R1823 lo aveva anticipato ieri, ora c’è anche la conferma ufficiale: sabato a Roma per l’ultima gara del Sei Nazioni 2018 l’Italia schiererà Jake Polledri in terza linea al posto dell’infortunato Mbandà. E’ l’unico cambio rispetto al XV di partenza sceso in campo a Cardiff contro il Galles, per il resto si prosegue con il solito blocco visto in queste settimane:
Un lungo pomeriggio di rugby con il Leinster che passa al Monigo (14-40), la nazionale delle ragazze che nel secondo tempo cade sotto i colpi delle irlandesi (3-27) e una Francia-Scozia davvero fisica ed equilibrata decisa negli ultimi 10 minuti di gioco (22-16).
GUINNESS PRO12 BENETTON TREVISO-LEINSTER 14-40
Tre mete nella prima mezz’ora e il Leinster chiude quasi subito la pratica al Monigo. Nella fase centrale della partita le marcature di Paulo e Pratichetti tengono a galla i biancoverdi che però cedono dopo il 50′ e gli irlandesi dilagano.
Benetton Treviso: 15 David Odiete, 14 Andrea Pratichetti, 13 Tommaso Iannone, 12 Alberto Sgarbi (c), 11 Luca Sperandio, 10 Ian McKinley, 9 Tito Tebaldi, 8 Robert Barbieri, 7 Dean Budd, 6 Marco Lazzaroni, 5 Teofilo Paulo, 4 Filippo Gerosa, 3 Tiziano Pasquali, 2 Luca Bigi, 1 Federico Zani Riserve: 16 Davide Giazzon, 17 Nicola Quaglio, 18 Matteo Zanusso, 19 Francesco Minto, 20 Guglielmo Zanini, 21 Enrico Francescato, 22 Michael Tagicakibau, 23 Andrea Buondonno
Mete: Paulo (36′), Pratichetti (55′)
Conversioni: McKinley (36′, 55′)
Punizioni:
Leinster: 15 Zane Kirchner, 14 Adam Byrne, 13 Rory O’Loughlin, 12 Noel Reid, 11 Dave Kearney, 10 Ross Byrne, 9 Jamison Gibson-Park, 8 Jack Conan, 7 Dan Leavy, 6 Dominic Ryan, 5 Ian Nagle, 4 Mick Kearney, 3 Michael Bent, 2 Richardt Strauss (c), 1 Peter Dooley Riserve: 16 Bryan Byrne, 17 Andrew Porter, 18 Mike Ross, 19 Ross Molony, 20 Peadar Timmins, 21 Luke McGrath, 22 Joey Carbery, 23 Barry Daly
Mete: Rory O’Loughlin (2′), Dave Kearney (25′, 28′), Adam Byrne (51′), Joey Carbery (66′), Bryan Byrne (72′)
Conversioni: Byrne (2′, 26′, 29′, 52′, 72′)
Punizioni:
SEI NAZIONI FEMMINILE, ITALIA-IRLANDA 3-27
Un primo tempo equilibratissimo, con le due difese che sopravanzano gli attacchi avversari e che si chiude sul 3 a 3. Il solco viene scavato nella ripresa tra il 51′ e il 61′ quando le irlandesi – complici anche troppi errori delle nostre ragazze – vanno a marcare tre mete. Il XV in maglia verde è squadra più forte ma l’Italia ha lottato a lungo alla pari e alla fine il risultato (l’Irlanda conquista il bonus all’ultimo respiro) è fin troppo penalizzante per la nostra squadra, almeno per quello visto in campo.
SEI NAZIONI, FRANCIA-SCOZIA 22-16
Allo Stade de France va in scena una partita molto fisica tra due squadre che tutto sommato si equivalgono pur nella loro diversità. Scozzesi molto bravi ad impedire ai francesi di esprimere il loro gioco ma allo stesso tempo meno brillanti rispetto alla gara con l’Irlanda. XV in maglia blu comunque sempre molto efficaci, la Francia commette qualche errore di troppo e gara che si trascina punto a punto. Decisive due punizioni di Lopez negli ultimi 10 minuti di gioco.
Infilarsi nei pasticci da soli o quai e poi cercare di tirarsene fuori. No, non sto parlando dei Southern Kings e della federazione sudafricana, ma di Steve Shingler. Chi? Ripropongo la vicenda così come l’ho riassunta dopo la decisione finale dell’IRB:
Riavvolgo il nastro. Steven Shingler, giocatore nato in Galles ma di madre scozzese. Nel 2011 viene convocato con l’U20 in maglia rossa e gioca contro la Francia, ma lo scorso gennaio a chiamarlo è la Scozia, che lo vuole nel gruppone che prepara il Sei Nazioni. Il Galles non ci sta (a ragione) e presenta ricorso all’IRB che fa sapere che il ragazzo “is tied to Wales”, legato al Galles. Al controricorso scozzese è arrivata la risposta del panel internazionale, che diceva: Shingler può essere convocato solo dal Galles. A Edimburgo ci provano un’ultima volta, ma l’International Board respinge l’ultimo appello: “Wales and France had individually designated their Under 20 teams as their next senior national representative teams”. Significa che sia Francia che Galles hanno designato la nazionale U20 come squadra che determina l’appartenenza di un giocatore (da noi è la Nazionale Emergenti), se metti quella maglia sei “legato”. Quindi Shingler può essere convocato solo dal Galles, e che la Scozia si metta l’anima in pace.
E ora il buon Steve cerca di riannodare i lacci con la nazionale gallese. Intervistato da Wales Online, il giocatore dei London Irish parla della vicenda che lo ha visto protagonista: “Ho fatto una scelta quando il ct scozzese Andy Robinson mi ha offerto la possibilità di giocare nella sua nazionale. Mi viene da dire che ero più giovane e anche un po’ naif. E che non ho pensato molto alle possibili ricadute della cosa. Ora lo so che era la decisione sbagliata ma mi rendo conto che troppe cose sono successe. Io sono cresciuto con la maglia del Galles ed è lì che spero di tornare”. Buona fortuna, ho idea che ne avrei bisogno…
Non solo Tim Visser. Il metaman olandese potrebbe essere il primo di una lunga lista di giocatori stranieri che la federazione scozzese vorrebbe portare al di là del Vallo di Adriano in vista del Mondiale del 2015. A dirlo è il CEO della Scottish Rugby Union Mark Dodson, che non fa mistero di voler seguire la strada già intrapresa da molte altre federazioni: “Non vogliamo imbottirci di stranieri – ha detto Dodson – ma il nostro bacino è ridotto e numericamente limitato. E se gli inglesi portano in nazionale neozelandesi e sudafricani non vedo perché non dovremmo farlo anche noi”.
Gli isolano del Pacifico non sono nuovi a gesti clamorosi e “coloriti”. Certo, se poi a muoversi è un premier… Il Primo Ministro di Samoa, Tuilaepa Sailele, ha pesantemente attaccato la terna arbitrale che ha diretto l’incontro dello scorso giugno tra la “sua” nazionale e quella scozzese, finito con la vittoria degli europei per 17 a 16. Sailele ha apertamente parlato di discriminazione razziale nei confronti dei suoi connazionali in una intervista rilasciata ad una radio…