Il Tinello di Vittorio Munari apre le porte al Sei Nazioni 2020

Un torneo caratterizzato dal Mondiale conclusosi a inizio novembre e da un’attesa molto tiepida, almeno alle nostre latitudini. Tanti nuovi ct, una nazionale con tantissimi esordienti, altre alle prese con cambi generazionali, problemi interni o una profondità limitata… Beh, palla a Vittorio!

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17 pensieri su “Il Tinello di Vittorio Munari apre le porte al Sei Nazioni 2020”

  1. Aumenta la febbre 6N con la curiosità di vedere un pò di novità dopo un mondiale e come detto da voi un pò di cambi, perchè se è vero che in certi casi non sono cambiati gli allenatori, però sono stati stravolti gli staff tecnici, su tutti quello inglese.
    In ordine per candidate alla vittoria finale.
    Inghilterra, in questi giorni si è fatta la corsa ai colpevoli, a trovare il male assoluto nel rugby inglese, con tanto di spiata da parte degli Harlequins e attacchi da parte dei Chiefs, ma se c’è un complice che ha tantissima responsabilità quello è proprio la federazione inglese che per diversi anni ha fatto finta di non vedere. Lo sapevano anche i muri che i Saracens non erano apposto nè coi conti nè con il salary cup, tant è vero che tra una retrocessione diretta ed un auditor esterno dei conti, non ci hanno pensato due volte a cosa scegliere…Mi sarei aspettato da Jones che non convocasse nessun Saracens, anche se i giocatori colpe non ne hanno, ma allo stesso tempo però c ‘è stata una riuonione urgente di spogliatoio…il clima è pesante, ma il buon Eddie sa come fare da parafulmine.
    Dal punto di vista tecnico Jones fa una scelta pesante, non portare nessun 8 di ruolo, seppur Hughes, Simmons e Dombrandt sono in ottimo stato di forma, con l 8 dei Chiefs che secondo me meritava una chiamata. Le alternartive nella rosa sono così tante che non mi sorprenderebbe un allargamento della rosa in vista di partite un pò più soft, Italia.
    Irlanda, l interrogativo della federazione e di conseguenza dello staff tecnico è senza dubbio come fare a non arrivare scoppiati nell anno del mondiale, sono due edizioni di fila che ci cascono, pur dominando a livello di club. Farrell prosegue nel solco della continuità, ancora non si fida a buttare dentro gente come Cooney o McCloskey. Chiunque sceglie cmq non cade male, anche per loro vedremo sicuramente un pò di cambiamenti nel proseguo del torneo. Io la butto li, ma vorrei tanto vedere all apertura il minore dei fratelli Byrne.
    Francia, è sempre più crescente l attesa nel vedere questa squadra. Il talento non gli manca, forse non è mai mancato; oggi aggiungono uno staff di livello stellare, l unico dubbio è se tra loro riusciranno a trovare l alchimia. Per me però questa squadra ha due mancanze, a livello collettivo, mancano di rugby di alto livello, in fondo molti dei loro giocatori giocano a buon livello in Francia, ma poi nelle coppe europee francesi che arrivano in fondo se ne vedono poche. Sono le semifinali di Champions cup che ti formano per il livello internazionale.
    Singolarmente per me sono corti nello spot di estremo, lasciare a casa gente come Ramos o Dulin per portare il solo Bouthier, che sarà anche interessante ma che di partite che fanno tremare i polsi nella sua vita non so quante ne abbia giocate.
    Scozia,come ogni anno ci si aspetta un buon torneo, entrambe le franchigie stanno giocando una buona stagione ed anche in nazionale mi aspetto di vedere i back moves di Glasgow ed il lavoro degli avanti di Edingurbo, Cockerill sta facendo un lavoro stratosferico.
    Galles, quest anno il rischio di vincerne una sola è altissimo. Sicuramente è la squadra che più sta cambiando dentro e fuori dal campo. Pivac si conferma essere un ottimo osservatore e scopritore di talenti, prova ne sono le nuove convocazioni, il lavoro in campo verrà delegato a Stephen Jones che avrà il compito di far rivedere quanto di buono ha fatto agli Scarlets. Questa squadra sicuramente dovrà affidarsi alle certezze che per ora ha, da AWJ, a Biggar passando per Halfpenny. I nazionali sono rientrati in campo da molto poco e ancora sono alla ricerca della forma migliore. Il vero tallone d achille quest anno è senza dubbio il reparto dei centri, troppi interrogativi ancora presenti, la certezza è la parabola discendente di Parkes, giocatore ormai fisicamente in fase calante e tecnicamente un pò monotematico. Noth a 13 mi fa venire la cacarella…spero tanto in Tompkins, giocatore che già ai Saracens mi aveva ben impressionato; oltre che sulla consacrazione internazioanle di Rees Zammit. Questo ragazzo ha veramente l x factor, non è solo un finalizzatore, è un ala che si muove da playmaker in tutto il campo, crea azioni e off load dal nulla, speriamo non lo spacchino o facciano ingrossare come più del dovuto.
    Io sinceramente sono spaventato anche con il match contro l Italia, se in panchina Gatland non porta qualcuno capace di cambiare ritmo, la buccia di banana potrebbe essere dietro l angolo..
    Infine l Italia, buon lavoro Franco Smith…

    1. “i giocatori colpe non ne hanno”

      Scusa Ian ma stai scherzando? Cioe’ secondo te I giocatori che sanno dell’esistenza del salary cap quando firmavano per fare questi business con Wray non capivano che era un modo per aggirare il salary cap? Hanno guadagnato piu’ soldi di quello che avrebbero dovuto, hanno cosi’ vinto piu’ titoli di quelli dovuti, e di conseguenza anche guadagnato soldi da endorsemment e sponsorizzazioni (legali) che senza aggirare le regole non puoi dire avrebbero comuqnue avuto.

      I giocatori sono complici eccome se lo sono, cosa cavolo pensavano che fossero quei pagamenti extra tramite una societa’ creata d hoc?

      il problema di spogliatoio e’ proprio quello, la complicita’ dei Vunipola, Farrell e soci!

      Dire che non hanno colpe e’ o dire che non c’era in realta’ un problema o dire che i giocatori son dei cretini che non capivano.

      1. Secondo alcune ricostruzioni pubblicate dalla stampa inglese il club avrebbe – ad esempio – investito a fondo perduto un tot di soldi in una società dei fratelli Vunipola…

      2. I giocatori come ben sai a questi livelli sono seguiti da veri e propri staff finanziari, oltre che agenti ed altre menate varie. Ovvio che non sono delle vergini indifese. tant’è vero che Wray che con i suoi intrallazzi si giustificava dicendo che gli costruiva un futuro dopo la carriera da pro.
        Ovviamente i Saracens non sono il male assoluto, nel nostro piccolo abbiamo vissuto e viviamo l epoca dei pagamenti in nero…
        quello che volevo sottolineare è l aspetto sportivo della questione, i Vunipola e Farrell non sono diventati i giocatori che conosciamo perchè venivano pagati in modo anomalo, hanno avuto un talento che il club è riuscito a coltivare negli anni.
        Mi fermo solo all aspetto sportivo e tecnico della questione, tutto il resto fa già schifo da solo e ribadisco che è tutto il rugby inglese ad uscirne malissimo.

      3. Si poi son quelli che fanno la morale a tutto l’universo conosciuto…..per un minimo di coerenza andavano “retrocessi” anche loro non convocandoli ma si sa, necessità non ha legge, se non a casa del vicino.
        Buon rugby a tutti

      4. Mr Ian, scusa ma farrell se firma un contratto da 300 e poi gli arrivano in conto bancario altri 100 dalla scoieta’ Farrel&WrayMerchanidsing sa benissimo cosa sta facendo…non raccontiamocela che sono i loro agenti o altro, i soldi alla fine della fiera andavano a loro, e se si aspetta 300 e ne piglia 400 in qualche maniera sa cosa sta facendo. Non raccontiamoci favole, erano consci, erano complici, ne hanno beneficiato economicamente e sportivamente vincendo titoli.

        Che altri lo facciano non fatico a crederlo, ma prima bisogna provarlo, ad oggi e’ provato che lo abbaino fatto i Saracens.

  2. Io voglio essere più ottimista di Munari sulle possibilità dell’Italia in questo torneo. In fin dei conti 4 delle nostre 5 avversarie sono un cantiere aperto. È vero che anche noi abbiamo cambiato guida tecnica, ma il gruppo che si presenta al 6 Nazioni è grossomodo quello dei Mondiali, con qualche innesto dovuto a infortuni.

  3. Comunque l’Inghilterra è senza Vunipola (e dici niente, che sappiamo quanto valga per il loro gioco), e li secondo me Jones dovrà “rischiarsi” l’esordiente.

  4. Chiaro che l’entisiasmo non ci sia più! Come fai ad entusiarmarti per un torneo in cui noi partecipiamo solo perché sono costretti a farci partecipare perché soci!
    Sportivamente non abbiamo niente a che vedere con gli altri. Noi improvvisiamo con quel pochissimo che abbiamo, mentre gli altri programmano, organizzano, studiano, creano tattiche, ecc.
    L’unica nota “positiva” di questo clima da fine festa è che forse l’olimpico smetterà di essere una succursale del carnevale di Viareggio e torneranno ad esserci solo i veri appassionati del nostro sport.

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