
Il torneo di quest’anno si chiude con dati anche peggiori rispetto al già disastroso 2016. Il ct chiede uno scatto a tutto il movimento, decisive le prossime settimane. Gavazzi “vede” le Zebre a Roma o a Milano: nel capoluogo lombardo eventualmente coinvolta anche l’ASR?
Finalmente è finito. Opinione personalissima, ma quest’anno il Sei Nazioni è stato una vera sofferenza, e sì che noi appassionati italiani un certo callo dovremmo avercelo fatto…
Il torneo 2016 era stato definito praticamente da tutti come il nostro peggior Sei Nazioni di sempre, ma il 2017 non è così da meno: ultimi, nemmeno un punto fatto nonostante l’introduzione dei punti di bonus che 12 mesi fa non c’erano, 6 mete fatte contro le 8 della scorsa edizione quando però ne avevamo incassate anche tre in più: 29 allora, 26 oggi. Differenza punti? Meglio un anno fa: -145 contro gli attuali -151, ma è roba da discussione sul sesso degli angeli. Un senso generale e pressoché continuo di impotenza.
Quando l’Italia se l’è veramente giocata? Nel primo tempo della partita con il Galles e nella partita di Twickenham, quando abbiamo tirato fuori quell’autentico coniglio dal cilindro – non replicabile, tra l’altro – che è stata la “no ruck”, che comunque non ci ha impedito di uscire sconfitti e di perdere in maniera netta 36-15: un risultato maturato negli ultimi 10 minuti (al 69′ stavamo ancora 17-15), verissimo, ma i punti fatti dopo il 70′ valgono uguale a quelli prima. Vogliamo metterci i primi 15′ di Italia-Francia? Mettiamoceli. Rimane un panorama spoglio, deprimente. La ciliegina sulla torta sono i quasi 20mila spettatori in meno in media all’Olimpico.
La fotografia è questa, qua e là qualcuno potrebbe infilarci un mezzo alibi o una parziale scusante, ma quello rimangono: alibi e scusanti.
Nel quadro complessivo bisogna pure aggiungerci la nazionale U20 e quella femminile: anche per loro nemmeno una vittoria in 5 partite, due punti di bonus per gli azzurrini e uno per le ragazze. Tre cucchiai di legno assieme non ci capitavano dal 2009.
Brutto il torneo delle azzurre, soprattutto se paragonato agli ultimi due. Le nostre giocatrici sono apparse spesso contratte e con grosse difficoltà in fase realizzativa, ma va pure detto che tra tutte le nostre selezioni sono quelle che più se la sono giocata con le squadre avversarie. Per loro comunque il peggior torneo degli ultimi anni, non un buon viatico in vista del Mondiale di agosto in Irlanda. Certo, avessero giocato qualche test a novembre… Il ct Di Giandomenico non ha potuto vedere la sua squadra all’opera praticamente per un anno.
Lo stesso non si può dire dell’U20, squadra per la quale il refrain del “miglior gruppo degli ultimi anni” comincia un po’ a stancare: perché da un lato è vero, ma dall’altro in 4 gare su 5 non hanno mai dato l’impressione di poter davvero vincere (il primo tempo con il Galles, toh) e hanno buttato via una occasione gigantesca contro l’Irlanda. Alla fine i numeri di questi ragazzi se confrontati con l’edizione 2016 non sono affatto diversi: un anno fa i punti di bonus non c’erano, il numero di mete subite è assolutamente identico (21) ma quest’anno ne sono state incassate il doppio (8 contro 4) mentre migliore è la differenza punti (-95 a fronte di -117 di un anno fa).
In questo quadro arrivano le parole di Conor O’Shea al termine della partita di Murrayfield: “Sono un positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ma non sono uno stupido, non sto qui a prendere tempo. Ho fiducia in questo gruppo, resto convinto che possiamo diventare un’ottima squadra. Ma gli investimenti devono essere fatti nell’interesse esclusivo della Nazionale. E’ l’Italia l’unica cosa che conta. Le decisioni che dovremo prendere faranno male a qualcuno, ma Irlanda, Galles, Scozia hanno fatto scelte difficili per il rugby di club, investito sulle franchigie. E’ facile fare questi cambiamenti, a patto di volerlo. Sarà difficile? Sì, ma è fattibile e deve essere fatto. Qualcuno dovrà mettere il proprio ego da parte nell’interesse della maglia azzurra. Vogliamo cambiare molte cose e ci sarà gente che ci resterà male, ma i cambiamenti non possono essere indolore. Ripeto, non si pensi al proprio ego”.
Un mezzo ultimatum? Non so, di sicuro un messaggio chiaro e inequivocabile. Per settimane il ct azzurro ha detto che profondi cambiamenti erano necessari, ieri ha messo in chiaro le cose usando un linguaggio che non necessita di interpretazioni.
A chi erano dirette le sue parole? Un po’ a tutti: dirigenti di club, quelle delle franchigie e ovviamente in federazione.
Le carte sono sul tavolo, che un incontro con il presidente Gavazzi sia già avvenuto o meno. Ma non credo che il presidente federale fosse all’oscuro delle idee di O’Shea. Le richieste le tecnico irlandese? Staff tecnici numericamente e qualitativamente all’altezza, accademie legate alle celtiche, una definitiva e sensata sistemazione del “su e giù” dei giocatori tra Eccellenza e Benetton e Zebre sono i primi fondamentali passi. Idee che dalle nostre parti circolano già da diversi anni, qualcuno le ha messe nero su bianco già all’alba dell’avventura celtica, ma che finora sono state osteggiate o tenute in un cassetto della FIR.
Cambiare idea non è un delitto, anzi (se poi lo si fa in senso migliorativo…) e in federazione non è una novità: solo un paio di anni fa o giù di lì si diceva che le due franchigie dovevano avere uno staff completamente italiano e che pure la nazionale avrebbe dovuto averlo, anche se in una seconda fase. Oggi abbiamo uno staff azzurro che è al 90% composto da stranieri, head coach a Treviso è un neozelandese e pare che pure le Zebre finiranno a un irlandese la prossima stagione (rugbymercato.it parla di apertamente di Michael Bradley). Zebre che nel loro staff hanno da tempo De Marigny, che è in Italia da tanti anni ma certo italiano non è, mentre a Treviso venne negato il tesseramento di Corniel Van Zyl, abbastanza italiano per giocare in nazionale ma non abbastanza per allenare.
Anche sulle accademie c’è stata una bella rivoluzione copernicana: dalla prossima stagione saranno dimezzate quando solo 7-8 mesi fa il presidente Gavazzi girava tutta l’Italia proponendo un programma elettorale nel quale uno dei punti fondamentali era il loro aumento numerico. Non lo dico io, basta leggersi il programma. Ora, per ragioni economiche, si progetta il loro taglio, ma i guai di bilancio erano già sicuramente noti anche la scorsa estate.
Ma al di là di tutto quello che manca al nostro movimento è quell’unità di intenti che traspare dalle parole di O’Shea. Sabato lo ha spiegato Domenico Calcagno dalle pagine del Corriere della Sera: il claim della federazione scozzese è “As One”, espressione che non ha bisogno di traduzione. Da noi si va avanti in ordine sparso, ognuno guarda al suo giardinetto in una continua esibizione di muscoli dal panorama davvero ridotto e che coinvolge tutti, dalla federazione ai club. Un ordine sparso che non dà risultati per nessuno: le nazionali vanno come vanno, le franchigie sono sempre nelle ultime posizioni del Pro12 e l’Eccellenza langue da tanti anni nel disinteresse di pubblico, media e sponsor.
Non conosco bene l’ambiente scozzese ma sono sicuro che pure lì gli interessi particolari non mancano, eppure…
Ripartire con un programma comune a cui tutti partecipino e che veda tutti fare qualche passo indietro sotto un aspetto o un altro è l’unico modo per invertire la rotta, l’alternativa è il nostro quotidiano attuale, che credo non piaccia a nessuno. Ma magari mi sbaglio.
Prima di salutarvi due dichiarazioni, la prima è di Sergio Parisse che in conferenza stampa ha parlato dei suoi compagni di squadra, senza mandarle a dire: “Sono un giocatore che si interroga sempre sulla propria performance, sui propri errori, sugli aspetti del gioco da migliorare. Mi auguro tutti lo facciano, perché uscire dal campo oggi sconfitti per 29-0 è dura. Ora Conor ed il suo staff si incontreranno, faranno le loro valutazioni. Tanti giocatori hanno avuto le loro opportunità, starà ai tecnici valutare con chi continuare a lavorare e chi merita ulteriori opportunità a questo livello“. Chi vuole capire capisca, insomma.
La seconda e ultima è di Alfredo Gavazzi, che sul Messaggero Veneto parla prima di quell’U20 cui ancora solo pochi mesi fa si diceva sicuro dei risultati già quest’anno: “C’è qualcosa che non va se sei una buona squadra, se potresti batterle tutte, meno l’Inghilterra che è di un altro pianeta”. Poi, dopo aver criticato la scelta di Riccioni di firmare per il Benetton Treviso affronta il tema franchigie: “Sono andato a Parma ogni lunedì per un anno, mi sarebbe piaciuto creare una mentalità nella gestione del club. Ora è tanto che non ci tomo. Non so cosa accadrà. So che a Milano c’è un campo che possono rimettere a posto, 5mila posti, poi c’è il Flaminio a Roma che potrebbe essere il campo di una franchigia se andassimo lì. E’ improponibile pensare a una terza franchigia perché non abbiamo i giocatori per alimentarla (anche qui: fino a pochi mesi fa si sosteneva il contrario: ma meglio così, ndr). Saranno due fino al 2020 perché questo è l’accordo con il Pro12. Dico che Milano mi piacerebbe perché farebbe da riferimento al bacino del Nord, ma Roma potrebbe essere il traino per il Sei Nazioni a livello di pubblico”. A Milano nell’eventuale progetto celtico potrebbe essere coinvolta l’ASR che a fari spenti starebbe muovendosi in questa direzione. Pare. Vedremo, le prossime settimane saranno le più importanti per il nostro movimento da tanti anni a questa parte.
Io credo che le parole di O’Shea siano logiche e consequenzali al suo ruolo e a quanto detto e scritto fino ad oggi. Nel bel mezzo di questi 8 mesi di lavoro sono capitati 2 finestre di test match e un 6 nazioni, che non hanno spostato nulla di quel che eravamo l’anno scorso. Hanno caso mai acuito il divario tra noi e le prime 5 unions europee.
O’Shea allenava gli Harlequins , non i Crusaders o Lyons, quindi come eravamo messi lo sapeva benissimo. Per fare proposte operative devi , però, scontrarti con la struttura che devi cambiare o modificare e questo è quello che è successo in questi primi 8 mesi di lavoro.
Chi ha avuto la fortuna di parlare con lui, cosa molto facile perchè è una persona, disponibile, diretta e trasparente che non si sottrae mai a nessun confronto, sa bene cosa pensa:
1) rendere le franchige competitive
2) scegliere a 18 anni i ns ragazzi più meritevoli e, attraverso la struttura professionale delle franchige farli diventare professionisti
Se dirlo è facile metterlo in pratica è la parte più complicata.
Se Treviso sembra avviata ( anche con l’intervento di un cofinanziatore a fianco dei Benetton) su di un binario tracciato e visibile, il problema rimangono le Zebre, dove COS, può fare ben poco e che invece è indispensabile operare in fretta.
Perché non replicabile la fox?
non replicabile in maniera continuativa: se la fai in maniera sistematica ti prendono le contromisure. Una volta ogni tanto puoi sorprendere le difese avversarie
Anche sui blog si dimostra che capita spesso di perdersi in elucubrazioni sul nulla o poco piu’, che portano solo a dividerci in vari…orticelli.
Tipo masturbarsi il teschio se O’Scena sia un coach o un Dor…
Diciamocelo come… estrema ratio : lui ed il suo staff sono la nostra ultima speranza.
Punto e basta.
( a latere : perchè il giudizio negativo su Reccioni a Treviso ? ).
Questo il virgolettato completo su Riccioni: «Io non sono d’accordo, l’ho anche detto, sulla scelta di Riccioni di firmare con la Benetton. Compie 20 anni a dicembre, secondo me è giovane, un talento che rischiamo di rovinare. Doveva fare il permit player per una stagione, giocare 6-7 partite in Pro 12 e poi l’anno prossimo andare in una franchigia, e non lo dico perché è del Calvisano. Non abbiamo tanti talenti al suo livello, non possiamo rischiare di bruciarlo»
Grazie per la precisazione su Reccioni.
Ecco io questo virgolettato non l’avevo visto, ma e’ la dimostrazione di uno dei punti che COS espriem secondo me quando vede le Accademie legate alle franchigie.
Se la scelta federale e’ la CL allora i permit devono essere permit per i club in Eccellenza non per le franchigie.
Riccioni e’ giusto che si alleni costantemente in una realta’ celtica, regolarmente andando in caso al livello sotto per i minutaggi…questo se la scelta celtica la si sposa al 100% come dice COS
Fosse tutto normale, non ci si permetterebbe di fare uscite come queste; ce le si tengono dentro, assieme alla propria irritazione. E si fanno gli “in bocca al lupo” al ragazzo, in previsione e nella speranza di una carriera al meglio. Nell’ interesse di tutto il movimento.
Il fatto che tu debba precisare ” e non lo dico perchè è del Calvisano” la dice lunga sulla persistenza di certi “retropensieri”. Detto questo il percorso di Riccioni è proprio quello più simile a quello auspicabile.
“e non lo dico perchè è del Calvisano” lo ha detto Gavazzi. E’ un virgolettato
Jock io penso che il vero problema sia che con queste parole potenzialmente stia di fatto indicando l’idea di un sistema diverso da quello che COS disegna…facendo un apragone anche se in ruoli diversi: Jordan LArmour si allena da inizio stagione in academy e con al rpima squadra (ha gia’ giocato col Leinster A in B&I Cup), con st Mary’s non gioca anche se tesserato per loro. Riccioni invece per Gavazzi dovrebbe fare l’inverso…allenarsi e giocare in Eccelleza per andare ogni tanto in Pro 12. Non credo che il prblema sia specificatamente Treviso, e# proprio la visione d’insime il problema.
AdG credo invece che secondo COS il eprcorso di Riccioni dovrebbe essere diverso, dovrebbe essere in un Accademia legata ad una franchigia ad allenarsi regolarmente non in Eccellenza…questo e’ il punto di rottura che anche Scozia, Irlanda e Gales han subito e che anche qua ha creato malcontenti all’epoca…in particolare in alcuni club dell’area di Limerick.
Nel ipotesi futura è evidente. I ragazzi meritevoli finiscono a 18 anni nelle franchige e sono a loro disposizione.
Guardando l’oggi Riccioni ha usufruito di un percorso tecnico-agonistico che gli altri “accademici” non hanno avuto.
Certo ma a Riccioni il prossimo anno comuqneu fara’ meglio essere a Treviso invece che a Calvisano, San Dona’ o Rovigo nell’ottica di far lavorare al piu’ presto un giovane in quello che e’ il tuo alto livello di club. In caso scendera’ per fare qualche partita, ma se e’ NAzionale-Franchigia-Accademia-Club allora Riccioni nella nuova visione che COS propne va in CL non in Eccellenza.
Il destino di Riccioni dovrebbe essere quello di giocare/allenarsi ai massimi livelli possibili per le sue capacità che, secondo me, sono già da oggi di Pro12.
Paolo, descritta in modo equilibrato e approfondito, tocca tutti gli aspetti, i giocatori della Nazionale, l’U20 che doveva far fuori tutto tranne gli inglesi, le ragazze, la gestione FIR, il Presidente che non capirà mai che è a Treviso che vogliono andare, perché è quella che meno è lontana dal professionismo. Il disastro Zebre, le proposte Benetton nel cassetto da sette anni, il disinvestimento di due anni fa a Treviso, eccetera. I loro pessimi risultati di quest’ anno, le troppe accademie, nessuna connessione con le Pro, un campionato di una modestia imbarazzante. I quattro, secondo me, tengono per i “così” la Presidenza, che non potrà permettersi se ne vadano via, e dovrà, per fortuna, concedere loro molto. Staremo a vedere. E il titolo, ieri, era delizioso, Paolo. Purtroppo. Grazie.
stefo sul titolo non è d’accordo
Lo so, Paolo, ho letto. Ma ha delle ragioni. Brucia. Molto. Gli amici Scozzesi mi hanno consolato.
In realtà, ci siamo consolati molto, in questi quattro giorni, anche prima delle tre partite e senza ce ne fosse bisogno.
Ahahah Paolo…
un aut aut così deciso non c era mai stato negli ultimi anni, speriamo che dalle parole si passi subito ai fatti..
Non mi immagino che saltino chissà quali teste, anche perchè certi personaggi sono stati ridimensionati de facto e spostarli altrove potrebbero solo fare altri danni, per cui meglio pagarli per quello che non fanno piuttosto che inventargli ruoli ad hoc..
In questa piccola rivoluzione, se ci sarà, penso che a farne le spese saranno i club di Eccellenza, troppa accondiscendenza nei loro confronti negli ultimi anni, dalla coppa del nonno ai 400k euro di premio per finire col discorso permit players e acquisti di stranieri senza una precisa regola.
Come i presidenti si adegueranno alle scelte è difficile da sapere, il muro contro muro non porterà da nessuna parte.
Quanto alle franchigie, se è vero che voglio essere al centro del progetto, dobbiamo anche renderci conto che i 4 Milioni di budgtet non sono abbastanza, soprattutto per costruire staff adeguati per le competizioni a cui si partecipa
@Stefo, cantando Molly Malone per le calli, nel
pub, in kilt, in tredici. E mi è toccato litigare con gli inglesi per le porcate su Sexton.
Jock vai al minuto 21 del p.t. e dai un’occhiata a Sexton che gira intorno alla ruck dalla parte sbagliata e tira un calcetto vigliacco alle caviglie mi sembra di Haskell.
Lui non merita il trattamento che oramai molti gli riservano, ma qualche volta stimola i peggiori comportamenti
Visto mauro, pero’ e’ nato primo l’uovo o la gallina? E’ Sexton che qualche minuto prima aveva preso una tramvata in placcaggio nettamente ritardato da Haskell (ed aveva anche gia’ subito un bel placcaggio al collo da Itoje) ad averne le palle piene o l’inverso?
Eh, è il dilemma dell’umanità. Diciamo che tutti dovrebbero cercare di educarsi ad un miglore atteggiamento. Sicuramente Itoje che è un’iradiddio, ma spesso gli sbriscia un fuori giri, forse avere a fianco Lawes non lo aiuta.
Se mi permetti la battuta, legata anche alla mia notoria scarsa simpatia per l’atteggiamento in campo delle squadre irlandesi, hai visto anche la resurrezione improvvisa sul finire della partita?
Buona serata in quel di Dublino
Le parole di COS sono chiare e mettono sul tavolo le sue condizioni per andare avanti a lavorare…non credo ci sia molto altro da aggiungere: ha osservato, studiato la situazione ed ora propone la medicina da prendere…sta ora al malato decidere se prender questa medicina o andare da un altro medico, di certo dalle sue parole si evince che per lui o e’ questa o lui se ne tira fuori.
Interessanti per me le parole anche di Parisse, che ovviamente non son casuali ma penso ben concordate con COS, per la serie io parlo del sistema tu parli dei giocatori attuali.
Le aprole del capitano son di quelle che psano, fanno intendere che COS operera’ con quella ruthlessness con cui si deve operare ad un certo livello…ci son giocatori che han deluso in questo torneo, inutile nasconderselo, e si agira’ di conseguenza
@Stefo, Ho capito, erano cose che non sapevo, grazie.
In Scozia AS ONE.

In Italia ASCIONE.
Comunque bisogna mettere lego da parte.
Bellissima, grazie! 🙂
Partiamo un po’ dalla nostra situazione attuale, è una situazione non ottimale per vari motivi…… siamo un paese dove ‘il soggetto pubblico’ fa poco per lo sport,intendo scuole etc. , nel privato i ragazzini sono pedinati da mamme invadenti e incompetenti , permeate di mammismo, molto spesso anche i papà sono così, ai tempi miei i genitori non si sarebbero mai permessi di interferire nelle gestioni sportive dei figli, così facendo abbiamo creato una generazione di atleti con scarsa personalità (bravi ragazzi) , poi la gestione tecnica è lasciata al volontariato,la promozione anche questa lasciata al volontariato. Il percorso formativo fino ai 15/16 anni è quello che è . Il nostro rugby è rimasto nei club a livello semiprofessionistico, prova ne sia il risultato dei nostri club nelle competizioni europee. i nostri ragazzi nel periodo 16/20 anni vengono quindi gestiti quando si dovrebbero fare scelte importanti o da semiprofessionisti nei club, o da strutture le accademie , dove la professionalità e marcatamente inferiore ai nostri competitor. Dobbiamo quindi dare una svolta a 360 gradi al nostro sistema.Nella fase 8/15 anni i nostri ragazzi devono fare più sport,e essere formati anche caratterialmente, e non essere iperprotetti, perché poi nella vita sportiva di livello conterà molto la capacità , e le risorse che ognuno dovrà trovare dentro di se per migliorarsi e superare le difficoltà, anche in questo siamo formati male. Nella fase successiva 15/20 mi aspetto che chi ha assunto la responsabilità di incidere nel nostro sistema ,abbia la capacità di prendere le decisioni necessarie per migliorarlo , per quanto riguarda gli aspetti tecnici vedasi Connor O’Shea etc, per la parte gestionale La Federazione e i Presidenti dei club.Anche la fase in cui un numero limitato di atleti fa sport per professionismo deve migliorare, e qui non mi dilungo se ne è parlato talmente tanto che sarebbe superfluo ribadire certi aspetti,e concetti.Buon lavoro alle persone che si sono prese l’impegno e l’incarico.
Bravo Toni !
Bravo Toni!
Ciao Tony, é talmente raro leggerti che approfitto per salutarti.
Ah, dimenticavo, hai scritto cose sacrosante.
Mamo :
molto meglio le capesante…
Bone
Ringrazio paolo per l’analisi, anch’io credo che si debba modificare in modo profondo il sistema, non credo che gavazzi sia la persona più adatta a farlo, probabile non lo fossero neppure innocenti e co.
Siamo di fronte ad un bivio tra gestione centralizzata delle risorse e distribuzione a pioggia (con luoghi dove piove di più). Questa scelta, però, necessita di almeno due precondizioni: la condivisione e le persone. Sulla condivisione la vedo complicata sono palesi troppi interessi di mera bottega delle società e personali. Sulle persone che dirigono (non parlo di Gavazzi) ottima la scelta di O’Shea e del suo staff, peccato che manchi il livello inferiore (quello degli Ascione, dei Cecchinato e delle accademie), ecco qui si deve andare ad un rinnovamento profondo sia negli uomini che nelle idee. il sistema dei Cf u16, delle acca u18, della francscato dimostra il suo limite, selezionano sicuramente i più bravi ma non riescono a farli crescere come i nostri concorrenti, la dimostrazione sta nei risultati degli stessi ragazzi in 16, 18 e 20 in discesa netta. Io non so se ridurre i centri federali sia utile alla formazione, certo è utile ai bilanci, vorrei formatori che formano i formatori nelle società, seguendo un principio della massima libertà sulle scelte di gioco ma forte rigidità sugli allenamenti degli skill. Questo per favorire l’inventiva e la capacità di adattamento ai giocatori che si hanno, detto male: se ho un gruppo di talentuosi tre quarti devo giocare con loro e non con la mischia ovviamente vale l’opposto. Dunque formatori che girano fino alla U18 per poi scegliere sulla base dei risultati dei campionati chi va nelle DUE accademie di benetton e zebre. Le scelte a 14 anni sono sbagliate a priori specie se accompagnate dallo sradicamento dal tessuto familiare e amicale.
Sul campo a milano mi viene in mente solo il giuriati, Per arrivare a 5000 posti si deve mettere mano al portafogli i modo pesante e convincere l’opera universitaria a rinunciare di fatto ad un loro spazio, cosa complicata. Che ASR possa vere ambizioni di essere il capofila di una franchigia vera posso crederlo, credo meno che abbia i sostanziosi denari che occorrono.
Solo per ricordarti che è Gavazzi che ha messo sotto contratto gli Irlandesi. I suoi limiti saranno anche molteplici, ma i fatti sono questi e il non riconoscere la realtà è un brutto punto di partenza per ogni discussione.
“ottima la scelta di O’Shea e del suo staff”. Io questo lo leggo in quello che ha scritto Pepe Carvalho. Mi sa che stamattina non leggi con grande attenzione i post altrui
caro AdG, io non penso che le persona sbaglino sempre oppure facciano sempre tutto giusto, quello che contesto a gavazzi e a innocenti è che a differenza degli scozzezi o degli irlandesi tendono a mettere davanti a tutto gli interessi del sistema delle società, cosa che potrebbe andare anche bene ma che evidentemente mostra i sui limiti nei risultati.
A Gavazzi riconosco di avere scelto bene per quanto riguarda O’Shea meno nel confermare quelli sotto di lui.
Concordo su molte cose. Peró fammi aggiungere che non penso che a 14 si sradichi nessuno.
dipende dove è il cf u16, se vieni da sondrio a milano devi mollare la scuola vicino a casa e tutto il resto, se vai a catania da palermo uguale
Ribadisco Pepe, non penso sia ccosí al cdf. Penso siano allenamenti episodici e poi giochi con squadra e rimani a casa. Ma vediamo se c’è qualcuno che puó confermare.
che tornino a casa il fine settimana è vero ma che facciano 3 allenamenti settimanali è altrettanto vero, ora se abiti a sondrio e il cdf è a milano l’unica cosa possibile è frequentare una scuola a milano e tornare nei fine settimana. per quento ne so io questi ragazzi vanno al leone xiii che è una scuola privata dove ha pure sede il cdf, ovvio tutto ciò non vale per i milanesi o per quelli di monza.
Ciao Pepe
Credo che l’ASR sarebbe coinvolta soprattutto a livello logistico, con quel popò di struttura…
paolo, solo per allenarsi, per altro non basta per l’ASR adesso, se ci metti un’acca e una di pro12 bisogna mandare via i ragazzini….
Mah, io ho letto e riletto benissimo.
Non direi. Non in questo post e nemmeno nel virgolettato di Gavazzi. Oh, cera scritto eh. Comunque.
Il problema numero 1 da risolvere è l’elezione del presidente.. capisco che il 99.9% del movimento sia di tipo amatoriale o al max semipro ma dopo non lamentiamoci se chi viene eletto non fa gl’interessi dell’alto livello…
Disastro totale. L’unica nota positiva è che siamo all’anno 1 e non all’anno 0. Ovvero abbiamo scelto gente capace per guidarci che è giá a lavoro.
Sull”avevo detto” dibattito superfluo. Perchè anche quelli che l’avevano detto non hanno fatto e con pochi risultati.
Peccato, sarebbe belle sapere con esattezza o capire a chi si riferiscono COS e Sergio. Finchè non lo capiremo molti pretenderanno che è sempre rivolto ad altri.
Buona settimana, sotto a lavoro.
Italia senza idee, senza gioco e nelle ultime partite senza grinta, difesa al burro contro la francia risolta con la tirata di maglietta contro la scozia perchè più in la non si riesce ad andare;
lo 0 sul tabellino mi sa tanto di uno sciopero mentale che da parisse (per ragioni di club) si è esteso a tutti in campo, e poco cambiava se si segnava la meta con la scozia in 14, forse qualche pacca sulla spalla a referto.
Di questo sei nazioni non c’è ne uno che si salva, non tanto per particolari demeriti personali (abbiamo giocatori professionisti), ma perchè messi insieme i nostri non formano una squadra di rugby capace di competere.
Abbiamo il migliore staff tecnico che si possa ricordare ma la sensazione è sempre la stessa, un passo in avanti e tre indietro, e sempre con la convinzione che si stia lavorando, che ci sia un progetto sotto, quando in realtà, personalmente, mi sembra più un alibi per serial killer e per i nostri amici dei piani alti che hanno il sacrosanto diritto di continuare ad ingrossare il conto in banca se dall’altra parte c’è l’inerzia più totale; sta bene a noi e sta bene al board del torneo che non ci caccia, dopo l’ennesima partecipazione fallimentare, solo per motivi economici.
Quindi rallegriamoci l’italia continuerà per questa strada.
Quando si costruisce bisogna partire dai fondamentali, abbiamo un vertice inesistente per l’organizzazione sportiva, (pensa a sede e Flaminio), spostare le Zebre? È tutta la struttura di Parma?, queste sono le scelte che ci miglioreranno. Guardo spesso campionati stranieri e quando capita guardo l’eccellenza andiamo come le lumache, cambiamo mentalità a tutti anche agli arbitri facciamo giocare di più, premiamo le società che lavorano (accademie dentro alle società, sviluppo dei tecnici, numero di atleti secondo il territorio), così come ora torneremo ad essere quattro partigiani
Lele, secondo te le zebre e l’incapacità di renderle sostenibili a parma non sono un problema?
però è vero che a parma c’è una struttura che senza le zebre diventa una cattedrale nel deserto. io ci porterei tutte le nazionali, per ogni stage e/o raduno
Fortunatamente le Zebre non hanno alcun vincolo con “La cittadella dello sport” che è del Comune di Parma e ci penserei bene prima di farla diventare un’altra rigidità nella soluzione del problema.
Paolo offri un buon esempio. Si dovrà agire secondo le priorità, non per trovare una soluzione a tutto.
concordo
Parisse ha detto di essere pronto per attuare il cambiamento, piccola provocazione…lascia Parigi, che visto che lo S.F. non esisterà più, sarà suo diritto rescindere unilateralmente e vieni in una franchigia italiana. Lui farebbe il giusto generale di COS nella franchigia, oltre che offrire quella leadership che forse le franchigie non hanno mai avuto…
Quando queste cose le sostenevo io, ormai da anni, mi saltavano addosso in moltissimi,, adesso che le stesse identiche cose le dice COS (va be’ che lui è l’ head coach della nazionale e, forse, anche il DOR della federazione ed io un Sig… Nessuno!!) tutti a spellarsi le mani dagli applausi, branco di pecooini che non siete altro!!!!! 😀
Parlando seriamente, spesso per attuare dei cambiamenti radicali si deve toccare il fondo ed il Rugby italico lo ha fatto, mi auguro che COS ed il suo staff abbiano il mandato dalla dalla FIR per attuare i cambiamenti necessari, avendo carta bianca per poter non guardare in faccia a nessuno ed imporli a tutti!!!
Io, comunque, come punto critico del progetto, continuo a vedere la volontà di avere delle franchigie private, si tirano in ballo Irlanda e Scozia, dove le franchigie sono federali, ed anche il Galles, adesso, sta andando verso la federalizzazione completa di una delle sue franchigie.
I Dragons vengon federalizzati perche’ senza soldi, la sru cerca acquirenti per le franchigie la irfu integra contratti coi privati
Stefo, la SRU li ha trovati gli acquirenti per le franchigie? No ed allora non è che le regala ai primi 4 smandrappati che passano, come hanno fatto qui, ma continua a gestirle in funzione della nazionale!!!
La IRFU, integra contratti con i privati ma mantiene la propietà delle Regions ed il potere decisionale sull’ indirizzo che devono avere.
Questi esempi insegnano che, se non esistono le condizioni adatte per attuare il progetto che piacerebbe, si attua quello che garantisce il miglior risultato possibile.
Secondo me il midello federale e’ passato, e questo dicono i diritti interessati (dalla mzru alla saru passando per sru wru ed irfu) se poi e’ un dogma assoluto per te non posso farci niente
Ho un po’ piu’ tempo ora Hro. Tutte le federazioni basate sulle franchigie federali hanno bene o male detto a chiare lettere che la situazione oggi non e’ piu’ sostenibile, queste sono loro opinioni non mie o tue elcubrazioni.
SRU, IRFU, WRU hanno tra le linee o eplicitamente detto questo, ognuno pero’ cerca soluzioni diverse. In SRU son convinti di poter trovare degli acquirenti grazie alla crescita del rugby, in IRFU non pensano che i mercati delle franchigie siano cosi’ ampi da poter interessare un privato ma pensano che la soluzione sia un’espansione del emrcato delle lega e quindi la crescit dei profitti li’ e guardano in USA. In Wru stanno alla finestra sempre pronti a flirtare con gli inglesi.
In tutto questo anche in Francia alcuni pensano che si stia arrivando al loro plateau come emrcato e pensano ad una lega Europea per andare oltre.
I costi del rugby stan crescendo a dismisura e le federazioni da sole nonc e la fanno, penso che queto sia talmente evidente che engarlo e’ come dire che la terra e’ piatta…e riepto se non vuoi credere a me credi almeno alle diverse federazioni coinvolte.
In Italia io penso che alla fine la solzuione eprcorribile sia quella che si proponeva da una aprte: Treviso privata e piu’ 2libera” se Benetton ha ancora voglia o coinvolge altr finanziatori, seconda franchigia 100% federale, piu’ o meno di sviluppo.
E alla fine si torna a quanto sempre sostenuto dal tuo architetto Hro! Solo che si son persi 6 anni! Bada bene, sostenuto perchè inevitabile, non perchè la soluzione migliore… fosse per quello io ero per i Dogi subito in Pro12, non per Treviso da sola… È agli atti nel vecchio Grillotalpa! 🙂
Al capezzale del grande malato d’Europa, la triade si prepara a somministrare la propria medicina, con la speranza che possa finalmente risuscitare, anche perché, come ha fatto notare @berton, oltre loro resta solo l’encefalogramma piatto. In attesa di conoscere i dettagli della cura, qualche domanda già si affaccia:
1) in un sistema franchigio-centrico, basato sulle accademie, cosa ne sarà dei club? Avranno ancora un ruolo? Se si, quale?
2) chi fornirà alle accademie la linfa vitale dei ragazzi da cui un domani verranno selezionati quelli destinati alle franchigie?
3) si parla, una volta di più, di riforma dell’Alto livello: arriveranno novità anche da parte di Aboud, in merito ad un rinnovamento dei metodi di reclutamento e formazione della base?
4) COS ha parlato spesso di “nostro stile”: si riferiva al solo modo di giocare o ad una più ampia “scuola o via italiana al rugby” che comprenda anche un centro di competenze, un sistema uniforme di gioco e preparazione, una scuola di formazione per allenatori, un sistema condiviso di know-how a cui poter accedere e così via?
O’Shea e Aboud sono uomini della FIR, ma non solo, vogliono sentirsi parte integrante del movimento che sono chiamati a riformare.
Certo agire per schemi, i buoni da una parte e i cattivi tutti dall’altra aiuta molto, soprattutto a usare poco il cervello. I distinguo costano fatica e intelligenza. Se gli Irlandesi avessero, per un solo istante pensato, che il rugby in Italia fosse tutto da gettare, non sarebbero di certo venuti.
L’esercizio di dire, ” io nel gennaio del 2007 avevo detto che…..” serve veramente a poco, anche perchè nelle frasi, conta molto dove si mettono le virgole che, spesso, cambiano il senso della frase.
AdG, se era riferita a me, (trasgredirò al dettame che mi ero imposto di non iterloquire con te, perchè, virtualmente parlando, non mi aggrada il tuo modo di porti nei confronti degli altri!!) io non l’ ho detto nel 2007, casomai l’ ho dico dal 2009, più o meno, senza cambiare una virgola e con molti di quelli che postano quì ne sono testimoni!!
P.s.
Da adesso ricomincio ad…ignorarti!!!!
Non era riferita a nessuno in particolare e visto che i tuoi post non li leggo men he meno a te.
Decisioni che faranno male a qualcuno: il gioco dell'”indovinello”.
Provo a indovinare.
In questi ultimi vent’anni la politica della gestione tecnica delle franchigie, della nazionale e, soprattutto, della formazione dell’alto livello si sono concentrate in un “cerchio magico” con al centro prima Dondi e poi Gavazzi.
I risultati economici e sportivi si sono rivelati fallimentari.
Mi piace pensare, ma tanto é un gioco, che Gavazzi se ne sia reso conto; si sia accorto di come i suoi Ascione & Co., lo avrebbero tracimato nell’abisso ma non avrebbe potuto esser lui a chiedere l’abbattimento di quel cesso di costruzione visto che ne è stato, assieme ad altri, l’architetto progettista.
Mi piace pensare che O’Shea sia stato ingaggiato non solo come Coach o DOR ma anche come Killer Risolutore: bang, fuori Ascione; bang, colpito Checchinato, bang-bang ….
Il Presidente, liberato dalle zavorre (che lui stesso ha contribuito a legare alla barca) potrà dire:
“No son sta mi” e cosí gli equilibri non si stravolgono ma solo cambiano.
Dietrologia ?
Forse, ma tanto é il gioco dell’Indovinello.
Buona domenica .
boh, a volerlo bastava non rinnovare certi contratti. Scadevano a fine 2015, se non sbaglio.
E i voti a Settembre poi chi glieli avrebbe portati? Quanti voti controlla Ascione? E Checchinato?
A quel punto credo che si sarebbero stravolti gli equilibri con tutte le conseguenze del caso. Credo.
Bon, posso giocare anch’io a Indovina Indovinello o no ? 😉
Mamo, oltre a “far fuori” le zavorre, che dici tu, speriamo che la riforma di COS, sia supportata dalla FIR a tal punto da ridurre al loro posto, inquadrati, allineati e coperti, quei 4 smandrappati, riottosi,miopi, megalomani, presuntuosi e reazionari clubs dell’ Eccellenza, che tengono in ostaggio il movimento rugbystico italiano.
Hro, socio, vivaiddio se hai ragione.
…. azzzz… ho sbagliato, lo rifaccio:
Hro, paron, vivaiddio se hai ragione.
P.s. Potremmo, ovviamente sotto la regia tecnica di Ermy, far quattro soldi anche con lo Stadio di Milano.
Due passaggi che non ho capito:
1. i quasi 20mila spettatori in media all’Olimpico. (forse intendevi in meno?)
2. il numero di mete subite è assolutamente identico (21) ma quest’anno ne sono state incassate il doppio (8 contro 4) (credo che 8 sia il numero di mete segnate, ma vado a memoria)
Mi piacerebbe che alla chiarezza di concetti O’Shea aggiungesse anche quella dei nomi. A chi si riferisce quando parla di ego? Nei grossi cambiamenti da fare c’è anche qualche posizione di primo piano del suo staff, tipo De Carli? E poi, facendo il paragone con altre realtà ha parlato di club forti 20 anni fa e non più ora. Alludeva alla Benetton?
Secondo me non c’è nessuna differenza fra le veline di Cimbrico ed il megafono di Munari.
Andrei Cosmin BENCHEA (Rugby Colorno)
Stefano BETTI (Asd Rugby Milano)+
Michelangelo BIENTINESI (Rugby Club Emergenti Cecina )
Marco BONANNI (Florentia Rugby Asd)
Marco BUTTURINI (Modena Rugby 1965)
Andrea CHIANUCCI (Toscana Aeroporti I Medicei)+
Francesco CRISANTEMO (Ruggers Tarvisium)
Giacomo DI VIETRO (Cus Genova)
Vittorio DOTTI (Cus Milano)
Sebastiano FACCI (Rugby Mogliano)+
Mirco FINOTTO (Benetton Treviso)
Tommaso GEMMA (Rugby Colorno)
Pietro GENTILI (Rugby Parma 1931 F.C.)
Mattia GIOVANNINI (Rugby Viadana 1970)
Damiano MAZZA (Rugby Parma 1931 F.C.)
Davide MICHIELOTTO (Valsugana Padova)
Francesco MODENA (FEMI-CZ Rovigo)+
Matteo NOCERA (Giacobazzi Modena)
Thomas PAROLO (FEMI-CZ Rovigo)+
Gianmarco PIVA (Benetton Treviso)
Alberto RATCLIFFE (Asd Rugby Milano)+
Stefano ROMANO (Pro Recco Rugby)
Alberto ROSSI (Valsugana Rugby Padova)
Davide RUGGERI (Rugby Milano)+
Luca SBALCHIERO (Asd Rugby Milano)+
Giovanni SCAGNOLARI (Petrarca Padova)+
Lorenzo STURARO (Petrarca Padova)+
Niccolò TADDIA (Amatori Rugby Badia)
Umberto TEDESCHI (Rugby Reggio asd)
Riccardo VENTURINI (Petrarca Padova)+
Italrugby Under 17
Alberto ALIPRANDI (RUGBY SAN DONA’ S.S.D.R.L.)
Albert Eistein BATISTA (RUGBY ETRUSCHI LIVORNO 1995 SSD ARL)
Filippi BELLETTI (ROMAGNA R.F.C. SSD A R.L.)
Giulio BERTACCINI GIULIO (AMATORI PARMA RUGBY CLUB ASD)
Dutra Guilherme BRUM (CUS TORINO ASD)
Vittorio CULTRONE (AVELLINO RUGBY ASD)
Matteo DRUDI (FRASCATI RUGBY CLUB 2015 SSD ARL)
Andrea FACCENNA (UNIONE RUGBY CAPITOLINA ASD)+
Alessandro FUMAGALLI (ASD RUGBY MONZA 1949)
Paolo GARBISI (MOGLIANO RUGBY SSD ARL)
Davide GOLDIN (RUGBY PETRARCA SRL S.D. )+
Ratko JELIC RATKO (ASD PESARO RUGBY)
Nadir KRIFI NADIR (LIONS AMARANTO ASD)
Cristian LAI CRISTIAN (G.S. FIAMME ORO RUGBY ROMA)
Tommaso LONGHIN (RUGBY PETRARCA SRL S.D. )+
Gianmarco LUCCHESI (LIONS AMARANTO ASD)
Francesco MAREN (BENETTON RUGBY TREVISO S.R.L. SSD)
Pietro MARZOCCHI (RUGBY REGGIO ASD)
Edoardo MASTANDREA (VALSUGANA RUGBY PADOVA ASD)
Nicolò MEZZAROBA (BENETTON RUGBY TREVISO S.R.L. SSD)
Matteo MOSCARDI (RUGBY ROVIGO DELTA SRL SSD)+
Jona MOTTA (ASD RUGBY MILANO)+
Manuel NIERO (SSD SEREGNO RUGBY A R.L. )
Alessandro PRAMPI (S.S.D. PRO RECCO RUGBY A.R.L. )
Francesco RAGAINI (UNIONE RUGBY CAPITOLINA ASD)+
Michele REGONASCHI (RUGBY CALVISANO S.S.D. ARL)
Jacopo TRULLA (VALSUGANA RUGBY PADOVA ASD)
Filippo VILLANI (RUGBY PARMA F.C.1931 SOC.COOP.S.D. )
Andrea ZAMBONIN (RUGBY VICENZA ASD)
Paolo ZOLDAN (RUGBY ALPAGO ASD)
(il + vuol dire che goca in una delle due prime di ciascun girone. sono 11 su trenta in 18 e 5 su trenta in 17)
CLASSIFICHE U18 ELITE
GIRONE 1 PETRARCA ROVIGO,
GIRONE 2 ASR MILANO MONFERRATO,
GIRONE 3 MEDICEI CAVALIERI,
GIRONE 4 CAPITOLINA AFRAGOLA.
nessuno monferrato, nessuno afragola, nessuno cavalieri prato
nella u18 nessun convocato sotto la toscana.
Tutto questo per dire che il problema delle scelte a 14 anni poi si riverbera per tutti gli anni successivi, risulta evidente che non si cambia idea neppure rispetto ai fatti concreti. A 14 si può essere forti e a 18 non più oppure il contrario….
detto questo credo che il vero fallimento non sia la francescato ma il sistema di selezione U16/U18,
per cortesia fate girare i tecnici per le società e non fate i centri federali chiusi, anzi aboliteli.
L’Amatori Afragola s’è visto negare dal CONI il finanziamento al progetto del Villaggio del Rugby. Lo stesso che Malago’ ha visitato qualche settimana fa e definito “impressionante”. Evidentemente non abbastanza da meritare due spiccioli di aiuto.
Pepe c. E 6nazioni.
Vedo due tre partite all’anno di u18 elite il che non fa di me un intenditore come voi ma semplicemente un appassionato con un campo di rugby a tiro di bici.
Vi do ragione su tutta la linea.
Prendete la U20 di x, con x compreso tra 4 e 8, anni fa e scoprirete che metà di quei giocatori è in serie A o ha già smesso.
fracassosandona sono 4/5 anni che stanno distruggendo la miglior gioventu’ italica
nel rugby con il sistema H/P solo danni, e buttati milioni di euro al vento.
doveva venire l’irlandese x capire lo sfascio delle (*) e cdf?
PARLANO I RISULTATI ZERO SU TUTTA LA LINEA.
pepe ti ringrazio x il post. concordo tutto il discorso.
Un altra anomalia…. possibile che nessun ragazzo campione d’italia u.18 elite’ venga
selezionato x la nazionale u.18? (forse uno krumov viadana)
possibile che sti ragazzi son tutte pippe?
Non mi pare un delitto che le Zebre giochino una partita a Roma e una a Milano. L’importante è che si porti tanta gente allo stadio, e per questo ci vogliono professionisti della promozione di eventi.
Quanto all’ego da mettere da parte, mi viene subito da pensare a quei due giocatori di serie A che sono stati gli unici messi a disposizione, come permit player, per l’ultima trasferta delle Zebre…
Il Pro12 è la priorità? La conseguenza prima è un downgrade finanziario e agonistico dell’Eccellenza. Basta soldi per la coppa del nonno e quant’altro, sostegno per la formazione e per la collaborazione con la franchigia di riferimento.
Visto che i club votano, saranno d’accordo?
Si fanno i conti senza l’oste.
O gli danno esattamente quello che vuole, o se ne fugge. E si porta dietro gli altri. Ha ragione Mr. Ian, un ukase così non si era mai letto e sentito. E Gavazzi, secondo me, deve convincerlo che fa sul serio e non lo piglia per il didietro, tipo consuete dichiarazioni sugli argomenti diversi. Perché quelli, nel movimento italiano, ci restano alle loro condizioni. Qui, sulla graticola, non ci restano, mollano il colpo in un batter d’ occhio, se non ottengono quello che per loro è necessario. Di allenatori ne abbiamo bruciati anche troppi, la reputazione loro, qui, non lasciano ad arrostire. Ci mollano in un secondo, non rischiano certo di rimanere disoccupati. Loro, rischiano a stare qui da noi, se non sono certi di farcel. La mia è un opinione personale, ma sarei pronto a scommettere, è che il Titolare Effettivo della Calvisano srl, ha afferrato al volo che, dopo Brunel, doveva assoldare qualcuno che fosse in grado di svoltare veloce e bene. Qualcuno, più di uno, molto bravi. E, anche se siamo nel campo della fantasia assoluta, i membri del Board, mi sono sempre chiesto, le quattro union e la FFR, glielo hanno suggerito, per il bene comune, di svegliarsi? Prego rimangano, perché ci riusciranno, non so con che tempo, però. Ma quello di ieri è un aut aut molto chiaro. Anche quello di Parisse. Molto, molto chiaro. Rimane il problema fondamentale dei soldi che, non solo mancano, ma vanno sistemati i buchi del 2016, Zebre per primo. Al Benetton ci pensa Luciano, stadio, compra giocatori, piano di investimenti decennale. Ritorno a puntare all’ alto livello. A competere in Pro 12 e nelle Coppe.
Anch’io spero ardentemente che l’aut aut produca effetti. Magari il Mago G è già sicuro di avere un sostegno sulla nuova linea, allora tutto avrebbe un senso. Ma mi fido poco di quelli che, in Italia, dicono di voler fare un passo indietro per il bene comune.
Hrot, io non mi capacito come tu possa vedere un potere di ricatto dei club nei confronti della federazione: non fanno reddito proprio, non hanno una lega che ne curi gli interessi, dipendono in larga parte dall’obolo federale. Certo, alcuni club più grossi hanno la possibilità di fare lobbying sul territorio con quelli più piccoli, ma il divide et impera federale ha sempre funzionato, tant’è che perfino in Veneto ci sono stati i distinguo al momento delle elezioni. La FIR in forza di tale squilibrio di potere ha potuto mettere in piedi il mastodontico votificio dei CdF e delle Accademie, che prelevano i giocatori dai club per poterli poi redistribuire a proprio piacimento, al termine del percorso formativo. A me pare una situazione ampiamente sbilanciata a favore della federazione. Casomai, il vero annoso problema sono i mandarini ed il loro sistema di potere feudale sui territori che fa si che venga portata avanti una gestione basata sulla “logica” delle ripartizione delle scelte secondo le quote di voti e non sul pieno merito, come dovrebbe essere. È il do ut des federale che mantiene ingessato il sistema. Il vero zoccolo duro del potere sono i club medi e piccoli, quelli di Eccellenza son tigri di carta che hanno bisogno del magnanimo consenso federale perfino per indire una semplice riunione in cui parlare di una fantomatica lega.
Bene, sono aperte le scommesse. quanto durano?
Al caro @hro: ho mantenuto la parola. Anche quando vado su, mai venuto meno al “disciplinare”. Li, però, è più difficile, per di più, se stai seduto due ore a Murrayfield. Al solito, ci hanno chiesto di farci fotografare in mille, i giapponesi per primi. I miei dodici amici, sempre cortesi come gli scozzesi che sono. E, sempre, sono stati trattati con grande simpatia. Un paio, hanno cercato di farlo dal più in basso possibile. L’ amico Dara, stufo e bevuto, davanti al pub, si è girato, ha sollevato e gli ha mostrato le terga. Tom, il capo degli Square Sausage Tour, ha chiesto a un inglese, mentre bevevano birra vicini: “Come mai a noi scozzesi ci trattano tutti con affetto, all’ estero, ci chiedono di fare una fotografia assieme, e a voi inglesi mai? E non c’entra che siamo in kilt. Perché “. L’ altro ha incassato con eleganza, devo dire.
@sentenza: io credo che i quattro dell’ Ave Maria c’è la facciano. Lo spero ardentemente e ne sono convinto. E non credo che il Presidente si voglia fare male da solo. Rimane, e sottoscrivo, quello che scrive @rabbi più su. Non occorre aggiungere. Ma, come detto, ci scherzerei molto, molto poco, con quelli li. E anche con Parisse, per sovrammercato.
Jock,come ti capisco, l’ ultima volta che sono stato su, per un matrimonio, io ed un amico eravamo nel giardino del “nostro” pub, nel West End di Glasgow, in kilt e giacche da cerimonia, che aspettavamo di andare al banchetto/party nuziale all’ Hilton Hotel, che è proprio di fronte, sorseggiando qualche birra e gli immancabili giapponesi ci hanno tempestato di foto, probabilmente pensando che eravamo figuranti del pub!!! 😀 😀 😀
Propriostamani, discutendo, via Skype, con un amico di Renfrew, sul nuovo, ipotetico, referendum sull’ indipendenza della Scozia, gli ho fatto presente come tutti nel mondo amino gli scozzesi, ma odino i…brits!!!!
E ma hro la nuova fiamma di gsp (la May…apre che facciano robacce a 3 lui lei e Boris) va per la sua strada…
Giova, chi fa resistenza a che le franchigie siano le vere entità di riferimento del movimento non sono i clubs medio piccoli, a cui ciò non da e non toglie niente, perchè sono molto lontani dal vertice della piramide, ma quelli dell’ Eccellenza, come ho detto più volte, il problema è che la federazione è gestita, chiunque vinca le elezioni, da soggetti espressi da quelle entità, i quali non hanno interesse a che le cose cambino, in barba al bene di tutto il movimento.
@hro: per carità, io sono un imitazione di scozzese. Ma ho un gran trasporto. Crail jacket e vest li ho anche io, per le cerimonie. E uso anche quella vostra cravatta, la mia verde, bellissime, non so il nome, con quel grosso modo che sembra spiegazzato. Che quattro giorni, meravigliosi come al solito. A giugno vado su io qualche giorno, a settembre tocca a loro e torno su con loro. L’ anno prossimo, vogliono andare a Roma, come abbiamo fatto tante volte. Ma L’ Olimpico non mi piace per nulla e c’è troppo mischione di gente poco ovale. Buona giornata. Scozia fino alla fine dei tempi.
Io sarò su ad aprile qualche giorno (senza moglie 😉 !!), per una celebrazione, che coinvolge il consolato italiano di Glasgow, prevedo una forte assunzione di….GAVISCON!!!! 🙂 🙂
P.s:
Non dire “vostro” a me, per favore il fatto di essere stato tempo lì, averci parenti ed amici, di indossare il kilt, il Bonnie Prince Jacket o l’ Argyll Jacket, non fa di me uno scotsman, io sono un…..BARGEO (per di più sergente in congedo della…Folgore!!!)!!!!! 😉
Hrot, l’ingresso nella CL è avvenuto nel 2010 sotto la gestione Dondi, su suggerimento di Gavazzi: l’uno espressione di Parma, l’altro di Calvisano, entrambi (il primo chiuso per fallimento) club di Super10 prima ed Eccellenza poi. Viadana soffiò la licenza a Parma, Benetton puntò i piedi pur di essere della partita e, in tempi più recenti, sia Zambelli che Forgione si son detti interessati. Dove sarebbe tutto questo ostruzionismo dei grandi club? L’unico vero nodo è sempre stato il discorso permit: Benetton invocò più volte l’intervento diretto della federazione per regolamentare la cosa, ma la FIR ha sempre preferito lavarsene le mani poiché ne potevano discendere solo seccature e nessun vantaggio. Dal punto di vista dei club non si può dar loro tutti i torti: non solo mi vedo portar via un mio giocatore che non potrò schierare, ma rischio pure che mi possa venir restituito rotto. La FIR avrebbe dovuto farsi carico di una sorta d’indennizzo o compartecipazione ai costi contrattuali. L’ideale era la proposta di doppio tesseramento, ma non c’era una reale volontà di metter mano al regolamento (ed al portafogli). Molto più semplice e comodo versare l’obolo a fondo perduto, senza vincoli di progetto (vedi attività giovanili e naufragio del campionato under20), il tutto anche attraverso la farsa della Pata(cca)ro Cup, tanto paga pantalone.
Lo so Stefo, non resta che sperare in una potentissima e coesa UE, con un potentissimo esercito, con cui realizzare l’ invasione della Perfida Albione, deporre la Regina Elisabetta, mettere sul trono la Merkel, imporre il tedesco, come lingua nazionale, ai sassenachs e proclamare l’ indipendenza della Scozia; ora vediamo come organizzarci!!!
Gsp ha rotto con la merkel via sms quando ha iniziato a farsela con la May, lo metti in difficolta’ cosi’…
Le scarpe di Theresa non mi lasciano indifferente ma Angela rimane la mia preferita. É riuscita a sopportare Shilvio, ogni gg deve vedersela con Putin end adesso anche cercare di non perdere la pazienza con Donald. Come si fa a non amare una cosí. Tutto questo con barra dritta e pragmatica (non la mia) su immigrazione (questa si mia).
@jock, hai scassato la wallera. A Roma il rugby é da paura, lo stadio è bello ed un sacco di gente. Prima e dopo ci si sfascia a Trastevere. Portali, e con i tuoi amici è la volta buona che ti buttiamo nella fontana del gianicolo anche senza gonnellino.
Quando pero’ la Grecia faceva il suo referendum non ricordo tanta ammirazione per la Angelona 🙂
Hai ragione, yannis è il mio migliore amico. in un giro in moto gli ho spiegato che era tutta colpa di wolfango. L’abbiamo messa al referendum, ho vinto io.
OT: Romania campione ”FIRA” 8-7 meritatamente direi.
ah no scusate ha vinto solo il match non il campionato se ho fatto bene i conti XD
ho letto talmente tante cose assurde oggi che richiederebbero puntuale contestazione che non saprei da che parte iniziare… per cui lascio poche righe confuse senza neanche rileggere…
un Consiglio Federale che decide di non decidere e che vince le elezioni per farsi commissariare dal suo stesso staff tecnico? ci credo poco e, in ogni caso, complimenti…
rifaccio la domanda dell’altro giorno… per che cosa vengono pagati attualmente il responsabile dell’alto livello e quello del settore tecnico? Quando sono scaduti/scadono/scadranno i loro contratti che Dondi ci aveva lasciato in eredità? Gavazzi li ha rinnovati? perché? per conclamati meriti?
il Presidente ha il MERITO di aver scelto lo staff tecnico? Poteva scegliere peggio ma qualcuno doveva pur nominare…
ho ricordi di interviste sue dove diceva che aveva contattato Waine Smith e di essere stato vicinissimo a Cheika ma fregato sul tempo dall’Australia (e forse anche Galthié)… insomma non è che O’Shea fosse proprio il suo primo obiettivo, per sua stessa ammissione quanto meno una terza scelta…
Gli riconosco il merito di aver accontentato COS e portato a casa pure Venter… ma un allenatore ed un vice prestigiosi li aveva portati a casa (ogni volta) anche Dondi…
la vera novità è il ruolo di Aboud, Dondi si era semplicemente affidato sempre ed esclusivamente ad Ascione… in ogni caso vedremo come riuscirà a far digerire a chi l’ha votato le eventuali decisioni di segno opposto a quanto promesso in campagna elettorale…
tra i commentatori leggo di gente che definisce smandrappati i club di eccellenza, qualsiasi cosa ciò possa significare… come se fossero loro la causa dell’attuale situazione…
senza quei quattro smandrappati che presidiano il territorio non ci sarebbe che il deserto…
il 6nazioni ce lo siamo guadagnati grazie a quegli stessi club su cui gente che dubito abbia mai visto una partita allo stadio oggi piscia in testa…
come facevano quei quattro smandrappati a creare giocatori dotati di skills, di fisico e di senso tattico tali da poter competere con il resto delle squadre europee?
sino al 2010 abbiamo ottenuto al 6N risultati analoghi a quelli attuali senza partecipare al pro12 e senza accademie… siamo sicuri che i club siano la causa di tutti i mali?
i club dell’eccellenza sono 10 e i loro voti non sono sufficienti ad eleggere nessuno e non hanno potere economico: come fa la FIR ad essere loro ostaggio?
avete visto di che cosa sono capaci i nostri U20 dopo anni di CF U16 e caserme accademie U18 e U20? andate a vedere che strutture ci sono e chi insegna ai boce a Padova o a Treviso e ditemi che i ragazzi ci guadagnano andando in collegio da Sgorlon e Mazzariol a Mogliano…
una franchigia celtica a Roma o a Milano? a far concorrenza a tutti gli altri sport, in primis il calcio? senza impianti senza pubblico senza interesse da parte di nessuno?
a gente che non è in grado di partecipare dignitosamente ad un campionato poverissimo come l’attuale eccellenza affidiamo pure il pro12? I romani che non vanno a vedere Italia Irlanda del 6Nazioni riempirebbero gli spalti per un Pretoriani Munster??? maddeché… a Milano che i club sono più “calpesti e derisi perché divisi” di quelli della marca trevigiana?
l’unica spiegazione che mi do è che il board del 6Nazioni si sia rotto le alte sfere, abbia convocato Juggernaut ed abbia spiegato che, in mancanza di risultati concreti entro il 2024 avrebbero aperto le porte ad altre federazioni e noi avremmo salutato i nostri ricchi premi e cotillons (no sponsor, no diritti tv, no risultati sportivi e ora nemmeno pubblico sugli spalti, siamo soci parassitari)…
mi auguro che diano carta bianca alla triade perché non ho nessuna fiducia nell’attuale Consiglio Federale, che è lo stesso che ha affossato il bilancio in quattro anni e traghettato la nazionale al 15° posto del ranking…
da qui ad essere felici di dover ammettere che abbiamo bisogno di essere governati dal papa straniero ne passa…
se poi COS & Co. dovessero veramente rompersi gli zebedei e lasciarci qua impantanati, la fdm della FIR a livello galattico sarebbe irrimediabile…
PS: non ho la pretesa di avere la verità in tasca ma soprattutto non aspiro a fare la pigna in culo altrui…
Ciao Fracasso, due cose :
La famosa carta bianca… bisogna vedere quando e se gliela darà, e poi a che titolo? Possibile che non si possa sapere se il nostro COS è un’allenatore o, come dici tu, un commissario? Direi che a livello di poteri cambia parecchio.
In questo senso già prima del suo arrivo in certi ambienti si parlava di “commissariamento” FIR, e la presenza dell’inglese Catt mi pare un indizio più che interessante… Alla luce degli ultimi fatti la linea potrebbe proprio essere questa.
Che poi Treviso torni a fare da sola e in grande stile non saprei come si inserisca nel contesto, ma potrebbe essere un accordo di non belligeranza o un fatto che ai commissari va bene! Vedremo… 🙂
AMEN PRESIDENTE.ottimo libro
Frac, un paio di cose veloci.
Checchinato se non sbaglio non è piú nell’rea tecnica. Ascione invece è amico e stimato da Aboud almeno a parole. Vediamo…
Sui club d’eccellenza hai ragione al 100% e meritano rispetto. Non necessariamente un posto nella filiera a meno che non facciano vera formazione e, solo in quel caso, pagati profumatamente. E poi saranno scemi I club gallesi e scozzesi che se la son messa via nonostante piú storia e piú successi dei nostri club?
Per il resto, vero nell’era dei semipro quei club semipro erano piú vicini. Ma oggi è cambiato quasi tutto.
@gsp: non sei più mio amico, non si scrive “gonnellino”, è tre anni che dici che vieni al Monigo e, invece, ti dai, l’ anno prossimo, visto che ci tieni, non adduci scuse e ti presenti a quel cesso di Olimpico, paghi le birre e inviti a cena 12 scozzesi, che sono “parsimoniosi”, come noto, più me e la Chicca. A Trastevere.😂😜😎
Ciao Gsp…
finché ci fanno la grazia di lasciare l’organigramma in chiaro (almeno quello) posso dirti che è ancora lì: http://federugby.it/index.php?option=com_content&view=article&id=143&Itemid=668
senza contare che tenere/chiamare uno perché amico dell’altro non è proprio il criterio principe che si usa nelle certificazioni per le HR…
i nostri club sono inadeguati al livello pro, lo riconosco io per primo…
da questo a mancare loro di rispetto proprio no…
Difficile darti torto presidente (anche io sono abbastanza scettico sulla questione Milano-Roma e franchigia, specie considerando che marketing e promozione territoriale in federazione sono quelle che sono purtroppo).
Ciao @fraca, vedo che sul commissariamento, presunto, da parte del Board, scriviamo identiche cose. Le precedenti uscite sui tre allenatori papabili, le ricordo bene anche io. Il resto l’ ho lasciato perdere, per travolgente ilarità. Nel caso, mi sganascio, da tempo, per il seguente motivo: chissà perché il Presidente di una Federazione non dovrebbe prendere un bravo commissario tecnico per la Nazionale del suo Paese. Visto che è il minimo della sua pena. E chissà perché dovremmo essergli eternamente grati per aver fatto qualcosa di elementare. Saluti per domani.
Un passo, simbolico ma mica tanto, sarebbe rinunciare alla Coppa del Nonno e investire quel milione e mezzo (euro più, euro meno) nella formazione. Poco? In questi tempi di pellagra tutto fa brodo.
Già, visto che siamo in periodo “ci accorrgiamo di aver fatto caxxate e in qualche modo speriamo (forse) di porvi rimedio”, sta idea della coppa del nonno è davvero una cosa che non si può più vedere (mandiamoci solo la vincitrice dell’Eccellenza in Challenge se proprio vogliamo e lasciamo l’altro posto ai romeni o ai russi).
Chi di dietrologia ferisce di dietrologia perisce. Difficile uscirne in modo intelligente. Bisogna spararle sempre più grosse. La realtà è, quasi, sempre più semplice e chiara di quanto non si pensi.
Ma in certi club si entra solo con il trombone e la gran cassa.
Mi piace l’autoritratto che ti sei fatto nella frase finale, bravo!
Questa è buona!
Per alcuni, quando si parla delle responsabilità di Gavazzi e dei suoi collaboratori per il disastro totale del nostro rugby, ci si accanisce in modo pretestuoso e fazioso, ed a volte accade eccome, ciò é innegabile.
Ma allora chiedo, pacatamente, alcune cose, solo perché non le capisco (probabilmente per limiti miei).
Se qualcuno ha voglia di aiutarmi lo ringrazio sin d’ora.
La situazione é nota, disastro finanziario, disastro sportivo.
Si sapeva anche a settembre…
Ma allora, perchè il Presidente ha inserito nel suo programma la Terza Franchigia ed un aumento del numero delle accademie pur sapendo meglio di ogni altro quale fosse la situazione?
Se ora darà ascolto ad O’Shea, Aboud e Catt avrà semplicemente cambiato idea o ingannato consapevolmente gli elettori?
In fin dei conti non farà altro che realizzare il programma dei suoi avversari elettorali, ma grazie ai voti raccolti dicendo il contrario…
Se facciamo finta per un attimo che ciò che ho scritto sia vero, ci sarebbe speranza per un movimento guidato così?
Poi c’è un altra cosa che non capisco, è normale che un Presidente Federale si occupi delle decisioni di un singolo giocatore? Non ci sono tecnici a doversi occupare di questo? Ma in un momento così per il movimento, non ha altri pensieri di cui rendere edotta la stampa e l’intero movimento? Non é sintomo di un atteggiamento invasivo della federazione in dinamiche che dovrebbero essere gestite da chi ne ha diretta responsabilità (società e tecnici)?
In estrema sintesi, al di la di tutti gli aspetti tecnici e strategici da affrontare per uscire da questa situazione, non vi sembra che nessuna strada sia percorribile se non si parte da un salto di qualità che attiene la qualità dei comportamenti prima di ogni altra cosa?
Un organismo “politico” quale è il consiglio federale di una fderazione misura la “qualità dei comportamenti” sulle proprie deliberazioni. Non sulle interviste del Presidente federale né su sue dichiarazioni più o meno correttamente riportate.
Tutto il resto non ha alcun valore. Se non per il gossip. La campagna elettorale , nei paesi civili, finisce il giorno dopo le elezioni e poi tutti remano nella stessa direzione.
É quale sarebbe la giusta direzione, abbiamo sentito e letto di tutto e il contrario di tutto. Dall’esplorare le isole del Pacifico, al solo allenatori italiani alle tre franchigie, ai voti presi con un programma che rischia di essere smontato pezzo per pezzo, al Munari non lo voglio più vedere, le questioni mai affrontare seriamente dei pp è degne accademie, il “facciamo la sede nuova”poi “non la facciamo più” Ecc. Anche in un’ipotetico ” remiamo tutti dalla stessa parte” mi sembra che l’attuale presidente abbia o per lo meno abbia avuto le idee molto confuse. Intanto gli anni sono passati e noi non abbiamo avuto quel ricambio generazionale e quella crescita che il nostro rugby necessitava.
Ti ripeto, le elezioni sono ormai finite e, che piaccia o meno, il presidente e il consiglio federale sono eletti. Se si vuole si possono contestare le scelte che verranno fatte, ma non la legittimità di prenderle. Nella fattispecie vedremo le decisioni che verranno prese per l’alto livello e i centri di formazione. Se poi Innocenti dichiarerà che van bene anche a lui, tanto meglio, credo.
nessuno mette in dubbio la legittimità del consiglio federale o del presidente, ma il fatto di non avere avuto finora un’idea programmatica di crescita del movimento nel suo insieme. Ad oggi ogni decisione presa non ha fatto sviluppare il rugby in questo paese anzi dagli ultimi dati, sta addirittura creando disaffezione verso il nostro bellissimo sport. Questo non c’entra nulla con le votazioni, c’entra con la programmazione della crescita nel breve , medio e lungo periodo. Fino ad oggi ogni decisione presa è stata assolutamente fallimentare e questo è un dato di fatto che piaccia o no
Io posso rispettare la tua opinione secondo la quale la responsabilità dello stato attuale del rugby in Italia sia da mettere in capo a chi negli anni precedenti all’oggi ne ha avuto la direzione. Ma le elezioni sono finite e chi è stato eletto ha il compito di fare le proposte.
Inoltre non c’è un altro modo che non sia il confronto elettorale per gestire il movimento.
non ci resta che attendere con ansia le novità, speriamo ci siano e siano significative. Vedremo nei prossimi giorni
il bispensiero orwelliano ti fa ‘na pippa…