priestland al 17′ , chiamato a sostituire dalla piazzola l’infortunato Stephen Jones, fanno aumentare la fiducia di Antonio Pavanello e compagni.
Al 19′ gli avanti lavorano bene il pallone in maul da rimessa laterale. La palla esce veloce e come un proiettile Gonzalo Garcia arriva fino in fondo per la prima meta dei suoi.
Passano, tuttavia, solo pochi minuti e gli Scarlets tornano subito ad alzare la voce, con il talentuoso centro neozelandese King che realizza il controsorpasso. Priestland allunga poi le marcature dei suoi con un altro piazzato, ma fallisce, così come in precedenza Burton, un altro tentativo e così la prima frazione di gioco si conclude sul 23-13.

Nella ripresa, partono ancora male i biancoverdi, che subiscono la forza del terza linea Turnbull per la terza meta dei padroni di casa. I Leoni reagiscono immediatamente. Al 6′ Burton recupera un pallone in difesa sui 22 e inizia uno show personale con uno slalom tra gli avversari che lo porta fino a metà campo.
Placcato, riesce comunque a riciclare per l’accorrente Benvenuti, che può volare in meta, realizzando il quinto sigillo personale in questa Heineken Cup, mantenendosi al comando della classifica dei metamen della competizione.
Passa pochissimo e il Benetton accorcia ulteriormente le distanze, portandosi a -3. Gli avanti continuano a spingere con il driving maul da rimessa laterale, ma è Fabio Semenzato a scorgere il varco giusto alla chiusa per la terza meta.
Purtroppo, però, si tratta solamente di un’illusione effimera. Al 21′ Lamont corona una buona prestazione con la doppietta personale che porta oltre break gli Scarlets.
Gli ultimi dieci minuti sono puramente di assedio dei Leoni nei 22 avversari ma tutti gli sforzi non portano ad alcun risultato. L’occasione più ghiotta capita a Vosawai dopo una bella spinta della mischia trevigiana, ma il miracolo del man of the match Morgan, che riesce a tenere alto l’omologo avversario, vanifica il tentativo.
Il risultato non cambia più. Gli Scarlets si impongono per 35-27 ottenendo l’intera posta in palio con il bonus per le quattro mete, mentre i Leoni tornano a Treviso a mani vuote per un solo punto di differenza. A Monigo tra sette giorni il re-match.