Mondiali U20: bis francese, flop neozelandese. E come è andata l’Italia?

Ph: Franco Perego/World Rugby.

Il Mondiale U20 edizione 2019 va in archivio. La Francia bissa il successo di un anno fa, la seguono sul podio Australia, Sudafrica e Argentina. Quinta l’Inghilterra, sesto il Galles e soltanto settima la Nuova Zelanda. Assieme ai vincitori è proprio il risultato dei Baby Blacks quello che fa più rumore: perché è il peggiore di sempre, perché segue il già non esaltante quarto posto dell’edizione scorsa. Altro dato: la Scozia retrocede per la prima volta nel Trophy.
Giudicare le selezioni U20 è sempre abbastanza complicato. Si tratta di gruppi di atleti che cambiano continuamente, in maniera importante da un anno con l’altro e del tutto ogni due anni. L’avere in squadra un paio di talenti veri in un lasso di tempo così limitato può “falsare” l’analisi dell’effettivo livello medio della squadra presa in esame. Gli exploit sono un più frequenti che non tra i seniores e le montagne russe sono dietro l’angolo.

Ma proprio questi cicli molto limitati nel tempo possono diventare dei termometri importanti nei casi in cui un movimento ottiene risultati o crescite che vanno oltre il singolo biennio. Ci dicono come una federazione sta lavorando in quello specifico target, che rimane l’ultimo scalino prima di sbarcare nel rugby dei grandi. Va da sé che ottenere risultati qui non significa averne automaticamente anche dopo.
Le ultime cinque edizioni del Mondiale U20 hanno visto solo sei squadre finire nei primi 4 posti, e tra queste va tenuto conto che Australia e Irlanda hanno fatto capolino solo una volta. Il resto è solo Nuova Zelanda (due vittorie e un terzo posto), Francia (due vittorie, due terzi posti), Inghilterra (una vittoria, tre secondi posti), Sudafrica (arrivata terza ben quattro volte e una volta quarta) e Argentina (un terzo e un quarto posto).

E l’Italia? Come è andata quest’anno? Come sta andando se si allarga la visuale a un lasso temporale un po’ più ampio della singola edizione? Abbastanza bene. Per quasi un decennio abbiamo veleggiato tra ultimo posto, penultimo e retrocessione nel Trophy mentre nell’ultimo triennio abbiamo fatto un passo avanti e abbiamo ottenuto due ottavi posti e un nono. Una crescita e una conferma nel tempo della stessa quindi. Questo è quello che dicono i freddi (e oggettivi) risultati. Una crescita importante, perché interessa un settore in cui eravamo in sofferenza da tempo e che ora dà un po’ di continuità con quanto avviene nelle selezioni giovanili che precedono l’U20.
Quest’anno in Argentina abbiamo quasi battuto l’Inghilterra giocando una gara di grande intensità, ma con Irlanda e Australia abbiamo messo in mostra limiti già conosciuti. Nella fase a gironi siamo la formazione che ha fatto in assoluto meno punti e nella differenza tra punti fatti e punti subiti solo Fiji ha fatto peggio di noi. Azzurrini terz’ultimi per numero di mete fatte. Poi sono venute le vittorie con Scozia e Georgia.

C’è parecchio da fare perché, come abbiamo spesso scritto da queste parti, è proprio in quei 2-3 anni della vita dei nostri atleti che il gap con i nostri avversari diventa importante fino a trasformarsi in voragine tra i seniores. Ma le crescite stabili e durature sono fatte soprattutto di piccoli passi che vanno confermati e cementati nel tempo.
Se poi questa crescita sia o meno commisurata agli sforzi (economici, ma non solo) profusi è questione parecchio dibattuta e che sono sicuro riceverebbe le risposte più disparate.
Nuovo appuntamento iridato per gli U20 nel giugno 2020 proprio in Italia, ancora una volta tra Lombardia e Veneto. Vedremo.

Una Nazionale U20 da applaudire ma che non può fare la boa di salvataggio del movimento

Oggi azzurrini in campo contro l’Australia per la semifinale per il 5° posto del Mondiale Juniores. Una squadra che registra risultati importanti ma verso la quale dovremmo avere un atteggiamento più “distaccato”, che la vera dimensione della crescita la potremo avere solo tra qualche anno. E nel frattempo questi ragazzi non possono diventare i salvatori della patria

Iniziamo dalla cronaca. Oggi pomeriggio (ore 16.30) a Narbonne l’Italia U20 si gioca la semifinale per il 5° posto ai Mondiali Juniores in corso in Francia. Di fronte avrà l’Australia, un osso durissimo che però nella fase a gironi ha perso due gare (contro Galles e Baby Blacks) e vinto solo contro il Giappone raccogliendo solo 6 punti. Azzurrini che invece hanno confermato lo storico risultato di un anno fa e lo hanno anzi migliorato, visto che nella scorsa edizione del torneo iridato era stato determinante il risultato di Sudafrica-Argentina mentre in Francia i ragazzi allenati da Roselli e Moretti hanno conquistato il pass battendo Scozia e Argentina e venendo messi sotto solo dalla fortissima Inghilterra.
Australia che oggi parte favorita perché più abituata a giocare per certi risultati e perché nel complesso ha un livello tecnico superiore, ma probabilmente gli azzurrini stanno meglio di fisico e di testa, potendo contare su un entusiasmo che gli avversari non possono avere e che anzi affrontano una partita che per loro presenta tante insidie. Perché diciamocelo chiaro, l’Italia può giocare con la leggerezza mentale di chi tutto sommato ha poco da perdere mentre per loro un ko sarebbe una debacle. Bene così.
La vincente di Italia-Australia affronterà poi domenica a Beziers chi al fischio finale di Galles – Argentina avrà almeno un punto in più.
In coda a questo articolo la formazione annunciata dell’Italia oggi in campo e il programma delle partite (trasmesse in diretta streaming su The Rugby Channel).

Il Mondiale U20 della nostra selezione è un po’ la boa a cui si sta aggrappando il nostro movimento. E’ successo un anno fa, sta accadendo anche quest’anno. Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: l’Italia sta facendo un torneo notevole, lo aveva fatto 12 mesi fa e ancora di più è protagonista quest’anno, senza dimenticare – in mezzo – il migliore Sei Nazioni di categoria di sempre. Sono risultati che non possono stupire più di tanto, perché non va dimenticato che questo è il gruppo che aveva raccolto non poche soddisfazioni anche nelle nazionali giovanili quando era allenato da Massimo Brunello. Sono risultati che arrivano da lontano.
Risultati su cui ha ripreso linfa l’ormai annosa guerra di religione sul Sistema Accademie (preso nel suo complesso, quindi anche con i CFP sottostanti eccetera eccetera): chi lo sostiene prende ad esempio questi risultati per dimostrare che la struttura funziona mentre per chi lo avversa studia la “genealogia” di ogni singolo giocatore per dimostrare che sono atleti formati dai club. O che si tratta solo di fortuna.

Ho sempre trovato molto stupida questa “guerra”, una specie di battaglia senza fine che non può avere un vincitore. Ho sempre avversato non il Sistema Accademie in sé ma la sua struttura enorme: meno Accademie e soprattutto nelle regioni e nelle aree a scarsa vocazione rugbistica, che dove c’è una rete di club numerosa e profonda è meglio lasciare le cose come stanno. Una opinione, va da sé, che non pretendo certo di avere la Verità in tasca.
Il fatto è che oggi i risultati di questa U20 possono essere letti e strumentalizzati quanto vogliamo. Che siano notevolissimi e i migliori da diversi anni a questa parte è lì da vedere, negarlo vuol dire essere in cattiva fede. Certo la nostra U20 viaggiava a quei livelli anche a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni Duemila, bisognerebbe chiedersi cosa è successo dopo e perché ci abbiamo messo così tanto per tornare a certe altezze.
Ma ad ogni modo oggi ci siamo, nessun dubbio.
E allora il problema quale è? Che dovremmo andarci con i piedi di piombo e aspettare, che i risultati hanno bisogno di tempo e conferme per prendere consistenza, per dimostrare che non sono un fuoco di paglia. Oggi sappiamo con certezza che questo biennio ha spessore ma se si tratta “solo” di un paio di annate più fortunate o se siamo invece di fronte al prodotto di una filiera che funziona è davvero troppo presto per dirlo, sia in un senso che nell’altro. Un giudizio con cognizione di causa potremo darlo tra 4 o 5 anni. Senza dimenticare che dobbiamo poi pensare allo step successivo alla nazionale U20…
Sono risultati molto importanti ma vanno né ingigantiti e né sottostimati. Un atteggiamento freddo ma necessario, complicato da tenere – me ne rendo conto – in un movimento che ha disperatamente bisogno di risultati positivi. La nazionale U20 non può essere né la boa di salvataggio né un’arma da usare in una stupida guerra di religione.

Il programma delle partite di oggi, martedì 12 agosto, al Mondiale U20
ore 14: Galles-Argentina, Narbonne. Semifinale per il 5° posto
ore 16: Irlanda-Scozia, Perpignan. Semifinale 9° posto
ore 16.30: Italia-Australia, Narbonne. Semifinale per il 5° posto
ore 18.30: Georgia-Giappone, Perpignan. Semifinale 9° posto
ore 19: Inghilterra-Sudafrica, Narbonne. Semifinale
ore 21: Nuova Zelanda-Francia, Perpignan. Semifinale

La formazione azzurra anti Australia:
15 Michelangelo BIONDELLI (Rugby Viadana 1970)*
14 Albert Einstein BATISTA (Rugby Etruschi Livorno 1995)
13 Andrea DE MASI (Mogliano Rugby)*
12 Francesco MODENA (FEMI-CZ Rovigo)
11 Giovanni D’ONOFRIO (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
10 Filippo DI MARCO (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
9 Nicolò CASILIO (Patarò Calvisano)*
8 Lodovico MANNI (Mogliano Rugby)
7 Michele LAMARO (Petrarca Padova)* – capitano
6 Davide RUGGERI (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
5 Edoardo IACHIZZI (Usap Perpignan)4 Niccolò CANNONE (Petrarca Padova)*
3 Michele MANCINI PARRI (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
2 Matteo LUCCARDI (Patarò Calvisano)*
1 Guido ROMANO (Rugby Colorno)*

A disposizione:
16 Niccolò TADDIA (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
17 Leonardo MARIOTTINI (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
18 Matteo NOCERA (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
19 Matteo CANALI (Rugby Colorno)*
20 Antoine KOFFI (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*
21 Luca CROSATO (Lafert San Donà)*
22 Antonio RIZZI (Petrarca Padova)*
23 Alessandro FUSCO (Accademia Nazionale Ivan Francescato)*

*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”

Mondiale U20: l’Italia contro l’Argentina si gioca tre destini diversi. Ma dipende anche dagli altri

Domani, giovedì 7 giugno, si gioca in Francia la terza e ultima giornata della fase a gironi del Mondiale Juniores. Gli azzurrini potrebbero arrivare anche tra le primi quattro squadre. Parecchio difficile eh, però (ipoteticamente) possibile se…

Si riparte da qui:
Risultati prima giornata:
Sudafrica – Georgia 33-27
Inghilterra – Argentina 39-18
Scozia – Italia 26-27
Nuova Zelanda – Giappone 67-0
Australia – Galles 21-26
Francia – Irlanda 26-24

Risultati seconda giornata
Scozia – Argentina 13-29
Francia – Georgia 42-12
Australia – Giappone 54-19
Inghilterra – Italia 43-5
Nuova Zelanda – Galles 42-10
Sudafrica – Irlanda 30-17

Classifiche
Pool A: Nuova Zelanda 10; Australia 6; Galles 4; Giappone 0
Pool B: Inghilterra 10; Italia, Argentina 5; Scozia 1
Pool C: Sud Africa 10; Francia 9; Georgia, Irlanda 1

Cosa ci dicono questi numeri? Che quasi tutto è ancora da decidere: chi si giocherà le semifinali per vincere il titolo, chi potrà ambire ai posti di rincalzo e chi invece dovrà lottare fino alla fine per salvarsi e non retrocedere nel Trophy.
Bisogna usare il “quasi” perché l’Inghilterra è l’unica squadra ad avere una certezza matematica in tasca e il XV in maglia bianca è già sicuro di giocarsi uno dei primi quattro posti del torneo.
Poi si entra nel campo delle ipotesi, delle quasi sicurezze e dei tanti “se”. Tipo che Baby Blacks, Sudafrica e Francia dovrebbero andare a raggiungere gli inglesi. Certo, se l’Australia dovesse però mettere sotto la Nuova Zelanda potremmo vederne delle belle… Non è facile fare pronostici, anche perché gli scontri diretti rimescolano non poco le carte e oltre alla già citata Australia-Nuova Zelanda sè in programma anche Sudafrica-Francia.
A giocarsi la permanenza nel torneo sarà quasi sicuramente il Giappone che se la deve vedere con il Galles. Un po’ più equilibrata Irlanda-Georgia (attenzione ai georgiani, battuti dal Sudafrica di soli 6 punti) con i ragazzi in maglia verde che però sembrano partire con diverse possibilità in più, almeno sulla carta. Non è messa bene nemmeno la Scozia che dopo i ko con Italia e Argentina se la deve vedere con l’Inghilterra.

E gli azzurrini? In teoria hanno aperta ogni possibilità, persino quella di arrivare a giocarsi le semifinali. Se proprio però volete fare una scommessa giocateveli per la forchetta tra il 5° e l’8° posto o negli ultimi 4: che sognare è bello ma le probabilità sono decisamente più alte per questi due scenari.
Su OnRugby si sono divertiti a mettere in fila le due concatenazioni di eventi che porterebbero gli azzurrini tra le prime quattro. Le possibilità sono addirittura due, eccoli come li descrive il portale:
Uno – l’Italia batte l’Argentina con bonus, l’Australia non vince contro la Nuova Zelanda e la Francia perde senza bonus contro il Sudafrica
Due – L’Italia batte l’Argentina senza bonus, l’Australia non vince contro la Nuova Zelanda, il Galles vince senza bonus contro il Giappone e la Francia perde senza bonus contro il Sudafrica, con un passivo tale da annullare la differenza punti con l’Italia (al momento la Francia è a +14, gli azzurri a -37).
Per carità, può anche capitare, ma non ci conterei un granché. Le variabili sono decisamente troppe.

E per bissare il risultato di un anno fa, cioè salvarsi e ritrovarsi tra la 5a e l’8a posizione? Bisogna battere l’Argentina, più facile a dirsi che a farsi, ma di sicuro non è impossibile. Se vinciamo con i pumitas quel risultato sarà nostro. Con i sudamericani possiamo pure perdere, a dirla tutta, purché si mettano in cascina i due punti di bonus, offensivo e difensivo. Già più complicato e rischioso.
Poi ci sono una serie di altre opportunità, troppo arzigogolate: se vi interessano questo è il link di OnRugby.
Un ko con gli argentini non ci spalancherebbe automaticamente le porte della zona retrocessione ma quasi. Insomma, basta giocare con i bussolotti: giochiamocela al meglio che si può/si riesce e poi vediamo che succede. L’Argentina è forte, ma non irresistibile.
Il programma completo di giovedì:

Galles-Giappone (Perpignan, ore 18 e 30)
Italia-Argentina (Beziers, ore 18 e 30)
Irlanda-Georgia (Narbonne, ore 18 e 30)
Inghilterra-Scozia (Beziers, ore 21)
Sudafrica-Francia (Narbonne, ore 21)
Nuova Zelanda-Australia (Perpignan, ore 21)

Giugno, il primo fine settimana si colora azzurro e di rosa. E di un test-match in salsa americana

ph. Fotosportit/FIR

Italia in campo in Giappone contro gli Yamaha Jubilo, ma ci sono anche gli Emergenti, la nazionale U20, l’ItalSeven e la finale che assegna lo scudetto della Serie A femminile. Poi a Washington giocano Galles e Sudafrica. Da dove iniziamo? Andiamo in ordine cronologico con la nostra nazionale più importante.

YAMAHA JUBILO – ITALIA
Se ci fosse una qualche tv a riprendere la partita (ma al momento non è così, vedremo se ci saranno novità dell’ultimo minuto in tal senso) bisognerebbe puntare la sveglia alle 7 del mattino di sabato: a quell’ora – le 14 in Giappone – gli azzurri scenderanno in campo a Nagano contro gli Yamaha Jubilo, una delle formazioni più forti della Top League, ovvero il massimo campionato nazionale nipponico (che però si è concluso a gennaio e riprenderà a settembre: la squadra giapponese non sarà sicuramente al massimo della forma).
E’ un match che non dà caps ma Conor O’Shea ha scelto un XV titolare che ricalca in gran parte quello visto in campo nel Sei Nazioni. Vedremo comunque tantissime sostituzioni nel corso della partita, visto che saranno libere. Sabato prossimo e quello successivo i due test-match importantissimi contro il Giappone.
La formazione azzurra:
Italia: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Giulio Bisegni, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Abraham Steyn, 7 Giovanni Licata, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Marco Fuser, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti

ARGENTINA XV – ITALIA EMERGENTI
Parte in Uruguay la Nations Cup 2018 e gli azzurri affrontano la selezione argentina allo stadio Parque Artigas nella città di Las Piedras. Al momento il tecnico Pasquale Presutti non ha ancora annunciato la formazione titolare ma ha avuto modo di sottolineare che “lo scorso anno hanno fatto parte della Nazionale Emergenti giocatori come Minozzi, Giammarioli e Negri che adesso fanno parte della Nazionale Maggiore, sintomo che il lavoro svolto qui è di assoluto livello”. Prossimi appuntamenti contro l’Uruguay prima e i Fiji Warriors poi.
Calcio d’inizio sabato 2 giugno alle 17 e 30 italiane (le 12.30 locali), gara in diretta streaming su worldrugby.org

FINALE SERIE A FEMMINILE: VALSUGANA – COLORNO
Scudetto delle ragazze numero 34, in campo le “Valsu-girls” campionesse in carica contro il Colorno. Si gioca alle 19 e 30 di sabato al “Pata Stadium” di Calvisano. Come ci dice il comunicato FIR sulla gara sono “entrambe provenienti dal Girone 1 della regular Season, hanno chiuso rispettivamente al secondo e primo posto la fase a gironi per poi approdare in finale dopo aver battuto in trasferta il Rugby Bologna (il Valsugana) e tra le mura amiche l’Iniziative Villorba (il Colorno)”.
Diretta streaming su The Rugby Channel.

GALLES – SUDAFRICA
Un test-match che non ha bisogno di presentazioni e di cui si è parlato a lungo nelle ultime settimane. Per la location, visto che si gioca negli Stati Uniti al Robert F. Kennedy Stadium di Washington DC, e per il fatto che la gara sarebbe stata messa a rischio per la scarsa prevendita. Alla fine si giocherà sabato con fischio d’inizio alle 17 locali, le 23 italiane. Nessuna diretta tv sulle nostre televisioni.
Capitano del Galles è Ellis Jenkins, prima volta con i gradi per il terza linea, mentre George North viene schierato tra i centri. Da segnalare il ritorno di Tom Prydie: non giocava in nazionale dal 2013.
In casa Sudafrica sono diverse le novità decise dal neo-ct Rassie Erasmus: 7 i debuttanti assoluti (Travis Ismaiel, Makazole Mapimpi, Andre Esterhuizen, Ivan van Zyl, Kwagga Smith, Jason Jenkins e Ox Nche), Pieter-Steph du Toit sarà il capitano.

Galles: 15 Hallam Amos, 14 Tom Prydie, 13 George North, 12 Owen Watkin, 11 Steff Evans, 10 Gareth Anscombe, 9 Tomos Williams, 8 Ross Moriarty, 7 Ellis Jenkins (c), 6 Seb Davies, 5 Cory Hill, 4 Bradley Davies, 3 Dillon Lewis, 2 Elliot Dee, 1 Nicky Smith
Riserve: 16 Ryan Elias, 17 Wyn Jones, 18 Rhodri Jones, 19 Adam Beard, 20 Aaron Wainwright, 21 Aled Davies, 22 Rhys Patchell/Gareth Davies, 23 Hadleigh Parkes
Sudafrica: 15 Curwin Bosch, 14 Travis Ismaiel, 13 Jesse Kriel, 12 Andre Esterhuizen, 11 Makazole Mapimpi, 10 Elton Jantjies, 9 Ivan van Zyl, 8 Dan du Preez, 7 Oupa Mohoje, 6 Kwagga Smith, 5 Pieter-Steph du Toit (c), 4 Jason Jenkins, 3 Wilco Louw, 2 Chiliboy Ralepelle, 1 Ox Nche
Riserve: 16 Akker van der Merwe, 17 Steven Kitshoff, 18 Thomas du Toit, 19 Marvin Orie, 20 Sikhumbuzo Notshe, 21 Embrose Papier, 22 Robert du Preez, 23 Warrick Gelant

MONDIALI U20: INGHILTERRA-ITALIA
Domenica pomeriggio tornano in campo gli azzurrini dopo la faticosa ma bella vittoria di Beziers contro la Scozia (27 a 26). Impegno decisamente difficile per i ragazzi allenati da Fabio Roselli e Andrea Moretti che affrontano la fortissima Inghilterra, squadra che però nell’ultimo Sei Nazioni si è imposta sull’Italia con uno dei gap più ridotti degli ultimi anni: (17-27).
Gli inglesi nella prima giornata hanno superato l’Argentina 39 a 18: a Perpignan sarà durissima. Al momento della pubblicazione dell’articolo non sono disponibili le formazioni. Gara che sarà visibile in diretta streaming alle 16 e 30 di domenica sulla pagina facebook FIR e su The Rugby Channel.
Il programma della completo della seconda giornata del torneo iridato juniores, tutte le gare si giocano domenica 3 giugno:
Scozia – Argentina (ore 14)
Australia – Giappone (ore 14)
Francia – Georgia (ore 14)
Sudafrica – Irlanda  (ore 16.30)
Nuova Zelanda – Galles (ore 16.30)
Inghilterra – Italia (ore 16.30)

ITALSEVEN  di scena al ROVIGO RUGBY FESTIVAL
Da segnalare che nel fine settimana sarà in campo a Rovigo, a partire da oggi, anche la nazionale Seven. Il comunicato FIR:
Andy Vilk, responsabile tecnico della Selezione Italiana Seven Maschile, ha ufficializzato la lista dei 12 atleti che prenderanno parte al “Rovigo Rugby Festival” in calendario dall’1 al 3 giugno a Rovigo. Gli Azzurri, reduci dall’ottima prestazione al GPS7s di Mosca dove hanno conquistato il terzo posto nel torneo, sono inseriti nella Pool B con una selezione dei Dogi e la selezione 7Hills.

Questa la lista degli atleti convocati:
Nicolò ALBANO (Rugby Parabiago)
Gabriele BRONZINI (Rugby Colorno)
Lorenzo Maria BRUNO (Sitav Rugby Lyons)
Mattia D’ANNA (Mogliano Rugby)
Matteo FALSAPERLA (Lafert San Donà)
Gianluca Alessio GUARDIANO (S.S. Lazio Rugby 1927)
Filippe Sebastiano LOMBARDO (S.S. Lazio Rugby 1927)
Alessio LOZZI (Cus Torino)
Richard PALETTA (Conad Reggio)
Andrea PRATICHETTI (Lafert San Donà) 3 caps
Simone ROSSI (Petrarca Padova)
Jacopo SALVETTI (Petrarca Padova)

Da ricordare che in Francia si assegna il titolo nazionale: a contendersi la vittoria finale allo Stade de France (ore 20 e 45 di sabato 2 giygno) nel Top 14 sono Montpellier e Castres.
A lunedì.

Mondiale U20, oggi si parte: Italia subito in campo contro la Scozia

Al via in Francia il torneo iridato: alle 18 e 30 gli azzurrini protagonisti sul prato di Beziers in diretta streaming su The Rugby Channel e la pagina Facebook della FIR

Vogliamo iniziare da una bella notizia, anzi due? La prima è che oggi in Francia inizia il Mondiale Juniores, la seconda è che tutte le partite del torneo saranno visibili in diretta streaming pagina Facebook ufficiale della FIR e sul portale di The Rugby Channel. Una novità dell’ultima ora che sono sicuro farà felici tanti appassionati che potranno ammirare dell’ottimo rugby e vedere in azione buona parte dei campioni che ammireremo nei prossimi anni.
Cosa aspettarci dall’Italia? Inutile nascondersi: c’è attesa e curiosità per gli azzurrini. Un anno fa, in Georgia hanno ottenuto il loro miglior risultato di sempre nella competizione arrivando ottavi, sconfitti nella “finalina” per il 7° posto dal Galles con un risicatissimo 25-24. Poi c’è stato il Sei Nazioni con il 4° posto e le due vittorie contro Scozia e dragoni (senza dimenticare i due ko con punteggi molto vicini con Irlanda e Inghilterra: l’unica asfaltata è arrivata con i francesi), risultati che messi in fila fanno respirare oggettivamente un certo ottimismo.

Il debutto dei ragazzi allenati da Fabio Roselli e Andrea Moretti è in programma stasera alle 18 e 30 a Beziers proprio contro quella Scozia superata a Bari poco più di un paio di mesi fa a Bari per 45 a 31. Una partita alla portata dell’Italia e che potrebbe dare il via nel migliore dei modi a una corsa che ha poi in programma le altre gare domenica 3 giugno i fortissimi inglesi (a Perpignan) e quattro giorni dopo l’Argentina (ancora a Beziers). Obiettivo degli azzurrini? Teniamo i piedi ben piantati per terra e cominciamo a guadagnarci il diritto di rimanere nell’elite degli U20 e a non essere retrocessi nel Trophy, poi vediamo che succede. Nel nostro girone (Pool B) l’unica vera fuori categoria – sulla carta, poi sul campo potrebbe rivelarsi più “terrestre” – è l’Inghilterra mentre i Pumitas a questa età sono spesso una mezza incognita, ma talenti e qualità fisiche e tecniche certo non mancano loro.
Altre favorite alla vittoria finale? Ovviamente i Baby Blacks ma da tenere sotto osservazione i padroni di casa freschi vincitori del Sei Nazioni di categoria grazie soprattutto a una fase offensiva davvero prolifica e a una difesa efficace.
Da segnalare infine che il match di oggi tra Nuova Zelanda e Giappone sarà diretto dal giovane arbitro italiano (è di Brescia) Andrea Piardi.
Di seguito le pool, il programma di oggi e le formazioni di Italia e Scozia

Pool A: Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Galles
Pool B: Argentina, Inghilterra, Italia, Scozia
Pool C: Francia, Georgia, Irlanda, sudafrica

Sud Africa – Georgia (ore 18.30)
Inghilterra – Argentina (ore 18.30)
Scozia – Italia (ore 18.30)
Nuova Zelanda – Giappone (ore 21)
Australia – Galles (ore 21)
Francia – Irlanda (ore 21)

Italia U20: 15 Michelangelo Biondelli, 14 Alessandro Forcucci, 13 Andrea De Masi, 12 Damiano Mazza, 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Nicolò Casilio, 8 Lodovico Manni, 7 Michele Lamaro, 6 Jacopo Bianchi, 5 Edoardo Iachizzi, 4 Niccolò Cannone, 3 Michele Mancini Parri, 2 Matteo Luccardi, 1 Danilo Fischetti;
Riserve: 16 Niccolò Taddia, 17 Guido Romano, 18 Matteo Nocera, 19 Matteo Canali, 20 Antoine Koffi, 21 Luca Crosato, 22 Filippo Di Marco, 23 Tommaso Coppo;

Scozia U20: 15 Paddy Dewhirst, 14 Logan Trotter, 13 Cameron Hutchison, 12 Stafford McDowall, 11 Kyle Rowe, 10 Ross Thompson, 9 Charlie Chapman, 8 Devante Onojaife, 7 Rory Darge, 6 Martin Hughes, 5 Jamie Hodgson, 4 Ewan Johnson, 3 Finlay Richardson, 2 Finlay Scott, 1 Ross Dunbar
Riserve: 16 Robbie Smith, 17 Sam Grahamslaw, 18 Murphy Walker, 19 Charlie Jupp, 20 Guy Graham, 21 Charlie Gowling, 22 Callum McLelland, 23 Fraser Strachan