Sei Nazioni 2017: spalti un po’ troppo vuoti, pancette e sguardi bui. Lo Zibaldone del primo fine settimana di partite

ph. Fotosportit/FIR
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Mix di impressioni, spunti e post-it sparsi sul primo fine settimana da Sei Nazioni 2017. Tra uomini, donne, U20 e tifosi

Placcaggi alti: non doveva esserci tolleranza zero?

Inghilterra: la più brutta partita della gestione Eddie Jones? Probabilmente sì. Ma ha vinto contro una Francia tostissima piegata dalla panchina-monstre del XV di Sua Maestà. E poi la gara, contratta e fisica fino allo sfinimento non ha aiutato. L’impressione è che i Vunipola mancheranno non poco.

Francia: quadrata, cattiva, forse troppo prosa e poca poesia, ma se prosegue su questa strada sono pronto a scommettere che presto tornerà pure quella in abbondanza. A Twickenham ha perso per una questione di dettagli. Al posto loro sarei incazzato come nemmeno nella canzone di Paolo Conte.

Scozia: che non fosse più un rospo lo si sapeva ormai da tempo, ma che fosse pronta per assumere già il ruolo di regina non tutti lo potevano immaginare. Un primo tempo bellissimo, un secondo in cui ha concesso e sofferto senza però perdere la Trebisonda, una vittoria importantissima contro un’avversaria di rango come l’Irlanda. La prossima trasferta a Parigi ci dirà molto su una squadra e un movimento che hanno idee chiarissime su quello che va fatto.

Irlanda: annichilita a Murrayfield nei primi 40 minuti, poi raddrizza una gara che sembrava impossibile riprendere in mano e alla fine viene (giustamente) battuta. Sabato è attesa a Roma dall’Italia in una partita che sembra avere un solo risultato possibile, ma quella dell’Olimpico potrebbe non essere la gara giusta per capire davvero chi è in questo momento.

Italia: finché mantiene compattezza e disciplina è rognosa e anche pericolosa come vuole Conor O’Shea, se perde il bandolo della matassa tutto il gap tecnico viene fuori e non è certo colmabile in qualche settimana. Bene il primo tempo, male (malissimo!) il secondo, sotto quasi tutti gli aspetti. E il Galles è la squadra che al termine di questa prima giornata ha confermato di essere quella che sembra avere qualcosina in meno rispetto a tutte le altre nostre avversarie.

Galles: Vince largo dopo un primo tempo in cui sbatte inutilmente contro il muro italiano e in cui soffre parecchio. Ha la bravura e la capacità di scardinare le certezze azzurre, ma visto come si sono messe le cose non aver preso il bonus potrebbe rivelarsi più pesante di quanto non possa sembrare. Sabato attende a Cardiff l’Inghilterra, deve fare un salto di qualità se vuole competere con il gruppo di Eddie Jones.

Sergio Parisse: al di là delle sue parole nell’immediato dopo match (“Le partite durano 80 minuti ed noi nel secondo tempo abbiamo fatto le cose male. Abbiamo commesso errori banali, per non dire di peggio. Concedere ogni volta tre punti ad un avversario come il Galles ha consentito loro di prendere il largo”) raramente l’ho visto così rabbuiato ai microfoni.

La nazionale delle Ragazze: regalano fette di gara troppo ampie alle gallesi che ringraziano e vincono. Ct Di Giandomenico può sorridere perché atlete e gioco ci sono, ma quella di Jesi (belli gli spalti gremiti) è una occasione persa. Prossimo impegno domenica a L’Aquila contro l’Irlanda.

U20: partita di non facile interpretazione. Quella azzurra è di sicuro una squadra migliore rispetto agli scorsi anni ma è anche vero che hanno incontrato un Galles formato in gran nella sua annata “giovane”. Bene complessivamente gli avanti, nei trequarti paghiamo ancora dazio a problemi che arrivano da lontano.

Pubblico Olimpico: il comunicato FIR parla di 40.986 spettatori presenti. Vado a memoria e non vorrei sbagliarmi, ma credo che sia il dato più basso da quando l’Olimpico è diventato la casa della nazionale. Un dato che non deve essere ingigantito, non deve diventare un “caso”, ma nemmeno sottovalutato. Sarebbe l’errore peggiore.

Fischi a Mattarella: un presidente della Repubblica si presenta per la prima volta in uno stadio in cui si gioca una partita del Sei Nazioni e tu lo fischi? Ma che cosa hai in testa, la farina di grano duro?

La pancetta di Zebo: ma l’ho vista solo io? Ma l’ha sempre avuta?

CLASSIFICHE
Sei Nazioni
Galles 4
Scozia 4
Inghilterra 4
Francia 1
Irlanda 1
Italia 0

Sei Nazioni femminile
Irlanda 5
Inghilterra 4
Galles 4
Scozia 1
Italia 0
Francia 0

Sei Nazioni U20
Inghilterra 5
Galles 4
Irlanda 4
Scozia 1
Italia 0
Francia 0

Sei Nazioni: il Galles spazza via la compattezza azzurra e finisce l’Italia 7-33

italia-galles-2017

Intelligenza, abnegazione, rispetto dei compiti assegnati. E naturalmente tanta sofferenza. L’Italia del primo tempo vista all’Olimpico mette in mostra una difesa aggressiva in ogni parte del campo, lascia pallone e campo – al 25′ circa il possesso diceva 80%-20% per i Dragoni – a un Galles che cerca di sfondare ma che mette in reale difficoltà la nostra retroguardia solo in un paio di occasioni senza però raccogliere punti.
Punti che arrivano invece nel paniere azzurro con una meta in maul avanzante chiusa da Gori in una delle prime vere folate offensive dei nostri.
Italia molto ordinata che sa quando è il momento di stringere i denti e serrare i ranghi e che quando avanza non lo fa mai in maniera scriteriata, alla garibaldina: c’è sempre ordine, ragionamento, un bel mix di testa e cuore. Il Galles cerca di rispondere ma non trova molte chiavi per sfondare e si ritrova a giocare su un canovaccio scelto dagli avversari. Primo tempo che si chiude sul 7-3.

La seconda frazione vede il Galles iniziare con il piede sul gas ma l’Italia risponde bene, con il solito ordine e alternando contenimento ad accelerazioni improvvise. La partita non è certo spettacolare ma molto tesa e intensa. Halfpenny porta prima i suoi a -1 e poi a +5 con tre calci da fermo. Azzurri che perdono compattezza e si disuniscono, gli avversari provano ad approfittarne e al 61′ la meta di Davies (arrivata subito dopo un giallo a Bisegni) concretizza una netta superiorità. confermata dal fatto che si è giocato esclusivamente in una metà campo in questo secondo tempo.
Italia che non trova più l’ordine, la compattezza e la disciplina dei primi 40 minuti, e nemmeno la convinzione. La mazzata finale è la meta di Liam Williams che al 67′ chiude la gara. Poi veniamo travolti.
Sabato a Roma arriva l’Irlanda, sarà molto più dura di quanto non lo sia stata oggi. Serviranno la compattezza e la determinazione dei primi 40 minuti di oggi, e non solo quelli. Non bastano da soli.

Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Giulio Bisegni, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse (capitano), 7 Maxime Mbanda, 6 Abraham Steyn, 5 George Biagi, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Ornel Gega, 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Sami Panico, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Joshua Furno, 20 Francesco Minto, 21 Giorgio Bronzini, 22 Tommaso Allan, 23 Michele Campagnaro
Mete: Gori (29′)
Conversioni: Canna (30′)
Punizioni:

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Scott Williams, 11 Liam Williams, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Sam Warburton, 5 Alun Wyn Jones (capitano), 4 Jake Ball, 3 Samson Lee, 2 Ken Owens, 1 Nicky Smith
Riserve: 16 Scott Baldwin, 17 Rob Evans, 18 Tomas Francis, 19 Cory Hill, 20 James King, 21 Gareth Davies, 22 Sam Davies, 23 Jamie Roberts
Mete: J Davies (61′), L Williams (67′), North (78′)
Conversioni: Halfpenny (62′, 79′)
Punizioni: Halfpenny (35′, 46′, 52′, 56′)

Sei Nazioni U20: azzurrini grintosi ma battuti (5-27). La recensione di Italia-Galles

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Due anni fa allo stadio Quercia di Rovereto finì 21-23 per i gallesi, nella scorsa edizione del torneo di categoria gli azzurrini vennero invece piegati 35 a 6 a Colwyn Bay. Non piove ma il terreno è pesante.
Azzurrini che nel primo tempo giocano con una difesa molto aggressiva, impediscono agli avversari di sviluppare un gioco arioso e sono sempre pronti a ripartire. Soffrono ma in balia degli avversari non ci vanno quasi mai. Una squadra molto brava a distruggere ma meno a finalizzare, che gioca di rimessa e che staziona un po’ troppo nella sua metà campo. A limitare le non già molte puntate offensive anche qualche errore e qualche fallo di troppo. Comunque ottimo primo tempo dei ragazzi di Troncon e Orlandi nonostante si vada al riposo sul 10 a 5 per gli ospiti, che sono un po’ più cinici e organizzati. Una squadra, quella gallese, che non fa strabuzzare gli occhi ma che può contare su un numero di opzioni maggiore rispetto alla nostra.

Il secondo tempo, giocato sotto una pioggia battente, ha un andazzo che non è molto diverso dai primi 40 minuti ma un cartellino giallo ci lascia in 14 e i gallesi ne approfittano subito per marcare prima una punizione e poi una meta (bellissima, in acrobazia di Conbeer). L’Italia si disunisce un po’ e di fatto la gara finisce qui.
Azzurrini promossi? No, la strada da fare è ancora lunga ma stasera a Legnano si sono visti dei segnali confortanti e positivi, con un po’ di sbavature in meno non sarebbe stato del tutto impossibile giocarsela fino alla fine con questo Galles. Non facile ma di sicuro non impossibile. Finisce 5-27, risultato un po’ troppo penalizzante per quello visto in campo. Peccato, tra una settimana contro l’Irlanda vedremo se riusciremo a confermare i progressi che comunque si sono visti.

Italia: Cioffi, Bronzini, Vaccari, Zanon, D’Onofrio, Rizzi, Trussardi, Rimpelli, Ceciliani, Riccioni, Baldino, Iachizzi, Bianchi, Masselli, Licata
Riserve: Rollero, Fischetti, Zilocchio, Venditti, Casolari, Fusco, Biondelli, Dal Zilio
Mete: Baldino (15′)
Conversioni:
Punizioni:

Galles: Talbot-Davies, Rosser, Nicholas, K Williams, Conbeer, B Jones, Blacker, Carre, Shipp, Assiratti, Dombrandt, M Williams, Sieniawski, W Jones, Morris
Riserve: Tarrant, Thomas, Coleman, Pope, Ward, Smith, P Jones, Lewis
Mete: Morris (21′), Conbeer (56′), K Williams (80′)
Conversioni: B Jones (22′, 57′, 80′)
Punizioni: B Jones (33′, 53′)

Tre blogger, qualche birra e una palla ovale: benvenuti dai The Friends of rugby

Rubarsi visibilità e click, succede spesso tra giornalisti di testate diversi. Se poi il piatto non è di quelli poi così abbondanti come nell’Ovalia italiana… Però io, Marco Turchetto e Duccio Fumero siamo amici e ci frequentiamo ormai da anni. Serate tranquille, pinte di birra, qualche chiacchiera. Rugby? Certo, anche quello, ma non solo. Comunque se metti a un tavolo assieme tre simili soggetti qualcosa alla fine accade. Per esempio che Il Grillotalpa, Rugby 1823 e RugbytoItaly si mettano a discorrere di Sei Nazioni. In maniera amena, s’intende, ma dicendo comunque delle cose. Credo.
Queste serate saranno replicate ogni tot, ovviamente al The Friends Pub di Milano (in viale Monte Santo). Eccovi la prima…

Favaro out, Campagnaro in panca contro il Galles. Ecco la prima Italia del Sei Nazioni 2017

parisse-legoEccolo qui, il primo XV della nazionale italiana per il Sei Nazioni 2017. Si gioca a Roma domenica pomeriggio, alle 15, contro il Galles (diretta tv su DMAX, telecronaca di Antonio Raimondi e Vittorio Munari).
Un torneo attesissimo per la sua importanza intrinseca ma anche perché è il primo sotto la guida di Conor O’Shea, tecnico su cui l’Italia ovale ha riposto non poche speranze per una inversione di rotta tanto decisa quanto duratura.
E quali sono le scelte del ct? Padovani estremo, Canna e Gori in cabina di regia, centri biancoverdi con la coppia McLean e Benvenuti. In terza non c’è Favaro e vengono schierati Mbandà e Steyn, ovviamente insieme a capitan Parisse. Interessante la prima linea con Cittadini e Lovotti affiancati da Gega come tallonatore. Non è titolare Campagnaro, che va a sedersi in una panchina di livello assieme Furno, Minto, Allan e Ghiraldini. Simone Favaro non ce la fa e non è tra i 23 per domenica.

Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Giulio Bisegni, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse, 7 Maxime Mbandà, 6 Bryan Steyn, 5 George Fabio Biagi, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Ornel Gega, 1 Andrea Lovotti
Riserve:  16 Leonardo Ghiraldini, 17 Sami Panico, 18 Pietro Ceccarelli, 19 Joshua Furno, 20 Francesco Minto, 21 Giorgio Bronzini, 22 Tommaso Allan, 23 Michele Campagnaro