L’altra Eccellenza, quella dal basso, e il futuribile (e probabile) campionato U20: intervista a Roberto Manghi

Del nostro massimo campionato non si parla molto spesso e quando lo si fa il tema sul tavolo è quello dell’alta classifica: le posizioni di testa e i play-off. La stagione in corso ci sta regalando però anche una lotta per non retrocedere avvincente. Tre squadre coinvolte raccolte in un fazzoletto di punti: Rugby Reggio 23 punti, Lazio 21, Lyons Piacenza 17.
Ne ho parlato con il direttore generale ed head coach della Rugby Reggio Roberto Manghi, che ho intercettato all’uscita dalla riunione dei club con la FIR circa la possibile creazione di un campionato U20, ipotesi che non trova il plauso di tutte le società ma che probabilmente si farà, almeno secondo il tecnico dei diavoli emiliani. Sentitelo!

Pro12: Treviso batte gli Ospreys, la Red Army passeggia sulle Zebre. In Eccellenza l’urlo di Viadana

©INPHO/Federico Matteucci

Prova gagliarda del Benetton che ferma i gallesu sul 13 a 5, nulla da fare invece per le Zebre, travolte dal Munster 14-50 in una gara a senso unico. Nel campionato italiano la squadra di Frati espugna Mogliano, Petrarca a valanga, bene Rovigo e Calvisano, le Fiamme Oro fanno loro il derby romano

GUINNESS PRO12 Zebre-Munster 14-50
Tre mete incassate nel primo tempo, quattro nel secondo: troppa la differenza tra il Munster e queste Zebre che perdono anche Meyer prima del calcio d’inizio per un infortunio al polso, al suo posto Federico Ruzza in terza linea. I due tempi si chiudono su parziali praticamente identici: 24-7 il primo tempo, 26-7 il secondo nel corso del quale i bianconeri devono giocare in 20 minuti in inferiorità numerica per i cartellini gialli a Violi (47′) e Fabiani (67′).

Zebre: 15 Dion Berryman, 14 Kayle Van Zyl, 13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello, 11 Lloyd Greeff, 10 Serafin Bordoli, 9 Marcello Violi, 8 Federico Ruzza, 7 Derick Minnie, 7 Johan Meyer, 6 Maxime Mbandà, 5 Valerio Bernabò (c), 4 Gideon Koegelenberg, 3 Bartholomeus Le Roux, 2 Oliviero Fabiani, 1 Bruno Postiglioni
Riserve: 16 Sydney Tobias, 17 Andrea De Marchi, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Joshua Furno, 20 Guillermo Roan, 21 Carlo Engelbrecht, 22 Matteo Pratichetti, 23 Guglielmo Palazzani
Mete: Minnie (30), Greeff (55)
Conversioni: Violi (31), Bordoli (55)
Punizioni:

Munster: 15 David Johnston, 14 Darren Sweetnam, 13 Jaco Taute, 12 Rory Scannell, 11 Ronan O’Mahony, 10 Tyler Bleyendaal, 9 Duncan Williams, 8 Jack O’Donoghue, 7 Tommy O’Donnell, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Billy Holland, 4 Dave O’Callaghan, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Dave Kilcoyne
Riserve: 16 Rhys Marshall, 17 James Cronin, 18 Stephen Archer, 19 Darren O’Shea, 20 Conor Oliver, 21 Angus Lloyd, 22 David Johnston, 23 Dan Goggin
Mete: Niall Scannell (3), Tommy O’Donnell (19), Ronan O’Mahony (26, 51), Rory Scannell (47), Cronin (62, 71)
Conversioni: Bleyendaal (3, 19, 26, 47), Scannell (63, 72)
Punizioni: Bleyendaal (40)

GUINNESS PRO12, Benetton Treviso-Ospreys 13-5
Partita tosta di Treviso che se la gioca a viso aperto contro i gallesi che si sono presentati al Monigo con i “gradi” di seconda squadra in classifica. Biancoverdi non bellissimi ma determinati e grintosi, vogliosi di portarsi a casa uno scalpo importante. Benetton che va in meta con Sgarbi a metà primo tempo e subisce quella degli ospiti allo scadere dei primi 40 minuti, un 7-5 con cui i veneti rientrano negli spogliatoi che sta loro abbastanza stretto.
secondo tempo che per quasi 20 minuti vede il tabellone rimanere immobile prima che Tebaldi calci tra i pali portando i suoi a +5. Reazione Ospreys ma il Benetton sa soffrire e non molla mai e al 72′ McKinley trova da fermo 3 punti determinanti che portano i padroni di casa oltre il break e verso quella vittoria che mancava dal derby con le Zebre di Natale.

Benetton Treviso: 15 David Odiete, 14 Angelo Esposito, 13 Tommaso Iannone, 12 Alberto Sgarbi, 11 Luca Sperandio, 10 Ian McKinley, 9 Tito Tebaldi, 8 Robert Barbieri, 7 Marco Lazzaroni, 6 Francesco Minto, 5 Dean Budd (c), 4 Filippo Gerosa, 3 Simone Ferrari, Luca Bigi 2, 1 Federico Zani
Riserve: 16 Davide Giazzon, Alberto Porolli 17, 18 Tiziano Pasquali, 19 Guglielmo Zanini, 20 Abraham Steyn, 21 Giorgio Bronzini, Tommaso Benvenuti, 23 Luke McLean
Mete: Sgarbi (18′)
Conversioni: Tebaldi (19′)
Punizioni: Tebaldi (57′)

Ospreys: 15 Dan Evans, 14 Keelan Giles, 13 Kieron Fonotia, 12 Josh Matavesi, 11 Dafydd Howells, 10 Sam Davies, 9 Tom Habberfield (c), 8 Dan Baker, 7 Olly Cracknell, 6 James King, 5 Rory Thornton, 4 Lloyd Ashley, 3 Brian Mujati, 2 Sam Parry, 1 Paul James
Riserve: 16 Scott Otten, 17 Nicky Smith, 18 Rhodri Jones, 19 Tyler Ardron, 20 Sam Underhill, 21 Brendon Leonard, 22 Jay Baker, 23 Jonathan Spratt
Mete: Giles (40′)
Conversioni:
Punizioni:

 

ECCELLENZA, RISULTATI 15a GIORNATA
Colpaccio del Viadana che va vincere a Mogliano una partita che potrebbe rivelarsi pesantissima nella corsa ai play-off: gialloneri che staccano di 4 punti in classifica proprio i veneti e che raggiungono il San Donà, battuto a sua volta a Calvisano. Ne approfittano anche le Fiamme Oro che fanno loro il derby con la Lazio e che scavalcano di due punti il Mogliano, dando vita a un ingorgo mica male a metà classifica. Il Petrarca travolge Reggio 77-7 mentre Rovigo passa in casa dei Lyons ma facendo molta più fatica di quanto non fosse preventivabile.
Si torna in campo tra due settimane con le Fiamme Oro che aspettano in casa il Calvisano e soprattutto i due derby veneti Rovigo-Mogliano e San Donà-Petrarca. In coda lo scontro diretto Rugby Reggio-Lazio.

Petrarca Padova v Reggio 77-7
Calvisano v San Donà 26-17
Lazio v Fiamme Oro 17-36
Mogliano v Viadana 14-24
Lyons v Rovigo 15-22

Classifica: Calvisano 68; Petrarca 58; Rovigo 50; San Donà, Viadana 34; Fiamme Oro 32; Mogliano 30; Reggio 23; Lazio 21; Piacenza 17

Zebre-Munster, Treviso-Ospreys e un’Eccellenza che profuma di play-off: un sabato italiano

Luca Sperandio
Credits: Benetton Rugby

Prima le Zebre e l’Eccellenza, poi il Benetton Treviso: ci aspetta un lungo pomeriggio/sera ovale che vedrà le nostre celtiche affrontare rispettivamente Munster e Ospreys mentre il massimo campionato italiano punta gli occhi su Mogliano-Viadana, gara che potrebbe rivelarsi determinante per la corsa ai play-off. 
Treviso in diretta tv su Eurosport 2 alle 20 e 35, partite di Eccellenza tutte in diretta web su The Rugby Channel.

GUINNESS PRO12, ZEBRE-MUNSTER ore 15
Mentre i bianconeri affrontano un periodo complicatissimo sia dal punto di vista agonistico che extra-sportivo, a Parma arriva un Munster terzo in classifica e che nell’ultima giornata ha espugnato il campo dei Cardiff Blues. L’ultima e unica vittoria delle Zebre risale invece a fine ottobre.

Zebre: 15 Dion Berryman, 14 Kayle Van Zyl,13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello, 11 Lloyd Greeff, 10 Serafin Bordoli, 9 Marcello Violi, 8 Derick Minnie, 7 Johan Meyer, 6 Maxime Mbandà, 5 Valerio Bernabò (c), 4 Gideon Koegelenberg, 3 Bartholomeus Le Roux, 2 Oliviero Fabiani, 1 Bruno Postiglioni
Riserve: 16 Sydney Tobias, 17 Andrea De Marchi, 18 Guillermo Roan, 19 Joshua Furno, 20 Federico Ruzza, 21 Carlo Engelbrecht, 22 Matteo Pratichetti, 23 Guglielmo Palazzani
Munster: 15 Andrew Conway, 14 Darren Sweetnam, 13 Jaco Taute, 12 Rory Scannell, 11 Ronan O’Mahony, 10 Tyler Bleyendaal, 9 Duncan Williams, 8 Jack O’Donoghue, 7 Tommy O’Donnell, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Billy Holland, 4 Dave O’Callaghan, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Dave Kilcoyne
Riserve: 16 Rhys Marshall, 17 James Cronin, 18 Stephen Archer, 19 Darren O’Shea, 20 Conor Oliver, 21 Angus Lloyd, 22 David Johnston, 23 Dan Goggin

GUINNESS PRO12, BENETTON TREVISO-OSPREYS ore 20.35 (diretta tv Eurosport 2)
Biancoverdi che in panchina non avranno a guidarli coach Crowley, rientrato in Nuova Zelanda per i problemi di salute del padre. Gli Ospreys sono secondi in classifica e hanno vinto 8 delle ultime 9 partite celtiche: gara quindi che vede i gallesi come grandi favoriti e con i veneti che schierano in mediana Tito Tebaldi e Ian McKinley, capitano è Dean Budd mentre torna a vedersi dal primo minuto Simone Ferrari.costituiranno la seconda linea. Rientra in campo Simone Ferrari.

Benetton Treviso: 15 David Odiete, 14 Angelo Esposito, 13 Tommaso Iannone, 12 Alberto Sgarbi, 11 Luca Sperandio, 10 Ian McKinley, 9 Tito Tebaldi, 8 Robert Barbieri, 7 Marco Lazzaroni, 6 Francesco Minto, 5 Dean Budd (c), 4 Filippo Gerosa, 3 Simone Ferrari, Luca Bigi 2, 1 Federico Zani
Riserve: 16 Davide Giazzon, Alberto Porolli 17, 18 Tiziano Pasquali, 19 Guglielmo Zanini, 20 Abraham Steyn, 21 Giorgio Bronzini, Tommaso Benvenuti, 23 Luke McLean
Ospreys: 15 Dan Evans, 14 Keelan Giles, 13 Kieron Fonotia, 12 Josh Matavesi, 11 Dafydd Howells, 10 Sam Davies, 9 Tom Habberfield (c), 8 Dan Baker, 7 Olly Cracknell, 6 James King, 5 Rory Thornton, 4 Lloyd Ashley, 3 Brian Mujati, 2 Sam Parry, 1 Paul James
Riserve: 16 Scott Otten, 17 Nicky Smith, 18 Rhodri Jones, 19 Tyler Ardron, 20 Sam Underhill, 21 Brendon Leonard, 22 Jay Baker, 23 Jonathan Spratt

ECCELLENZA, GIORNATA NUMERO 15
Big-match è la partita che al Quaggio mette di fronte Mogliano e Viadana, entrambe in corsa per i play-off ed entrambe che partono da quota 30 punti. Calvisno ospita il San Donà che chiede spazio per un posto nelle semifinali, a Roma c’è il derby tra Lazio e Fiamme Oro, Rovigo va a far visita ai Lyons mentre il Petrarca ospita Reggio. Calcio d’inizio per tutte le gare alle ore 15, diretta streaming su The Rugby Channel.

Petrarca: Menniti-Ippolito; Fadalti, Ragusi, Bacchin, Bettin; Nikora, Francescato; Michieletto, Conforti (cap.), Targa; Salvetti, Flammini; Rossetto, Marchetto, Acosta. A disposizione: Borean, Delfino, Irving, Saccardo, Nostran, Su’a, Belluco, Rossi, Vannozzi
Rugby Reggio: Brink; Gennari, Paletta, Ferrari, Caminati; Farolini, Daupi; Devodier, Perrone, Dell’Acqua; Du Preez, Visagie; Celona, Manghi, Quaranta. A disposizione: Gatti, Lanzano, Fiume/Saccà, Regestro, Martani, Mannato, Azzini, Torri.

Calvisano: Chiesa (c), Di Giulio, Paz, Lucchin, De Santis, Minozzi, Raffaele, Giammarioli, Zdrilich, Belardo/Pettinelli, Zanetti, Cavalieri, Biancotti, Giovanchelli, Milani. A disposizione: Morelli, Panico, D’Onofrio, Pettinelli/Dal Zilio, Vezzoli, Semenzato, Alberghini, Costanzo.
San Donà: Falsaperla; Agbasse, Lupini, Iovu, Zanon; Reeves, Patelli; Derbyshire, Vian, Giusti; Padrò, Catelan; D’Amico, Maso, Ceccato. A disposizione: Zanusso, Dal Sie, Michelini, Wessels, Erasmus, Rorato, Biasuzzi, Bertetti.

Lazio: Toniolatti; Giancarlini, Giacometti, Musso; Santoro, Calandro, Bonavolontà, Casolari; Lamaro, Filippucci (cap);  Pierini, Damiani, Alvarado, Cugini, Di Roberto. A disposizione: Bolzoni, Lupetti, Copetti, Riedi, A. Giancarlini, Giangrande, Miller, Gualdambrini/Vella
Fiamme Oro: Wilbore; De Gaspari, Seno, Quartaroli, Bacchetti; Azzolini, Marinaro; Cornelli, Cristiano, Bergamin; Fragnito, Duca; Tenga, Vicerè, Iovenitti. A disposizione: Moriconi, Cocivera, Di Stefano, Cazzola, Caffini, Martinelli, Buscema, Sapuppo

Mogliano: D’Anna; Zanon, Benvenuti, Visentin, Guarducci; Renata, Gubana; Bocchi, Corazzi (Cap.), Riccioli; Van Vuren, Orso; Trejo, Nicotera, Vento. A disposizione: Gatto, Buonfiglio, Rapone, Baldino, Carraretto, Fabi, Almela, Masato
Viadana: Cipriani; Bronzini, Brex, Menon, Finco; Ormson, Gregorio; Grigolon, Denti And., Du Plessis; Caila, Krumov; Brandolini, Scalvi, Breglia. A disposizione: Silva, Denti Ant., Garfagnoli, Orlandi, Gelati, Anello, Frati, Tizzi

Lyons: Thrower; Boreri, Nathan, Montanari, Bruno; Mortali, Colpani; Carbone, Ferrari, Masselli; Riedo, Tveraga; Leatigaga, Daniele, Grassotti. A disposizione: Lombardi, Rollero, Salerno, Merli, Bance, Bassi, Via A., Via G.
Rovigo: Basson; Arrigo, Majstorovic, Rodriguez, Barion; Mantelli, Loro; Cicchinelli, Lubian, Brancoli; Boggiani, Ortis; Iacob, Momberg (cap.), Muccignat. A disposizione: Cadorini, Balboni, Bordonaro, Parker, Nordio, Pasini, Modena, Torres.

Classifica
Calvisano 63; Petrarca 53; Rovigo 46; San Donà 34; Viadana, Mogliano 30; Fiamme Oro 27; Reggio 23; Lazio 21; Piacenza 16

Italia Anno Zero: numeri del Sei Nazioni impietosi. O’Shea avvisa: “Non sono qui a perdere tempo, qualcuno deve mettere l’ego da parte”

O'Shea e Parisse
ph. Fotosportit/FIR

Il torneo di quest’anno si chiude con dati anche peggiori rispetto al già disastroso 2016. Il ct chiede uno scatto a tutto il movimento, decisive le prossime settimane. Gavazzi “vede” le Zebre a Roma o a Milano: nel capoluogo lombardo eventualmente coinvolta anche l’ASR?

Finalmente è finito. Opinione personalissima, ma quest’anno il Sei Nazioni è stato una vera sofferenza, e sì che noi appassionati italiani un certo callo dovremmo avercelo fatto…
Il torneo 2016 era stato definito praticamente da tutti come il nostro peggior Sei Nazioni di sempre, ma il 2017 non è così da meno: ultimi, nemmeno un punto fatto nonostante l’introduzione dei punti di bonus che 12 mesi fa non c’erano, 6 mete fatte contro le 8 della scorsa edizione quando però ne avevamo incassate anche tre in più: 29 allora, 26 oggi. Differenza punti? Meglio un anno fa: -145 contro gli attuali -151, ma è roba da discussione sul sesso degli angeli. Un senso generale e pressoché continuo di impotenza.
Quando l’Italia se l’è veramente giocata? Nel primo tempo della partita con il Galles e nella partita di Twickenham, quando abbiamo tirato fuori quell’autentico coniglio dal cilindro – non replicabile, tra l’altro – che è stata la “no ruck”, che comunque non ci ha impedito di uscire sconfitti e di perdere in maniera netta 36-15: un risultato maturato negli ultimi 10 minuti (al 69′ stavamo ancora 17-15), verissimo, ma i punti fatti dopo il 70′ valgono uguale a quelli prima. Vogliamo metterci i primi 15′ di Italia-Francia? Mettiamoceli. Rimane un panorama spoglio, deprimente. La ciliegina sulla torta sono i quasi 20mila spettatori in meno in media all’Olimpico.

La fotografia è questa, qua e là qualcuno potrebbe infilarci un mezzo alibi o una parziale scusante, ma quello rimangono: alibi e scusanti.
Nel quadro complessivo bisogna pure aggiungerci la nazionale U20 e quella femminile: anche per loro nemmeno una vittoria in 5 partite, due punti di bonus per gli azzurrini e uno per le ragazze. Tre cucchiai di legno assieme non ci capitavano dal 2009.
Brutto il torneo delle azzurre, soprattutto se paragonato agli ultimi due. Le nostre giocatrici sono apparse spesso contratte e con grosse difficoltà in fase realizzativa, ma va pure detto che tra tutte le nostre selezioni sono quelle che più se la sono giocata con le squadre avversarie. Per loro comunque il peggior torneo degli ultimi anni, non un buon viatico in vista del Mondiale di agosto in Irlanda. Certo, avessero giocato qualche test a novembre… Il ct Di Giandomenico non ha potuto vedere la sua squadra all’opera praticamente per un anno.
Lo stesso non si può dire dell’U20, squadra per la quale il refrain del “miglior gruppo degli ultimi anni” comincia un po’ a stancare: perché da un lato è vero, ma dall’altro in 4 gare su 5 non hanno mai dato l’impressione di poter davvero vincere (il primo tempo con il Galles, toh) e hanno buttato via una occasione gigantesca contro l’Irlanda. Alla fine i numeri di questi ragazzi se confrontati con l’edizione 2016 non sono affatto diversi: un anno fa i punti di bonus non c’erano, il numero di mete subite è assolutamente identico (21) ma quest’anno ne sono state incassate il doppio (8 contro 4) mentre migliore è la differenza punti (-95 a fronte di -117 di un anno fa).

In questo quadro arrivano le parole di Conor O’Shea al termine della partita di Murrayfield: “Sono un positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ma non sono uno stupido, non sto qui a prendere tempo. Ho fiducia in questo gruppo, resto convinto che possiamo diventare un’ottima squadra. Ma gli investimenti devono essere fatti nell’interesse esclusivo della Nazionale. E’ l’Italia l’unica cosa che conta. Le decisioni che dovremo prendere faranno male a qualcuno, ma Irlanda, Galles, Scozia hanno fatto scelte difficili per il rugby di club, investito sulle franchigie. E’ facile fare questi cambiamenti, a patto di volerlo. Sarà difficile? Sì, ma è fattibile e deve essere fatto. Qualcuno dovrà mettere il proprio ego da parte nell’interesse della maglia azzurra. Vogliamo cambiare molte cose e ci sarà gente che ci resterà male, ma i cambiamenti non possono essere indolore. Ripeto, non si pensi al proprio ego”.
Un mezzo ultimatum? Non so, di sicuro un messaggio chiaro e inequivocabile. Per settimane il ct azzurro ha detto che profondi cambiamenti erano necessari, ieri ha messo in chiaro le cose usando un linguaggio che non necessita di interpretazioni.
A chi erano dirette le sue parole? Un po’ a tutti: dirigenti di club, quelle delle franchigie e ovviamente in federazione.

Le carte sono sul tavolo, che un incontro con il presidente Gavazzi sia già avvenuto o meno. Ma non credo che il presidente federale fosse all’oscuro delle idee di O’Shea. Le richieste le tecnico irlandese? Staff tecnici numericamente e qualitativamente all’altezza, accademie legate alle celtiche, una definitiva e sensata sistemazione del “su e giù” dei giocatori tra Eccellenza e Benetton e Zebre sono i primi fondamentali passi. Idee che dalle nostre parti circolano già da diversi anni, qualcuno le ha messe nero su bianco già all’alba dell’avventura celtica, ma che finora sono state osteggiate o tenute in un cassetto della FIR.
Cambiare idea non è un delitto, anzi (se poi lo si fa in senso migliorativo…) e in federazione non è una novità: solo un paio di anni fa o giù di lì si diceva che le due franchigie dovevano avere uno staff completamente italiano e che pure la nazionale avrebbe dovuto averlo, anche se in una seconda fase. Oggi abbiamo uno staff azzurro che è al 90% composto da stranieri, head coach a Treviso è un neozelandese e pare che pure le Zebre finiranno a un irlandese la prossima stagione (rugbymercato.it parla di apertamente di Michael Bradley). Zebre che nel loro staff hanno da tempo De Marigny, che è in Italia da tanti anni ma certo italiano non è, mentre a Treviso venne negato il tesseramento di Corniel Van Zyl, abbastanza italiano per giocare in nazionale ma non abbastanza per allenare.

Anche sulle accademie c’è stata una bella rivoluzione copernicana: dalla prossima stagione saranno dimezzate quando solo 7-8 mesi fa il presidente Gavazzi girava tutta l’Italia proponendo un programma elettorale nel quale uno dei punti fondamentali era il loro aumento numerico. Non lo dico io, basta leggersi il programma. Ora, per ragioni economiche, si progetta il loro taglio, ma i guai di bilancio erano già sicuramente noti anche la scorsa estate.
Ma al di là di tutto quello che manca al nostro movimento è quell’unità di intenti che traspare dalle parole di O’Shea. Sabato lo ha spiegato Domenico Calcagno dalle pagine del Corriere della Sera: il claim della federazione scozzese è “As One”, espressione che non ha bisogno di traduzione. Da noi si va avanti in ordine sparso, ognuno guarda al suo giardinetto in una continua esibizione di muscoli dal panorama davvero ridotto e che coinvolge tutti, dalla federazione ai club. Un ordine sparso che non dà risultati per nessuno: le nazionali vanno come vanno, le franchigie sono sempre nelle ultime posizioni del Pro12 e l’Eccellenza langue da tanti anni nel disinteresse di pubblico, media e sponsor.
Non conosco bene l’ambiente scozzese ma sono sicuro che pure lì gli interessi particolari non mancano, eppure…

Ripartire con un programma comune a cui tutti partecipino e che veda tutti fare qualche passo indietro sotto un aspetto o un altro è l’unico modo per invertire la rotta, l’alternativa è il nostro quotidiano attuale, che credo non piaccia a nessuno. Ma magari mi sbaglio.
Prima di salutarvi due dichiarazioni, la prima è di Sergio Parisse che in conferenza stampa ha parlato dei suoi compagni di squadra, senza mandarle a dire: “Sono un giocatore che si interroga sempre sulla propria performance, sui propri errori, sugli aspetti del gioco da migliorare. Mi auguro tutti lo facciano, perché uscire dal campo oggi sconfitti per 29-0 è dura. Ora Conor ed il suo staff si incontreranno, faranno le loro valutazioni. Tanti giocatori hanno avuto le loro opportunità, starà ai tecnici valutare con chi continuare a lavorare e chi merita ulteriori opportunità a questo livello“. Chi vuole capire capisca, insomma.
La seconda e ultima è di Alfredo Gavazzi, che sul Messaggero Veneto parla prima di quell’U20 cui ancora solo pochi mesi fa si diceva sicuro dei risultati già quest’anno: “C’è qualcosa che non va se sei una buona squadra, se potresti batterle tutte, meno l’Inghilterra che è di un altro pianeta”. Poi, dopo aver criticato la scelta di Riccioni di firmare per il Benetton Treviso affronta il tema franchigie: “Sono andato a Parma ogni lunedì per un anno, mi sarebbe piaciuto creare una mentalità nella gestione del club. Ora è tanto che non ci tomo. Non so cosa accadrà. So che a Milano c’è un campo che possono rimettere a posto, 5mila posti, poi c’è il Flaminio a Roma che potrebbe essere il campo di una franchigia se andassimo lì. E’ improponibile pensare a una terza franchigia perché non abbiamo i giocatori per alimentarla (anche qui: fino a pochi mesi fa si sosteneva il contrario: ma meglio così, ndr). Saranno due fino al 2020 perché questo è l’accordo con il Pro12. Dico che Milano mi piacerebbe perché farebbe da riferimento al bacino del Nord, ma Roma potrebbe essere il traino per il Sei Nazioni a livello di pubblico”. A Milano nell’eventuale progetto celtico potrebbe essere coinvolta l’ASR che a fari spenti starebbe muovendosi in questa direzione. Pare. Vedremo, le prossime settimane saranno le più importanti per il nostro movimento da tanti anni a questa parte.

Sei Nazioni: l’Irlanda chiude la porta in faccia all’Inghilterra (13-9), la Francia fa sua la battaglia infinita col Galles (20-18)

Irlanda-Inghilterra 2017

Cala il sipario sul Sei Nazioni 2017: la Francia doma il Galles con una meta al minuto numero 100 (!), l’Irlanda stoppa la corsa dell’Inghilterra: per Eddie Jones vittoria nel torneo senza Grande Slam e niente record assoluto di vittorie consecutive.
In Italia anticipo d’Eccellenza: Rovigo batte la Lazio 51-36

IRLANDA-INGHILTERRA 13-9
Partita che nel primo tempo conferma le impressioni lasciate dalle due squadre nel corso del torneo: inglesi che non convincono ma che sono sempre difficilissimi da affrontare e che ogni volta che attaccano danno l’impressione di poter far male, Irlanda che ha fiammate di bel gioco ma che non riesce sempre a mantenere quello standard, commettendo qualche errore di troppo, ma che comunque chiude la frazione avanti (con merito) 10 a 3.
Secondo tempo in cui l’Inghilterra alza il baricentro, si piazza sostanzialmente nelle metà campo irlandese ma rimane lontana dai 22 metri avversari, l’Irlanda da parte sua si difende bene e appena può cerca di rovesciarsi verso la meta. Sexton (preso davvero di mira dagli inglesi) risponde a Farrell da fermo.
Con il passare dei minuti i padroni di casa risalgono il campo e l’Inghilterra non porta più pericoli. Finisce 13 a 9, con l’Irlanda che batte con merito l’Inghilterra che ha già il torneo in bacheca e ha la soddisfazione di torgliere il Grande Slam agli avversari di sempre, nonché il record assoluto di vittorie consecutive (che si ferma a 18, come gli All Blacks).

Irlanda: 15 Jared Payne, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 Simon Zebo, 10 Johnny Sexton, 9 Kieran Marmion, 8 Jamie Heaslip, 7 Sean O’Brien, 6 CJ Stander, 5 Iain Henderson, 4 Donnacha Ryan, 3 Tadgh Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Jack McGrath
Riserve: 16 Niall Scannell, 17 Cian Healy, 18 John Ryan, 19 Devin Toner, 20 Peter O’Mahony, 21 Luke McGrath, 22 Paddy Jackson, 23 Andrew Conway
Mete: Henderson (23′)
Conversioni: Sexton (24′)
Punizioni: Sexton (10′, 62′)

Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Anthony Watson, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 James Haskell, 6 Maro Itoje, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley (c), 1 Joe Marler
Riserve: 16 Jamie George, 17 Mako Vunipola, 18 Kyle Sinckler, 19 Tom Wood, 20 Nathan Hughes, 21 Danny Care, 22 Ben Te’o, 23 Jack Nowell
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Farrell (18′, 50′, 67′)

 

FRANCIA-GALLES 20-18
C’è la partita che arriva fino al minuto 80, e poi c’è quella che arriva al minuto 100. La Francia spinge di più, si porta sul 10 a 0 ma il Galles pur non segnando mete si tiene attaccato con i piazzati di Halfpenny e alla fine del primo tempo il tabellone dice 10-9. Galletti che cercano sempre di tenere in mano le redini del gioco, ospiti che aspettano i bleus ma sempre pronti a ripartire per pungerli e così facendo si arriva sul 13-18, risultato con cui si arriva al minuto 80′, quando in teoria la partita dovrebbe finire. In realtà si giocherà fino al 100′. Oddio, giocare è una parola grossissima: in realtà la Francia si piazza sui 5 metri e il Galles prova a respingere gli ultimi furibondi attacchi dei padroni di casa, tra fischi arbitrali continui, cronometro che in un paio di occasioni non viene fermato, vantaggi infiniti, un giocatore gallese che viene ammonito nei minuti di recupero e fa in tempo a tornare in campo. Soprattutto manca l’unica cosa sensata in tutto quel marasma, ovvero l’assegnazione di una meta tecnica alla Francia, ma l’arbitro Barnes decide diversamente. Al 100′ arriva la marcatura di Chat e la conversione di Lopez: vince la Francia.

Francia: 15 Brice Dulin, 14 Noa Nakaitaci, 13 Rémi Lamerat, 12 Gaël Fickou, 11 Virimi Vakatawa, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Kévin Gourdon, 6 Fabien Sanconnie, 5 Yoann Maestri, 4 Sébastien Vahaamahina, 3 Rabah Slimani, 2 Guilhem Guirado (c), 1 Cyril Baille
Riserve: 16 Camille Chat, 17 Uini Atonio, 18 Eddy Ben Arous, 19 Julien Le Devedec, 20 Bernard Le Roux, 21 Antoine Dupont, 22 François Trinh-Duc, 23 Yoann Huget
Mete: Lamerat (7′), Chat (100′)
Conversioni: Lopez (7′, 100′)
Punizioni: Lopez (16′, 66′)

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Scott Williams, 11 Liam Williams, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Sam Warburton, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Rob Evans
Riserve: 16 Scott Baldwin, 17 Nicky Smith, 18 Samson Lee, 19 Luke Charteris, 20 Taulupe Faletau, 21 Gareth Davies, 22 Sam Davies, 23 Jamie Roberts
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Halfpenny (20′, 28′, 39′, 54′, 65′, 70′)

 

 

ECCELLENZA: ROVIGO-LAZIO 51-36
Anticipo della 14a giornata del massimo campionato italiano oggi a Rovigo. I rossoblu hanno battuto la Lazio penultima in classifica ma hanno incassato ben 36 punti, con gli ospiti che se ne tornano nella capitale con il bonus offensivo. Primo tempo equilibrato che si chiude sul 19-17, poi i campioni d’Italia – al centro delle polemiche in settimana dopo la sconfitta con il Calvisano – prendono il largo.
Questo il programma di domani:

Le partite di domenica, calcio d’inizio ore 15
San Donà v Reggio Emilia
Fiamme Oro v Petrarca Padova
Viadana v Calvisano
Lyons Piacenza v Mogliano

Calvisano 59; Petrarca 49; Rovigo 46; San Donà, Viadana 29; Fiamme Oro 27; Mogliano 26; Reggio 22; Lazio 21; Piacenza 15