L’Italrugby e il gruppo di O’Shea, con quelle bocciature fatte a voce molto bassa

I giocatori che prenderanno parte all’operazione test-match sono ormai definiti, pure quelli che non ci sono perché bloccati in infermeria. Altri, che hanno vestito a lungo l’azzurro, sembrano essere ormai definitivamente fuori

“E’ difficile lasciare a casa sia Venditti che Benvenuti, ma per quello che è oggi il bilanciamento della squadra questa è la migliore opzione per queste partite. E’ la dimostrazione della competizione che sta iniziando a svilupparsi all’interno del gruppo. Sono sicuro che entrambi lavoreranno duro per tornare con noi. L’italrugby è sulla strada giusta, voglio che i ragazzi non pensino al risultato ma che la loro attenzione si concentri sulla prestazione”. Così il ct Conor O’Shea nel comunicato che accompagnava la scelta dei 31 nomi per i test-match di novembre. I due esclusi in vista degli impegni contro Fiji, Argentina e Sudafrica dopo il doppio stage di Parma e Treviso sono appunto Tommaso Benvenuti e Giovambattista Venditti. Nessuna grossa sorpresa, forse ci si aspettava che Venditti potesse rimanere nel gruppo, ma nessuno scandalo: chi è nei 31 di sicuro non fa un torto a chicchessia. L’ala delle Zebre sta rientrando oltretutto da un infortunio e la cosa può avere avuto un peso. Il centro del Benetton sta giocando con regolarità (sei volte titolare in stagione, finora) e forse paga un po’ il fatto che con il club è stato utilizzato sia da ala che da centro, ma è un giocatore che certo O’Shea non deve scoprire, sa benissimo cosa può dare e cosa può fare. Alla prima sbucciatura di ginocchio saranno subito convocati.

Nessuna bocciatura quindi. Anzi, non ci sono state proprio bocciature in generale da parte del ct. O forse no, qualcuno in effetti sembra aver perso il treno buono. Chi? Quegli atleti che non compiono né nell’elenco dei convocati e neppure nella lista dei “non considerati per infortunio”. Tanto per intendersi nel comunicato del 9 ottobre in cui si elencavano 34 atleti chiamati appunto per gli stage di Parma e Treviso era specificato che Gega, Allan, Campagnaro, Morisi, Panico, Zanni, Riccioni e Quaglio non erano stati chiamato da O’Shea perché con problemi fisici. A loro va aggiunto Mbandà, inizialmente convocato e poi lasciato a casa. Loro quindi fanno parte del gruppo azzurro, quantomeno quello allargato e quantomeno in questo momento. Anzi, nei casi di Campagnaro, Gega, Morisi e dello stesso Mbandà si tratta praticamente di titolari o quasi.
Chi sono i bocciati? Come segnalato già in un articolo di qualche settimana fa sono i Ceccarelli, i Cittadini, i Furno, i McLean, i Rizzo e i Van Schalkwyk che fino a qualche mese fa erano tutti dentro il gruppo azzurro, qualcuno anche titolare (quasi) inamovibile. A pesare potrebbe essere il fatto che si tratta di atleti andati tutti a giocare all’estero, oppure per diversi di loro una carta d’identità che comincia a segnare un po’ di primavere. i motivi veri li conosce solo il ct, noi ne prendiamo atto: ormai quelli che possono dire di bazzicare in nazionale da un po’ di anni sono davvero in pochi. Secondo alcuni si è atteso anche troppo, e forse è pure vero ma oggi i sostituti sembrano quantomeno esserci. Condizionale ancora d’obbligo, magari questo mese di novembre lo spazza via.

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20 pensieri su “L’Italrugby e il gruppo di O’Shea, con quelle bocciature fatte a voce molto bassa”

  1. Potrebbe avere anche senso applicare una regola non scritta tale per cui se vuoi giocare in nazionale o sei veramente forte e allora poi giocare anche all’estero oppure per vestire l’azzurro devi restare in Italia.

    1. E qual è il limite tra “veramente forte” e “moderatamente bravo” ?

      E’ un limite oggettivo?

      E chi lo stabilisce? Chi lo misura? E se un giocatore varia le proprie abilità nel corso degli anni?

      1. Ciao Frank, credo che le qualità di un giocatore siano misurabili sia da occhio esperto, sia dalle statistiche (corse, difensori battuti, placcaggi, mischie vinte distanza percorsa, ecc…). Qualche anno fa ho visto Rene Ranger con Montpellier. Il suo atteggiamento, quando il pallone era lontano dalla sua zona di azione era indisponente: chiaccherava con la panchina, si pettinava la barba, mani sui fianchi e tutto il repertorio di chi si sta annoiando. Poi gli sono arrivati due palloni ( a freddissimo) li ha presi, battuto il difensore e trasformato in due mete. L’ho odiato per la dimostrazione di superiorità messa in campo, però poi le statistiche erano tutte dalla sua parte. Questo per dire che sì, credo che la bravura di un giocatore sia misurabile anche nel corso del tempo.
        Una riflessione sulle convocazioni e sugli equiparati: se Hayward è il terzo estremo con Minozzi e Padovani e O’Shea deve portarne via solo due: bene, aumentiamo la competizione interna del reparto. Idem per McKinley con Allan e Canna. Se poi viene fuori un campioncino tutto made in Italy, tanto meglio, ma io oggi questo tipo di equiparati me li tengo stretti.
        Senza dimenticare del mezzo miracolo che rappresenta McKinley che solo la storia merita sempre un pensiero.

  2. Quando entrano i giovani, nelle nazionali di tutti gli sport e di tutte le latitudini, i vecchi escono. Per di più se i giovani sono di talento acclarato, il turn over porta anche un aumento del tasso tecnico complessivo. Mi sembra una cosa naturale e positiva, che per anni abbiamo sempre faticato a praticare.
    Detto questo qualche distinguo va comunque fatto. Oggi avanti e terze linee garantiscono una profondità invidiabile, negli altri ruoli una copertura minima, escluso 9/10 dove la coperta è ancora corta. Per gli spot 4/5 si attinge a piene mani dalle terze.
    Quello che non mi stancherò mai rilevare è che tranne pochi ( Kinky è uno di questi pochi), nessuno ( la maggior parte di giornalisti, tecnici dei Blogs, esperti “tout court”) nessuno fino a due mesi fa si era accorto di questa ondata di ragazzi 95/96/97. Anzi si preconizzavano tragedie greche.

    1. Partendo dal presupposto che la stagione è ancora lunga, che le zebre non stanno lottando per il primato (per ora), che in seconda linea i giocatori sono contati come in altre posizioni, che di rugby nazionale e giovanile riesco a seguire pressoché zero e i campi da rugby li vedo al massimo su youtube… non ho problemi ad affermare oggi che in estate mi sono sbagliato e non di poco su queste nuove zebre, tanto da aspettare con ansia i test match autunnali

  3. Se per Citta e Rizzo la carta d’identità pesa, io a Ceccarelli magari non ci rinuncerei ancora. Cosi come VS – che si è dichiarato ancora pronto e disponibile per la nazionale – vista la coperta corta in seconda linea. Furno tornasse alle Zebre (e magari con la forma che aveva ad Otago) non credo avrebbe difficoltà a rientrare nel radar di Co’S, discorso forse diverso per un McLean che comunque a tenuto in piedi la baracca per diverso tempo (e vecchio non è a 30 anni).
    Comunque felice – come molti credo – di vedere nomi nuovi accostati alla maglia azzurra, e spero solo che quello di Morisi ci torni presto.

    1. Ceccarelli è costantemente monitorato, lo staff dell’ Oyonnaix invia i dati dei test atletici allo Staff della Nazionale. Ma fino ad ora le prestazioni del pilone frenco-italiano non mi sono sembrate memorabili in T14.
      Quanto a Furno dubito possa metter piede alle Zebre.

      1. Non ho visto partite dell’Oyonnaix quest’anno, quindi non potrei dire, ma il valore di Ceccarelli alle Zebre si è visto (personalmente migliore di un Pasquali), ma può darsi che a) quest’anno non abbia chissà che prestazioni b) CO’S voglia fare altre scelte. Mi conforta quanto dici AdG sullo scambio di info.
        Su Furno mi accodo alla domanda di frank, come mai? Si sono lasciati male? Comunque erano le vecchie Zebre in caso, no…? Su un Furno in forma io ci penserei due volte prima di accompagnarlo alla porta (ma non conosco i fatti)

  4. Pourparler : la scelta di rinunciare per questa volta a Benvenuti porta a pensare ancora con più insistenza che se vedremo in campo Hayward sarà come centro ( 1° o 2° chi lo sa ) ? che ne pensate a riguardo ?

    p.s. fossi stato giornalista io una domanda sul perchè portare 34 giocatori ( che poi per l’infortunio di Biagi sono diventati 33 ) ai vari raduni per poi “bocciarne” due in corso l’avrei fatta al CT . Io non l’ho proprio capita.

    1. 31 perché così oltre ai 23 hai un’altra prima linea, una seconda, una terza, un mediano, un’apertura e un utility..convenzionalmente..poi dipende da ogni coach..

  5. Per Benvenuti la vedo dura rientrare, da protagonista, nel giro azzurro, vuoi per la concorrenza del compagno di squadra Hawyard , convocato come centro e non come estremo, vuoi per i presumibili rientri di Morisi e ancor piu’ di Campagnaro, vuoi anche, e spiace dirlo , per non aver fatto l’ultimo step di crescita professionale, dopo un debutto cosi’ tanto promettente….ripeto la vedo molto dura inserirsi stabilmente nel giro azzurro.

    Altro discorso per Venditti, reduce da un infortunio abbastanza lungo, in questo caso ,anzi, la parziale esclusione potrà essere di giovamento a lui stesso, si impegnerà ancora di piu’ in modo da poter creare grossi dubbi a COS….

  6. Ceccarelli ha giocato poco in un Oyonnax che doveva teoricamente avere nella mischia il suo punto di forza ma che, in realtà, è stata pressoché sempre messa in grave difficoltà.

  7. Secondo me ha voluto chiaramente favorire chi gioca in Italia..cosa che è anche condivisibile, visto che si è svolto anche un lavoro nelle due franchigie.. poi se non prova nuove soluzioni nei test match, non vedo dove possa farlo.. prendiamo x esempio VS.. ora mi pare improbabile che in 3 mesi sia diventato una pippa rispetto ruzza/lazzaroni in seconda e giammarioli n8.. tra quelli che giocano all’estero ha chiamato quelli quasi certi di una maglia da titolare..

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