Italia-Georgia: obiettivo raggiunto, anche se dovevamo farlo parecchio meglio

Pensieri sparsi sulla partita di Firenze. E sugli altri test-match, guardando con invidia la Scozia…

37 pensieri su “Italia-Georgia: obiettivo raggiunto, anche se dovevamo farlo parecchio meglio”

  1. Copio e incollo quello che avevo postato sull’ articolo precedente.

    Ero allo stadio e, per prima cosa, voglio sottolineare la NON presenza di pubblico; con la partita più importante della Nazionale, degli ultimi anni, snobbata così; che denota il quanto il Rugby italiano sia ancora lontano dall’ avere un seguito numericamente adeguato e che, anche all’ interno di quel seguito, la maturità degli appassionati sia ben lungi dall’ essere quella che meriterebbe il livello di Tier 1 (anche se soltanto nominale); poi ti ritrovi lo strapienone nel match contro gli AB, in cui, se ti va di lusso, ottieni un’ onorevole sconfitta e che, anche se perdi, non cambia assolutamente…NIENTE; ma, si sa il popolo è BUE, per definizione, e nella massa alberga la mediocrità!!!!
    Abbandonate queste amare riflessioni, passo a parlare di quello che ho visto, la tanto osannata Georgia è soltanto una squadra da Tier 2….pieno, totalmente inadeguata a misurarsi con le squadre di Tier 1 (quelle vere) e ad aspirare al 6Ns, soltanto la pochezza del gioco della nostra squadra (che di fatto è una tier 1,75), il fatto che, anche ieri, al 60° abbiamo smesso di giocare, alcuni nostri clamorosi errori individuali e certi errori arbitrali, hanno impedito che il risultato fosse nell’ ordine di un 40ello di differenza!!!
    Se è vero che usciamo da questo match con la consapevolezza che non abbiamo ancora raggiunto un livello e una profondità di movimento tale da poter guardare con speranza al nostro cammino tra le Tier 1, questa vittoria ci da comunque la certificazione che questo livello è comunque sufficiente per non doversi preoccupare più di tanto di quelle che ci stanno dietro, le quali, sono messe molto peggio di noi; ai georgiani spero che, questo match; perso in maniera onorevlole, nei confronti di una delle ultime del Tier 1, ma più per demeriti dell’ avversario, che per meriti propri; abbia insegnato che devono prendere coscienza del loro reale livello e a non lasciarsi andare a roboanti e troppo ambiziose dichiarazioni, che hanno soltanto l’effetto di renderli ridicoli agli occhi del mondo rugbystico che conta!!!!

  2. In effetti ho visto un grosso problema sui 3/4 e soprattutto sulle ali.. A me sembra che negli altri ruoli ci sia un po’ di qualità, non eccelsa ma ad un livello accettabile.. Sulle ali mi pare invece si sia molto deficitari; poco veloci, poco potenti, poco tattici, poco tutto (specchio di quello che naturalmente vediamo nelle franchigie)

  3. Anche io presente allo stadio e…circondato da Georgiani..Il problema è sempre il solito: sei uno sport di nicchia,in più non vinci..Per portare gente allo stadio devi vincere! È semplice
    Siamo lontani..serve ancora tempo.
    La strada cmq sembra quella giusta

  4. senza offendere nessuno ma sui nostri blog sembra che la gente sia più contenta quando l’Italia perde piuttosto che quando vince.
    Bastava che Castello facesse meta (praticamente gettata via e credo che pure lui stia chiedendosi come abbia fatto) ) e sarebbero stati 16/18 punti in più.
    Queata vittoria in un torneo avrebbe preso 5 punit e nessun bonus difensivo per gli sconfitti.
    Detto questo è lecito attendersi qualcosa di meglio ma certamente non è un funerale!

      1. hro mi dispiace ma avevo il telefono chiuso e me ne ero dimenticato.
        Dai ci vedremo a Parma per il derby con Treviso?

    1. No, il punto è un altro, almeno per quello che mi riguarda. Non sono contento perché l’Italia perde, ma perché si dimostra e continua a dimostrarsi falso il sempre famoso e sempiterno teorema: “si diventa bravi giocando coi più bravi”. In più c’è collegata la triade dei miracoli coi suoi risultati, che “alcuni” che definirei ingenui (oggi sono in buona) credevano sarebbero stati ineluttabilmente migliori del famigerato baffo Brunel (che infatti a quanti punti è arrivato dal vincere il 6n al primo anno con gente “buona per rugby”?).
      A proposito, 10 mesi erano pochi per migliorare la fitness, adesso a quanto siamo?
      Insomma, io sono contento perché i fatti dimostrano che ancora capisco qualcosa della realtà, al contrario di altri che vivono nel mondo dei sogni.

  5. Io sono dell’idea che il calo dopo un’ora sia dovuto più a motivi psicologici che fisici. Giallo più meta tecnica assolutamente discutibili (in quel caso o dai il giallo, o dai la metà, non tutte e due) hanno messo le ali alle gambe dei nostri avversari, mettendoci estremamente sotto pressione dal punto di vista psicologico. Testimonianza del fatto che fisicamente eravamo ancora in campo è che i georgiani hanno dato il 110% negli ultimi 20 minuti ma non sono più riusciti a segnare un singolo punto.

  6. Ciao Paolo, trovo stucchevole la storia del calo fisico degli ultimi venti minuti. Sabato non c’è stato nessun calo fisico, semplicemente c’è stato un momento un cui loro hanno dato tutto e l’italia ha avuto il braccino corto. Ma se ci fosse stato un calo fisico avremmo presa meta, avremmo subito le maul ecc…invece obiettivamente ci siamo difesi senza grandi affanni. Dopo la meta tecnica non sono mai stati veramente pericolosi.
    Su Campagnaro è evidente che è uno dei nostri migliori giocatori (se non il migliore), ma in entrambe le partite ha commesso due errori gravi.
    I giocatori sono questi e oggettivamente noi non siamo competitivi con le migliori, non possiamo stare sempre a fracassarci i maroni perchè perdiamo con l’Irlanda o la Scozia (che mettiamocelo in testa è di un altro livello). Ovvio che da tifoso vorrei vedere vincere l’Italia ma al momento è quasi impossibile con queste squadre.
    Al netto delle responsabilità e del tempo perso, al momento stiamo facendo dei miglioramenti? secondo me si. Secondo i giocatori anche. E allora godiamoci un minimo questa vittoria, il che non vuol dire fare trionfalismo, però come dice Gino non è un funerale! E lo dico senza voler offendere nessuno sia chiaro.

  7. Campagnaro al momento unico dietro che veramente può veramente spostare gli equilibri.

    Allan altro bravo, ma malino al piede, purtroppo.

    Troppo poco per stare decentemente in mezzo alle altre Tier 1.

    Tutti sommato bene i ciccioni, a parte nelle chiuse (ma questo lo sapevamo).

    1. Frank vai su ESPNSCRUM guarda le statistiche e poi ti renderai conto che la mischia più forte del mondo non ha vinto il confronto..anzi.

  8. il tanto osannato e celebrato quarantello arriva dopo solo aver costruito nel tempo una mentalità vincente, fatta di vittoria in fila e con l autostima del gruppo che cresce a suon di prestazioni.
    Se continueremo a vincere una partita l anno, continueremo a balbettare o avere cali di concentrazione sempre, anche quando le avversarie sono più che alla nostra portata.
    vincere si è vinto, ma di questa squadra sono altre le cose che mi preoccupano in termine di gioco, non è principalmente il calo di concentrazione.

  9. Hrothepert ha già detto molto di quello che volevo scrivere io e allora una serie di pensieri sparsi. Anche Duccio Fumero ha “targettato” Castello, aggiungendovi anche Tebaldi (soprattutto per le scelte nel primo tempo a ridosso della meta georgiana quando eravamo in superiorità). Al di là dei singoli e degli episodi, in partite come queste il nostro rugby paga il fatto di essere più “autarchico” rispetto ad un tempo. Mi spiego. Dagli anni ’70 fino ai ’90 dalle nostre parti sono passati dei mostri (Campese, Kirwan, Green, Lynagh, BothaDanie Gerber, Gysie Pienaar… solo per citare quelli con caps, perché Schalk Naudé era comunque fenomenale); mi sono limitato ai tre-quarti. Ora vengono giocatori di livello inferiore e…per me non è un caso. Ho conosciuto l’ambito delle Accademie e, per me, c’è troppa enfasi su preparazione fisico-atletica e tattica, mentre l’aspetto della fantasia è pochissimo curato. Guardo i backs dei Pumas (che sono validi anche nel Seven) e i dubbi crescono; anche perché mi ricordo ancora la meta con cui vinsero il Test a Verona. Vengo al dunque: al netto degli indisponibili, abbiamo tre-quarti che sono monodimensionali. Ma non è il problema più grave: perché, in realtà, abbiamo un vero problema a mediano di mischia. Premesso che, per me, Tebaldi rimane meglio di Violi, è innegabile che sabato ci sia costato qualcosa (sicuramente quando ha cercato di segnare nel primo tempo…su cui aggiungerò dopo). Non so se, nelle varie fasi dentro ai 5 avversari, non abbia allargato per ordini superiori; perché, come ha dimostrato nel break che, poco dopo, ha portato alla meta di Bellini, Tito è uno che ha la visione di gioco complessiva. Ciò detto, non sono per nulla d’accordo con PW sul calo fisico. Tutt’altro. Anzi, se gli Azzurri non hanno più subito punti dopo la meta di punizione lo si deve proprio ad una fitness decisamente migliorata. Il problema è che…con la meta di Allan, la testa si è messa in modalità partita finita. Come alla RWC 2011 con la Romania (29-3 prima di finire 32-22). Proprio Allan sulla meta l’ha dimostrato: anziché cercare di schiacciare verso il centro, si è decentrato. Considerato il pessimo errore sulla conversione precedente, 4 punti nel cesso. E 32-17 sarebbe suonato meglio sotto ogni profilo. Non capisco proprio perché non si vogliano vincere le partite 60-15; e sì che una volta il Treviso e il Rovigo infliggevano punizioni senza misericordia (ah già, ma c’erano quelli di cui sopra). Da ultimo, non volevo farlo, ma l’ha fatto PW e qualcun altro ha aggiunto qualcosa. L’arbitraggio complessivo di sabato ha dimostrato che l’Italia è comunque considerata un Tier 1-bis. La meta non accordata a Steyn nel primo tempo (allorché Glen Jackson aveva chiesto se la palla era stata schiacciata, perché lui era dall’altro lato) sarebbe filata via liscia con una squadra delle 8 storiche Unions in campo. Jackson, dal canto suo, non ha mai guardato la partenza della difesa georgiana sui raggruppamenti – cosa su cui noialtri regolarmente prendiamo valanghe di calci quando gioca nel 6N. Sulla meta di punizione, onestamente, ci sta eccome, anche se abbiamo visto cose ben più flagranti. Totale: è andata bene e sono stato proprio contento. Poteva andare meglio? Beh, sempre!

  10. OT, meravigliandomi che sia un OT.
    A O’Shea, nella conferenza stampa di sabato, è stato chiesto se rinnoverà il contratto con FIR e lui ha risposto che due o tre mesi fa aveva detto a Gavazzi che avrebbe deciso proprio dopo la partita contro la Georgia.
    Quindi due considerazioni.
    La prima è che evidentemente per O’Shea questo incontro rivestiva una tale importanza da essere lo spartiacque del suo futuro in Italia il che riabilita tutti quelli che, al parti del Tecnico irlandese, fremevano da mesi per la partita di Firenze.
    La seconda, più che una considerazione è una domanda: alla luce del risultato e della prestazione, Conor O’Shea rimane o no ?

    1. Finché presiede Al Gavah abbiamo bisogno di un ragazzo immagine da mandare alle conferenze stampa in giro per il mondo, quindi Osho va rigorosamente confermato, meglio ancora se al posto di Frank BigAx, che non ho ancora capito cosa faccia di preciso per guadagnarsi uno stipendio…
      Osho ha fatto il vino con l’uva che aveva a disposizione, ma ha anche ben seminato, a differenza di JB che si proclamava contadino e se ne è andato lasciando più macerie che giocatori…
      se poi si volessero affidare le chiavi della nazionale maggiore a Wayne Smith o a Cheika, tenendo Osho a fare veramente il DOR, saremo tutti più contenti…

    2. Speriamo di no. Si e’ vinto senza convincere contro una squadra che ha deluso su tutta la linea. I progressi tanto ventilati li vede solo chi viole vederli per forza, tipo miracolo del sangue di s gennaro. E soprattutto, cosa piu’ grave, si e’ prestato a mettere la sua faccia davanti alle manchevolezze della.gwstione di tutto il movimento. Non e’ pagato per fare il pr, ma il ct, e in questo ha veramente deluso

  11. Partita è ambiente ( almeno quello possibile da vedere e intuire da uno schermo tv), secondo me, esemplare per un commento sullo stato del rugby italico.
    Cioè si è visto che siamo bravini con avversari di seconda fascia.
    Che stiamo crescendo ma il raggiungimento di un qualche cosa che ci faccia competere con avversari di prima fascia sembra lontano, e siamo comunque inferiori a 10 anni fa.
    Qualche giocatore buono ma in uno sport di squadra per antonomasia sono pochi.
    Pubblico adeguato all’evento in una città non ” strettamente”rugbistica con un avversario ambizioso ma medio per uno sportivo generico e occasionalmente attento al rugby.
    Strada da fare : molta , da vedere se dirigenti e giocatori ( questi) sono in grado di percorrerlà.
    Prospettive per novembre ,fermandosi qua, sono tendenzialmente negative ( siamo tutti d’accordo ?) non può essere che cosi.

      1. Come dicono i letterati : speme ultima dea…..
        Tornando più a noi ma tu dove la trovi sta speranza?
        Sicuramente non avendo visto sabato la partita o dico sabato scorso treviso per esempio.
        Counque auguri e avanti sempre.

      2. Caxxo Gino questo si che è un commento!

        Mentalmente dovrebbe essere la partita più semplice delle 4 di questo Novembre.
        Il nostro con La Georgia più o meno lo abbiamo fatto, contro i Canguri senza grossa pressione e con loro che escono da un incontro mica da ridere con i Gallesi si può sperare davvero in una buona Italia.
        Sull’analisi della partita sono sostanzialmente in linea con Paolo tranne, come scritto da qualcuno anche sopra, sull’aspetto fisico degli ultimi 20 minuti che a mio avviso non è stato così malvagio.
        Gli ultimi 20 minuti sono secondo me un combinato disposto tra scelta arbitrale, inferiorità numerica ed aspetto mentale più che fisico.

      3. Non ho certezze ma speranza e questo non mi costa niente al massimo mi metterò a piangere 😉 🙂

    1. Teo 33 sugli spettatori a Firenze, non ho ben chiara la questione.
      Io ero a Firenze anche lo scorso anno con Argentina e la maratona aveva molti vuoti mentre quest’anno erano molto pochi quasi nessuno-
      I Parterre erano abbastanza pieni ed anche la tribuna era piena o quasi dalla mia parte.
      Erano vuote assai le curve ma da lì si vede quasi niente.
      Già io che ero in tribuna praticamente in linea con la linea di meta non si vedeva quasi niente di quel che accadeva dall’altra metà del campo.
      La capienza ottimale per una partita di rugby a Firenze è di 20000 spettatori e la gente questo lo sa ed allora i circa 19000 spettatori paganti sono una buona cifra, a Firenze.
      Questo vale anche per il calcio ma gli spettatori vanno allo stadio ed in curva per far casino.

      Cmq onore a Firenze perchè è disponibile per il rugby e ci porta fortuna.
      .

  12. Spero che OS venga confermato: ha ampliato la profondità delle scelte, ha lavorato in sinergia con le franchigie, contribuito a migliorare il percorso di crescita dei giovani rugbisti. Se ci fossero mezzi economici e d’intendimento lo vedrei bene affiancato da M. Haig sul campo. Il primo mi pare più portato per il DOR, il secondo per il coaching vero e proprio (vogliamo spendere una parola per come ha preparato la partita con l’Italia? Se avesse avuto trequarti all’altezza della situazione credo che ora staremmo parlando di un’amara sconfitta).
    Dobbiamo confermarci la migliore del tier 2. A mio modo di vedere questo è il vero programma: andare a Bucarest o a Tbilisi con le giovani speranze e vincere, ogni tanto. Poi continuare a vincere con le franchigie fino a arrivare a competere per obiettivi importanti. A vincere s’impara, non basta perdere (ho scritto una catalanata!). Magari aggiudicarsi anche qualche edizione della Shields. Continuare il buon lavoro con l’U 20, semmai migliorare.
    Alla fin fine ho scritto tutto questo per dire che concordo con chi dice che non si tratta di calo fisico. A me pare si tratti di mancanza di fiducia in se stessi associata a modeste capacità di gestione delle partite (tra parentesi ho ammirato l’attitudine di Budd che nei tristi minuti di fine partita ha fatto un recupero x annullare in area di meta. Lettura del gioco da terza linea dopo una partita fatta giocando in seconda!).
    Comunque sia, in molti ruoli siamo ancora corti anche al livello di tier 1,75. Per salire di 0,50, ovvero posizionarsi stabilmente tra il 9/10 posto del ranking, occorre confrontarsi e vincere ogni tanto con i nostri competitors, quelli che si trovano nella fascia compresa tra il 7* e il 13 posto del ranking.

    1. Si, le.scelte del prosecco: valdobbiadene o franciacorta? Ma basta! Il rugby e’ sempre piu’ metafora del paese italia, dove il continuo malgoverno ha portato ad un’erosione drammatica del suolo…e perdere terreno nel rugby e’ gravissimo, dicono.

    2. ma ci credi veramente alla profondità delle scelte?
      stiamo parlando delle terze linee dove nessuno parla italiano?
      o delle seconde che in realtà sono altre terze che non parlano italiano?
      o delle moviole che schieriamo tra trequarti e mediani di mischia?
      di quale profondità parliamo, se nemmeno tra i piloni ci fidiamo di mettere dentro le riserve prima che i titolari?

      buon per noi che una situazione simile sia sufficiente per mettere via i georgiani…

      tra l’altro sono inspiegabilmete fiducioso che si possa fare un sorpresone agli australiani i quali, viste le immagini di sabato scorso, non potranno che prendere l’impegno sotto gamba…

      1. Totalmente d’accordo con te. Però è anche vero che che abbiamo Mbanda Licata infortunati e alcuni giovani Lamaro, Cannone ecc…che sono molto molto promettenti. Ora capisco che OS al momento, viste le prestazioni deficitarie della nazionale, voglia puntare su chi può garantire un livello consolidato di prestazioni, però, se devo lavorare sul futuro mi porto Lamaro e non Tuivati in ritiro per fargli assaporare l’altissimo livello. come tra l’altro fece lo scorso anno con Licata…

  13. Intanto, per la serie catalanate (tanto lo leggete tutti), ecco qua sul ben noto sito Planet Rugby https://www.planetrugby.com/news/whos-hot-and-whos-not-336/
    “La prossima partita contro l’Italia dovrebbe essere l’occasione perfetta per gettarsi i problemi alle spalle”. Che bello vedere come viene considerata l’Italrugby (non che non ne abbiano motivo)…e come sarebbe bello levargli quel sorrisetto dal grugno!

  14. Partita davvero brutta e con pochi contenuti tecnici di livello.. se abbiamo allontanato la georgia dal 6n.. sicuramente qualche dubbio sulla nostra permanenza, questa partita te lo pone..delle 4 mete viste, contro le nostre avversarie abituali, difficilmente ne avremmo segnata una.. non sono d’accordo sul fatto che andiamo in crisi dopo il 60esimo perchè non siamo abbastanza fit x questa georgia.. secondo me andremo sempre in crisi se usiamo così tanto gli avanti..mi pare che da parte dello staff non c’è la minima fiducia in questi trequarti.. il loro raggio d’azione x rischiare la giocata o portare avanti palla, è ridotto a gli ultimi 20/30 metri.. troppi sono portati a fare qualcosa di non rischioso o diverso da quello che fanno nelle franchigie.. questo a parer mio ci rende troppo prevedibili e porta a zero le nostre possibilità di risultato contro le nostre avversarie del 6n in giornata no.. che poi è quel che è successo nell’ultima partita con la Scozia..

    1. diciamo che : minozzi,violi,hayward,padovani sono infortunati e sono 3/4 validi e questo è un problema.
      Sarà anche sfiducia come dici tu però anche un poco di scalogna ci mette il suo zampino.

      1. non sto facendo riferimento solo a questa partita ma a tutto il lavoro fatto fino ad ora con i trequarti.. partendo dal sistema iniziale dei calci, all’utilizzo di Canna senza fargli fare il suo gioco, al preferire Benvenuti a Campagnaro come centro, a quest’ultimo sistema di portare avanti palla con gli avanti e fare il passamano coi trequarti..

  15. Al di là del punteggio finale e dei singoli errori/meriti, a me pare siano i 20 minuti conclusivi ciò su cui riflettere. Gli azzurri hanno iniziato il II tempo in maniera perfetta, marcando una prima meta di ottima fattura con Budd ed una seconda di prepotenza con Allan. I georgiani parevano scossi, sicuramente scoraggiati, vedendo come il sogno cullato per mesi stesse scivolando via. E i nostri cosa fanno? Diventano attendisti! È un po’ come se un pugile, che ha appena piazzato alcuni colpi efficaci e precisi e vedesse l’avversario sbandare per il ring, si mettesse in guardia ed attendesse. Parimenti, a Chicago, dopo un buon primo tempo, alla prima meta della ripresa gli azzurri si son sciolti come neve al sole (al netto delle indubbie doti dei Verdi). Sabato ho visto il II tempo d’Irlanda-Argentina: i padroni di casa attaccavano furibondi, avevano il pallino del gioco saldamente nelle proprie mani, ma neanche per un solo istante gli ospiti hanno dato la sensazione di cedere, né di poter smarrire la lucidità e la determinazione. Ecco, io penso che quelle che ho descritte siano due facce della stessa medaglia. Quando gli azzurri, chiunque siano a scendere in campo, non ricadranno più in queste due pecche pluriennali, potranno dire di essere davvero arrivati a destinazione.

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