
Gli azzurri non contestano le ruck e annullano il fuorigioco: inglesi in confusione e chiudiamo la prima frazione sul 5-10. Secondo tempo di sofferenza e lotta, rimaniamo in partita fino al 70′, poi un terribile uno-due inglese. Usciamo sconfitti ma a testa altissima, risultato troppo pesante
La prima notizia che arriva da Londra, prima ancora del fischio d’inizio è il ko di leonardo Ghiraldini: gioca Gega dal primo minuto, D’Apice va in panchina. E la partita parte in maniera sorprendente: l’Italia non va a contestare le mischie, impedendo la nascita della linea del fuorigioco, una mossa molto scaltra da parte dello staff tecnico azzurro che manda letteralmente in confusione l’Inghilterra che non riesce a creare gioco anche perché trova una difesa azzurra concentratissima e determinata. Mossa che però non porta vantaggi nemmeno a noi in termini di risultato perché da un lato non sfruttiamo al meglio la cosa e Allan sbaglia due punizioni complice pure il forte vento (e pure Farrell non è per nulla preciso).
Al 24′ arriva la meta inglese su maul avanzante chiusa da Cole, ma i padroni di casa continuano a non raccapezzarsi un granché. L’Italia gioca bene ma sbaglia anche davvero molto e paga la giornata molto negativa di Gori. al 33′ il drop di Allan accorcia le distanze. Il primo tempo finisce sul 10 a 5, perché al 39′ arriva la meta di Venditti, incredibile come il resto di questo primo tempo: Allan colpisce il palo su un piazzato facilissimo ma la palla finisce all’ala che va a schiacciare in meta.
Inglesi in stato confusionale e Twickenham che assiste in silenzio a un qualcosa di davvero inaspettato (e lasciatemelo dire: Haskell e Hartley che vanno a chiedere all’arbitro ragguagli con poite che risponde “I’m the referee not your coach…” è una cosa IMPAGABILE).
Il secondo tempo inizia con una colossale dormita azzurra che consente a Care una meta facile facile, tre minuti dopo arriva anche la marcatura di Daly e il tabellone dice 17-10. Inghilterra che è uscita dalla confusione mentale del primo tempo e Italia che paga duramente i suoi errori ma che al contempo non perde la testa e cerca sempre di organizzare qualcosa. Padroni di casa che giocano anche loro la carta della no-ruck con maggiore efficacia degli azzurri. Al 60′ arriva la meta – strepitosa – di Campagnaro che ci riporta a meno due. Al 70′ la meta di Nowell regala il bonus all’Inghilterra e di fatto la partita. Peccato, ma torniamo da Twickenham con un orgoglio e una consapevolezza sulle quali in pochissimi avrebbero scommesso. Ora giochiamocele al meglio nelle due gare restanti.
Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Jonny May, 13 Ben Te’o, 12 Owen Farrell, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Danny Care, 8 Nathan Hughes, 7 James Haskell, 6 Maro Itoje, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley (c), 1 Joe Marler
Riserve: 16 Jamie George, 17 Mako Vunipola, 18 Kyle Sinckler, 19 Tom Wood, 20 Jack Clifford, 21 Ben Youngs, 22 Henry Slade, 23 Jack Nowell
Mete: Cole (24′), Care (43′), Daly (46′), Nowell (70′, 79′), Te’o (73′)
Conversioni: Farrell (47′, 74′, 80)
Punizioni:
Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Giulio Bisegni, 13 Michele Campagnaro, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Tommaso Allan, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse (c), 7 Simone Favaro, 6 Abraham Steyn, 5 Andries Van Schalkwyk, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Ornel Gega, 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Tommaso D’Apice, 17 Michele Rizzo, 18 Pietro Ceccarelli, 19 George Biagi, 20 Maxime Mata Mbanda’, 21 Giorgio Bronzini, 22 Carlo Canna, 23 Tommaso Benvenuti
Mete: Venditti (39′), Campagnaro (60′)
Conversioni: Allan (40′)
Punizioni:
Drop: Allan (33′)



