
Dal 2013 a oggi, quasi 5 anni, la nazionale azzurra ha vinto solo 9 gare tra 51 partite di test, Sei Nazioni e Mondiali. Mettere in discussione O’Shea è autolesionismo, ma abbiamo bisogno di una inversione di tendenza, e che sia duratura.
Le altre partite: Emergenti ko con l’Uruguay, l’Inghilterra supera l’Argentina all’ultimo respiro, Irlanda ok con gli USA, bene la Georgia
Sì, è vero, c’è stata l’indisciplina.
Sì, è vero, siamo a fine stagione e la condizione fisica non può essere ottimale (e comunque: anche gli scozzesi sono a fine stagione e pure nel Sei Nazioni il fitness era quello che era…).
Sì, è vero, quei falli all’inizio hanno dato l’impronta alla partita.
Sì, è vero, se non si attacca non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, se non si placca in maniera efficace non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, se si subisce nelle fasi statiche (touche, e soprattutto, la mischia, fino a qualche anno fa nostro punto di forza) non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, se non riusciamo più ad utilizzare le maul come un tempo non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, senza un game plan chiaro e adatto alle proprie caratteristiche non si può pretendere di vincere.
Dimentico di sicuro qualcosa: aggiungetelo voi.
Sì, tutte queste cose sono vere. Sul serio, nessun sarcasmo. Però non bisogna dimenticarsi il quadro generale: dal primo gennaio 2013 a oggi la nostra nazionale ha giocato 51 volte e ha in tutto 9 partite. Abbiamo battuto, in ordine cronologico Francia, Irlanda, Fiji, Scozia, Canada, Romania, USA, di nuovo Canada e Sudafrica. E basta. Pochissimi sorrisi. Poi solo sconfitte, qualcuna con un gap minimo (non tante) altre in maniera molto netta (troppe). Motivi a discolpa – che brutta parola, ma ci siamo intesi – tutti quelli che volete, tutti validi, ma la ciccia è solo una: non si cresce e perdiamo praticamente sempre. Per ogni passo avanti ne facciamo almeno due indietro. E in un arco temporale di quasi 5 anni questo non è un trend o una tendenza: è semplicemente un fatto. Mettiamoci tutti i “se” e i “ma” che vogliamo, contingenti e non, però il quadro questo è.
Penso che Conor O’Shea e il suo staff siano l’ultima scialuppa di salvataggio del nostro movimento. Metterli in discussione è tafazziano e se falliscono loro le conseguenze per noi potrebbero davvero essere catastrofiche nel breve e nel medio periodo. Abbiamo bisogno di vedere un qualche risultato tangibile. Una vittoria tra Fiji e Australia (scusate, tra Fiji e Fiji, che i wallabies…) sarebbe ovviamente l’ideale, ma personalmente mi accontenterei di un approccio positivo, determinato e intelligentemente aggressivo in entrambe le gare. E nei test di novembre. E poi nel Sei Nazioni. Che sinceramente l’exploit one shot al quale ci aggrappiamo e con il quale ci spugnettiamo a volte anche per parecchi mesi mi ha stancato. E abbiamo bisogno di una svolta vera anche a livello di franchigie ed Eccellenza. Che altrimenti il futuro rischia di essere più buio del presente. E forse nessuno lo avrà sottolineato, non lo so, ma ieri a Singapore la squadra scesa in campo senza i vari Parisse, Ghiraldini, Cittadini è quella che a grande linee sarà quella post RWC 2019. Ovvero il nostro futuro.
Passiamo alle altre gare di ieri di cui ancora non ho parlato.
NATIONS CUP: URUGUAY-ITALIA EMERGENTI 30-21
Inizia male il torneo di Montevideo per la nostra Nazionale B: i ragazzi allenati da Guidi e Moretti sono stati battuti 30-21 dai Los Teros al termine di una partita giocata sempre con un punteggio molto vicino tra le due squadre e che l’Italia ha giocato in 14 per gli ultimi 22 minuti a causa dell’espulsione di Fragnito, che si è reso protagonista di un fallo d reazione un solo minuto dopo il suo ingresso in campo.
Italia Emergenti di nuovo in campo mercoledì alle 16 italiane contro la Namibia.
Il tabellino FIR
Marcatori: p.t. 13’ m. Arata tr. Albanell (7-0); 21’ c.p. Albanell (10-0); 28’ m. Buscema tr. Azzolini (10-7); 35’ c.p. Albanell (13-7); 40’ m. Iacob tr. Azzolini (13-14); s.t. 43’ m. Cat tr Abanell (20-14); 63’ m. Lijtenstein tr. Silva (27-14); 66’ m. Giammarioli tr. Mantelli (27-21); 75’ c.p. Silva (30-21)
Uruguay: Silva; Gibernau, Cat, Vilaseca, Leivas; Albanell (50’ Della Corte), Arata (59’ Lijtenstein); Diana (33’-38’ Gattas), Soto (56’ Nieto), Gaminara (cap) (60’ Hernandez); Leindekar (41’ Dotti), Magno; Echeverria (60’ Sagario), Kessler (75’ Echeverria), Benitez (52’ Gattas)
A disposizione non entrato: Sanguinetti
All. Meneses
Italia Emergenti: Buscema; Bruno, Bettin, Lucchin, Susio (63’ De Santis); Azzolini (56’ Mantelli), Marinaro; Giammarioli (68’ Gregorio), Negri da Oleggio (cap.) (5’ Amenta), Corazzi; Krumov, Ortis (57’ Fragnito); Iacob (56’ Tenga), Makelara (41’ Daniele), Appiah (47’ Zago)
All. Guidi
Arb. Kurt Weaver (USA)
Cartellini: al 27’ giallo a Benitez (Uruguay); al 58’ rosso a Fragnito (Italia Emergenti)
Calciatori: Azzolini (Italia Emergenti) 2/3; Albanell (Uruguay) 4/4; Silva (Uruguay) 2/2; Mantelli (Italia Emergenti) 1/1
SUDAFRICA-FRANCIA 37-14
Bella partita e soprattutto sul campo di Pretoria si torna in campo a vedere un ottimo Sudafrica che doma la Francia di Guy Novès che non sembra aver risolto del tutto nessuna delle magagne che si porta dietro. Springboks che chiudono il primo tempo sul 16 a 7 ma che vengono quasi ripresi dai transalpino che si portano a -2 ma al 58′ l’episodio che decide la gara: meta tecnica assegnata ai padroni di casa con tanto di cartellino giallo a Dulin. Springboks che scappano e che colpiscono prima con Cronje e poi con Serfontein.
Sudafrica: 15 Andries Coetzee, 14 Raymond Rhule, 13 Jesse Kriel, 12 Jan Serfontein, 11 Courtnall Skosan, 10 Elton Jantjies, 9 Ross Cronje, 8 Warren Whiteley (c), 7 Oupa Mohoje, 6 Siya Kolisi, 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Tendai Mtawarira
Riserve: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Coenie Oosthuizen, 19 Pieter-Steph du Toit, 20 Jean-Luc du Preez, 21 Francois Hougaard, 22 Frans Steyn, 23 Dillyn Leyds
Mete: Kriel (32′), penalty ty (58′), Cronje (61′), Serfontein (69′)
Conversioni: Jantjies (33′, 62′, 70′)
Punizioni: Jantjies (12′, 15′, 39′)
Francia: 15 Brice Dulin, 14 Yoann Huget, 13 Henry Chavancy, 12 Gaël Fickou, 11 Virimi Vakatawa, 10 Jules Plisson, 9 Maxime Machenaud, 8 Louis Picamoles, 7 Loann Goujon, 6 Yacouba Camara, 5 Yoann Maestri (c), 4 Julien le Devedec, 3 Uini Atonio, 2 Clément Maynadier, 1 Jefferson Poirot
Riserve: 16 Camille Chat, 17 Eddy Ben Arous, 18 Mohamed Boughanmi, 19 Bernard le Roux, 20 Kévin Gourdon, 21 Baptiste Serin, 22 Jean-Marc Doussain, 23 Vincent Rattez
Mete: Chavancy (35′), Serin (55′)
Conversioni: Plisson (36′, 56′)
Punizioni:
ARGENTINA-INGHILTERRA 34-38
Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Matías Moroni, 13 Matías Orlando, 12 Jerónimo de la Fuente, 11 Emiliano Boffelli, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Juan Manuel Leguizamón, 7 Javier Ortega Desio, 6 Pablo Matera, 5 Tomás Lavanini, 4 Matías Alemanno, 3 Enrique Pieretto, 2 Agustín Creevy, 1 Lucas Noguera Paz
Riserve: 16 Julián Montoya, 17 Santiago García Botta, 18 Nahuel Tetaz Chaparro, 19 Guido Petti, 20 Leonardo Senatore, 21 Gonzalo Bertanou, 22 Juan Martín Hernández, 23 Ramiro Moyano
Mete: Boffelli (8′), Lavanini (37′), De la Fuente (51′), Tuculet (53′)
Conversioni: Sanchez (9′, 38′, 52′. 55′)
Punizioni: Sanchez (41′)
Drop: Hernandez (77′)
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Marland Yarde, 13 Henry Slade, 12 Alex Lozowski, 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Danny Care, 8 Nathan Hughes, 7 Tom Curry, 6 Mark Wilson, 5 Charlie Ewels, 4 Joe Launchbury, 3 Harry Williams, 2 Dylan Hartley (c), 1 Ellis Genge
Riserve: 16 Jack Singleton, 17 Matt Mullan, 18 Will Collier, 19 Nick Isiekwe, 20 Don Armand, 21 Jack Maunder, 22 Piers Francis, 23 Denny Solomona
Mete: Yarde (31′), May (47′), Ford (65′), Solomona (79′)
Conversioni: Ford (32′, 49′, 80′)
Punizioni: Ford (17′, 27′, 43′, 63′)
USA-IRLANDA 19-55
USA: 15 Ben Cima, 14 Mike Te’o, 13 Ryan Matyas, 12 Marcel Brache, 11 Martin Iosefo, 10 AJ MacGinty, 9 Nate Augspurger (c), 8 David Tameilau, 7 Tony Lamborn, 6 John Quill, 5 Nic Civetta, 4 Nate Brakeley, 3 Chris Baumann, 2 Peter Malcolm, 1 Ben Tarr
Riserve: 16 James Hilterbrand, 17 Joe Taufete’e, 18 Paddy Ryan, 19 Matthew Jensen, 20 Andrew Durutalo, 21 Shaun Davies, 22 Will Magie, 23 Bryce Campbell
Mete: Civetta (20′), Quill (46′), Matyas (55′)
Conversioni: MacGinty (21′, 47′)
Punizioni:
Irlanda: 15 Tiernan O’Halloran, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Luke Marshall, 11 Jacob Stockdale, 10 Joey Carbery, 9 Kieran Marmion, 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Rhys Ruddock (c), 5 Devin Toner, 4 Quinn Roux, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Cian Healy
Riserve: 16 Dave Heffernan 17 Dave Kilcoyne, 18 Andrew Porter, 19 James Ryan, 20 Dan Leavy, 21 Luke McGrath, 22 Rory Scannell, 23 Simon Zebo
Mete: Earls (3′,19′), Stockdale (15′), Scannell (31′), Marmion (35′), Conan (44′), Ryan (62′), McGrath (68′), Zebo (75′)
Conversioni: Ringrose (16′), Carbery (36′, 45′), Scannell (69′, 76′)
Punizioni:
CANADA-GEORGIA 0-13
Canada: 15 Andrew Coe, 14 Dan Moor, 13 Conor Trainor, 12 Guiseppe Du Toit, 11 Sean Duke, 10 Shane O’Leary, 9 Phil Mack, 8 Admir Cejvanovic, 7 Matt Heaton, 6 Kyle Baillie, 5 Conor Keys, 4 Brett Beukeboom (c), 3 Jake Ilnicki, 2 Benoit Piffero, 1 Djustice Sears-Duru
Riserve: 16 Eric Howard, 17 Anthony Luca, 18 Matt Tierney, 19 Liam Chisholm, 20 Aaron Carpenter, 21 Andrew Ferguson, 22 Gradyn Bowd, 23 Ciaran Hearn
Georgia: 15 Merab Kvirikashvili, 14 Soso Matiashvili, 13 David Kacharava, 12 Merab Sharikadze (c), 11 Sandro Todua, 10 Lasha Khmaladze, 9 Vasil Lobzhanidze, 8 Beka Bitsadze, 7 Giorgi Tkhilaishvili, 6 Lasha Lomidze, 5 Kote Mikautadze, 4 Giorgi Nemsadze, 3 Anton Peikrishvili, 2 Jaba Bregvadze, 1 Mikheil Nariashvili
Riserve: 16 Badri Alkhazashvili, 17 Kakha Asieshvili, 18 Soso Bekoshvili, 19 Nodar Cheishvili, 20 Otar Giorgadze, 21 Giorgi Begadze, 22 Lasha Malaghiradze, 23 Giorgi Chkhaidze