Dopo Italia-Scozia: i perché del ko si perdono dentro a un tunnel ormai lunghissimo

ph. Fotosportit/FIR

Dal 2013 a oggi, quasi 5 anni, la nazionale azzurra ha vinto solo 9 gare tra 51 partite di test, Sei Nazioni e Mondiali. Mettere in discussione O’Shea è autolesionismo, ma abbiamo bisogno di una inversione di tendenza, e che sia duratura.
Le altre partite: Emergenti ko con l’Uruguay, l’Inghilterra supera l’Argentina all’ultimo respiro, Irlanda ok con gli USA, bene la Georgia

Sì, è vero, c’è stata l’indisciplina.
Sì, è vero, siamo a fine stagione e la condizione fisica non può essere ottimale (e comunque: anche gli scozzesi sono a fine stagione e pure nel Sei Nazioni il fitness era quello che era…).
Sì, è vero, quei falli all’inizio hanno dato l’impronta alla partita.
Sì, è vero, se non si attacca non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, se non si placca in maniera efficace non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, se si subisce nelle fasi statiche (touche, e soprattutto, la mischia, fino a qualche anno fa nostro punto di forza) non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, se non riusciamo più ad utilizzare le maul come un tempo non si può pretendere di vincere.
Sì, è vero, senza un game plan chiaro e adatto alle proprie caratteristiche non si può pretendere di vincere.
Dimentico di sicuro qualcosa: aggiungetelo voi.

Sì, tutte queste cose sono vere. Sul serio, nessun sarcasmo. Però non bisogna dimenticarsi il quadro generale: dal primo gennaio 2013 a oggi la nostra nazionale ha giocato 51 volte e ha in tutto 9 partite. Abbiamo battuto, in ordine cronologico Francia, Irlanda, Fiji, Scozia, Canada, Romania, USA, di nuovo Canada e Sudafrica. E basta. Pochissimi sorrisi. Poi solo sconfitte, qualcuna con un gap minimo (non tante) altre in maniera molto netta (troppe). Motivi a discolpa – che brutta parola, ma ci siamo intesi – tutti quelli che volete, tutti validi, ma la ciccia è solo una: non si cresce e perdiamo praticamente sempre. Per ogni passo avanti ne facciamo almeno due indietro. E in un arco temporale di quasi 5 anni questo non è un trend o una tendenza: è semplicemente un fatto. Mettiamoci tutti i “se” e i “ma” che vogliamo, contingenti e non, però il quadro questo è.

Penso che Conor O’Shea e il suo staff siano l’ultima scialuppa di salvataggio del nostro movimento. Metterli in discussione è tafazziano e se falliscono loro le conseguenze per noi potrebbero davvero essere catastrofiche nel breve e nel medio periodo. Abbiamo bisogno di vedere un qualche risultato tangibile. Una vittoria tra Fiji e Australia (scusate, tra Fiji e Fiji, che i wallabies…) sarebbe ovviamente l’ideale, ma personalmente mi accontenterei di un approccio positivo, determinato e intelligentemente aggressivo in entrambe le gare. E nei test di novembre. E poi nel Sei Nazioni. Che sinceramente l’exploit one shot al quale ci aggrappiamo e con il quale ci spugnettiamo a volte anche per parecchi mesi mi ha stancato. E abbiamo bisogno di una svolta vera anche a livello di franchigie ed Eccellenza. Che altrimenti il futuro rischia di essere più buio del presente. E forse nessuno lo avrà sottolineato, non lo so, ma ieri a Singapore la squadra scesa in campo senza i vari Parisse, Ghiraldini, Cittadini è quella che a grande linee sarà quella post RWC 2019. Ovvero il nostro futuro.
Passiamo alle altre gare di ieri di cui ancora non ho parlato.

 

NATIONS CUP: URUGUAY-ITALIA EMERGENTI 30-21
Inizia male il torneo di Montevideo per la nostra Nazionale B: i ragazzi allenati da Guidi e Moretti sono stati battuti 30-21 dai Los Teros al termine di una partita giocata sempre con un punteggio molto vicino tra le due squadre e che l’Italia ha giocato in 14 per gli ultimi 22 minuti a causa dell’espulsione di Fragnito, che si è reso protagonista di un fallo d reazione un solo minuto dopo il suo ingresso in campo.
Italia Emergenti di nuovo in campo mercoledì alle 16 italiane contro la Namibia.

Il tabellino FIR
Marcatori: p.t. 13’ m. Arata tr. Albanell (7-0); 21’ c.p. Albanell (10-0); 28’ m. Buscema tr. Azzolini (10-7); 35’ c.p. Albanell (13-7); 40’ m. Iacob tr. Azzolini (13-14); s.t. 43’ m. Cat tr Abanell (20-14); 63’ m. Lijtenstein tr. Silva (27-14); 66’ m. Giammarioli tr. Mantelli (27-21); 75’ c.p. Silva (30-21)

Uruguay: Silva; Gibernau, Cat, Vilaseca, Leivas; Albanell (50’ Della Corte), Arata (59’ Lijtenstein); Diana (33’-38’ Gattas), Soto (56’ Nieto), Gaminara (cap) (60’ Hernandez); Leindekar (41’ Dotti), Magno; Echeverria (60’ Sagario), Kessler (75’ Echeverria), Benitez (52’ Gattas)
A disposizione non entrato: Sanguinetti
All. Meneses

Italia Emergenti: Buscema; Bruno, Bettin, Lucchin, Susio (63’ De Santis); Azzolini (56’ Mantelli), Marinaro; Giammarioli (68’ Gregorio), Negri da Oleggio (cap.) (5’ Amenta), Corazzi; Krumov, Ortis (57’ Fragnito); Iacob (56’ Tenga), Makelara (41’ Daniele), Appiah (47’ Zago)
All. Guidi

Arb. Kurt Weaver (USA)
Cartellini: al 27’ giallo a Benitez (Uruguay); al 58’ rosso a Fragnito (Italia Emergenti)
Calciatori: Azzolini (Italia Emergenti) 2/3; Albanell (Uruguay) 4/4; Silva (Uruguay) 2/2; Mantelli (Italia Emergenti) 1/1

 

SUDAFRICA-FRANCIA 37-14
Bella partita e soprattutto sul  campo di Pretoria si torna in campo a vedere un ottimo Sudafrica che doma la Francia di Guy Novès che non sembra aver risolto del tutto nessuna delle magagne che si porta dietro. Springboks che chiudono il primo tempo sul 16 a 7 ma che vengono quasi ripresi dai transalpino che si portano a -2 ma al 58′ l’episodio che decide la gara: meta tecnica assegnata ai padroni di casa con tanto di cartellino giallo a Dulin. Springboks che scappano e che colpiscono prima con Cronje e poi con Serfontein.

Sudafrica: 15 Andries Coetzee, 14 Raymond Rhule, 13 Jesse Kriel, 12 Jan Serfontein, 11 Courtnall Skosan, 10 Elton Jantjies, 9 Ross Cronje, 8 Warren Whiteley (c), 7 Oupa Mohoje, 6 Siya Kolisi, 5 Franco Mostert, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Malcolm Marx, 1 Tendai Mtawarira
Riserve: 16 Bongi Mbonambi, 17 Steven Kitshoff, 18 Coenie Oosthuizen, 19 Pieter-Steph du Toit, 20 Jean-Luc du Preez, 21 Francois Hougaard, 22 Frans Steyn, 23 Dillyn Leyds
Mete: Kriel (32′), penalty ty (58′), Cronje (61′), Serfontein (69′)
Conversioni: Jantjies (33′, 62′, 70′)
Punizioni: Jantjies (12′, 15′, 39′)

Francia: 15 Brice Dulin, 14 Yoann Huget, 13 Henry Chavancy, 12 Gaël Fickou, 11 Virimi Vakatawa, 10 Jules Plisson, 9 Maxime Machenaud, 8 Louis Picamoles, 7 Loann Goujon, 6 Yacouba Camara, 5 Yoann Maestri (c), 4 Julien le Devedec, 3 Uini Atonio, 2 Clément Maynadier, 1 Jefferson Poirot
Riserve: 16 Camille Chat, 17 Eddy Ben Arous, 18 Mohamed Boughanmi, 19 Bernard le Roux, 20 Kévin Gourdon, 21 Baptiste Serin, 22 Jean-Marc Doussain, 23 Vincent Rattez
Mete: Chavancy (35′), Serin (55′)
Conversioni: Plisson (36′, 56′)
Punizioni:

 

ARGENTINA-INGHILTERRA 34-38
Argentina: 15 Joaquín Tuculet, 14 Matías Moroni, 13 Matías Orlando, 12 Jerónimo de la Fuente, 11 Emiliano Boffelli, 10 Nicolás Sánchez, 9 Martín Landajo, 8 Juan Manuel Leguizamón, 7 Javier Ortega Desio, 6 Pablo Matera, 5 Tomás Lavanini, 4 Matías Alemanno, 3 Enrique Pieretto, 2 Agustín Creevy, 1 Lucas Noguera Paz
Riserve: 16 Julián Montoya, 17 Santiago García Botta, 18 Nahuel Tetaz Chaparro, 19 Guido Petti, 20 Leonardo Senatore, 21 Gonzalo Bertanou, 22 Juan Martín Hernández, 23 Ramiro Moyano
Mete: Boffelli (8′), Lavanini (37′), De la Fuente (51′), Tuculet (53′)
Conversioni: Sanchez (9′, 38′, 52′. 55′)
Punizioni: Sanchez (41′)
Drop: Hernandez (77′)

Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Marland Yarde, 13 Henry Slade, 12 Alex Lozowski, 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Danny Care, 8 Nathan Hughes, 7 Tom Curry, 6 Mark Wilson, 5 Charlie Ewels, 4 Joe Launchbury, 3 Harry Williams, 2 Dylan Hartley (c), 1 Ellis Genge
Riserve: 16 Jack Singleton, 17 Matt Mullan, 18 Will Collier, 19 Nick Isiekwe, 20 Don Armand, 21 Jack Maunder, 22 Piers Francis, 23 Denny Solomona
Mete: Yarde (31′), May (47′), Ford (65′), Solomona (79′)
Conversioni: Ford (32′, 49′, 80′)
Punizioni: Ford (17′, 27′, 43′, 63′)

 

 

USA-IRLANDA 19-55
USA: 15 Ben Cima, 14 Mike Te’o, 13 Ryan Matyas, 12 Marcel Brache, 11 Martin Iosefo, 10 AJ MacGinty, 9 Nate Augspurger (c), 8 David Tameilau, 7 Tony Lamborn, 6 John Quill, 5 Nic Civetta, 4 Nate Brakeley, 3 Chris Baumann, 2 Peter Malcolm, 1 Ben Tarr
Riserve: 16 James Hilterbrand, 17 Joe Taufete’e, 18 Paddy Ryan, 19 Matthew Jensen, 20 Andrew Durutalo, 21 Shaun Davies, 22 Will Magie, 23 Bryce Campbell
Mete: Civetta (20′), Quill (46′), Matyas (55′)
Conversioni: MacGinty (21′, 47′)
Punizioni:

Irlanda: 15 Tiernan O’Halloran, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Luke Marshall, 11 Jacob Stockdale, 10 Joey Carbery, 9 Kieran Marmion, 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Rhys Ruddock (c), 5 Devin Toner, 4 Quinn Roux, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Cian Healy
Riserve: 16 Dave Heffernan 17 Dave Kilcoyne, 18 Andrew Porter, 19 James Ryan, 20 Dan Leavy, 21 Luke McGrath, 22 Rory Scannell, 23 Simon Zebo
Mete: Earls (3′,19′), Stockdale (15′), Scannell (31′), Marmion (35′), Conan (44′), Ryan (62′), McGrath (68′), Zebo (75′)
Conversioni: Ringrose (16′), Carbery (36′, 45′), Scannell (69′, 76′)
Punizioni:

 

CANADA-GEORGIA 0-13
Canada: 
15 Andrew Coe, 14 Dan Moor, 13 Conor Trainor, 12 Guiseppe Du Toit, 11 Sean Duke, 10 Shane O’Leary, 9 Phil Mack, 8 Admir Cejvanovic, 7 Matt Heaton, 6 Kyle Baillie, 5 Conor Keys, 4 Brett Beukeboom (c), 3 Jake Ilnicki, 2 Benoit Piffero, 1 Djustice Sears-Duru
Riserve: 16 Eric Howard, 17 Anthony Luca, 18 Matt Tierney, 19 Liam Chisholm, 20 Aaron Carpenter, 21 Andrew Ferguson, 22 Gradyn Bowd, 23 Ciaran Hearn
Georgia: 15 Merab Kvirikashvili, 14 Soso Matiashvili, 13 David Kacharava, 12 Merab Sharikadze (c), 11 Sandro Todua, 10 Lasha Khmaladze, 9 Vasil Lobzhanidze, 8 Beka Bitsadze, 7 Giorgi Tkhilaishvili, 6 Lasha Lomidze, 5 Kote Mikautadze, 4 Giorgi Nemsadze, 3 Anton Peikrishvili, 2 Jaba Bregvadze, 1 Mikheil Nariashvili
Riserve: 16 Badri Alkhazashvili, 17 Kakha Asieshvili, 18 Soso Bekoshvili, 19 Nodar Cheishvili, 20 Otar Giorgadze, 21 Giorgi Begadze, 22 Lasha Malaghiradze, 23 Giorgi Chkhaidze

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60 pensieri su “Dopo Italia-Scozia: i perché del ko si perdono dentro a un tunnel ormai lunghissimo”

      1. Mi stai chiedendo di scrivere qualcosa sulla partita perché tu non hai neanche capito di che gioco si tratti, vero?
        Cmq ragazzi, parere mio, i 4 falli in 4 minuti, ok, ti puoi inceppare, ok…
        ma in questo gruppo, oltre ad essere veramente povero di talento (e qui COS o non COS, difficilmente si cava sangue dalle rape), mi mancano delle personalitá, delle leadership, soprattutto nel gruppo degli “autoctoni”. Cioé, il leader in campo e Mbandá. Dietro di lui veramente poco. Mi aspetto di piú anche da Minto e Barbieri in questo senso.
        Cmq Treviso+Mbandá+Campa vs Scozia… il risultato ci sta anche.
        Aspettiamo martedí per rifarci gli occhi con la “garra” dei bocia. Buona domenica e Frank fila a studiare (io ancora non ci credo ;-))

    1. Bravo !
      Perché né O’shea , né i suoi predecessori hanno mai sbottato in una conferenza coi media? Perché questo buonismo ? La mia sensazione è che il gruppo azzurro sia un elite che ha la certezza del proprio posto. Se i ragazzi sentissero più pressione sarebbero molto più motivati. È chiaro che ci vorrebbe più profondità, ma è altrettanto chiaro che se continuano così scivoleremo sempre più in basso. Credo che un sei nazioni e un pro 12 con retrocessioni farebbero tirare fuori il meglio da questa squadra.

      1. Mettá dei professoroni qui aspetta che COS o chi per lui sbotti “siete delle pippe. incapaci! voi e il presidente FIR!”
        Ma poi? per fortuna ora per insegnare alle scuole ci hanno messo delle lauree, dove si impara che se insulti una rapa, al massimo ella cercherá di diventare un pó piú dolce, ma non si trasformerá di certo in zucca. Se invece é per far contento il Bar Sport, capisco..;-)

      2. il problema è che chi dovrebbe mettere pressione ai titolari ieri le ha prese dall’uruguay…

      3. @Piacenza se segui un minimo gli altri sport (il calcio ma non solo) scopri che gli allenatori grintosi,sanguigni sono quelli che hanno più successo. Ho come la sensazione che quando arrivano da noi questi qua smettano di alzare la voce, di farsi temere…il motivo non lo so. Di certo è che il clima troppo disteso non ha mai aiutato, soprattutto in quelli sport nei quali la “rabbia agonistica” è parte integrante del gioco.
        Gli stimoli se non te li sai dare da solo ti devono venire dall’alto. Se non capisci questo,allora vuol dire che non conosci molto del mondo sportivo moderno: negli usa i team hanno quasi sempre il coach motivatore, figura parallela ai coach , considerata molto importante.

      4. Sinistra Piave,
        scusa, ma non condivido niente di quello che asserisci.
        In primis, sulle tue convinzioni circa :
        – Coaches grintosi.
        – ” …quelli sport dove la rabbia agonistica e’ parte integrante del gioco.”
        Ne conosci che non ne abbiano ?
        Ma soprattutto :
        – ” Gli stimoli se non li hai debbono venirti dall’alto.”
        È’ il perfetto viatico per la spersonalizzazione dell’uomo.
        È’ la base per avere tutti giocatori soldatini.

        Con buona pace per entrambi.
        😎

      5. Non sono d’accordo neanche io con i coach “isterici”.
        Vedi il disastro di Repesa col Milano basket e con quali allenatori abbiamo vinto i mondiali di calcio nel 1982 e 2006.

      6. forse è lui che segue poco gli altri sport 😂
        Steve Hansen, Graham Henry, Ancelotti, Zizou, Allegri, Velasco, Phil Jackson..solo alcuni nomi di allenatori supervincenti e per niente alla mourinho per capirci..

      7. forse è lui che segue poco gli altri sport 😂
        Steve Hansen, Graham Henry, Ancelotti, Zizou, Allegri, Velasco, Phil Jackson..solo alcuni nomi di allenatori supervincenti e per niente alla mourinho per capirci..

    2. @camoto, non so che età tu abbia, ma il buon Bearzot per vincere il mondiale 82 indisse un clamoroso silenzio stampa,isolando la squadra dai media x ritrovare concentrazione e ambizioni. Lippi a modo suo fece un operazione simile,creando un gruppo coeso nonostante il momentaccio che il calcio stava attraversando in Italia. Allenatori grintosi entrambi,seppure non lo dessero a vedere molto. Un motivatore per la nazionale servirebbe eccome,ce l’hanno tutti , chi siamo noi i più fighi che possiamo farne a meno?

  1. Ieri abbiamo trovato il leader del futuro, colui che raccoglierà l’eredità di Parisse: si chiama Maxime Mbandà. Era già stato uno dei pochissimi a salvarsi al 6N ed ha avuto una stagione di continui miglioramenti. Può diventare il nostro Dusautoir. Nel secondo tempo, dopo l’uscita di Gori, ha ricevuto la fascia di capitano, la prima di una lunga serie. L’augurio per lui è che vada presto a giocare all’estero, sulla scia dell’esempio di Sergio e, in tempi più recenti, di Campagnaro e Sarto. E proprio questi ultimi due hanno confermato che chi va fuori, riesce a stringere i denti e superare le difficoltà iniziali, ne trae poi grande giovamento. Cari giocatori italiani di talento e con ambizioni di carriera, andate in Francia e Gran Bretagna se volete davvero avere successo come professionisti, perchè qui, non solo a livelli giovanili, ma anche di vertice, gli staff non sono adeguati al livello di preparazione richiesto per essere davvero competitivi e rischiate, nel 90% dei casi di rimanere in un’aurea mediocritas, appiattiti sull’illusione di essere i migliori, laddove in realtà ricevete solo poca pressione da parte di un numero esiguo di giovani emergenti che vogliono soffiarvi il posto. E’ lo stesso augurio che faccio anche ad alcuni ragazzi talentuosi dell’under20: che nel giro di 3, massimo 4 anni, vadano fuori, tanto ormai il Benetton non è più formativo come lo era nei primi anni di CL e le Zebre formative non lo sono mai state. L’unico ad essere migliorato col nostro sistema nelle ultime stagioni è Padovani: abbiamo divagato due anni per stabilire chi fosse meglio tra Allan e Canna ed il migliore è lui, nonostante giochi in un ruolo non suo. Forse è giunto il momento di riportarlo in mediana. Tutti gli altri o crescono al rallentatore o sono addirittura involuti. E COS, nonostante tutto l’impegno e le competenze, può far poco al momento.
    P.S.: ieri sera ripensavo al vecchio adagio di un allenatore di basket di tanti anni fa: “Vuoi capire quanto una squadra segua il proprio allenatore? Guarda come esce dai timeout”. Parallelo: alla fine del I tempo Scozia ed Italia erano sullo stesso identico punteggio di Italia U20 e Irlanda U20, 15-3. Primi 10 minuti del II tempo, l’Irlanda schiaccia gli azzurrini nella propria metà campo e va in meta due volte…buona domenica a tutti.

    1. Comunque, il vero problema non sono stati i 4 falli nei primi 5 minuti. A quello siamo riusciti ad ovviare rallentando il ritmo a tal punto da invischiarne gli scozzesi, che è la strategia nostra preferita contro avversari più forti. Il punto è che, una volta fatto ciò, bisogna poi saper attaccare efficacemente. E qui casca l’asino.

    2. Si però Giovanni, per una volta che abbiamo un estremo buono lo mettiamo in mediana, secondo me Padovani quel ruolo non suo se lo è guadagnato con le sue prestazioni….e poi provaci tu a giocare accanto a Gori….

      1. Leggila anche un pochino come una provocazione. Due anni fa si diceva “finalmente abbiamo due aperture talentuose, dopo anni di penuria nel ruolo. Senza dimenticare che c’è anche Padovani…”. Insomma era un po’ la cartuccia di riserva. Ebbene, in due anni è cresciuto più degli altri due. Mi auguro che Allan e Canna mantengano le promesse, ma, al momento, sono già un po’ indietro rispetto a dove dovrebbero essere. Gori o non Gori…E siccome di Gori nel 2011 si diceva “forse abbiamo trovato l’erede di Troncon…”, non vorrei si ripetesse quell’esperienza.

      2. @Giovanni.
        Padovani è diventato il miglior estremo che abbiamo, a 10 quelle rare volte che ha giocato quest’ anno non ha fatto per niente bene.
        Il problema, ammesso da lui stesso in riguardo alla partita del 6n con la Scozia, è che si ferma troppo lontano dalla linea difensiva avversaria.
        Un pò lo stesso problema di Allan, scarichi sui centri senza assorbire nenahe un difensore.

      3. Uno dei pochi punti di riferimento che abbiamo e dal quale dobbiamo partire. Allora vecio vigna o mare??

      4. ciao vecio, sabato ero al seven ad Alghero, ne siamo usciti un po’ malconci, dal terzo tempo 😂
        Vigne ancora per una settimana poi mi prendo una meritata pausa..al mare! 😜

  2. “…. se falliscono loro le conseguenze per noi potrebbero davvero essere catastrofiche nel breve e nel medio periodo. ” cit.

    Qualche anno fa un amico appassionato di motociclismo mi diceva, Valentino Rossi alla Ducati può essere la salvezza oppure la catastrofe per l’azienda di Borgo Panigale.
    Perchè se fallisce anche lui chi darà ancora credito alla Ducati ?
    Ecco ci ho visto una similitudine…

      1. E in Ducati non c’è più nessuno di quel gruppo.
        In fir gli stessi da secoli e secoli e secoli
        Trova le differenze

      2. La Ducati è stata comprata dalla Audi. Noi a chi ci vendiamo?
        Ma, soprattutto: a noi chi ci si piglia?
        🙂

      3. anche quando c’era Valentino era dell’audi però..
        dicevano che era bollito, infatti gli anni dopo è scomparso 😂😂😂

  3. Quello che è stato palesato ieri è il fatto che questo gruppo non pare avere molti margini di miglioramento.. le vittorie sulle tier1 nella quasi totalità passa dalle carenze fisiche/atletiche/mentali di quel periodo dei nostri avversari e non da un nostro miglioramento generale.. la colpa di questo non può essere certo il selezionatore o DOR come preferite arrivato da un anno, anzi probabilemente il lavoro fatto ora si vedrà dopo che lui se ne sarà già andato.. il vero problema è la federazione che non si decide se adeguarsi al professionismo.. il fatto che la federazione ANTICIPI le sentenze con un comunicato stampa sul caso viadana mentre sulle Zebre ancora non si sa cosa succederà è alquanto ridicolo.. l’unica federazione del 6N che fa giocare le coppe europee ai dilettanti x dargli due spicci.. rose x la nazionale maggiore sempre ristrette rispetto le concorrenti, ma ogni anno mandiamo i dilettanti(quest’anno dilettanti+APPIAH che ha giocato pure in pro12 quest’anno, probabilmente quelli di zebre e bentton puzzano..) che in gran parte non riusciranno mai a diventare professionisti a fare un torneo internazionale.. meglio decidersi in fretta che strada prendere, visto che con questo sistema i professionisti non hanno ricevuto un trattamento tale, mentre i dilettanti hanno subito un peggioramento di qualità..

  4. Cos è stato esemplare, ha difeso i giocatori (non poteva fare altro) e ha dato la giusta interpretazione dei fatti.

    I risultati si vedranno alla fine; non dimentichiamo che stiamo costruendo una squadra quasi dal nulla.

    Un saluto all’amico AdG

    🙂

  5. A me sembra che siamo entrati nella psicologia del “avant moi le déluge; après moi le déluge”: c’è un’attesa millenaristica di renovatio, come se prima di COS non ci fosse nulla e dopo COS non ci possa essere che COS e/o la terra promessa (bisogna vedere se COS è Moè o Giosuè…).
    Dopo 17 anni nel 6N e 7 di Pro12 vogliamo dire che stiamo costruendo da 0? Ci dimentichiamo dei toni trionfalistici di Brunel? Ci dimentichiamo della crescita sotto il vituperato Mallett? Ci dimentichiamo del mare di soldi investito (o buttato?).
    Intanto parlano i fatti. La Scozia è cresciuta con un programma di 4-5 anni, sia con franchigie che con nazionale, e noi la sbertucciavamo come se fossero i pori schifosi da battere con una maul da touche e aspettando che buttassero via il pallone.

  6. Niente da aggiungere ai dubbi espressi da PW, l’unica nota sul fatto che pare che ce ne accorgiamo solo noi commentatori da bar sport, mentre per i responsabili va sempre tutto bene, e che di gente su cui ricostruire ce ne è eccome, il problema è che se ieri ne potevi salvare 5/6, altri 4/5 vanno a corrente alternata (ieri erano in off) e i veci ogni tanto dobbiamo farli rifiatare, dobbiamo aver l’onestà di dircelo e prendere le decisioni in base a questo, non incaponirci su qualcosa che si dimostra sempre più fallimentare

      1. guarda, se ti segano all’esamoe perché continui a scrivere sui blog, poi devi passare agosto a studiare

    1. I veci sono i vari parisse, ghira, favaro etc, sull’incaponire mi riferisco sul continuare con alcuni ragazzi che stanno deludendo ormai da troppo tempo, cominciare a diminuire le possibilità a chi rende sotto lo standard richiesto, decidere a cosa ancorarsi, rendere competitivo quello e poi poco per volta farlo crescere in altri ambiti (banalizzo con la mischia, prima la rendi competitiva sulle fasi di conquista statica, poi cerchi di renderla supercompetitiva anche in giro per il campo, ma non sostituisci un pilone ciccione con uno fittato fino a quando quello fittato non ti garantisce di poter fare il lavoro sporco di quello ciccione), continuare a perseguire un piano che dopo un anno non stà mostrando nessun minimo risultato, ma avere il coraggio di variarlo ed adattarlo alle esigenze oggetive (però ammetto che su quest’ultimo punto potrei sbagliarmi in quanto non addentro alla fed, ma l’impressione è quella)

      1. l’unica cosa su cui mi trovi d’accordo é che questa squadra molto piú di cosí non puó dare. Giá la prossima partita vedremo molte novitá.
        Qui non tutti capiscono che quelli da venire saranno i due anni piú difficili per il rugby italiano (+ quello appena trascorso). In FIR hanno preso la triade ecc. non perché stanno simpatici al Gav ma perché é la nostra ultima chance. Dobbiamo stare vicino ai ragazzi, qualcosa di buono si incomincia a vederlo nei giovani, ma non prima di fra 2-3 anni. Se COS e soci falliscono, ovvero ci avranno cacciato dal Pro12 e 6N, potremmo tornare allegramente ad essere una Tier2, Innocenti presidente della FIR, Nations Cup in stadietti come il Pacifici o Fontanafredda,
        I professori qui sul blog potrenno finalmente tornare al rugby salamella come unica veritá, piloni obesi che non sarebbero riusciti a fare nessun altro sport fuorché il campionato dell’aperitivo, tempo effettivo 10 minuti, risse dopo ogni mischia, trafiletto sul Resto del Carlino e potranno dire a tutti “ve l’avevo detto!”. Ma saranno tristi lo stesso, perché il 90% di questi spazi e commentatori non ci saranno piú, Saluti

      2. Ciao piacenza-zappinbo-zappatalpa, condivido in buona sostanza la prima parte del tuo discorso, ma c’è una cosa che non mi è chiara: “In FIR hanno preso la triade ecc. non perché stanno simpatici al Gav ma perché é la nostra ultima chance.”. Non avrebbe dovuto essere questo già 10 anni fa almeno e l’obiettivo del presidente FIR? Perchè si son dovuti attendere 10-12 anni di Dondi più il primo mandato di Gav, prima di virare dal “rugby salamella” a quello delle franchigie, dei DOR e degli staff tecnici specialistici…?
        C’è anche un’altro concetto su cui m’interrogo, già espresso da altri avventori del forum in passato: come fai ad avere la certezza assoluta che una gestione-Innocenti, con tutti coloro che eventualmente coinvolgerebbe nel suo progetto, sarebbe certamente peggiore di quella attuale, pur non avendolo mai visto all’opera in tal ruolo?

      3. Come chiedere perché a Napoli fanno qualcosa per il turismo solo ora che la cittá é stata ormai ridotta come il Kairo?

        la seconda parte della tua domanda l’ha fornita l’interessato stesso: si torna (nella migliore delle ipotesi) al domestic di 10 anni fa. Con il piccolissimo problema che i club come S.Doná, Mogliano… in poche parole: TUTTE non hanno piú neanche i soldi per comperare le bistecche da dare da mangiare ai piloni come Zanusso. Jock, Ermy e l’avvocato hanno detto che a questo proposito sono pronti a pagare l’abbonamento rugby salamella il triplo, ma tu ti fidi? 😉

        l’unica fonte d’introito della FIR é la nazionale. se perdiamo ancora terreno (sempre che non sia giá troppo tardi) la FIR dovrá tagliare il bilancio del 50%. lo capisce bene chiunque abbia o abbia avuto a che fare con una realtá anche se solo semi-PRO 😉
        gli unici che sono rimasti a cianciare sul blog (che peró sono meno del 1% dei tesserati) sono i trevigiani che peró sanno benissimo che se un giorno l’ultimo mecenate dello sport italiano dovesse chiudere il portafoglio (e lo fará), devono andare in giro con il piattino come tutte le altre. A meno che la nazionale non sia competitiva e fa incassi nei grandi circuiti (6N, franchigie Pro12..) Non se ne esce. Concludo: Chi ha avuto a che fare con Innocenti (che ha molti pregi – attenzione – vedasi funzionamento CRV) sa che mai e poi mai sarebbe in grado di farsi promotore di questo sistema. Saluti

      4. “l’unica fonte d’introito della FIR é la nazionale. se perdiamo ancora terreno (sempre che non sia giá troppo tardi) la FIR dovrá tagliare il bilancio del 50%. lo capisce bene chiunque abbia o abbia avuto a che fare con una realtá anche se solo semi-PRO”.
        Beh, non so se tu ne sia già a conoscenza, ma all’ultimo 6N il numero di spettatori s’è ridotto drasticamente, per la prima volta dopo 18 anni di crescita più o meno costante. Quale che ne sia il motivo (ognuno ha la propria interpretazione…) è in ogni caso un campanello d’allarme preoccupante. Inoltre l’aggiunta di un livello professionistico superiore ha finora avuto costi sempre più onerosi per le casse FIR, con le Zebre che pesano completamente sul bilancio federale, dato che un tentativo di privatizzazione è già fallito, e con i risultati del campo che finora son stati ben poco incoraggianti. Il giorno che, come tu preconizzi, Benetton dovesse decidere di mollare, sarei curioso di vedere come la federazione risolverebbe il sostentamento non più di una ma di ben due realtà professionali, interamente a proprio carico (e siamo tutti d’accordo, credo, che quei soldi che la FIR investe ora siano perfino pochi rispetto a quanto mettono in campo i competitor della Celtic). Tra l’altro, programma di “Pronti al cambiamento” alla mano, non mi risulta che Innocenti volesse “tagliare” la nostra partecipazione al Pro12, quanto meno non nell’immediato. Invece c’era ridurre il numero di accademie, cosa che adesso il buon Gavazzi si appresta a fare. Sine pecunia ne cantantur missae.
        Insomma, non mi pare che finora il programma di Dondi prima e Gavazzi poi sia stato un successone, nè come risultati del campo nè come aspetto amministrativo (su quest’ultimo punto.la gestione Dondi andava meglio, anche perchè l’esperienza Celtic venne varata solo gli ultimi due anni di sua presidenza, costava molto meno di oggi ed aveva un’investitore in più).
        Preciso solo – e concludo – che non condividevo tutti i punti del programma di Innocenti, su alcuni aspetti preferivo le proposte di Amore, specie quelle avanzate alla tornata elettorale precedente. Se, per dire, tra tre anni dovessero proporsi nuovi soggetti politici ne sarei lieto, anzi è cosa che auspico fin da ora.
        P.S.: sei cresciuto al Cairo (con la “C”) e vissuto poi a Napoli, o viceversa, per conoscerle entrambe così bene…?

      5. @piacenza : cortesemente parla per te, io non ho mai detto quanto tu hai scritto!
        Io sono per il Pro 12, per la triade e pure per il rugby dei club, dove ai miei tempi giocavo, magari contro Innocenti e compari, di fronte a 5/6.000 persone minimo.
        Ognuno può andare al suo posto ed essere utile. Basta fare le cose con dei programmi seri, condivisi e verificabili! Non come fa il signore che presiede adesso.
        Dai, piantatela tutti con queste analisi da osteria, non ci vuole un genio a capire ‘ste cose!

      6. @ermy: mi fa piacere sentirlo dire, a giudicare dai tuoi interventi pensavo il contrario

  7. Discorso fitness, faccio un OT. Guardo Argentina – Inghilterra e sull’azione (una decina di fasi circa) che porta al secondo piazzato di Ford (metà primo tempo), Launchbury porta tre volte il pallone in tre fasi diverse, rompendo il placcaggio e facendo metri. Launchbury è alto, ha grande tecnica, ma ha anche una discreta panza. Oltre al 6N è arrivato in finale di campionato e ai quarti di finale di Coppa Europa. Ne avrebbe di ragioni per essere bollito, eppure…

  8. Non sono per niente d’accordo sul fatto che la squadra in questo momento in Tour sarà in larga parte quella del mondiale! Secondo me invece cambierà e di parecchio….e per fortuna poi ci aggiungo!

      1. Anche secondo me e ti faccio già i nomi dei probabili: Riccioni, Rimpelli (perché a sx nessuno mi convince del tutto tra i ‘grandi’), Trussardi (sempre per la pochezza nei mediani), Rizzi, uno tra Zanon e Vaccari e Bronzini (voglio proprio vedere se domani lo mettono in panchina)!

      2. Hai ragione…in due anni e mezzo se cresce come immagino e spero sarà già superiore a Steyn (non vedo nessun miglioramento sensibile da lui), considerando in più che Ruzza E’ una seconda linea.

      3. Steyn gioca sempre contratto, come dovesse dimostrare sempre qualcosa..
        Non sembra mai sereno..
        come la vedi coi cangurotti? son sicuro ci divertiremo!
        Speriamo piova! 😜

  9. Ad ogni sconfitta fiumi di parole sulle analisi del perchè e del percome. Quando il 90% delle cause è legato ad un solo problema: il livello medio dei primi 40 giocatori italiani è inferiore a quello delle nazioni del T1. L’altro 10% può essere ricercato in altre concause: forma fisica, game plan adeguato, ecc.
    Spacchettando un ulteriore livello si può affermare che il problema è meno grave nei primi 8 e ,invece, drammatico negli arrières.
    Da questo impasse , difficilmente si esce con roboanti rivoluzioni politiche, ma solo sperando, da un lato, che le società aumentino la loro capacità di reclutamento sul territorio e dall’altro che si riesca a fare equiparazioni intelligenti, alla luce del sole, lampanti e mirate. Sapendo che esiste anche lì la possibilità di sbagliare e commettere errori. Oltre al fatto che i ragazzi delle altre federazioni non aspirano certo a giocare con l’Italia.
    Senza Diego Dominguez e Sergio Parisse ( gli unici due due equiparati di classe internazionale che l’Italia ha avuto) non avremmo nel carniere nemmeno quel poco che abbiamo messo in questi 15 anni.
    Oggi la nazionale Italiana è al livello di Giappone,Tonga e Fiji, e appena superiore a Samoa,Canada, Usa, Romania e Georgia.
    E Conor O’Shea? Oltre ad aiutarci a cavare il più possibile da ciò che abbiamo deve riuscire a trasmettere alla filiera più professionalità, nelle primo livello ( nazionali varie) e nell’ambiente in generale. Lo know how non si trasmette attraverso stage o “lezioni” ma attraverso anni di pratica costante e continua.

  10. A me pare che la linea arretrata con Sarto, Campagnaro, Padovani abbia un po’ di classe internazionale. Canna, McLean, Morisi, non sono per niente da buttare. il punto dolente sono il MM e l’ala dx, tra i possibili titolari. Poi le seconde e terze scelte… qualcosa di interessante c’è, poco.
    Il punto è la crescita individuale e di squadra.
    A me pare che siamo molto penalizzati dalla mancanza di seconde linee competitive con lo standard internazionale, ma anche nei numeri 6 e 8 (tolto Parisse) non andiamo lontano. In prima linea qualcosa sta crescendo e promette bene, anche con numeri abbondandi che permettorno di affrontare i cali di forma e gli infortuni. certo molti sono giovanissimi e devono crescere…

    1. Si ma tolti quelli c’è poco..qualche ragazzo interessante dalla U20, Zanon, Vaccari, Rizzi ad esempio, ma ancora troppo poco..
      ma qualcosa si muove, finalmente!

    2. Mixando gli attuali giocatori della rosa con i ragazzi 97/98, si può arrivare per i mondiali 2019/23, con una squadra di livello Tier 1,5 per quando riguarda i primi 8, ma dietro non vedo grande avanzamento rispetto al talento di oggi.
      Per competere contro le T1 di due buoni 3/4 non te ne fai nulla, devi averne almeno 8 buoni e 1/2 hors category.
      Il collo di bottiglia rimane comunque la cerniera 9/10, con il solo Violi che , se ritorna ai livelli di pre. infortunio, ha qualche chances, Rizzi, Trussardi, Panunzi, Mantelli vanno messi alla prova.

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