
Poco più di 40mila per il Galles, 10mila in più per l’Irlanda: le prime due gare interne di questa edizione sono quelle che hanno richiamato meno pubblico da quando gli azzurri giocano all’Olimpico. E per la Francia (11 marzo) la federazione ricorda ai club che i tesserati hanno diritto a forti sconti
Per Italia-Galles erano accorsi in 40.986, la partita con l’Irlanda è andata un po’ meglio con 50.197 tifosi sugli spalti, ma il Sei Nazioni 2017 non sta andando un granché bene per quanto riguarda il numero di persone che vanno a riempire lo stadio Olimpico di Roma. Anzi. Finora le due gare interne di questa edizione sono le meno affollate di sempre, o almeno da quando (2012) la nazionale azzurra ha traslocato dal Flaminio all’Olimpico.
Qualche dato: le due partite che avevano richiamato meno tifosi nello stadio più grande della capitale finora erano Italia-Inghilterra dell’11 febbraio 2012 e Italia-Francia del 3 febbraio 2013. Nel primo caso accorsero in 53.700 per un 15-19 che lasciò l’amaro in bocca alla nostra nazionale che quel giorno non seppe cogliere una gigantesca occasione per battere l’Inghilterra e soprattutto non va dimenticato che quella fu la partita della neve: Roma e il Centro italia vennero interessati da una forte nevicata sin dalla sera precedente che mise in dubbio lo stesso svolgimento della partita sino a un paio d’ore prima del fischio d’inizio. E non va dimenticato che i biglietti venduti per quella partita superavano i 70mila, in quasi 20mila non riuscirono ad arrivare a Roma per le avverse condizioni meteo.
La partita “normale” che invece ha richiamato meno spettatori è Italia-Francia del febbraio 2013, quella della vittoria di Parisse e compagni per 23 a 18, e comunque sugli spalti c’erano 57.547 spettatori.
Perché vi sto snocciolando questi numeri? Perché l’andazzo delle prevendite di Italia-Francia del prossimo 11 marzo va meglio rispetto alle gare che l’hanno preceduta, ma c’è da invertire un trend negativo. La FIR ha fatto recapitare ai club di diverse regioni una lettera in cui si ricorda che “per le Società affiliate è attiva la promozione sulla biglietteria, che consente di acquistare con lo sconto del 50% nei vari settori dello Stadio” (Il Grillotalpa ha conoscenza diretta di almeno 6 diversi comitati regionali in diverse parti d’Italia, plausibile che la mail sia stata mandata a tutti). Una sorta di recall che viene fatto ogni tanto, anche se diverse società fanno notare che generalmente avviene fino a qualche settimana prima dell’inizio del torneo.
Fa bene la FIR a muoversi e a ricordare ai tesserati che possono avere i biglietti (che quest’anno – va detto – hanno subìto un rincaro)con forti sconti: molto meglio vedere uno stadio con poche seggioline vuote e incassare meno del preventivato che non incassare del tutto. Va pure detto che questo Sei Nazioni si porta dietro alcune “tare” che hanno influito sulle vendite dei biglietti: gli All Blacks a Roma a novembre non hanno aiutato, perché se la Nuova Zelanda da un lato garantisce il sold-out dall’altro ha portato al congestionamento del cartellone sulla capitale, e in federazione non per nulla avrebbero gradito organizzare quella partita a Milano, ma poi un club di calcio con le strisce rosse e nere ha detto di no. Poi le prime due gare interne si sono giocate a solo sei giorni l’una dall’altra, e quella con il Galles era di domenica, quindi un po’ meno appetibile per chi viene da fuori rispetto a una gara giocata di sabato. Qualche motivo a questo calo quindi c’è.
Ad ogni modo anche questi numeri sono un sintomo del momento difficile che sta attraversando il nostro movimento e con ogni probabilità il Sei Nazioni 2017 andrà in archivio come quello con meno pubblico dal 2012 in poi. E non è un bel segnale, purtroppo.



