Sei Nazioni 2018, tra meno di una settimana le prime convocazioni: Favaro stavolta ci sarà?

ph. Fotosportit/FIR

Martedì 9 verranno diramati i nomi del gruppone allargato, il 25 gennaio conosceremo i 31 giocatori per le prime due partite del torneo. Grosse sorprese non dovrebbero esserci, alcuni assenti per infortunio a novembre dovrebbero/potrebbero rientrare. Poi c’è il caso del terza linea…

Si riparte da qui, dai piloni Chistolini, Ferrari, Lovotti, Pasquali e Zani; dai tallonatori Bigi, Fabiani e Ghiraldini; dalle seconde linee Biagi, Budd, Fuser, Lazzaroni e Ruzza; dalle terze linee Giammarioli, Licata, Mbandà, Minto, Parisse e Steyn; dai mediani di mischia Gori, Tebaldi e Violi; dalle aperture Canna e Mckinley; dai centri Benvenuti, Boni, Castello e Hayward; dalle ali Bellini, Esposito, Sarto e Venditti e dagli estremi Minozzi e Padovani.
Questo era il gruppo dei 34 giocatori chiamati da Conor O’Shea a prender parte ai due stage di Parma e Treviso dello scorso ottobre per preparare i tre test-match poi giocati a novembre. Da segnalare che Mbandà era infortunato e che al suo posto venne chiamato subito Sebastian Negri.
Ora il Sei Nazioni 2018 è alle porte, il torneo scatta il 3 febbraio (24 ore più tardi per gli azzurri, che affronteranno a Roma l’Inghilterra domenica 4) e il prossimo martedì il ct diramerà le convocazioni del gruppone dal quale poi saranno scelti i 31 atleti per le prime due partite.

Che giocatori vedremo? Sostanzialmente gli stessi, se ci saranno novità bisogna andare a pescare tra quelli che a ottobre/novembre erano infortunati e che potrebbero invece esserci per la competizione più importante, come Mbandà.
In autunno gli atleti “non considerati per infortunio” erano Gega, Allan, Campagnaro, Morisi, Panico, Zanni, Riccioni e Quaglio. Morisi, Zanni e Quaglio dovrebbero rientrare, quantomeno nel gruppo allargato, mentre alcuni degli altri potremo forse vederli nella seconda parte del torneo. Ovviamente se escludiamo qualche sorpresa. Nelle ultime settimane si è parlato di un possibile recupero-sprint di Campagnaro, fermo da mesi per un problema ai legamenti, ma al momento la cosa è più improbabile che possibile.
Non ci sarà Esposito, con il Benetton Treviso che proprio ieri ha fatto sapere che il giocatore nel primo dei due derby contro le Zebre ha rimediato una lesione del crociato anteriore del ginocchio destro: stagione per lui finita con Bisegni che potrebbe essere convocato al suo posto.
Spazio per grandi sorprese non dovrebbe esserci, ma usiamo il condizionale che non si sa mai. Rimane poi da capire cosa succederà con Simone Favaro: a ottobre la sua non convocazione ha destato sorpresa e lasciato più di un interrogativo, che ancora non si è ben capto perché il terza linea delle Fiamme Oro non è stato preso in considerazione del tutto. Cosa farà stavolta O’Shea?

Alla ricerca del soldato Simone Favaro: missing, ma solo per la nazionale. Pare.

La mamma di Simone Favaro con un cartellone di sostegno al figlio (foto “rubata” alla pagine Fb dei Delinquenti prestati al mondo della palla ovale)

Titolare per tre gare nell’ultimo Sei Nazioni, capitano nella sfida a Tonga di un anno fa, ma oggi il suo nome si è allontanato dai radar azzurri. Un giocatore importante e amatissimo dai tifosi intorno al quale è scesa un po’ di nebbia

Dove è finito Simone Favaro? Missing, scomparso. Oddio, proprio scomparso non è: ha giocato (e segnato una meta) con la selezione World XV contro il Giappone e poi è stato aggregato nientepopòdimenoche ai Barbarians. Quindi il terza linea lo sapremmo geolocalizzare, anche a spanne. Però rimane scomparso – appunto: missing – per quanto riguarda la nazionale azzurra.
Simone Favaro non è nel gruppo dei 31 giocatori che stanno preparando le sfide a Fiji, Argentina e Sudafrica delle prossime settimane ma non era neppure nel gruppo un po’ più allargato che ha preso parte agli stage di Parma e Treviso. Dice: vabbé, ma sta giocando in Eccellenza con le Fiamme Oro, non ha probabilmente quel ritmo gara. Vero, però le due principali selezioni di Ovalia lo hanno comunque voluto con sé per giocare in queste settimane. L’intensità delle partite dei Barbarians non è quella dei “normali” test-match? Possibile, probabile (non sempre), ma non sono nemmeno una passeggiata. E poi andrebbe pure ricordato che nel primo comunicato con le convocazioni per gli stage c’era pure Maxime Mbandà, che in quel momento era fermo in infermeria, ma non Simone.

Simone Favaro sembra essere uscito dai radar del ct azzurro. No, forse uscito no, ma allontanato di sicuro: è abile e arruolato, lui di sicuro si divorerebbe il prato per conquistarsi anche solo una possibilità di vestire la maglia della nazionale e fino a qualche mese fa non solo era titolare quasi inamovibile ma a Padova contro Tonga nel novembre 2016 scendeva in campo con i gradi di capitano. Ora sembra fuori dai giochi. Intendiamoci, Conor o’Shea è pagato per fare scelte di questo genere. Sta a lui e solo a lui decidere chi chiamare o meno, ci mancherebbe.
Dell’esclusione di Favaro non si parla moltissimo, indiscrezioni riferiscono che lo staff azzurro non abbia comunicato nulla in merito né al giocatore e neppure al club di appartenenza. Indiscrezioni, che anche se confermate comunque non sposterebbero di nulla il cuore della vicenda, anche perché il ct non è tenuto a giustificare i suoi sì e i suoi no. Sarebbe forse inusuale, nel caso di un giocatore di quella importanza (forse) ma comunque non scorretto.
Un paio di settimane fa, alla Gazzetta dello Sport, O’Shea ha detto che “fino a settembre 2018 il giocatore sarà impegnato tra concorso e corsi dell’arma, ma le porte per lui saranno sempre aperte, anche dall’Eccellenza”. A quello che però risulta al Grillotalpa lo status “burocratico”, chiamiamolo così, in cui si trova Favaro è lo stesso di Giovanni Licata, permit delle Zebre ma sotto contratto con le Fiamme Oro. Anche Licata è “impegnato tra concorso e corsi dell’arma”, ma lui è in ritiro mentre Simone no. E ad ogni modo la Polizia prevede e consente deroghe che permetterebbero di giocare anche a Favaro. Se lo si vuole, ovviamente.

Il motivo per cui Favaro non è nel gruppo azzurro lo conosce solo il ct O’Shea. Qualcuno a mezza bocca dice che a pesare sarebbe il suo no alle Zebre, però non si può rilevare che tra i 31 convocati c’è quel Padovani che questa estate si è beccato i pubblici strali del presidente federale per aver scelto di andare a Tolone. Altri sostengono che ci sarebbe qualche problema di spogliatoio o che non è un’atleta  affidabile: è vero che negli ultimi anni il terza linea è stato spesso bloccato da un infortunio alla spalla, ma va pure detto che questa cosa sarebbe forse più corretta per un paio di stagioni fa che non negli ultimi 12-15 mesi. E comunque se sta bene per i Barbarians (e per le Fiamme Oro)…
L’esperienza e la carica che sa dare Favaro con i suoi silenzi e le sue poche parole sarebbero state importanti e utili in gruppo piuttosto giovane e non molto esperto. Conor O’Shea ha scelto diversamente ma come ho detto poco fa questo è il suo lavoro, non il mio. Massimo rispetto quindi, da tifoso e appassionato spero che il campo gli dia ragione anche su questa cosa.

Simone Favaro, Vittorio Munari e un Tinello: l’aperitivo del nuovo Grillotalpa

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Simone Favaro con la maglia della nazionale (ph. Marco Turchetto – Rugbytoitaly)

No, non sono impazzito, la riapertura ufficiale di questo blog rimane fissata per settimana prossima, per quel martedì 17 gennaio già stabilito e annunciato. Però io volevo farvi un piccolo regalo e visto che in tanti mi hanno chiesto se Vittorio Munari sarebbe stato della partita anche questa volta…
Bene, Vittorio vestirà ancora la maglia del Grillotalpa e insieme abbiamo deciso di fare una sorta di antipasto/aperitivo: qualche minuto per parlare dell’uomo-simbolo della nazionale azzurra. Meglio, del rugby italiano. Il giocatore più amato dai tifosi e che ha scalzato nell’immaginario collettivo di questo pezzo di Ovalia un mostro sacro come Martin Castrogiovanni. Un esemplare di vero grillotalpa (mica come me…) che in tanti ci invidiano: quel Simone Favaro che proprio Vittorio Munari conosce sin da quando era ragazzino.
Che l’aperitivo venga servito: kick off!

Aironi: 6 mesi di stop per Simone Favaro

Stagione finita per il terza linea degli Aironi. Sei mesi di stop è l’esito dato dalle analisi e dagli esami dopo l’infortunio al ginocchio rimediato a Bath sabato pomeriggio. lo ha annunciato lo stesso giocatore dalla sua pagina Facebook.