Birra, chiacchiere e Fiji: apriamo la Buttiga del rugby

La formula è la stessa dello scorso anno: Duccio Fumero di Rugby 1823, Marco Turchetto di RugbytoItaly e il sottoscritto (e la Ragazza Regista alla parte tecnica, più o meno). Si parla di rugby, in questo caso della sfida alle Fiji di sabato con un accenno anche a Pumas e Sudafrica, in maniera molto rilassata e scanzonata.
Quella che cambia è la location e di conseguenza il nome dell’appuntamento: il luogo di ritrovo è l’accogliente Buttiga Beer Room di via Paolo Sarpi 64, sempre a Milano, una piccola birreria in cui ci siamo subito trovati a nostro agio e che quindi consigliamo caldamente (stanno mettendo apposta la tv per i test-match e non faranno mai vedere il calcio) a tutti, la denominazione è La Buttiga del rugby. Sláinte.

Benetton e Zebre e un mese (abbondante) un po’ così: 12 partite, due sole vittorie

Non sono mancate le belle prove, non sono mancate le gare sfuggite di un nulla, non sono mancate nemmeno alcune partite giocate male: sono mancate però le affermazioni 

La frenata c’è stata, innegabile. Nelle ultime due giornate di Pro14 Benetton Treviso e Zebre hanno messo assieme 4 sconfitte in altrettante partite giocate: i veneti sono stati battuti in cada da Edimburgo e poi sono stati piegati in casa degli Scarlets mentre le Zebre sono state beffate a Parma con i Cheetahs per poi perdere in maniera piuttosto netta a Cardiff per mano dei Blues. A dirla tutta l’ultima vittoria di una formazione italiana è di un mese fa, quando il Benetton superava 31 a 3 i Kings mentre l’ultimo sorriso delle Zebre risale al 30 settembre, con l’affermazione sull’Ulster, e in mezzo ci sono stati i 4 ko nelle coppe europee.
Ogni partita è una storia a sé e va sottolineato che grandi disastri non si sono visti, le partite più negative in termini di qualità delle prestazioni sono state quasi degli episodi isolati (quasi): per Treviso molto negativa è stata la gara interna con l’Edimburgo, per i bianconeri l’ultima con i Blues e la prima di Challenge in casa dell’Agen.

Mettiamoci anche i tanti infortunati, le partite perse di un nulla (non poche) e i giocatori tenuti a riposo per il turn-over o per le convocazioni in nazionale, però quello che rimane è una lunga sequela di sconfitte. Che per quanto combattute e magari immeritate – e alcune lo sono state di sicuro – rimangono tali. Ora le Zebre sono penultime della loro pool, con un solo punto di vantaggio sugli Ospreys, squadra quest’anno in grandissima difficoltà; va un po’ meglio al Benetton, che ha due squadre alle sue spalle che sono anche più distanti (i Dragons a 4 lunghezze e i Kings addirittura a 12).
Forse l’avvicinarsi del mese di nazionale e le convocazioni legate al mese di novembre ha influito inconsciamente a livello mentale, di concentrazione, tanto più in un momento in cui le carte si stanno mischiando non poco nel gruppo azzurro. Però questo è uno step che va superato: perdere nelle settimane in cui è impegnata anche la nazionale è cosa che va messa in conto per un movimento come il nostro che comunque ha ancora una base-giocatori non molto larga, farlo però con un mese di anticipo è tutta un’altra faccenda.

Test-match: azzurri a Catania, Conor O’Shea parla al Grillotalpa

Ci siamo, l’operazione test-match è ufficialmente iniziato. Gli azzurri sono da ieri sera a Catania in vista della partita contro le Fiji di sabato prossimo (ore 15.00, diretta DMAX canale 52 dalle 14.15).
La seconda partita è in programma Firenze il 18 dove l’attende l’Argentina e poi il 25 di novembre, per la gara contro il Sudafrica. Qualche giorno fa ho chiesto al ct Conor O’Shea di presentarci le tre gare. Dopo il video l’elenco dei convocati.

Piloni
Dario CHISTOLINI (Zebre Rugby, 18 caps)
Simone FERRARI (Benetton Rugby, 5 caps)
Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 17 caps)
Tiziano PASQUALI (Benetton Rugby, 1 cap)
Federico ZANI (Benetton Rugby, 3 caps)

Tallonatori
Luca BIGI (Benetton Rugby, 3 caps)
Oliviero FABIANI (Zebre Rugby, 4 caps)
Leonardo GHIRALDINI (Stade Toulousain, 86 caps)

Seconde linee
Dean BUDD (Benetton Rugby, 3 caps)
Marco FUSER (Benetton Rugby, 24 caps)
Marco LAZZARONI (Benetton Rugby, 1 cap)
Federico RUZZA (Benetton Rugby, 2 caps)

Flanker/n.8
Renato GIAMMARIOLI (Zebre Rugby, esordiente)
Giovanni LICATA (Fiamme Oro Rugby, esordiente)
Francesco MINTO (Benetton Rugby, 36 caps)
Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 2 caps)
Sergio PARISSE (Stade Francais, 126 caps)
Abraham Jurgens STEYN (Benetton Rugby, 14 caps)

Mediani di mischia
Edoardo GORI (Benetton Rugby, 63 caps)
Tito TEBALDI (Benetton Rugby, 22 caps)
Marcello VIOLI (Zebre Rugby, 5 caps)

Mediani d’apertura
Carlo CANNA (Zebre Rugby, 22 caps)
Ian MCKINLEY (Benetton Rugby, esordiente)

Centri
Tommaso BONI (Zebre Rugby, 5 caps)
Tommaso CASTELLO (Zebre Rugby, 2 caps)
Jayden HAYWARD (Benetton Rugby, esordiente)

Ali
Mattia BELLINI (Zebre Rugby, 5 caps)
Angelo ESPOSITO (Benetton Rugby, 14 caps)
Leonardo SARTO (Glasgow Warriors, 32 caps)

Estremi
Matteo MINOZZI (Zebre Rugby, esordiente)
Edoardo PADOVANI (RC Toulon, 14 caps)

L’Italrugby e il gruppo di O’Shea, con quelle bocciature fatte a voce molto bassa

I giocatori che prenderanno parte all’operazione test-match sono ormai definiti, pure quelli che non ci sono perché bloccati in infermeria. Altri, che hanno vestito a lungo l’azzurro, sembrano essere ormai definitivamente fuori

“E’ difficile lasciare a casa sia Venditti che Benvenuti, ma per quello che è oggi il bilanciamento della squadra questa è la migliore opzione per queste partite. E’ la dimostrazione della competizione che sta iniziando a svilupparsi all’interno del gruppo. Sono sicuro che entrambi lavoreranno duro per tornare con noi. L’italrugby è sulla strada giusta, voglio che i ragazzi non pensino al risultato ma che la loro attenzione si concentri sulla prestazione”. Così il ct Conor O’Shea nel comunicato che accompagnava la scelta dei 31 nomi per i test-match di novembre. I due esclusi in vista degli impegni contro Fiji, Argentina e Sudafrica dopo il doppio stage di Parma e Treviso sono appunto Tommaso Benvenuti e Giovambattista Venditti. Nessuna grossa sorpresa, forse ci si aspettava che Venditti potesse rimanere nel gruppo, ma nessuno scandalo: chi è nei 31 di sicuro non fa un torto a chicchessia. L’ala delle Zebre sta rientrando oltretutto da un infortunio e la cosa può avere avuto un peso. Il centro del Benetton sta giocando con regolarità (sei volte titolare in stagione, finora) e forse paga un po’ il fatto che con il club è stato utilizzato sia da ala che da centro, ma è un giocatore che certo O’Shea non deve scoprire, sa benissimo cosa può dare e cosa può fare. Alla prima sbucciatura di ginocchio saranno subito convocati.

Nessuna bocciatura quindi. Anzi, non ci sono state proprio bocciature in generale da parte del ct. O forse no, qualcuno in effetti sembra aver perso il treno buono. Chi? Quegli atleti che non compiono né nell’elenco dei convocati e neppure nella lista dei “non considerati per infortunio”. Tanto per intendersi nel comunicato del 9 ottobre in cui si elencavano 34 atleti chiamati appunto per gli stage di Parma e Treviso era specificato che Gega, Allan, Campagnaro, Morisi, Panico, Zanni, Riccioni e Quaglio non erano stati chiamato da O’Shea perché con problemi fisici. A loro va aggiunto Mbandà, inizialmente convocato e poi lasciato a casa. Loro quindi fanno parte del gruppo azzurro, quantomeno quello allargato e quantomeno in questo momento. Anzi, nei casi di Campagnaro, Gega, Morisi e dello stesso Mbandà si tratta praticamente di titolari o quasi.
Chi sono i bocciati? Come segnalato già in un articolo di qualche settimana fa sono i Ceccarelli, i Cittadini, i Furno, i McLean, i Rizzo e i Van Schalkwyk che fino a qualche mese fa erano tutti dentro il gruppo azzurro, qualcuno anche titolare (quasi) inamovibile. A pesare potrebbe essere il fatto che si tratta di atleti andati tutti a giocare all’estero, oppure per diversi di loro una carta d’identità che comincia a segnare un po’ di primavere. i motivi veri li conosce solo il ct, noi ne prendiamo atto: ormai quelli che possono dire di bazzicare in nazionale da un po’ di anni sono davvero in pochi. Secondo alcuni si è atteso anche troppo, e forse è pure vero ma oggi i sostituti sembrano quantomeno esserci. Condizionale ancora d’obbligo, magari questo mese di novembre lo spazza via.

Italrugby verso i test-match con la testa più libera: se perdere non è più un incubo

Gruppo azzurro ottobre 2017
ph. Fotosportit/FIR

Oggi a Milano si terrà la presentazione in pompa magna dei test-match di novembre: il presidente federale Gavazzi, il ct Conor O’Shea e il suo staff, il capitano azzurro Sergio Parisse e una delegazione di atleti della nazionale incontreranno la stampa in vista delle sfide di Catania alle Isole Fiji (11 novembre), di Firenze all’Argentina (il 18) e di Padova al Sudafrica (il 25).
Il gruppo azzurro (qui tutti i convocati) nei primi giorni di questa settimana ha tenuto un primo stage a Parma, i 34 giocatori si ritroveranno nuovamente lunedì e martedì a Treviso, poi i 31 prescelti si giocheranno i tre test di novembre.

Visto come stanno andando le cose in questa prima fase della stagione c’è grande attesa per le partite dell’Italia: la gara con Fiji è sicuramente la più abbordabile contro una squadra forte fisicamente e tecnicamente ma che tradizionalmente non ha nell’organizzazione il suo punto di forza visto che i giocatori inizieranno ad allenarsi assieme non molti giorni prima del match. Poi ci sono Argentina e Sudafrica: i Pumas arrivano da una lunga serie negativa anche se rimangono squadra di assoluto valore, gli Springboks ricordano immediatamente al nostro pubblico la felicità della storica vittoria di un anno fa in quel di Firenze ma bisogna subito tenere a mente due cose: che incontreremo gli springboks nell’ultima gara del prossimo novembre quando il gruppo potrebbe (condizionale d’obbligo) avere speso molto in termini fisici e nervosi e che oggi il Sudafrica non è sicuramente la squadra in difficoltà che era 12 mesi fa. Parecchie cose rimangono da sistemare e non sono mancati i passaggi a vuoto negli ultimi mesi, ma la squadra ha dato prova di essersi rigenerata. Poi vedremo cosa dirà il campo.

In attesa di vedere quanto il buon momento di Zebre e Benetton Treviso inciderà sulle prestazioni e sui risultati della nazionale va sottolineato un aspetto che in queste settimane è stato rilevato poco o quasi del nulla: è vero che le nostre due formazioni impegnate nella Guinness Pro14 hanno migliorato la loro tenuta fisica e sembrano avere dei game-plan più chiari ma forse giocano anche con una testa più libera. I risultati ovviamente aiutano e come più volte è stata detto e scritto niente ti aiuta a vincere più del vincere stesso, ma l’impressione è che i giocatori giochino senza alcun timore. Non hanno paura di giocarsela con chiunque e la sconfitta è “semplicemente” una delle possibilità in campo. Quello azzurro, ma il discorso si può allargare alle due franchigie, è un gruppo che negli anni ha vinto pochissimo. Club, nazionale, individualmente: le vittorie e le affermazioni sono pochissime. Il riuscire ad affrontare l’avversario con la giusta concentrazione, la giusta serenità e il non vivere l’ipotesi di una sconfitta come una mezza tortura è un passo importantissimo. E bisogna darne atto al ct e al suo staff.