
E’ andata come doveva andare, e come sarebbe stato un delitto non far andare: Treviso vince a Parma, batte le Zebre con il bonus e mette al sicuro il biglietto per i play-off celtici, i primi della sua storia. Intanto Zatta non dimentica e sulle tribune…
I padroni di casa riescono a creare qua e là qualche grattacapo ai biancoverdi, che soprattutto nei primi 20 minuti di gioco pagano un po’ di nervosismo, soprattutto in termini di indisciplina. Partita comunque sempre nelle mani dei veneti che segnano due mete per tempo subendone una solo nel finale, con il risultato ormai al sicuro.
Un 11-25 che riflette il gap attuale tra le due squadre, soprattutto nella fase difensiva: le Zebre ci provano, ma senza dannarsi l’anima, e non sono comunque in grado di approfittare del momento di debolezza iniziale degli ospiti, che fanno così l’en plein nei tre derby giocati in questa stagione.
Kieran Crowley, l’uomo che nelle ultime stagioni ha guidato il Benetton fuori dalle paludi con un lavoro mirato e programmato (inevitabilmente) sulla lunga distanza, a fine gara dice che che contro le Zebre “è stata dura: nel primo tempo abbiamo sofferto la loro pressione e loro hanno anche difeso bene. C’è la soddisfazione di aver contribuito a raggiungere questo traguardo, è davvero merito di tutti. Non posso che ringraziare tutto lo staff, ma anche i medici, i fisioterapisti, anche chi lavora negli uffici: tutti hanno messo il loro mattoncino”.
Poi il pensiero vola al Munster, alla sfida di sabato in Irlanda: “Ci prepareremo bene perché non abbiamo nulla da perdere, nessuno si aspettava una squadra italiana, possiamo giocare liberi da ogni condizionamento”.
Parole sagge, perché se da un lato il match di sabato appare proibitivo dall’altro invece vede tutta la pressione cadere sulle spalle della Red Army. Che le ha sicuramente larghe, ma sono gli irlandesi quelli obbligati a dover vincere la partita mentre i biancoverdi, pur consapevoli di affrontare una gara importantissima, potranno scendere in campo con la mente più sgombra. Potranno affrontare la sfida un po’ come ha fatto l’Ajax nella Champions League della palla tonda. Un vantaggio non da poco.
Sarà difficilissimo, perché il Munster che vedremo in campo sarà quello formato Champions Cup e non quello che siamo più abituati a vedere nel torneo celtico, ma provarci non costa nulla.
A proposito di Champions Cup: con la vittoria di sabato e l’accesso ai play-off il Benetton Treviso si è conquistato il diritto sul campo di giocare la prossima stagione nella più importante competizione europea. Magari mi sbaglio, ma credo sia la prima volta che una squadra italiana acceda a quel torno per meriti puramente sportivi e non per aver un posto riservato in base ad accordi tra federazioni. Soltanto un paio di anni fa le nostre formazioni erano state estromesse dalla partecipazione “di diritto” proprio per gli scarsi risultati…
Infine da segnalare la nota polemica delle parole di Amerino Zatta. Il presidente del Benetton usa il fioretto e non la sciabola, ma in una intervista a La Tribuna, dopo aver fatto i complimenti a tutti i componenti del suo club, dice “non posso dimenticare quel che fece la Fir nel 2009, scegliendo Roma e Viadana per la Celtic. Fu grazie all’incontro di Zelarino, alla rivolta del Veneto e alla sollevazione del movimento che fummo scelti in seconda battuta. E anni dopo la Fir non diede certezze sulla Celtic: metà della nostra squadra andò all’estero, dovemmo ripartire”. A Zatta viene chiesto se ha ricevuto complimenti e lui risponde così: “Dal Pro 14, da tanti club italiani, da tantissime persone che ci stanno chiamando. Dalla Fir? Non mi pare, non ancora“. E in effetti il presidente Gavazzi sabato non si è visto in tribuna a Parma, nonostante il rugby italiano si giocasse un risultato storico…



