European Rugby Continental Shield: la “qualifying cup” è una opportunità o un impiccio?

Una competizione nata in seguito al marasma che ha portato alla fine dell’ERC e alla nascita dell’EPCR. Una pezza forse necessaria in quel momento, ma oggi?

La notizia di questi giorni è che il Mogliano si risparmierà oltre 3.300 km di viaggio, 6.600 se aggiungiamo anche il viaggio di ritorno. La gara della European Rugby Continental Shield – nuova denominazione da una manciata di settimane della famigerata Qualifying Cup – contro i russi dell’Enisei la giocherà il 22 aprile a Mosca e non a Krasnoyarsk, città siberiana alle porte della Mongolia che fa da sede alla formazione asiatica. Quelli dell’Enisei non l’hanno presa bene ed è davvero difficile dare loro torto, visto che la squadra russa affronta diligentemente tutte le sue trasferte mentre lo stesso non si può dire per le squadre della Vecchia Europa, che cercano di evitarsi un viaggio lunghissimo. Ora, giocare in Siberia a dicembre o a gennaio non è proprio cosa per evidenti questioni climatiche, ma a fine aprile… Certo c’è pure l’aspetto economico della trasferta e l’Enisei aveva trovato sponsor che avrebbero notevolmente abbassato i costi ma l’EPCR ha comunque optato per il più comodo Slavia Stadium nella capitale russa. La federazione di Mosca non ha al momento gran peso politico in Ovalia e ne paga le conseguenze, inutile girarci attorno.

Ma qui non vogliamo parlare di questa “ingiustizia” ai danni dell’Enisei. Qui voglio affrontare un tema molto più vicino alle cose italiche, ovvero: ma questa Qualifying Cup – perdonatemi, European Rugby Continental Shield – ha una qualche utilità per il nostro movimento?
Un passo indietro di qualche anno: quando c’era ancora l’ERC le due nostre squadre celtiche partecipavano all’Heineken Cup, quelle dell’Eccellenza alla Challenge Cup. Poi è successo che l’ERC è implosa per le spinte accentratrici dei club inglesi e francesi e le squadre italiane hanno pagato dazio: la franchigia migliore al termine della stagione regolare di Guinness Pro12 in Champions, l’altra in Challenge, squadre di Eccellenza a casa.
Tutto chiaro e netto, ma c’era un “ma” grande (circa) 400mila euro. Ovvero i contributi che dall’ERC arrivavano ai club dopo essere stati versati alla FIR. Soldi che in quei caotici mesi le 4 società di Eccellenza interessate avevano già messo a bilancio se non addirittura spesi. Soldi determinanti per il normale proseguimento della stagione sportiva per le certo non ricche casse delle nostre realtà. Il presidente FIR Alfredo Gavazzi, che è uomo di club, lo sa benissimo e si adopera per mettere in piedi assieme ad altre federazioni minori (Romania, Georgia, Russia, Belgio, Spagna, Germania) una competizione che metta in palio un posto in Challenge, dalle nostre parti da molti presto ribattezzata in maniera sarcastica “Gavazzi Cup”: da un lato non si può non sottolineare l’impegno profuso dal numero uno del nostro rugby per mantenere quel contributo, dall’altro – si chiedono tanti appassionati e diversi addetti ai lavori – se il Calvisano non fosse stato interessato direttamente sarebbe stata la stessa cosa?

Ad ogni modo, quale che sia la versione che più vi aggrada, oggi siamo in una situazione simile: la FIR versa più o meno quella cifra alle squadre d’Eccellenza che prendono parte alla Qualifying Cup, ma rimane una domanda: quella competizione serve ad innalzare il livello delle nostre squadre? Qual è il grado di impegno profuso dai nostri club? E’ vista e vissuta come una opportunità o un intralcio economicamente necessario?
Dare una risposta univoca non è semplice, ogni realtà reagisce a modo suo, ogni club mette un livello di impegno diverso. Certo le figuracce non sono mancate, ultima in ordine cronologico il 46 a 0 rifilato proprio dall’Enisei al Mogliano una decina di giorni fa al Quaggia. Intendiamoci, quella russa è una squadra assolutamente da rispettare, che quest’anno ha battuto anche Newport e Worcester in Challenge, però l’ampiezza di quel risultato non è accettabile.
La questione ha tanti aspetti da prendere in considerazione e non esiste una risposta “giusta”. Personalmente, stante il livello attuale del nostro rugby, trovo la European Rugby Continental Shield sia più un impiccio che non porta vantaggi. E comunque la Challenge è un livello davvero troppo elevato per i club della nostra Eccellenza, una competizione dove le squadre del nostro domestic non possono far altro che limitare i danni. Oggi non serve. Domani se ne può riparlare, quando il nostro livello medio si sarà alzato e quando magari potremo richiedere un posto in più in Challenge: l’ideale sarebbe avere una celtica in Champions, una in Challenge assieme alla squadra vincitrice dell’Eccellenza. Ma appunto è solo una idea personale, una semplice opinione. E la vostra quale è?

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L’Italia esce dai radar: nel 2018 Champions e Challenge Cup voleranno a Bilbao

Le finalissime delle due competizioni europee nel biennio 2018/2019 si giocheranno a Bilbao e a Newcastle, due scelte diverse tra loro ma comunque entrambe di confine. E noi, che dovevamo ospitare la finale 2015, che fine abbiamo fatto?

L’annuncio l’EPCR lo ha dato lunedì pomeriggio. Eccolo: “Il movimento rugbistico europeo di club esplorerà nuovi orizzonti, a seguito dell’annuncio avvenuto oggi, 3 aprile 2017, che sarà la città di Bilbao a ospitare le finali 2018 della Champions Cup, della Challenge Cup e del Continental Shield, mentre Newcastle avrà l’onore di ospitare il weekend di gare della stagione 2019”.
Così il comunicato stampa dell’ente che organizza e gestisce le due principali coppe europee di rugby.  Nel 2018 il palcoscenico sarà quindi il San Mamés, lo stadio dove abitualmente gioca l’Athletic Bilbao (calcio) mentre l’anno dopo si andrà in Inghilterra, a Newcastle, nel bellissimo St James Park.
Due scelte che escono dai canoni imposti dalla tradizione ovale e che affascinano non poco. Bilbao ha lo charme di una Spagna decisamente “altra” rispetto a mete come Madrid e Barcellona, Spagna che ha già dato prova di riempire gli stadi per partite di rugby nonostante non abbia certo una grande tradizione nella disciplina.
Newcastle invece ci riporta in una parte di Inghilterra che è innamoratissima del calcio e dove invece il rugby fa non poca fatica ad attirare spettatori. Due scelte in qualche modo di confine, anche se per motivi diversi tra loro.

Una domanda però dobbiamo farcela: e l’Italia dove è finita? Quell’Italia che nel 2013 aveva ottenuto l’onore e l’onere di ospitare la finale dell’Heineken Cup 2015 in quel di San Siro a Milano. Dove è? Come è noto il tutto poi saltò per cause di forza maggiore: l’implosione dell’ERC per le lotte intestine tra club inglesi e francesi che portarono poi alla nascita dell’EPCR, che decise per quella edizione di andare sul sicuro giocando la finale della nuova Champions Cup a Twickenham (e fu un flop con solo circa 50mila tifosi sugli spalti…).
L’Italia e la FIR fecero l’unica cosa possibile in quel frangente, ovvero far buon viso a cattivo gioco davanti a una evidente delusione, sicure di avere le carte in mano per ottenere di nuovo quel prestigioso traguardo piuttosto presto.
Invece niente. Sarà la Spagna il primo paese ad ospitare le due finalissime al di fuori di Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles e Francia. Ma noi, a differenza della Spagna, siamo pure nel Sei Nazioni.

Insomma, è uno smacco, inutile girarci attorno. In occasione del doppio derby celtico di Natale 2015 il presidente Gavazzi a Milano aveva detto che c’era una candidatura FIR per ospitare la finalissima nel giro di 3-4 anni (e la finale del Pro12 nel 2017). Possiamo raccontarci quello che ci pare, ma la scelta della sede di una finale di Champions Cup è un qualcosa di eminentemente politico: noi oggi non abbiamo peso. Per mancanza di risultati, per una crescita che si è inceppata. I motivi sono tanti, diversi, ma il risultato è quello: Bilbao e non Milano o Roma. Stadi non all’altezza? Beh, Milano ha ospitato la finalissima di Champions League di calcio meno di un anno fa, Roma ospita le gare del Sei Nazioni ogni anno… E se c’è qualcosa da sistemare da qui al 2018/2019 c’era tutto il tempo.

Probabilmente non siamo mai stati molto importanti in Ovalia, politicamente parlando, però la finale 2015 – complice anche il traino di EXPO – l’avevamo comunque ottenuta. Tra l’altro con lo stesso presidente federale che c’è oggi: Gavazzi allora era riuscito a far fruttare al meglio le relazioni che Dondi aveva costruito negli anni, quel Dondi che per conto dell’Italia si è seduto nel board di World Rugby fino al 2016. Il “chi” e il “come” si gestisce la federazione ha una sua oggettiva importanza, negarlo sarebbe piuttosto stupido, ma siamo sicuri che con un nome differente alla guida della FIR le cose sarebbero andate diversamente? Io questa certezza non ce l’ho.
Non è semplice conoscere i veri perché della scelta di Bilbao e non di Milano o Roma, sono cose che rimangono generalmente chiuse dentro la stanza dei bottoni, ma porsi la questione è comunque un esercizio utile, a prescindere dalla risposta che ci si dà. E se alla fine la discussione dovesse fermarsi al solito “Gavazzi sì Gavazzi no”, beh, allora avremmo perso due volte.

Champions Cup: Leinster e Munster avanti tutta, oggi Saracens-Glasgow e Clermont-Tolone

Le Roux epic fail

Leinster e Munster alle semifinali di Champions Cup, Bath e Gloucester in quelle di Challenge: queste le sentenze del sabato di coppe europee. Il Leinster regola i Wasps 32 a 17 davanti a oltre 50mila tifosi al termine di un’ottima prova, caratterizzata anche dal clamoroso errore di Willie Le Roux: il sudafricano degli Wasps perde il pallone un secondo prima di schiacciarlo in meta dopo una corsa in solitaria, in quel momento il Leinster conduceva 8-0 e forse la partita avrebbe preso un’altra piega (il fermo immagine lo vedete in apertura di questo articolo).
La Red Army doma il Tolosa 41 a 16 in una gara in cui gli irlandesi hanno sempre avuto il pallino in mano, anche se il solco vero viene scavato solo nella fase finale del match.
Per quanto riguarda la Challenge Cup il Bath supera il Brive 34-20 con le doppiette di Faletau e Rokoduguni (più una meta di Homer) che si contrappongono alle due marcature di Sanconnie per i transalpini. Il Gloucester invece regola i Cardiff Blues 46 a 26 e raggiunge in semifinale il La Rochelle che ha conquistato il pass venerdì sera.
Questo invece il programma di oggi, tra gli azzurri solo Sergio Parisse in campo, titolare con il suo Stade Francais contro gli Ospreys:

CHAMPIONS CUP, Saracens-Glasgow Warriors (ore 14, differita su Sky Sport 2 a mezzanotte)
Saracens: 15 Alex Goode, 14 Chris Ashton, 13 Marcelo Bosch, 12 Brad Barritt(c), 11 Sean Maitland, 10 Owen Farrell, 9 Richard Wigglesworth, 8 Billy Vunipola , 7 Jackson Wray, 6 Michael Rhodes, 5 Jim Hamilton, 4 Maro Itoje, 3 Juan Figallo, 2 Jamie George, 1 Mako Vunipola
Riserve: 16 Schalk Brits, 17 Titi Lamositele, 18 Vincent Koch, 19 Kelly Brown, 20 Joel Conlon, 21 Ben Spencer, 22 Alex Lozowski, 23 Duncan Taylor
Glasgow Warriors: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Alex Dunbar, 12 Peter Horne, 11 Lee Jones, 10 Finn Russell, 9 Henry Pyrgos(cc), 8 Adam Ashe, 7 Ryan Wilson, 6 Rob Harley, 5 Jonny Gray(cc), 4 Brian Alainu’uese, 3 Zander Fagerson, 2 Fraser Brown, 1 Gordon Reid
Riserve: 16 Corey Flynn, 17 Alex Allan, 18 Sila Puafisi, 19 Greg Peterson, 20 Chris Fusaro, 21 Ali Price, 22 Nick Grigg, 23 Rory Hughes

CHAMPIONS CUP, Clermont-Tolone (ore 16.15, diretta tv Sky Sport 2)
Clermont: 15 Scott Spedding, 14 Noa Nakaitaci, 13 Aurélien Rougerie, 12 Rémi Lamerat, 11 Nick Abendanon, 10 Camille Lopez, 9 Morgan Parra, 8 Fritz Lee, 7 Peceli Yato, 6 Damien Chouly, 5 Sébastien Vahaamahina, 4 Arthur Iturria, 3 Davit Zirakashvili, 2 Benjamin Kayser, 1 Raphaël Chaume
Riserve: 16 John Ulugia, 17 Etienne Falgoux, 18 Aaron Jarvis, 19 Flip van der Merwe, 20 Judicaël Cancoriet, 21 Ludovic Radosavljevic , 22 Pato Fernandez, 23 Damien Penaud
Tolone: 15 Leigh Halfpenny, 14 Drew Mitchell, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Ma’a Nonu, 11 Bryan Habana, 10 François Trinh-Duc, 9 Éric Escande, 8 Duane Vermeulen, 7 Liam Gill, 6 Juan Smith, 5 Romain Taofifénua, 4 Juandré Kruger, 3 Levan Chilachava, 2 Guilhem Guirado, 1 Laurent Delboulbès
Riserve: 16 Anthony Etrillard, 17 Florian Fresia, 18 Marcel van der Merwe, 19 Juan Martín Fernández Lobbe, 20 Anthony Belleau, 21 Josua Tuisova, 22 Sébastien Tillous-Borde, 23 Samu Manoa

CHALLENGE CUP, Ospreys-Stade Francais
Ospreys: 15 Sam Davies , 14 Keelan Giles, 13 Ashley Beck, 12 Josh Matavesi, 11 Daniel Evans, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Dan Baker 7 Justin Tipuric, 6 Sam Underhill, 5 Rory Thornton, 4 Lloyd Ashley, 3 Brian Mujati, 2 Scott Baldwin, 1 Nicky Smith,
Riserve: 16 Sam Parry, 17 Paul James, 18 Ma’afu Fia , 19 Tyler Ardron, 20 James King, 21 Olly Cracknell, 22 Kieron Fonotia, 23 Thomas Habberfield
Stade Français: 15 Hugo Bonneval, 14 Julien Arias, 13 Geoffrey Doumayrou, 12 Jonathan Danty, 11 Josaia Raisuqe, 10 Jules Plisson, 9 Will Genia, 8 Sergio Parisse 7 Sylvain Nicolas, 6 Antoine Burban, 5 Paul Gabrillagues, 4 Hugh Pyle, 3 Rabah Slimani, 2 Laurent Sempéré, 1 Zurabi Zhvania,
Riserve: 16 Laurent Panis, 17 Aled De Malmanche , 18 Paul Alo Emile, 19 Pascal Papé, 20 Raphael Lakafia, 21 Julien Dupuy, 22 Morné Steyn, 23 Herman Meyer Bosman

Zebre di recupero, i quarti di finale delle coppe europee e la finale del Trofeo Eccellenza: un sabato ricco di rugby!

Programma davvero intenso questo sabato: in campo Zebre-Connacht, i primi due quarti di finale di Champions Cup (Leinster-Wasps e Munster-Tolosa), altrettanti di Challenge, la Qualifying Cup che ora si chiama European Rugby Continental Shield con il Mogliano che ospita l’Enisei e la finale del nostro Trofeo Eccellenza tra Viadana e Fiamme Oro.

GUINNESS PRO12, Zebre-Connacht (15.30)
Partita che si doveva disputare a settembre ma che il maltempo ha interrotto tra primo e secondo tempo. Connacht che è settimo e che ormai ha poco o nulla da chiedere alla stagione, bianconeri che invece inseguono una vittoria quest’anno arrivata solo una volta. George Biagi torna capitano, Canna e Violi in cabina di regia, centri saranno Bisegni e Boni con Lovotti, D’Apice e Chistolini che occuperanno la prima linea. Nessuna copertura tv.

Zebre:  15 Dion Berryman, 14 Kayle Van Zyl, 13 Giulio Bisegni, 12 Tommaso Boni, 11 Lloyd Greeff, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Federico Ruzza, 7 Derick Minnie, 6 Joshua Furno, 5 George Biagi (c), 4 Gideon Koegelenberg, 3 Dario Chistolini, 2 Tommaso D’Apice, 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Sidney Tobias, 17 Andrea De Marchi, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Valerio Bernabò, 20 Oliviero Fabiani, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Matteo Pratichetti, 23 Edoardo Padovani
Connacht: 15 Josh Rowland, 14 Danie Poolman, 13 Tom Farrell, 12 Bundee Aki, 11 Stacey Ili, 10 Jack Carty, 9 John Cooney, 8 John Muldoon (c), 7 Eoin McKeon, 6 Sean O’Brien, 5 Andrew Browne, 4 Quinn Roux, 3 Finlay Bealham, 2 Tom McCartney, 1 Denis Buckley
Riserve: 16 Dave Heffernan, 17 Ivan Soroka, 18 Dominic Robertson-McCoy, 19 James Cannon, 20 Eoghan Masterson, 21 Caolin Blade, 22 Craig Ronaldson, 23 Eoin Griffin

 

CHAMPIONS CUP
Leinster-Wasps (ore 16.15, diretta su SkySport 2)
Qui entriamo nelle partite imperscrutabili, di pronostico quasi impossibile. Si gioca a Dublino, in casa della squadra prima in classifica nel torneo celtico, ma ad arrivare è la formazione che sta guidando il campionato inglese… Partita imperdire, che probabilmente sarà decisa dai dettagli.

Leinster: 15 Joey Carbery, 14 Adam Byrne, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 Isa Nacewa (c), 10 Johnny Sexton, 9 Luke McGrath, 8 Jack Conan, 7 Seán O’Brien, 6 Dan Leavy, 5 Hayden Triggs, 4 Devin Toner, 3 Tadhg Furlong, 2 Richardt Strauss, 1 Jack McGrath
Riserve: 16 James Tracy, 17 Cian Healy, 18 Michael Bent, 19 Ross Molony, 20 Josh van der Flier, 21 Jamison Gibson-Park, 22 Fergus McFadden, 23 Zane Kirchner
Wasps: 15 Kurtley Beale, 14 Christian Wade, 13 Elliot Daly, 12 Jimmy Gopperth, 11 Willie Le Roux, 10 Danny Cipriani, 9 Dan Robson, 8 Nathan Hughes, 7 Thomas Young, 6 James Haskell, 5 Kearnan Myall, 4 Joe Launchbury (c), 3 Jake Cooper-Woolley, 2 Tommy Taylor, 1 Matt Mullan
Riserve: 16 Ashley Johnson, 17 Simon McIntyre, 18 Marty Moore, 19 Matt Symons, 20 Alex Rieder, 21 Joe Simpson, 22 Alapati Leiua, 23 Josh Bassett

Munster-Tolosa (18.45, diretta su SkySport 2)
Per come è andata finora la stagione la Red Army parte con i favori del pronostico, tanto più che gioca tra le mura di casa, ma il Tolosa è squadra di grandissima esperienza e sottovalutarla è l’errore peggiore che si potrebbe fare. Ghiraldini parte titolare tra i francesi.

Munster: 15 Simon Zebo, 14 Darren Sweetnam, 13 Jaco Taute, 12 Rory Scannell, 11 Keith Earls, 10 Tyler Bleyendaal, 9 Conor Murray, 8 CJ Stander, 7 Tommy O’Donnell, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Billy Holland, 4 Donnacha Ryan, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Dave Kilcoyne
Riserve: 16 Rhys Marshall, 17 James Cronin, 18 Stephen Archer, 19 Dave O’Callaghan, 20 Jack O’Donoghue, 21 Duncan Williams, 22 Francis Saili, 23 Andrew Conway
Tolousa: 15 Maxime Medard, 14 Yoann Huget, 13 Florian Fritz, 12 Gael Fickou, 11 Paul Perez, 10 Jean-Marc Doussain, 9 Sebastien Bezy, 8 Francois Cros, 7 Yacouba Camara, 6 Thierry Dusautoir, 5 Yoann Maestri, Richie Gray, 3 Census Johnston, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Cyril Baille
Riserve: 16 Julien Marchand, 17 Gurthro Steenkamp, 18 Dorian Aldegheri, 19 Tala Gray, 20 Piula Faasalele, 21 Joe Tekori, 22 Luke McAlister, 23 Arthur Bonneval

 

CHALLENGE CUP
Bath-Brive (ore 13.45)
La Challenge Cup è una competizione che le squadre inglesi e – soprattutto – francesi tendono un po’ a snobbare, almeno nella sua lunga fase a gironi. Dai quarti di finale in poi la faccenda cambia con i club che vedono a volte nella competizione un modo di dare un senso all’intera stagione. Cosa senz’altro vera per il Brive, che nel Top 14 viaggia a metà classifica, mentre il Bath pur non brillando particolarmente può ancora guadagnarsi una semifinale di Premiership.
Gloucester-Cardiff Blues vede gli inglesi partire favoriti, ma l’approccio mentale sarà determinante. Ieri sera La Rochelle ha conquistato la semifinale superando Edimburgo in trasferta con il risultato di 32 a 22 grazie a una partenza sprint.

Bath: 15 Anthony Watson, 14 Semesa Rokoduguni, 13 Jonathan Joseph, 12 Matt Banahan, 11 Tom Homer, 10 Rhys Priestland, 9 Kahn Fotuali’i, 8 Taulupe Faletau, 7 Tom Ellis, 6 Zach Mercer, 5 Luke Charteris, 4 Charlie Ewels, 3 Kane Palma Newport, 2 Nathan Charles, 1 Nathan Catt
Riserve: 16 Joe Graham, 17 Beno Obano , 18 Shaun Knight, 19 Levi Douglas, 20 Paul Grant, 21 Chris Cook, 22 Adam Hastings, 23 Ben Tapuai
Brive: 15 Gaetan Germain, 14 Taku Ngwenya, 13 Arnaud Mignardi, 12 Seremaia Burotu, 11 Benito Masilevu, 10 Matthieu Ugalde, 9 Teddy Iribaren, 8 Fabien Sanconnie 7 Poutasi Luafutu, 6 Said Hireche, 5 Arnaud Mela, 4 Johan Snyman, 3 Kevin Buys, 2 Francois Da Ros, 1 Vivien Devisme
Riserve: 16 Thomas Acquier, 17 Karlen Asieshvili, 18 Soso Bekoshvili, 19 Julien Le Devedec, 20 Dominiko Waqaniborutu, 21 Vasil Lobzhanidze, 22 Thomas Laranjeira, 23 Sevanaia Galala

Gloucester-Cardiff (ore 21.05)
Gloucester: 15 Tom Marshall, 14 Charlie Sharples, 13 Henry Trinder, 12 Billy Twelvetrees, 11 Jonny May, 10 Billy Burns, 9 Willi Heinz, 8 Ben Morgan 7 Jacob Rowan, 6 Ross Moriarty, 5 Jeremy Thrush, 4 Tom Savage, 3 Josh Hohneck, 2 Richard Hibbard, 1 Paddy McAllister
Riserve: 16 Motu Matu’u, 17 Yann Thomas, 18 John Afoa, 19 Mariano Galarza, 20 Lewis Ludlow, 21 Callum Braley, 22 Mark Atkinson, 23 Henry Purdy
Cardiff Blues: 15 Matthew Morgan , 14 Alex Cuthbert, 13 Rey Lee-Lo, 12 Steven Shingler, 11 Blaine Scully, 10 Gareth Anscombe, 9 Lloyd Williams, 8 Nick Williams 7 Josh Navidi, 6 Sam Warburton, 5 Jarrad Hoeata, 4 George Earle, 3 Tau Filise, 2 Kristian Dacey, 1 Gethin Jenkins,
Riserve: 16 Matthew Rees, 17 Corey Domachowski, 18 Kieron Assiratti, 19 Macauley Cook, 20 Sion Bennett, 21 Tomos Williams, 22 Willis Halaholo, 23 Aled Summerhill

 

EUROPEAN RUGBY CONTINENTAL SHIELD: Mogliano-Enisei (ore 14.30)
“L’EPCR è lieto di annunciare la nuova identità creata per il Torneo di Qualificazione alla Challenge Cup che si chiamerà ormai European Rugby Continental Shield (scudo continentale).
L’obiettivo di questo torneo, organizzato dall’EPCR in collaborazione con la Federazione Italiana di Rugby (FIR) e Rugby Europe, è di ampliare gli orizzonti del rugby in Europa e consentire ai club emergenti e ai club già affermati, provenienti da varie aree geografiche, di partecipare alla Challenge Cup”. Così il comunciato stampa dell’EPCR ci ricorda il senso del torneo e la nuova denominazione dello stesso.
Domani prendono il via i play-off che vedono la partecipazione del Mogliano che ospita i russi dell’Enisei. Sempre domani a Tbilisi si gioca Krasny Yar – Timisoara Saracens. Sabato 22 aprile le gare di ritorno.

Mogliano: Bonifazi, D’Anna, Zanon, Visentin, Marcaggi, Giabardo, Fabi, Manni, Corazzi (Cap.), Van Vuren, Ceccato, Orso, Rapone, Gatto, Buonfiglio
A disposizione: Nicotera, Vento, Trejo, Baldino, Carraretto, Gubana, Amela, Benvenuti

 

TROFEO ECCELLENZA, Fiamme Oro-Viadana (ore 15.30, diretta web su The Rugby Channel)
Oggi verrà assegnato il primo trofeo nazionale della stagione. Al  Mario Lodigiani di Firenze, scendono in campo il Viadana detentore della competizione in carica e le Fiamme Oro, vincitrici nel 2014.

Viadana: Taikato-Simpson; Manganiello, Brex, Menon, Bronzini; Ormson (c), Frati; Grigolon, Denti And., Orlandi; Caila, Krumov; Garfagnoli, Scalvi, Denti Ant.
A disposizione: Silva, cafaro, Cavallero, Gelati, Anello, Gregorio, Cipriani, Tizzi
Fiamme Oro: Wilbore; De Gaspari, Seno, Sapuppo, Bacchetti; Buscema, Marinaro; Amenta, Cristiano, Bergamin; Caffini, Duca; Ceglie, Moriconi, Cocivera
A disposizione: Vicerè, Iovenitti, Di Stefano, Fragnito, Zitelli, Calabrese, Azzolini, Valcastelli