Chiudere un dibattito, numeri e statistiche: quei paragoni tra la Georgia giusta e l’Italia sbagliata

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OnRugby confronta i risultati delle due nazionali per “pesarle”, ma usa un termine di paragone poco centrato. E le parole del CEO del Sei Nazioni chiudono ogni dibattito.

Prima la cronacaccia. Il CEO del board del Sei Nazioni ha stroncato tutte le discussioni su un eventuale ingresso della Georgia nel torneo. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi e/o interpretazioni: “Il 6 Nazioni è un torneo privato tra sei federazioni, che ne sono proprietarie e lo controllano. Non ci sono posti liberi. Non siamo pensando di includere nessun altro. Non sto dicendo che non cambierà mai, ma per ora siamo assolutamente soddisfatti di avere le sei migliori formazioni d’Europa nel nostro Torneo”. Discorso chiuso.

Veniamo a noi, perché il tema-Georgia ha suscitato un vero e proprio dibattito internazionale in questi giorni. Un paio di giorni fa OnRugby ha fatto una analisi della questione limitandosi – si fa per dire – alle mere statistiche dei risultati del campo. Una scelta allo stesso tempo intelligente nella forma ma parzialmente sbagliata nella sostanza.
E’ una scelta intelligente perché si affida a dati oggettivi, quelli che poi alla fine contano (o dovrebbero contare) di più. E cosa dice OnRugby? Ecco uno stralcio:

La Georgia è attualmente in posizione numero 12 del ranking mondiale, due gradini sopra l’Italia. E questo è un dato. L’altro, dietro cui leggere questo, è prendere in considerazione le partite giocate (ma soprattutto la squadre affrontate) in base ai cui risultati quel ranking è stato determinato. Noi abbiamo elencato le partite giocate da Italia e Georgia dal 2000 ad oggi, ovvero dall’ingresso degli Azzurri nel Sei Nazioni.
Dal 2000 ad oggi la nostra Nazionale ha giocato 190 partite, 142 contro nazioni Tier 1 e 48 contro nazioni Tier 2. Le 142 contro le squadre di prima fascia sono così ripartite: 126 sconfitte, 15 vittorie e un pareggio. Le restanti 48 sono invece formate da 36 vittorie e 12 sconfitte.
Nello stesso arco di tempo, i caucasici hanno disputato complessivamente 165 partite, vincendone 100 e perdendone 59 con 6 pareggi. Le partite contro le Tier 1 sono 15, tutte perse. Poi ci sono 9 partite contro le isolane (con 5 vittorie), 15 contro le seconde squadre nazionali (varie Emergenti e selezioni A) con 6 vittorie, altre contro selezioni varie (Barbarians, French University) e un’infinità con Nazioni Tier 2 e Tier 3: complessivamente 112 partite tra Belgio, Canada, Cile, Repubblica Ceca, Germania, Giappone, Namibia, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti e Uruguay con 80 vittorie, 27 sconfitte e 5 pareggi.

Ineccepibile e inattaccabile. Però, a mio parere,OnRugby sbaglia un termine di paragone: utilizzare le performance della Georgia va benissimo, meno quelle italiane. Non perché i dati riportati siano sbagliati, ma perché per avere un confronto equo e corretto i risultati da mettere a confronto sono quelli della Georgia degli ultimi anni con quelli dell’Italia degli anni ’90, di quella nostra nazionale cioè che si è conquistata il diritto di giocarsi il Sei Nazioni sul campo a suon di vittorie.
La domanda a cui dobbiamo rispondere è: cosa abbiamo fatto e chi abbiamo battuto noi ormai oltre 20 anni fa per meritarci il Sei Nazioni? Cosa ha fatto e chi ha battuto la Georgia negli ultimi anni per meritarsi il Sei Nazioni?

Capitolo Georgia: 165 partite, 100 quelle vinte, dal 2000 a oggi, ma alla fine quelle che pesano davvero sono le 15 con le squadre del Tier 1, tutte perse.
Cosa fece l’Italia negli anni ’90? Tra il 1990 e il 1993 ha giocato 30 partite, incontrando solo due volte squadre di altissimo livello (Inghilterra e Nuova Zelanda, ai Mondiali del 1991) e uscendo sconfitta in entrambi i casi. In quegli anni gli azzurri hanno giocato per 8 volte squadre come la Namibia o le selezioni A di Francia e Scozia senza ottenere una vittoria, ma se le è giocate spesso punto a punto o è comunque finita molto vicina nella maggior parte dei casi. Questo fino alla fine del 1993, quando negli ultimi due incontri dell’anno batte la Francia A1 (16-9) e poi la Scozia A (18-15).
Il 1994 è un anno importante: per la prima volta gli azzurri hanno un calendario che li mette di fronte contro Australia – due volte – e Galles, oltre all’ennesima sfida con la Francia A1. Non vince mai, ma anche in questo caso esce sempre dal campo a testa altissima, con risultati negativi ma contenuti nel gap. Senza dimenticare che vince tutte le altre partite con avversari che deve battere: Romania, Spagna, Repubblica Ceca, Olanda.

Il 1995 registra una lunga sequela di sconfitte, ma per la prima volta l’Italia gioca quasi tutte le partite in calendario in quell’anno contro squadre di primissimo livello, 8 su 10 totali. Tra queste l’Irlanda (che ci supera 22 a 12), Inghilterra (20-27), Francia (34-22), e poi battiamo l’Argentina 31-25.
Il 1996? Giochiamo 6 partite in tutto, ma 5 contro Australia, Galles (due volte), Inghilterra e Scozia: perdiamo nettamente con inglesi e australiani, di non molto con i gallesi, vinciamo con la Scozia. Il 1997, lo sapete, è l’anno di Grenoble ma si pareggia con l’Argentina e si vince anche con l’Irlanda. E per il primo anno giochiamo esclusivamente con squadre del Tier 1. A gennaio 1998 il board dell’allora Cinque Nazioni annuncia l’ingresso dell’Italia nel torneo più importante a partire dal 2000.

Cosa ci dicono questi dati? Che dopo le due gare con Inghilterra e All Blacks del 1991 (partite del Mondiale) tra il 1994 e il 1997 l’Italia ha giocato per 24 volte contro squadre di primissimo piano con tre vittorie importanti e sì una lunga serie di sconfitte, ma mettendo quasi sempre in difficoltà avversari ben più quotati. Giovanelli, Dominguez e soci si sono conquistati così il Sei Nazioni. La Georgia non può vantare gli stessi risultati, lo stesso percorso, scalpi importanti non ne ha ancora presi ma va anche sottolineato che i caucasici hanno giocato 15 partite contro squadre del Tier 1 dal 200o a oggi, noi in tre anni di occasioni ne abbiamo avute 24 (contando anche una partita con Western Samoa). E le abbiamo sapute sfruttare. Altri tempi, altre dinamiche, altro rugby, sicuramente, ma non è certo la stessa cosa. La vera differenza che corre tra Italia e Georgia sta qui.

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89 pensieri su “Chiudere un dibattito, numeri e statistiche: quei paragoni tra la Georgia giusta e l’Italia sbagliata”

  1. Mi sembra che si stia veramente andando in loop su questo discorso.

    Togliendo il discorso torneo privato che lo sanno tutti (capito hro e 6N?! che non i sta discutendo di questo), togliendo il discorso ITalia per quelli che son capaci di astrarre dalla propria fede sportiva e riescono quindi a togliersi per un momento i panni dell’ultras curva nord/sud/ovest/est. i Georgiani chiedono 100 per avere 50…e (se si sa astrarre dalla rpopria fede ripeto) non si puo’ che essere con loro e volere un rugby che si espande nel cercare di innalzare il livello competitivo.

    La Georgia per prima sa che non vale il 6N oggi e sa che per arrivarci deve fare qualcosa di piu’ di quanto fatto fino ad ora (in cui comunque c’e’ stata una crescita importante) ma che cerchi di spingere l’establishment ad aprirsi per poter giocare piu’ partite di livello….il famoso “solo giocando coi milgiori possiamo migliorare”, e piano piano ci stanno riuscendo ad avere almeno un TM con Tier 1 (a novembre andranno a Cardiff).
    Si potrebbe fare di piu’? Certo si potrebbe sempre a patto per le altre federazioni di accettare delle perdite sui TM o in alternativa accettare di andare in georgia a giocarsi un TM come fanno quando vanno in Giappone o nelle isole del pacifico…ma questo spetta a quelli di WR da mettere sul piatto e far avvenire, che vuol dire per me finanziare.
    E’ di questi giorni l’ufficilaizzazione che l’IRlanda prima di dirigersi in Giappone fara’ un salto in USA a giugno per un TM, anche nella visione di espandere il Pro 12 in USA (si ne stanno discutendo ampliamente le parti)…e qui e’ il problema della Georgia: USA come Giappone prima fa gola, fa gola per i soldi, la Georgia no, dovrebbe essere quindi WR a finanziare perche’ le Tier 1 si dirigessero a Tbilisi per una partita, ma tutti questi discorsi passano per la ristrutturazione dei calendari internazionali su cui si fa fatica a trovare un accordo.

      1. Chiedo scusa. Ho sbagliato luogo, ma non anno: Treviso, 6 maggio 1995 Italia-Irlanda 22-12 prima vittoria contro una Home Unions… era un incotrno di preparazione alla RWC in Sud Africa…

  2. Questo discorso Georgia non mi hai mai interessato più di tanto..come non guardo a quello che è successo 20 anni fa.
    Mi interessa sapere cosa fa e farà l Italia per mantenere e meritarsi il posto sul palcoscenico del rugby che conta.
    Una sola cosa, oggi i soli risultati del campo non contano più, è importante anche saper creare business intorno all evento, in base all interesse economico che susciti nel board, il valore di una squadra cresce o decresce..
    spero sta storia sia finita, o quantomeno rimandata a quando ci saranno argomenti più seri o prestazioni su cui discutere.

  3. cronometro il tempo tra il post di Paolo e le prime accuse di intelligenza con il nemico, propaganda filoterzomondista, e ovviamente, comunismo…
    quanto al nuovo trend di onrugby di “contestualizzare” persino i freddi numeri… rabbrividiamo…
    non mi stupirei che riuscissero a dimostrare che le due tranvate con Galles e Irlanda rappresentino il miglior debutto dell’Italia al 6N da anni a questa parte…

      1. Buongiorno Paolo, sottoscrivo @Stefo: non se ne può più di questa polemica. E da da lettore di lungo corso (2011) permettimi di non trovarmi d’accordo con la puntualizzazione sui numeri. Non sui numeri in sè che sono corretti ma perchè la trovo un po’ stucchevole come cosa. Con massima stima e affetto.

      2. @Paolo il problema e’ il non dire le cose come stanno…insomma esagerandola: Fede sul TG4 non pretendeva di dire che lui era un indipendente, non nascondeva il suo essere schierato e se volevi lo guardavi sapendo cosa guardavi.

        @MArio: io non trvo la cosa stucchevole, anzi trovo che Paolo la scorsa settimana nel rpimo articolo abbia provato ad uscire dal circolo vizioso ITalia contro Georgia ma purtroppo troppi non riescono a mettere nel cassetto la loro fede e fare un discorso con approcio neutrale

      3. non è su quest’analisi dei numeri che mi scandalizzo… è su quella dell’olimpico mezzo vuoto che non riesco a capacitarmi…

      4. @Stefo: per fortuna che domani riparte il 6N: è da quindici giorni che si parla di sta Georgia su tutti i siti, blog, Woodward…, pure al club mercoledì sera (anzichè parlare della carissima F..a!) BASTA! Poi che molti si schierino per scarsa conosceza dell’argomento o, peggio ma più probabilmente, per motivi politici da una o dall’altra parte della barricata, questo purtroppo è un dato di fatto. Lo dimostrano anche le derive che come fa notare @fracassosandonà prendono certe testate di “divulgazione”: ma dopotutto sul sito della FIR pubblicano le riviste dei (alcuni) comitati regionali!
        …il lato oscuro…

      5. Ciao MArio vedi io ho provato a parlare nell’ultima settimana in maniera generale, parliamone da amanti del rugby in maniera laica senza pensare alla nostra squadra, non si puo’ che sperare che dopo il Giappone anche la Georgia faccia il passo successivo e renda la competizione internazionale piu’ varia. Il problema e’ che non riesce ad uscire dal circolo Georgia contro Italia…per carita’ i media stranieri fomentano pero’ sta alla persona avere la capacita’ di non cadere nella solita polemica, fare lo sforzo di togliersi la maglietta della prorpia squadra e parlare della Georgia da semplici appassionati.

    1. Ma che discorso è? Rabbrividire perché si analizzano i numeri? E, di grazia, perché mai? Si possono scegliere i numeri sbagliati, ma partire da statistiche crude e spietate per poi fare un’analisi di una situazione ti sembra così raggelante?

      1. Beh, a volte capita di rabbrividire alla comparazione statistica. Per esempio, un leggero brivido mi percorre al pensiero di quanto abbiamo trombato io e mio nipote negli ultimi tre anni. Altrettanto, se solo lui immaginasse quanto abbia trombato io alla sua età, sarebbe il primo caso mondiale di autocrioconservazione.

      2. mez, è che rosico: quei bastardi di OR hanno reso pubblica la comparazione statistica degli ultimi tre anni.

      3. non lo leggo più da un pezzo..a meno che mi segnalino qualcosa..
        mi han detto che sono alla frutta..
        quando ho voglia di sorridere però leggo volentieri le analisi “tecniche” di tale avesani! 😂

    1. è la prima partita, normale vi siano più errori del solito..
      a me comunque non dispiace!
      tanti giocatori di qualità, al volo ho contato una quindicina di ABs..

      1. E’ normale per l amor di Dio, ma è stato proprio il gioco in se che non mi è piaciuto, Highlanders polli come non mai e Chiefs fallosi all inverosimile, di tutti quelli in campo forse mi è piaciuto di più Lowe, ma per l instinto killer

      2. Visti solo gli ultimi 20 minuti, siamo algi inizi e chi vuole arrivare in fondo non puo’ partire a razzo, come qualita’ delle rose sto con mez

  4. გულწრფელი მადლობა თანამემამულე იტალიელები. უმაღლესი აბუჩად საფრთხე, ისინი პასუხისმგებლობა იკისრა საქართველოს რაგბის უფლებების წინააღმდეგ დემონები მჩაგვრელების W. რ
    გაუმარჯოს თავისუფლებას

      1. Può darsi ci sia qualche errore, purtroppo il georgiano è ancora un po’ ostico per me. Ma presto tutte le delibere federali saranno nelle due lingue.

      2. Sincere thanks to fellow Italians. Supreme contempt of danger, they took on the responsibility of the rugby rights against the demons afflicting W. R.
        Long live freedom

    1. E’ interessante la riflessione che fa il Nero su Rugby Europe: “Rugby Europe dimostra tutti i suoi limiti. Di fronte a questa “necessità” si mette a far lobby per gli associati ergenti e politicamente pesanti, cerca di forzare la serratura del Sei Nazioni invece di progettare e costruire quello che serve. Cercare posto in casa altrui è più facile ed immediato che cominciare una cosa nuova.

      Già, una cosa nuova. C’è bisogno di rugby di Alto Livello, anche in Europa. Forse è questa la nuova frontiera a cui World Rugby potrebbe guardare per i futuri investimenti nel nostro continente: un nuovo campionato europeo per club.

      Ne avremmo bisogno anche noi italiani, non abbiamo avuto la forza e la lungimiranza per costruirne uno nostro forte, oggi forse avremmo anche noi la richiesta di adesione di qualche straniero. Allora vediamo se è possibile creare, anche per il nostro strato più alto, quello che in Eccellenza è in fascia “inarrivabile”, una nuova dimensione di Alto Livello. Da soli non ce la facciamo? Guardiamo fuori.”

      Ha ragione, invece di rafforzare il campionato e di creare le premesse per una forte concorrenza all’interno del proprio campionato Rugby Europe vorrebbe pretendere di entrare in un torneo chiuso (giusto o sbagliato che sia, non è questo l’oggetto del contendere, se sia chiuso o se sia aperto) gestito da un altra associazione.

      Sarebbe stato meglio da parte di Rugby Europe fare una proposta: organizzaare due anni dopo i mondiali un Campionato Europeo emisfero Nord.

      Questa potrebbe essere una proposta interessante…

    2. Mah non molto convinto da questo articolo se devo essere onesto, alcune cose anche poco veritiere, l’Aussie Rules ed il League in Australia si stavano mangiando l’union gia’ prima dell’allargamento del SR, ed in sud africa il calcio e’ sempre stato lo sport di una aprte della popolazione che il rugby ora con metodologie discutibili sta cercando di portare a se…

    3. Sull’idea per rugby europe, un campionato europeo di nazioni tier 2 poteva provarsi forse 15-20 anni fa, oggi non sta in piedi perche’ i migliori emigrerebbero sempre nei campionati piu’ ricchi…scozzesi, gallesi ed irlandesi faticano a tenere i migliori contro lo strapotere inglese e francese, figurati rumeni, georgiani, belgi…guarda al Pro Rugby USA, ha finito al prima stagione coi debiti…il professionismo ha dei costi di entrata ormai molto alti.

    4. Magistrale? Mah!
      a parte che argentini e giapponesi sono la da appena un anno, non è vero che alcune squadre non si incontreranno più, fanno a rotazione di anno in anno, l’ultimo è stato il primo perciò..
      Vero che la formula è sbagliata e iniqua, alla fase finale sono arrivate squadre arrivate dal 4 posto in giù..
      per il resto ok il campionato europeo di club allargato, difficilmente “fabbricabile” però, economicamente e logisticamente parlando..
      anche se ammetto l’idea mi piacerebbe molto..

  5. Mi ha appena telefonato John Feehan, credo abbia sbagliato numero ma ho fatto finta di niente, e ha confessato il, anzi i (plurale) perché non voglia fra i coglioni la Georgia..
    1) Innanzitutto, ha detto, è una questione estetica: i georgiani sono tutti pelosissimi, troppo. L’unico che a sua memoria sembrava esser quasi normale, di sicuro meno Calimero, era il compianto Schevarnadze (se si scrive così), l’ex ministro degli esteri di Gorbaciov e poi primo Presidente della Georgia.
    L’estetica ha i suoi perché e al giorno d’oggi è un elemento commercialmente fondamentale.
    2) In secondo luogo la noiosa monotonia dei Cognomi: finiscono tutti in Adze (raramente in Idze) o in Shvili. Da qui si capisce anche il perché non abbiano dei 3/4 dello stesso valore degli uomini di mischia: non hanno fantasia, prerogativa necessaria per un buon atleta della linea arretrata.
    Anche questo aspetto, ha esclamato il CEO, incide non poco sulla scarsa appetibilità commerciale dei caucasici.
    Spero di aver offerto un buon servizio.

      1. Ho provato a dirglierlo, cosa credi, ma lui, scocciatissimo, mi ha risposto che la Federazione Gallese, in tutto segreto, ha imposto la regola del “rule’s two : in squadra possono partir titolari al massimo due Davies, due Williams e due Evans.
        Mi sembra che la stiano rispettando perché son mica come i SAF !
        Ah, dimenticavo, subito dopo mi ha sbattuto il telefono in faccia con un laconico Up yours ! .. so mica cosa vuol dire 😀 😀

  6. Se al validissimo e super esperiente pack dei Reds si aggiunge un Cooper alla vecchia maniera e dei trequarti abili e veloci, saranno la sopresa del SR di quest anno

  7. Una noterella sul fatto che il Feehan pensiero sia tutto meno che una inaspettata notizia dell’ultima ora: tutto ‘sto cancan è venuto fuori proprio perché è l’unico (lui e il resto del board) che con i georgiani manco ci parla. E i georgiani han fatto in modo di andargli a rompere i coglioni sulla stampa britannica nonché esponendo a Trafalgar Square il facsimile 3×12 metri di un assegno da 10 milioni di euro. Pelosi sì, ma fessi no e neanche senza soldi. D’altra parte avranno pensato che tentar non nuoce, se Sanzar ha addirittura imbarcato giapponesi e argentini aumentando a dismisura il già comodissimo tradizionale confort logistico del Super.

      1. È patente che tu, oggi, hai una pessima giornata e impieghi, molto male, il tuo tempo. E so il perché.

      2. Jock !
        Pensa che al Post di @Fracasso, quello sui cognomi gallesi, volevo rispondere con un “Ma cerchi proprio il pelo nell’uovo !”
        Poi mi sono trattenuto.
        Sí, pessima 😂😂😂

  8. Sinceramente il problema sta tutto nel sistema autoreferenziale del rugby di alto livello e delle difficoltà della disciplina a imporsi in paesi senza tradizione. La Georgia sta nel mezzo. Fosse stata più ricca e più grossa, credo che le cose starebbero in maniera diversa.

    1. Ciao Rabbi,
      tu che frequenti quei posti, per lavoro e per di-letto 😀 …
      ma sta rompipalle della Georgia, ha almeno le tette grosse ??

      1. Diciamo che c’è di meglio in giro. Certo meglio delle armene che sono le più brutte che abbia mai visto.

    2. malpeleaks ha sottratto al noto agente demoplutomontelcaucasico una istantanea dell’incontro segreto di questa notte tra Feeham e il nuovo presidente della Federazione Georgiana. Cazzi vostri.

    1. E’ da Novembre che molto spesso Canna calcia senza cognizione di causa, la cosa peggiore che ha continuato a farlo pure nel club.
      L esperimento Padovani estremo, difensivamente parlando, non è stato dei migliori, ma il ragazzo potrebbe migliorare, oppure si trova un estremo migliore

      1. A chi parlava di “cecchino” consiglierei di vedersi le stats sui piazzati..
        ma anhe l’analisi del gioco tattico..
        prima di tutto tra Allan e Canna..poi magari comparati con le altre aperture del 6n..

      1. Comunque San Isidro è nello staff di Raggi e sta trattando per avere un campo da rugby sotto lo stadio della Roma.

  9. Confermo: presto tutti i contratti FIR, inaccessibili ai consiglieri federali, saranno in doppia lingua, italiano e georgiano… 😉

  10. Georgiani di qua, georgiani di là…

    …voglio vedere voi a 80 anni ballare così! 😉
    Diglielo @Rabbi… 🙂
    (tratto da პაპარაცი TV)

  11. Comunque mi sto ribaltando dalle risate: გულწრფელი in georgiano vuol dire zelante. Rabbi, come si dice in georgiano coglione?

      1. Visto che non ho un cazzo da fare adesso, ho cercato nel bilingue russo-georgiano. Dovrebbe essere una roba tipo მომვლელი momvleli, che deve essere un nome d’agente iniziando per m-. La mia scienza si ferma qui.

  12. Io, su questo argomento, dopo quanto affermato da John Feehan, non spreco più una parola, posterò nuovamente quando saranno trattati argomenti…..seri!!!!

      1. Giova, domani sera ho l’ Insulsa Bona col marito a cena e avevo promesso a lui che gli avrei cucinato la steak and ale pie, sono giorni che litigo con la mia coniuge, perchè lei non vuole che di contorno gli faccia le verdure al vapore, o le patate lesse (l’ altro contorno, solito, sono le patate fritte, sile fish and chips, ma quelle non ho voglia di farle!!) e vuole “intopare le verdure, saltandole in padella con la cipolla, oppure mettendo le rondelle di oliva ed i capperi con le carote ed io gli ho detto che è l’ equivalente della milanese, servita con gli spaghetti, o gli spaghetti allo scoglio con le fette di pomodoro, che propinquano in Scozia e che, se vuole che gli faccia la steak pie, il contorno deve essere…ORTODOSSO, altrimenti cucina lei, quello che quaxxo gli pare!!!!
        Non ti pare????

      2. Sei troppo chiuso, steak and ale pie, verdure saltate in padella con olive e capperi, ed una salsina sweet and sour dove intingere il tutto…fusion/confusion…

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