Del nostro massimo campionato non si parla molto spesso e quando lo si fa il tema sul tavolo è quello dell’alta classifica: le posizioni di testa e i play-off. La stagione in corso ci sta regalando però anche una lotta per non retrocedere avvincente. Tre squadre coinvolte raccolte in un fazzoletto di punti: Rugby Reggio 23 punti, Lazio 21, Lyons Piacenza 17.
Ne ho parlato con il direttore generale ed head coach della Rugby Reggio Roberto Manghi, che ho intercettato all’uscita dalla riunione dei club con la FIR circa la possibile creazione di un campionato U20, ipotesi che non trova il plauso di tutte le società ma che probabilmente si farà, almeno secondo il tecnico dei diavoli emiliani. Sentitelo!
Non seguo molto l’Eccelelnza ma visto che si parla di campionati segnalo il epzzo sul SR de Il Nero Il Rugby. Molti storceranno il naso ma invece io sono abbastanza d’accordo con lui, piu’ che il discorso riforma che vediamo se la montagna partorira’ un topolino o cosa ma quando dice:
“Sempre più infatti si nota che la ricerca della velocità non corrisponde alla precisione, troppi incontri sono davvero brutti, carichi di errori tecnici, pretenziosi sul piano degli skill, gestiti da arbitri che tralasciano pezzi interi di regolamento in funzione dello “spettacolo”. Troppo spesso, oggi come oggi, davanti ad una partita di Super Rugby a volte si notano più i laissez faire che non le prodezze tecniche degli atleti. Non tutte le conferences sono però allo stesso livello e questa differenziazione tecnica fra gruppi di squadre ha ancora di più preoccupato gli organizzatori o almeno alcuni fra questi.” non ha tutti it orti.
Vero non tutte le conference hanno lo stesso problema e questo e’ cruciale pero’ mi vorrei soffermare sul dusicorso “laissez faire” arbitrale. Attenzione non dico favoriscano uno o l’altro ma molto spesso noto che vengono tralasciati aspetti regolamentari solo per lasciar scorrere in maniera fluida il gioca, cosa che purtroppo ho notato anche nel 6N ed ho sottolineato un paio di volte sperando che venisse discusso anche con Munari sul Tinello nel caso dei choke tackle in cui la maul non e’ mai stata chiamata per non dare una mischia con tutti gli attacchi che questa fase del gioco ha subito negli anni. O che dire della tolleranza zero sui placcaggi alti non percepita, delle pulizie in ruck al collo che dovevano venir rimosse…tutte rosbe su chi si e’ chiuso e si chiude anche nel SR piu’ di un occhio per lasciar fluire il gioco e non interromperlo.
E mi e’ venuto in mente un vecchissimo pezzo su OR dove si parlava di necessita’ di includere le tV nelle revisioni regolamentari. Ecco il Nero parla di massificazione, per me si massificazione televisiva di un rpodotto piu’ appetibile a tutti, si evitano le mishcie come la paeste, si cercano di invogliare i punteggi alti a tutti i costi, come se un 55-30 sia per definizione piu’ bello del 13-9 di Irlanda ed Inghilterra all’ultima del 6N.
PRima che qualcuno intervnega “ah il protocollo di Dublino” non sto attaccando gli arbitri sto facendo un discorso su approcio al rugby dai massimi organismi come WR, Sanzaar, board del 6N ecc che son quelli che decidono le strutture dei campionati o dettano le linee guida interpretative per gli arbitri, e’ arrivato il momento per me fermarsi un attimo e rivedere la strada del “piu’ facile, piu’ spettacolare, piu’ televisivo, piu’ spettatori”
il superugby è un format le cui regole permettono di esaltare lo spettacolo, dalla ricerca del punto di bonus (classico), alla rimessa laterale a tempo scaduto; si incentiva in questo modo il gioco con la ricerca degli spazi a largo o giocate veloci, limitando al massimo il logorio degli avanti tipico dell’emisfero nord.
Alcuni problemi questo tipo di gioco li crea, come le difese distratte, quasi asenti che giustificano lo score sul tabellino senza farti capire se ci sia reale fatica da parte di chi le marca: questo penso sia il problema attuale del SR che tra l’altro si evidenzia poi nei test match tra emisferi dove le corse funambolica delle australi impattano su difese perfette, rocciose.
Concordo poi sul fatto che l’allargamento non vuol dire per forza qualità aggiunta o più spettatori soprattutto se alla 5 giornata hanno prodotto di più le cenerentole (per gioco espresso o risultati ottenuti) che l’intera conference australiana dove brumbies e ‘tahs in primis ti fanno annoiare.
Al di là delle direttive mi sembra che molta libertà sia data al metro personale dell’arbitro. Per tutto il 6 Nazioni il choke tackle in effetti è stato ignorato, ma nell’ultima giornata in Irlanda-Inghilterra per esempio hanno incominciato a fischiarlo di nuovo (a memoria ne ricordo sicuramente due fatti da Sexton). Se c’è un problema è che nel giro di pochissimo tempo si passa da un estremo all’altro: un paio d’anni fa in queste situazioni la maul veniva fischiata non appena i giocatori cadevano a terra, come fosse un premio dato al placcatore.
Per quanto riguarda il confronto tra emisferi, per me è un valore aggiunto che ci siano modi di intendere il Rugby diverso, ma il problema nasce quando i due emisferi si incontrano per i test match e soprattutto la world cup: se il gioco deve passare da una sfida tra due squadre ad una sfida a chi gioca meglio l’arbitro, allora no.
vorrei dire al Nero quante partite ha visto quest anno di SR per dire che troppi incontri sono davvero brutti….anzi quest anno proprio ci sono partite tanto combattute e che spesso si risolvono nei minuti finali. Inoltre quest anno come non mai si stanno lanciando tanti giovani giocatori, proprio perchè in fin dei conti i giocatori SANZAAR sono i più ricercati nel vecchio continente. Per fortuna o purtroppo, le neozelandesi hanno scavato il solco, ma vediamo come australiani e sud africani si stiano rinnovando sia sul piano dei roster che sul piano del gioco, i giapponesi vendono sempre cara la pelle e gli argentini in casa saranno avversari difficilissimi per tutti, oltre che stanno facendo giocare stabilmente un sacco di giovani.
Parzialmente d accordo sul “laissez faire”, soprattutto sui placcaggi alti che sembra non essere stata recepita al massimo la direttiva, ma sul resto sono d accordo sull aspetto della fluidità del gioco.
I problemi organizzativi rimangono e sono piuttosto importanti, però voglio farvi notare che noi si sta discutendo su come mettere d accordo 4 gatti nel fare un campionato U20, pensa te riuscire a rendere perfetto un campionato che coinvolge 4 continenti
Io ho visto quasi tutte le partite tra live e registrato e mi trovo invece con il NEro…psoto che bellezza o bruttezza sono parametri di gusto quindi persoanli.
Io invece mi trobvo con Ian.
E sono per niente d’accordo col nero!
io son d’accordo con ian e gino, anche perché le stats dei placcaggi non sono così negative anzi..
poi che due conference su quattro siano inferiori di molto è altrettanto vero..
Sul metro arbitrale non sono nemmeno troppo d’accordo, il BD è arbitrato in maniera diversa vero, non si vede la giungla che si vede al nord! son molto più attenti alle pulizie, sealing off, prese al collo, placcaggi alti..anche per questo il gioco scorre più fluido..
si gioca di più e meglio, probabilmente anche i terreni di gioco più secchi e asciutti aiutano..
personalmente ho visto grandi partite, specie i derbies NZ..
Stefo, la verità è che sei un pilone e ti piacciono le mischie!!! 😀
Apparte gli scherzi, qualche problema il SR lo ha. La possibilità di giocare la rimessa sopo la fine dei 40 e degli 80 è sacrosanta, e la vorrei anche in Eccellenza. La meta tecnica di 7 punti diretti senza conversione, altra cosa sacrosanta. Il bonus delle 3 mete più dell’altra squadra è discutibile, ma tiene le partite interessanti spesso fino alla fine.
Il problema sono però la metà degli arbitri, secondo me molti di loro davvero fanno correre troppo o “non vedono” come un testimone giudiziario siciliano.
In Crusaders – Force la mischia è stata uno schifo disordinato che è costato un infortunio doloroso ad un pilone (e dopo l’infortunio la mischia ha continuato ad essere uno schifo). Con l’arbitro che minacciava il giallo dandolo poi solo verso il 65°. Arbitraggio di merda veramente quello di Hoffman, e non solo confusionario, ma anche molto di parte a favore dei ‘Saders.
Altri arbitraggi simili ce ne sono spesso questa stagione.
Stanno provando molti nuovi arbitri e la metà di questi sono un po’ così, a braccio.
Tra Sunwolves e Stormers arbitrava Anselmi, argentino. Stormers fanno meta, il TMO giapponese dice in inglese suhionico “no evidence of offside, so it’s a try”, Anselmi però smette di ascoltare dopo il “no” e non da la meta. Una meta lost in translation. Con gli assistenti giapponesi a non dirgli niente per educazione. Boh.
Non so il nome dell’arbitro di Kings – Lions, ma ha lasciato correre una mezza dozzina tra in-avanti e passaggi in avanti.
Però ci sono cose che non dipendono dagli arbitri: le difese approssimative dei Sunwolves, dei Cheethas (che stanno migliorando), dei Warathas, non sono colpa degli arbitri. Se le punizioni di seconda vengono battute velocemente è perché gli allenatori e i giocatori lo ritengono fruttuoso.
È un rugby high risk -> high reward. Mentre in italia, si tende al “non fare niente che possa eventualmente portare ad un errore che potrebbe essere rischioso… mai rischiare, solo giocate sicure, lente, e, possibilmente non passare la palla che sennò si rischia di fare in-avanti”. Per fortuna in Eccellenza le cose stanno cambiando. E chi rischia fa errori, ma fa anche molte mete (vedi la Lazio). Mentre a Piacenza, vero che rischiano poco e vero che qualche partita l’hanno vinta… ma hanno grossi problemi a passare la palla, sembra non lo sappiano fare a volte. Il loro modo di giocare è bruttino ad essere generosi.
Chi attacca di più e punta sulla velocità, fa più errori. E se si incontrano due squadre che giocano a quel modo può diventare uno schifo di partita. Ma il rugby di attacco rende. Come dimostrano Wasps e Exeter, Leinster, Ospreys e Glasgow, le neozelandesi, i Lions di Johannesburg, il miglioramento dei Pumas, il Calvisano di brunello. Poi, ovviamente, se ci si dimentica della difesa, attaccare perde il suo vantaggio.
Ci sono alcune regole giuste, quella della punizione dopo l’80mo va benissimo.
Forse non e’ chiaro il mio obiettivo della critica: l’approcio che per essere “bello” sevrano mete e punti, che l’approcio sia univoco da questo punto come voler rivedere il sistema di punti sminuendo punizioni e drop per eesempio, o appunto gli approci in cui si cerca di evitare come la peste le mischie dimenticandosi pero’ cosi’ che cosa direbbe il regolamento, o non applicare il regolamento per aver la mishcia via in 3 secondo (introduzioni storte).
Il fatto è che il SR è bello perchè si vedono gesti atletici e tecnici di qualità superiore rispetto al resto del pianeta, le mete ed i punti sono una conseguenza a tutto questo. Che non piaccia giustamente e questione di gusti, ma mi pare che sia l eminord ad adattarsi all emisud.
la tua e’ la classica visione univoca per me, io non metto im dubbio tutto ma alcuni aspetti e mi dpuace quella via non mi piace, la vera e propria idiosincrasia per la mischia, il lasciar correre in ruck o su bd alcune cose per non interrompere il gioco perche piu’ mete piu’ figo…opinione mua che non mi aspetto tu condivida ma non mi bevo il “loro piu’ fighi” a priori
Più mete non è necessariamente più bello. Se le difese sono latitanti, le mete, come posso dire, non sanno di niente.
Tutto questo odio per la mischia non lo vedo, sinceramente. Che le introduzioni siano storte cambia fino ad un certo punto: se un tallonatore VUOLE e SA tallonare, deve azzeccare i tempi col mediano, ma anche introducendola quasi dritta si può avere la veloce palla da canale uno (smentitemi se siete di prima linea e sbaglio).
Il fatto è che le squadre che la tengono dentro per vincere la punizione e poi andare i touche, hanno rotto i maroni. Le mischie devono servire per far partire una azione. Le mischie belle combattute esistono, come il finale di Francia – Galles, che mi ha tenuto in suspense per 20 minuti, ma la regola è che la palla DEVE essere tallonata, e, se tallonata e arrivata ad essere fruibile dal mediano DEVE far partire un’azione, e non si può tenerla dentro sperando in una punizione.
Avete presente quelle donne innamorate che vi volevano cambiare per rendervi perfetti? Mi sono sempre chiesto perché non si cercassero direttamente quello giusto per loro senza cercare di cambiare me.
Perché tanta gente che vorrebbe un rugby a 15 più veloce, con più mete, meno mischie non si appassiona al seven o al league e non la smette di pretendere riforme per uno sport che sta benissimo com’è? 🙂
Se vogliono cambiarlo, a cominciare dall’idiosincrasia per la mischia, vuol dire che qualche problema c’è. Se lo fanno per (credendo di) attirare più pubblico vuol dire che a spettatori non stanno benissimo così, a dispetto di tutte le dichiarazioni che possono fare. Come ci hanno insegnato anche ieri i maestri di vita non conta quello che uno dice ma quello che fa, convinto o meno o obbligato che sia.
Se andasse tutto bene non dovrebbero cambiare ne Gavazzi ne il SR, invece…
Quotone stefo!! Personalmente è come nel basket NBA io non riesco più a seguirlo mi da noia!!
Personalmente, davvero non so se è utile un campionato u20. Al momento vedo una eccellenza con sempre più giovani ed una serie A piena di di ragazzi di 19, 20, 21 anni.
Che livello potrebbe avere un campionato U20? Non si abituerebbero a giocare a livello più alto giocando in serie A o B? Non sarebbe meglio fare seconde squadre (come hanno già Piacenza, Petrarca, San Donà, Mogliano, Viadana)? Non imparerebbero di più i giovani giocando accanto a giocatori più esperti che gli possono dare consigli?
xenebiax la maggioranza dei ragazzi che finiscono u.18 smettono di giocare x tanti
motivi,la scuola,ancora non sono pronti x giocare in serie A,B, quindi x non perdere
i ragazzi giocare un campionato elite’, u.20 sarebbe molto utile al ns rugby di base.
Bene. Allora bene che si faccia.
Però dobbiamo anche ammettere che quelli veramente forti a 18, 19, 20 anni devono giocare in A, Eccellenza e in casi di grande talento e fisico pronto addirittura in Pro12.
a 20 anni devono già giocare coi grandi..
meglio u18 serio, quando escono da lì vanno in eccellenza, A o B o C..non tutti potranno fare i pro!
Tifosi Catania Calcio per protesta vanno al Santa Maria Goretti fanno il tifo per l’Amatori Catania!
proprio bella…magari gli stessi che possibilmente espongono lo striscione speziale libero..penso si sia toccato il fondo
Bella merda. Ultras mota d’Italia.
Beh ”Ultras” di Stampo rugbystico (Capitemi BENE), Servirebbero come il pane al rugby nostrano 🙂
Il rugby ha bisogno di supporters, di gente che tifa a favore e non contro qualcosa o qualcuno. Perchè non mi vorrei mai trovare nella situazione di dover rispondere a mio figlio/a o ragazzini del minirugby perchè degli adulti espongono uno striscione “Speziale libero” oppure perchè urlano “tizio caio pezzo di merda”. Tutte queste cose devono rimanere fuori dal rugby, e da qualsiasi tipo di sport.
Considero negativa, totalmente negativa l’idea di un campionato Under 20.
A prescindere dalle intrinseche difficoltà causate dai costi, dal reale numero di società che iscriveranno una propria squadra etc. etc..
Sempre stato dell’idea che, a quell’età, o giochi in una prima squadra ( di qualsiasi categoria ) o va a lavorare, che è molto meglio.
Addirittura trovo autolesionistico e financo antisportivo/diseducativo dire : se no questi ragazzi li perdiamo.
Il discorso va fatto proprio all’inverso : sono ragazzi già persi da soli.
Essere giovani non è nè un merito, nè un vanto.
Stiamo crescendo una pletora di ragazzi iper protetti, capaci solo di vantare diritti e nessun dovere.
Non hai piu’ voglia di sudare/sacrificarti/lottare ?
Grazie, ciao e saluta a casa.
Ciao Gianni.
Altro problema. Nel resto del mondo finisci la scuola a 18 anni. Da noi a 19. Esci dalla U18 e ti trovi nell’anno della maturità a dover fare scelte drastiche sul piano sportivo. O fai categorie dispari o fai un campionato U20 o ne perdi anche di buoni. Altra soluzione: 4 anni di superiori come altrove.
Mm, si e no Gianni. Il campionato under20 servirebbe a dare opportunità di giocare di più a quei ragazzi che non riescono a trovare ancora spazio a sufficienza al piano di sopra, ma che però hanno voglia d’impegnarsi e migliorare. Non tutti i ragazzi son dei viziati che si aspettano la pappa pronta ed il percorso assicurato. Inoltre, da noi esiste un naturale ritardo di sviluppo rispetto ai paesi del 6N e, considerando che abbiamo una base di giocatori da cui attingere più esigua, rischiare di perdere per strada dei ragazzi che magari maturerebbero a 22-23 anni, allo stato attuale delle cose, è un rischio che non possiamo permetterci. In passato ho portato l’esempio di Zanni, maturato definitivamente attorno ai 25 anni: uno come lui non vorrei mai perderlo! Certo, un campionato apposito ha i propri costi, personalmente lo estenderei anche ai club di serie A. E forse la proposta di Cavinato – traslare tutti i campionati juniores di un anno, secondo la sequenza 19-17-15 – andrebbe esaminata con attenzione.
Ciao Giovanni,
Zanni a 20 anni era già in Nazionale ma questo poco importa visto che non solo ai vari Zanni si deve pensare.
Un tempo non c’erano alternative alla U21/23, la c.d. Riserve. Se non eri ancora pronto fisicamente o tecnicamente per la prima squadra giocavi lì, con le Riserve ed era pure un bel campionato. fatte salve le difficoltà (anche di allora) nell’avere tutti i numeri (fra ragazzi che quel fine settimana non rientravano dall’Università, Maturità, infortuni e via dicendo).
Oggi quasi tutte le squadre di Eccellenza e serie A hanno la loro squadra Cadetta che gioca in campionati minori (dalla B alla C Regionale) e questa realtà ha sostituito la vecchia Riserve.
I tempi sono cambiati e i Club sono numericamente aumentati (almeno a naso e a memoria) quindi se un diciannovenne non ha spazio a Treviso versante Benetton può trovarlo nel Tarvisium (che gioca in A) e sposandosi di pochi chilometri può andare al Mogliano, al San Donà, al Casale e via via scendendo fino alla serie C.
Gli spazi per uno che ha voglia di giocare mi sembra ci siano.
Detto questo l’Ipotesi di un campionato U20 l’ho sempre caldeggiata ma per una questione di fidelizzazione e di appartenenza perché credo sia oltremodo utile ai più continuare a giocare per altri due anni nel proprio Club, allenarsi con la I^ Squadra e lì imparare ad essere rugbista continuando a confrontarsi con i pari età. Poi i veri talenti, quelli già bravi, non avranno di questi problemi perché a 19 anni saranno già nelle squadre che contano sparse per l’Italia.
Ma a questo punto, vista l’offerta di alternative che oggi c’è, comprese la Cadette in B o C, ci saranno i numeri per fare il Campionato U20 ?
Mi fermo alla domanda sui numeri perché i soldi già so che non ci sono.
sig. berton gianni “autolesionistico e financo antisportivo/diseducativo dire: se no questi
ragazzi li perdiamo”
mi spieghi come fai ha scrivere queste cazzate?
Si vede che non hai nessuna idea di come si sviluppa il rugby di base, ahhhh ma tu sei
sostenitore delle famosa (*) degli unti dal signore, quelli del sistema del prof. H/P,
Sostenitore dei 300 (giovani e forti …….).
Nella realta’ invece tanti ragazzi smettono di fare attivita’ fisica xchè non ci sono
club che giocano nei vari campionati, prolungare l’attivita’ giovanile con u.20
si tolgo ragazzi x strada e forse si recupera qualche fenomeno .che non e’ stato
scelto prima x le (*) .
amen
6nazioni a 20 anni devono già giocare coi grandi!
Usciti dalla 18 possono giocare in eccellenza, serie A, B, C..non tutti diventeranno pro..
perciò ha ragione Berton per me, avrebbe più senso un campionato U18 serio, nazionale..
ha ragione anche fracasso, le superiori dovrebbero durare al massimo 4 anni..come nel resto del mondo!
Rispetto, ovviamente, le vostre opinioni, ma essendo un Velasco dipendente, trovo in esse una sorta di costante alibi da offrire a questi giovani.
Personalmente accetterei una Under 19, non di piu’.
A 16 anni ci son ragazzi che vincono le Olimpiadi, a 20 anni, per esempio nel nuoto, sono già considerati vecchi and so on.
E poi, guardiamo in faccia la realtà : ok, facciamolo questo Under 20…ma che livello qualitativo potrà avere, se i migliori sono già minimo in A se non in Ecc. ??
Nella pratica, per quale categoria di ragazzi lo si mette in piedi, un Campionato del genere ?
Le terze, quarte scelte ?
Piangono già il morto, le nostre poverelle società, andiamo ad ingolfarle con ulteriori costi.
( sempre se avranno voglia di iscriversi…).
difficile non essere d accordo con te…fermo restando che come già detto la fascia 18-19 anni è uno di quegli anni dove magari i ragazzi lasciano le loro città per andare all università, per cui già alle volte è difficile mettere insieme un U18, figurati un U20…
non ho mai capito perchè Amore si è sempre inpuntato su un campionato di categoria…a quell età se hai ancora voglia di far fatica, perchè il succo del discorso sta tutto li, vai con i grandi
GB hai perfettamente ragione!
Se teniamo ol PRO 12 l’eccelenza deve diventare come la mitr cup ed è lì che devono giocare gli U20 se devono mogliorare per il livello superiore!
Concordo!
voli pindarici x la ns povera italia….
lo sport in italia e’ visto come una perdita di tempo …. in america e’ la base x prendere
una borsa di studio.
16 anni medaglia olimpica ma quando e’ successo in italia?
magnini anni 20
pellegrini anni 20
cagnotto anni 20
mi sembri il ministro del lavoro italiano….. x piacere
6nazioni, amico mio, non c’e’ bisogno di prendersela cosi’ a male. sono punti di vista. il problema che non mancano purtroppo i numeri per fare un campionato U20 di qualita’ non e’ degna di un minimo di considerazione? il fatto che i giovani forti U20 fanno bene a giocare con quelli grandi, e’ un argomento da buttare via?
Dibiasi argento 17 anni
6n pellegrini ha vinto argento a 16 anni e poco più.
Ora non sarà stato oro, per distrazione, ma i 16 anni c’erano tutti.
Fai una inutile polemica visto che gb ha solo detto che ci sono atleti che a 16 anni hanno vinto la medaglia d’oro.
Ma anche non fosse vero il senso non cambia.
Pellegrini argento olimpico a 16 anni!!!
Scusa gino non avevo letto il tuo post!
Però il nuoto è sport individuale, mettere assieme 15 anzi 23 ragazzi è cosa un po’ differente che richiede una base di praticanti più larga. Inoltre non sarei così drastico nella selezione: nella NCAA si può permanere fino ai 22-23 anni, prima di sbarcare nei vari campionati professionistici (NBA, NFL, NHL, MLB).
Ma se invece di scrivere “opinioni” qualcuno andasse a sentire cosa dicono quegli imbecili a Parma? non ci si mette lo stesso tempo?
per te sono solo 70 chilometri, vai che magari i tuoi colleghi ti aspettano… 🙂
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COMUNICATO STAMPA
Parma, 28 Marzo 2017 – Il Consiglio di Amministrazione delle Zebre Rugby, Società Sportiva Dilettantistica a Responsabilità Limitata con sede a Parma, riunitosi in data odierna presso la Cittadella del Rugby, ha deliberato – stante l’irrevocabilità della sua decisione – la sostituzione del Presidente dimissionario Stefano Pagliarini con il nuovo Presidente, Cosetta Falavigna, che rimarrà in carica fino al 2018.
Il Consiglio ha inoltre deliberato di proseguire l’attività della Società sportiva e a tale scopo, a tutela dei creditori e a protezione del patrimonio sociale, ha deliberato di depositare presso il tribunale di Parma un ricorso per “concordato in bianco”.
Nel termine che sarà assegnato dal Tribunale di Parma, la società confida di formulare un piano di risanamento che consentirà per questo e per gli esercizi futuri di proseguire l’attività sportiva, e di mantenere la presenza delle “Zebre” nella città di Parma.
L’Assemblea dei Soci riunitasi subito dopo, ha preso atto della decisione del CdA e della conseguente sospensione dell’obbligo di ricapitalizzazione, venendo meno le ragioni per una liquidazione della società.
Ma non doveva tornare in mano federale?
“What a horrible mess” – cit.
Possono dire quel che vogliono e fare tutti i comunicati che gli passano in testa, ma le zebre tornano federali al 100%..
oggi o domani, ma torneranno interamente federali..per fortuna!
Grazie. Dunque, questi stanno ricattando la Fir, giusto?
La montagna ha partorito il topolino.
“Concordato in bianco” equivarrebbe a? Ma poi non è la FIR ha detenere i diritti sulla licenza celtica e poterli revocare a propria discrezione (come avvenne all’epoca degli Aironi)?
A detenere
si ma probabilmente deve risarcire la proprietà delle quote. a me mi pare un ricatto da veramente piccola gente. prendere in ostaggio la seconda franchigia italiana, pagata interamente con soldi pubblici. spero che la FIR gliela faccia pagare cara.
Perchè secondo te sono andati loro a cercare spasmodicamente di comprare le zebre o è stata la fir a cercarli e sicuramente anche ad “agevolarli a comprare”?
Toh non lo avrei mai creduto possibile ma stavolta sono,quasi quasi, d’accordo con sentenza. 🙂