Sei Nazioni, prima le ragazze e poi gli uomini: oggi un doppio Galles-Italia

ph. Fotosportit/FIR

Wales by 30. Dice così Planet Rugby nella sua preview di Galles-Italia, partita che chiude la quarta giornata del Sei Nazioni 2017 e che andrà in scena oggi pomeriggio alle 16 (diretta tv su DMAX). Una vittoria nettissima per i padroni di casa è quello che prevede il sito inglese, nonostante il ct dei Dragoni Warren Gatland abbia deciso un larghissimo turn-over per i suoi, con ben 10 cambi rispetto all’ultima uscita di due settimane fa in Irlanda.
Un modo per testare giocatori che sono magari nel giro della nazionale da un po’ ma che hanno minutaggi bassi, un modo per far esordire James Davies in terza linea. E’ vero che il torneo ormai è andato per il XV in maglia rossa, però evidentemente (e purtroppo) a Cardiff e dintorni si pensa che l’Italia sia un avversario con cui puoi concederti questi lussi e prenderti qualche rischio, schierando comunque una formazione che è di livello. Speriamo si prendano un abbaglio. Difficile, però…

Nel Galles a indossare i gradi di capitano sarà Faletau mentre in prima linea partiranno i piloni Nicky Smith e Tomas Francis e il tallonatore Elliot Dee. In cabina di regia ci saranno due Gareth, Davies e Anscombe, Liam Williams l’estremo e North ed Evans sulle ali.
L’Italia risponde con la solita formazione, unico cambio deciso da Conor O’Shea è Bisegni al posto di Boni tra i centri.
Partita difficilissima, dove dovremo pensare prima alla prestazione e solo in un secondo momento al risultato, che noi non possiamo permetterci di bypassare la prima se vogliamo ottenere il secondo. “Nelle prime tre gare abbiamo dimostrato di saper fare belle cose in attacco, ma dobbiamo imparare a finalizzare, a far volgere a nostro favore quei momenti che possono cambiare l’inerzia della partita”: così Sergio Parisse ieri pomeriggio. Forza ragazzi.

Galles: 15 Liam Williams, 14 George North, 13 Owen Watkin, 12 Hadleigh Parkes, 11 Steff Evans, 10 Gareth Anscombe, 9 Gareth Davies, 8 Taulupe Faletau (c), 7 James Davies, 6 Justin Tipuric, 5 Bradley Davies, 4 Cory Hill, 3 Tomas Francis, 2 Elliot Dee, 1 Nicky Smith
Riserve: 16 Ken Owens, 17 Rob Evans, 18 Samson Lee, 19 Seb Davies, 20 Ellis Jenkins, 21 Aled Davies, 22 Rhys Patchell, 23 Leigh Halfpenny

Italia: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Giulio Bisegni, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Maxime Mbanda, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Oliviero Fabiani, 17 Nicola Quaglio, 18 Tiziano Pasquali, 19 Federico Ruzza, 20 Giovanni Licata, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Carlo Canna, 23 Jayden Hayward

Sempre al Principality, ma alle 12.45, scenderanno in campo le due formazioni femminili.Tre i cambi decisi dal ct azzurro Di Giandomenico, che schiera dal primo minuto Elisa Giordano, Valentina Ruzza e Lucia Gai.
Ragazze gallesi che hanno finora vinto solo una delle tre partite giocate e che hanno 4 punti in classifica, italiane che invece sono ancora ferme a zero punti. Difficile? certo, ma non impossibile…
Partita in diretta la partita su Eurosport Player e in differita alle ore 20 su Eurosport 2.

Italia: 15 Manuela Furlan, 14 Sofia Stefan, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Maria Magatti, 10 Veronica Madia, 9 Sara Barattin – capitano, 8 Elisa Giordano, 7 Isabella Locatelli, 6 Giada Franco, 5 Giordana Duca, 4 Valentina Ruzza, 3 Lucia Gai, 2 Melissa Bettoni, 1 Gaia Giacomoli
Riserve: 16 Silvia Turani, 17 Eleonora Ricci, 18 Michela Merlo, 19 Elisa Pillotti, 20 Ilaria Arrighetti, 21 Beatrice Veronese, 22 Jessica Busato, 23 Aura Muzzo.

Le Tre di R1823: Bisegni unico cambio nell’Italia anti-Galles. Poi Eccellenza e tutti i Sei Nazioni

Ecco le tre notizie di cronaca ovale più importanti della giornata. I link rimandano agli articoli pubblicati da R1823 di Duccio Fumero. Queste le news, cliccate sui titoli per leggerle interamente

SEI NAZIONI: ITALIA, IL XV PER SFIDARE IL GALLES
Conor O’Shea ha annunciato la formazione che scenderà in campo domenica a Cardiff

ECCELLENZA: SAN DONÀ CERCA L’ALLUNGO PLAYOFF
Si disputa domani la quattordicesima giornata del massimo campionato italiano di rugby

SEI NAZIONI: IL PROGRAMMA DEL WEEKEND
Da oggi a domenica in campo le nazionali maggiori, le femminili e quelle juniores

Un fine settimana francese che riporta l’Italia alla sua realtà. O che almeno dovrebbe farlo…

©INPHO/Morgan Treacy

Nazionale maggiore, U20 e femminile escono con le ossa rotte dalla triplice sfida con i cugini d’Oltralpe: un risultato complessivo di 169 a 29, 23 mete incassate e solo 4 fatte. Ma non possiamo stupirci di quanto avvenuto

“Questa squadra ha la capacità di confonderci a volte, ed è un rischio perché i Blues mancano di certezze. Detto questo, l’Italia è ancora frenata (handicapée nel testo originale, ndr) dal livello medio individuale dei suoi giocatori. E’ capace di lampi, di grandi giocate estemporanee, ma la maggior parte delle volte è in difficoltà in tutti i settori del gioco. Nei suoi primi due incontri, ha comunque messo in mostra due rivelazioni: la terza linea Benetton Negri e Minozzi, un piccolo giocatore con molto gas. Per il resto, è una squadra troppo limitata per preoccupare i Blues”. Così Fabien Galthié sulle pagine de L’Equipe in un articolo a sua firma pubblicato venerdì mattina, qualche ora prima della sfida di Marsiglia tra Francia e Italia.
Un Galthié profetico, che con grande freddezza fa una fotografia della nostra squadra, ne indica i punti di debolezza e plaude a quelli che poi saranno i nostri due migliori uomini in campo.
Galthié invitava Brunel in maniera neppure velata a spingere sull’uno contro uno, cosa puntualmente verificatasi. Non che l’attuale ct transalpino avesse bisogno di gran consigli visto che ha guidato la nazionale azzurra per 4 anni. La Francia alla fine ci ha arato molto più di quanto non dica il risultato: i galletti hanno commesso molti errori che hanno impedito loro di chiudere la gara con un bottino più ricco, e noi abbiamo messo il naso davvero poco nei 22 metri avversari.

E’ una sconfitta brutta quella di Marsiglia. Peggiore di quella di Dublino. All’Aviva Stadium della capitale irlandese abbiamo comunque affrontato una delle migliori 2-3 squadre al mondo, al Velodrome una Francia lontanissima parente di se stessa. Una Francia molto brutta, una Francia che era battibile. Sì, anche da questa Italia.
Alfredo Gavazzi si è presentato in televisione nell’immediato dopo-partita e ha detto che era una partita che si poteva vincere. Per quello che conta sono d’accordo con lui. Certo, l’Italia vista in campo non ha quasi mai dato l’impressione di poterla portare a casa. Verissimo. Ma nei primi 15-20 minuti abbiamo praticamente giocato alla pari. D’accordo, era probabilmente un equilibrio al ribasso da parte di entrambe le formazioni, ma questo conta abbastanza poco.
La Francia spingeva e non affondava, ha incassato una meta, la sicurezza mostrata nei primissimi minuti di gara si era volatilizzata. L’errore capitale della nostra nazionale è stato quella di attendere le ondate dei padroni di casa: avanzamenti continui, non sempre efficaci, ma che ci hanno costretto a spendere tantissimi placcaggi e una quantità eccessiva di benzina. In quel momento avremmo dovuto osare, attaccare, avremmo dovuto alzare il baricentro e spostarci nella loro metà campo. Non ne avremo mai la controprova, ovviamente, ma sono pronto a scommettere che i bleus avrebbero perso la trebisonda molto presto. Abbiamo regalato campo e partita a una squadra più che abbordabile. Perché questa cosa va ricordata: abbiamo preso 34 punti da una Francia orribile e insicura.
Invece abbiamo deciso di rintanarci dietro le nostre casematte sperando che il vigore transalpino si affievolisse con il passare dei minuti ma le cose sono andate diversamente. Lo ha pure detto il ct Conor O’Shea a fine partita: “Pensavo potessimo mettere pressione su di loro nell’ultimo quarto di gara, ma la partita ha preso una via differente nel finale”. Ora Galles e Scozia, due montagne: inutile nascondersi, il cucchiaio di legno, l’ennesimo, è davvero dietro l’angolo.

Un fine settimana che ci “regala” anche i due pesantissimi ko della nazionale U20 e di quella femminile. Gli azzurrini sono stati travolti 78-12 dai pari età francesi, che a inizio ripresa guidavano il risultato per 57 a 0. Ora, è vero che l’U20 transalpina è proprio forte, non ci piove, ma non bisogna dimenticare che i cambi decisi dallo staff tecnico dei padroni di casa erano ben 10, quindi una sorta di U20 “B”.
Abbiamo spesso detto che questa è la nostra migliore nazionale di categoria da diversi anni a questa parte, ed è vero, ma l’altro lato della medaglia che non possiamo dimenticare è che dal Sei Nazioni 2017 compreso a oggi la nostra U20 ha giocato 13 partite e ne ha perse 12. E’ verissimo che ha conquistato il miglior risultato di sempre giungendo nona all’ultimo Mondiale Juniores, torneo però nel quale ha perso 4 gare vincendone solo una. Noi possiamo discutere sino allo sfinimento su quanto abbia influito la dea bendata in quella competizione, ché senza l’inattesa rullata rifilata dal Sudafrica all’Argentina (72-14) i risultati ottenuti dalla nostra quadra non sarebbero bastati per entrare nel range superiore. Bravi i nostri a farsi trovare pronti, ma questa è appunto una discussione che possiamo fare noi, chi deve gestire il nostro movimento non può prescindere dal dato di cui sopra: 12 ko in 13 gare. Poi certo, molte te le sei giocate punto a punto, ma le hai comunque perse. Non è un dettaglio.

Infine ci sono le ragazze. La nazionale femminile è stata travolta 57 a 0 in Corsica. Duccio Fumero, su R1823, scrive questo: “L’Italdonne nel 2015 sapeva chiudere al terzo posto il Torneo, ma poi il disinteresse federale verso lo sport rosa ha portato a continue debacle e le azzurre si sono ritrovate da quasi regine a nuovamente cenerentole ovali”.
Io non so se in FIR ci sia davvero del disinteresse, rimane il fatto oggettivo che per tre anni le azzurre hanno giocato solo il Sei Nazioni, senza uno straccio di test-match, credo una caso più unico che raro tra tutte le altre nostre rivali del Torneo. Insomma, davvero qualcuno pensa di poter andare da qualche parte con queste premesse? Domanda che riguarda tutto il nostro movimento, non solo le ragazze.
I risultati odierni non possono stupire. Davvero.

Le Tre di R1823: acque agitate in casa bleus, le ragazze azzurre per la Francia e il calendario del mondiale U20

Foto: Roberto Bregani / Fotosportit

Ecco le tre notizie di cronaca ovale più importanti della giornata. I link rimandano agli articoli pubblicati da R1823 di Duccio Fumero. Queste le news, cliccate sui titoli per leggerle interamente

FRANCIA: PUGNO DI FERRO PER LA BRAVATA SCOZZESE
La FFR prenderà seri provvedimenti nei confronti dei giocatori coinvolti. Ma intanto si salva per le concussion

SEI NAZIONI: ECCO LE AZZURRE PER LA FRANCIA
Andrea Di Giandomenico ha ufficializzato la lista delle ventitré convocate per la terza giornata del Torneo Femminile

MONDIALI U20: UFFICIALIZZATO IL CALENDARIO
L’Italia affronterà nell’ordine la Scozia, l’Inghilterra e l’Argentina con l’obiettivo di centrare un posto nella top 8 iridata

Uomini, ragazze e U20: l’Inghilterra domina (per il momento) il Sei Nazioni “aggregato”

Tre tornei diversi con specificità proprie ma che possono scattare una fotografia sullo stato di salute complessivo di un movimento. Inglesi davanti a tutti, Irlanda frenata da femminile e U20, Francia invece trainata da questi due settori. Scozia e Italia le peggiori

Il più antico e importante torneo di tutta Ovalia ha mandato in archivio le prime due giornate e questo fine settimana osserverà il primo weekend di riposo. Uomini, ragazze e giovani virgulti – quelli dell’U20 – questo sabato e questa domenica o riposeranno o giocheranno con le maglie dei propri club.
Ma cosa ci ha detto questa prima parte del sei Nazioni 2018? Quale nazionale si sta meglio comportando tenendo conto dei risultati di tutte e tre le categorie? Insomma, l’aggregato del Sei Nazioni maschile, di quello femminile e di quello dell’U20 che fotografia scatta?
Ovviamente non bisogna dimenticare le caratteristiche specifiche di ognuna delle tre competizione, che hanno sviluppi e tradizioni diverse, ma pur presi con le pinze i numeri accumulati dalla tre diverse nazionali possono dirci qualcosa sullo stato di salute attuale dei movimenti coinvolti nel loro complesso, pur sapendo che il peso specifico del torneo maschile senior è infinitamente più ingombrante.

A dominare incontrastata è l’Inghilterra, unica nazionale ad aver vinto tutte le partite fin qui disputate nei tre tornei. Anzi, il gruppo di Eddie Jones è l’unico tra quelli che vestono la maglia bianca a non aver conquistato anche i due punti di bonus, fermandosi a uno. La differenza punti segnati/subiti è già a +159, ben 15 le mete marcate dalle ragazze di Sua Maestà.
Seconda è l’Irlanda, i cui numeri sono però limitati dalle prestazioni non strepitose di U20 e donne, che anzi registrano un saldo negativo sia nella differenza punti (-6 per i giovani e -9 per le ragazze) che tra le mete fatte e quelle subite.
Terzo il Galles, seguito dai francesi. Tra questi va sottolineato che è soprattutto l’U20 a trascinare i galletti con 103 punti fatti e 43 subiti. Bene anche le transalpine, che hanno vinto due partite marcando otto mete e senza subirne nemmeno una.
Quinta è la Scozia, che non è partita al meglio tra i senior e che è partita malissimo nell’U20 e nel torneo femminile.
Ultima l’Italia, che ha numeri nel complesso peggiori della Scozia ma non è poi così distante, al momento. Sei sconfitte in altrettante partite per le nostre nazionali (unica nazionale: la Scozia una gara l’ha vinta), con soli due punti (di bonus) che arrivano dall’U20. Gli azzurrini sono la formazione che ci fa più avvicinare alla linea di galleggiamento con un -14 di differenza punti, 6 mete fatte e 10 subite.Male invece gli uomini e le ragazze, che confermano anche quest’anno un problema di sterilità offensiva.

Di seguito le classifiche aggregate con i risultati di uomini, U20 e torneo femminile:

INGHILTERRA
29 punti fatti (5 di bonus), 6 partite vinte, 0 partite perse, 216 punti fatti, 57 punti subiti, +159 differenza punti, 32 mete fatte, 8 mete subite

IRLANDA
18 punti fatti (2 di bonus), 4 partite vinte, 2 partite perse, 115 punti fatti, 132 punti subiti, -17 differenza punti, 20 mete fatte, 19 mete subite

GALLES
15 punti fatti (3 di bonus), 3 partite vinte, 3 partite perse, 106 punti fatti, 128 punti subiti, -22 differenza punti, 14 mete fatte, 19 mete subite

FRANCIA
14 punti fatti (6 di bonus), 4 partite vinte, 2 partite perse, 192 punti fatti, 93 punti subiti, +99 differenza punti, 25 mete fatte, 7 mete subite

SCOZIA
5 punti fatti (nessuno di bonus), 1 partita vinta, 5 partite perse, 76 punti fatti, 228 punti subiti, -152 differenza punti, 7 mete fatte, 30 mete subite

ITALIA
2 punti fatti (entrambi di bonus), 0 partite vinte, 6 partite perse, 100 punti fatti, 230 punti subiti, -130 differenza punti, 13 mete fatte, 35 mete subite