Guinness Pro12: Zebre stasera in casa Scarlets, il XV del Benetton per i Blues

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Tornano in campo le Zebre. La franchigia bianconera, in attesa di conoscere il suo futuro, alle 20.35 (ora italiana, diretta tv su Eurosport 2) se la vedrà a Llanelli contro gli Scarlets oggi quarti in classifica ma che arrivano da una striscia importante di vittorie. Capitano stavolta è Andrea De Marchi, sette i nazionali azzurri liberati dal ct Conor O’Shea in occasione della settimana di sosta del torneo e che partono titolari in campo.

Scarlets: 15 Johnny McNicholl, 14 Tom Williams, 13 Steff Hughes, 12 Hadleigh Parkes, 11 DTH van der Merwe, 10 Dan Jones, 9 Jonathan Evans, 8 Will Boyde 7 James Davies, 6 Aaron Shingler, 5 Tadhg Beirne, 4 Tom Price, 3 Werner Kruger, 2 Emyr Phillips, 1 Wyn Jones,
Riserve: 16 Ryan Elias, 17 Luke Garrett, 18 Nicky Thomas, 19 Tom Phillips, 20 Josh Macleod, 21 Aled Davies, 22 Gareth Owen, 23 Steff Evans
Zebre: 15 Kurt Baker, 14 Mattia Bellini, 13 Giulio Bisegni, 12 Thomas Boni, 11 Lloys Greeff, 10 Serafin Bordoli, 9 Marcello Violi, 8 Federico Ruzza, 7 Oliviero Fabiani, 6 Derick Minnie, 5 Gideon Koegelenberg, 4 Joshua Furno, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Tommaso D’Apice, 1 Andrea De Marchi
Riserve: 16 Bruno Postiglioni, 17 Guillermo Roan, 18 Bartholomeus Le Roux, 19 Valerio Bernabo, 20 Davide Zanetti, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Matteo Pratichetti, 23 Dion Berryman
Intanto anche il Benetton Treviso ha annunciato il XV con cui è atteso domani a Cardiff contro i Blues all’Arms Park alle 15 e 30 italiane, partita senza nessuna copertura televisiva. Anche qui rientrano un po’ di nazionali, ma la lista degli infortunati è davvero lunga (Marco Barbini, Tommaso Benvenuti, Alberto De Marchi, Simone Ferrari, Filippo Filippetto, Marco Fuser, Ornel Gega, Filippo Gerosa, Edoardo Gori, Jayden Hayward, Luke McLean, Luca Morisi, Nicola Quaglio, Alberto Sgarbi, Abraham Steyn, Cherif Traore, Alessandro Zanni).
Le scelte di coach Crowley, da notare Allan schierato a primo centro:
Benetton Treviso: 15 Luca Sperandio, 14 Michael Tagicakibau, 13 Tommaso Iannone, 12 Tommaso Allan, 11 Angelo Esposito, 10 Ian McKinley, 9 Tito Tebaldi, 8 Robert Barbieri, 7 Francesco Minto, 6 Marco Lazzaroni, 5 Dean Budd (C), 4 Teofilo Paulo, 3 Tiziano Pasquali, 2 Luca Bigi, 1 Federico Zani.
Riserve: 16 Davide Giazzon, 17 Matteo Zanusso, 18 Jody Rossetto, 19 Jean Francois Montauriol, 20 Guglilemo Zanini, 21 Giorgio Bronzini, 22 Andrea Pratichetti, 23 David Odiete

Zebre, il futuro è sempre nella nebbia: il precipizio non si allontana

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Dal profilo twitter delle Zebre: Zebre-Tolosa

Il Sei Nazioni ha tolto la franchigia dai riflettori dei media ma pare che la prossima, probabilmente decisiva, riunione del CdA si terrà il 25 di febbraio. E ottimismo se ne respira davvero poco. 

“Entro metà o fine febbraio la situazione sarà più definita. Speriamo a breve di riuscire a rendere pubblici nuovi partner, perché nella peggiore delle ipotesi si creerebbero grossi problemi”. Parole di Stefano Pagliarini, presidente delle Zebre, pronunciate il 10 gennaio scorso in un incontro aperto anche alla stampa in cui la franchigia e la locale provincia hanno lanciato un appello a istituzione e aziende per intervenire ed aiutare la società bianconera che naviga in pessime acque. Traduciamo: mettete mano al portafogli e salvateci.
Perché le Zebre (che ieri hanno annunciato l’arrivo del tallonatore sudafricano Sidney Tobias) sono molto, troppo, vicine alla fine che hanno fatto gli Aironi nella primavera del 2012. E due fallimenti così simili in 5 anni sono probabilmente una specie di record, purtroppo. Evidentemente a volte la storia non insegna molto, visto che alcuni dei protagonisti sono gli stessi in entrambe le vicende. Un caso, sicuramente.

Bene, a metà febbraio ci siamo arrivati: come siamo messi? Non bene. Le voci che arrivano da Parma si sprecano ma non vanno poi in direzioni tanto diverse tra loro. Comunque a oggi trovare qualche appiglio certo in tutta questa vicenda è complicato, comprese le date delle riunioni del CdA e ora sembra che una convocazione inizialmente prevista per ieri sera sia slittata a sabato 25. Pare. Una riunione che secondo alcune fonti era già pronta a chiudersi con le dimissioni di tutti i consiglieri: voci incontrollabili ma che probabilmente nessuno si sentirebbe di smentire categoricamente. Perché la franchigia di Parma è ormai in una specie di limbo in cui può succedere di tutto e ogni ipotesi è verosimile, così come il suo esatto opposto.

Le poche cose certe sono che la FIR ha cercato di privatizzare il club ma di fatto ha venduto il solo capitale sociale (300mila euro circa) a un consorzio di alcune decine di soci che in quanto a investimenti non sono andati poi molto oltre quella cifra. Nel frattempo la società si è come squagliata, ha la cassa vuota, ha perso pezzi importanti rendendo sempre più difficile il compito dei giocatori, già non semplice di suo. Che per coprire il buco la FIR ha dovuto metterci un milione di euro, maandando il suo di bilancio in rosso. Sarà stato solo un caso a cui non dare troppo peso, ma continuo a trovare disarmante la totale assenza di dirigenti alla presentazione del derby celtico che a dicembre si è tenuta a Milano, quando a fare capolino per i bianconeri – oltre al capitano, scusate, all’allora capitano George Biagi – c’erano solo il team manager De Rossi e l’addetto stampa. Treviso invece era al gran completo.
Tutti si chiedono come questa vicenda finirà, forse sarebbe meglio chiedersi come sia stato possibile arrivare a questo punto, quando la carcassa degli Aironi è ancora fumante.

Guinness Pro12: le Zebre tengono un tempo, poi monologo Ospreys (10-40)

 

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Partita senza nessuna copertura televisiva. Le cronache via twitter ci raccontano di un buon primo delle Zebre che subiscono una meta proprio prima di andare negli spogliatoi sul risultato di 10 a 3.
La seconda frazione è invece un monologo gallese e nello specifico dell’estremo Dan Evans, che marca una tripletta in sei minuti. Finisce 40 a 10 per gli ospiti.

Zebre: 15 Kurt Baker, 14 Mattia Bellini, 13 Tommaso Boni, 12 Matteo Pratichetti, 11 Lloys Greeff, 10 Serafin Bordoli, 9 Guglielmo Palazzani, 8 Federico Ruzza, 7 Johan Meyer, 6 Derick Minnie, 5 Valerio Bernabò, 4 Quintin Geldenhuys (c), 3 Guillermo Roan, 2 Oliviero Fabiani, 1 Bruno Postiglioni
Riserve: 16 Adriano Daniele, 17 Andrea De Marchi, 18 Bartholomeus Le Roux, 19 Gideon Koegelenberg, 20 Davide Fragnito, 21 Carlo Engelbrecht, 22 Faialaga Afamasaga, 23 Maicol Azzolini
Mete: Boni (5′)
Conversioni: Palazzani (6′)
Punizioni: Palazzani (3′)

Ospreys: 15 Dan Evans, 14 Ben John, 13 Kieron Fonotia, 12 Ashley Beck, 11 Dafydd Howells, 10 Luke Price, 9 Tom Habberfield (c), 8 Dan Baker, 7 Sam Underhill, 6 Tyler Ardron, 5 Lloyd Ashley, 4 Adam Beard, 3 Rhodri Jones, 2 Sam Parry, 1 Paul James
Riserve: 16 Hugh Gustafson, 17 Gareth Thomas, 18 Daniel Suter, 19 Rory Thornton, 20 Olly Cracknell, 21 Matthew Aubrey, 22 Hanno Dirksen, 23 Jonathan Spratt
Mete: Beck (40′), Evans (44′, 46′, 50′), Parry (61′), Howells (76′)
Conversioni: Price (40′, 45′, 47′, 62′, 77′)
Punizioni:

Azzurrini vs Irlanda e Zebre-Ospreys: un venerdì tra Sei Nazioni U20 e Guinness Pro12

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SEI NAZIONI U20
Iniziamo da Prato. Questa sera alle 19 (diretta streaming a partire dalle 18 e 45 su The Rugby Channel), al Chersoni scendono in campo Italia e Irlanda U20. I ragazzi di Orlandi e Troncon vengono da un ko con diverse ombre e qualche luce (poche rispetto alle aspettative) contro il Galles mentre i pari età in maglia verde hanno strappato una vittoria di misura in Scozia. Una partita che vede gli ospiti come favoriti d’obbligo, all’Italia si chiede soprattutto una prestazione di qualità. Beh, pure un risultato positivo non sarebbe male, ma è oggettivamente difficile. Però…
Sempre stasera si giocano anche le altre due partite della seconda giornata del torneo: alle 20.15 italiane al Parc Eirias di Colwyn Bay ci sarà il kick-off di Galles-Inghilterra, alle 21 toccherà a Francia-Scozia in quel di Grenoble.

Italia: 15 Massimo Cioffi, 14 Andrea Bronzini, 13 Ludovico Vaccari, 12 Marco Zanon, 11 Dario Schiabel, 10 Antonio Rizzi, 9 Charly Trussardi, 8 Giovanni Licata, 7 Lorenzo Masselli, 6 Jacopo Bianchi, 5 Gabriele Venditti, 4 Giordano Baldino, 3 Marco Riccioni (c), 2 Massimo Ceciliani, 1 Daniele Rimpelli
Riserve: 16 Alberto Rollero, 17 Danilo Fischetti, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Nardo Casolari, 21 Emilio Fusco, 22 Michelangelo Biondelli, 23 Roberto dal Zilio

Irlanda: 15 Colm Hogan, 14 Jordan Larmour, 13 Gavin Mullin, 12 Ciaran Frawley, 11 Calvin Nash, 10 Johnny
McPhillips, 9 Johnny Stewart, 8 Caelan Doris, 7 Paul Boyle Lansdowne, 6 Cillian Gallagher (c), 5 Oisin Dowling Lansdowne, 4 Fineen Wycherley, 3 Charlie Connolly, 2 Tadgh McElroy Lansdowne, 1 Joey Conway
Riserve: 16 Adam Moloney, 17 Rory Mulvihill, 18 Matthew Burke, 19 Jack Regan, 20 Gavin Coombes, 21 Jack Lyons, 22 Conor Fitzgerald, 23 Tommy O’Brien

 

GUINNESS PRO12
Stasera si giocheranno anche 4 partite della 14a giornata del torneo celtico, che riprende dopo uno stop di oltre un mese tra coppe europee e Sei Nazioni. Alle 20 a Parma arrivano gli Ospreys secondi in classifica. Tante i nazionali assenti da entrambe le parte, ma i gallesi sono comunque più  attrezzati. Le Zebre rispondono con Geldenhuys capitano e possono contare tra i titolari su Ruzza e Boni, rilasciati dal ct Conor O’Shea. Tra i 23 non c’è Furno, lasciato libero pure lui dalla nazionale ma non convocato.
Partita senza nessuna copertura televisiva di difficile lettura proprio per le tantissime assenze, e con i bianconeri che avrebbero bisogno come il pane di un risultato positivo. Altre partita della serata: Glasgow Warriors-Scarlets, Munster-Newport Dragons e Ulster-Edimburgo. Il Benetton Treviso gioca domenica in casa con il Leinster.

Zebre: 15 Kurt Baker, 14 Mattia Bellini, 13 Tommaso Boni, 12 Matteo Pratichetti, 11 Lloys Greeff, 10 Serafin Bordoli, 9 Guglielmo Palazzani, 8 Federico Ruzza, 7 Johan Meyer, 6 Derick Minnie, 5 Valerio Bernabò, 4 Quintin Geldenhuys (c), 3 Guillermo Roan, 2 Oliviero Fabiani, 1 Bruno Postiglioni
Riserve: 16 Adriano Daniele, 17 Andrea De Marchi, 18 Bartholomeus Le Roux, 19 Gideon Koegelenberg, 20 Davide Fragnito, 21 Carlo Engelbrecht, 22 Faialaga Afamasaga, 23 Maicol Azzolini

Ospreys: 15 Dan Evans, 14 Ben John, 13 Kieron Fonotia, 12 Ashley Beck, 11 Dafydd Howells, 10 Luke Price, 9 Tom Habberfield (c), 8 Dan Baker, 7 Sam Underhill, 6 Tyler Ardron, 5 Lloyd Ashley, 4 Adam Beard, 3 Rhodri Jones, 2 Sam Parry, 1 Paul James
Riserve: 16 Hugh Gustafson, 17 Gareth Thomas, 18 Daniel Suter, 19 Rory Thornton, 20 Olly Cracknell, 21 Matthew Aubrey, 22 Hanno Dirksen, 23 Jonathan Spratt

Permit players, Accademie celtiche, rilasci: tra Sei Nazioni e Guinness Pro12, con qualche (buona) novità

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L’head coach delle Zebre Victor Jimenez con i permit Fragnito e Bergamin, delle Fiamme Oro

Fine settimana davvero intasato di appuntamenti ovali, quello che stiamo per vivere. Oltre al Sei Nazioni in tutte le sue forme – gli uomini, le donne, l’U20 – torna in campo anche la Guinness Pro12: le Zebre giocano venerdì sera contro gli Ospreys mentre il Benetton Treviso ospita domenica pomeriggio il Leinster. Impegni che già non sono facili normalmente, se poi aggiungiamo le lunghissime liste di assenti per il concomitante impegno della nazionale e i tantissimi – soprattutto a Treviso – fermi in infermeria… Senza dimenticare che i gallesi sono attualmente secondi in classifica e i dublinesi terzi.
Certo pure gli avversari delle nostre due selezioni devono affrontare le assenze per la nazionale ma ci sono alcuni aspetti che rendono la loro condizione meno difficoltosa rispetto alla nostra:

  1. Sembrerà banale ma Irlanda e Galles hanno 4 franchigie, l’Italia due. Inevitabile che il peso specifico, per quanto non uniforme, vada a impattare in maniera meno invadente
  2. Sia in Galles che in Irlanda le franchigie sono strettamente connesse ai club del loro territorio e hanno accademie interne. Ne consegue che i giovani e meno esperti – che in queste occasioni in cui il calendario è intasato hanno gioco-forza più spazio e minutaggi maggiori – siano più preparati sotto ogni punto di vista che non il permit player di turno che arriva dal club d’Eccellenza e che sta solo qualche giorno con Zebre o Benetton. Vero, ci sono dei permit che vengono chiamati in maniera frequente, ma non è la stessa cosa, non può esserlo.
  3. Irlanda e Galles sembrano essere anche più strutturati per quanto riguarda il sistema di rilascio dei giocatori che fanno parte del gruppo dalla nazionale. I ct, pur mantenendosi un certo margine di azione e intervento in casi di dubbio, fanno tornare ai club di provenienza nei primi giorni della settimana quegli atleti che sanno già che non verranno utilizzati nella partita del sabato. In Inghilterra la cosa ha un suo iter preciso e istituzionalizzato con la RFU che comunica i nomi degli atleti che lasciano il ritiro della nazionale già il lunedì sera

Questi aspetti non sono certo delle novità e per chi segue abitudinariamente la palla ovale si tratta di criticità ben conosciute. Va però detto che nel caso del punto 3 nonostante le richieste più volte avanzate negli ultimi anni da diretti interessati e addetti ai lavori ben poco si è mosso. Qualche miglioramento è stato apportato, ma la struttura complessiva è rimasta sostanzialmente quella prevista all’inizio dell’avventura celtica.
Qualche novità però inizia ad esserci: martedì pomeriggio, poco dopo le 17, la FIR ha twittato questo messaggio

La notizia era stata anticipata poco meno di un’ora prima dalle Zebre. Non credo di sbagliarmi nel dire che è la prima volta che la nazionale rilascia dei giocatori per far ritorno ai loro club in vista di un impegno celtico così presto nel corso di una settimana che porta a un impegno nel Sei Nazioni. Da qualunque parte la si giri è un buon segnale, per quello che può contare il parere del sottoscritto. Di sicuro va sotto la definizione “buon senso”. Il fatto che l’Italia giochi in casa aiuta non poco, vedremo anche nelle prossime settimane.

Rimangono le criticità del punto 1 e 2. Sulla prima non ci si può fare nulla (ok, il presidente FIR dice da tempo di voler creare una terza franchigia ma io rimango ancorato a terra: si fa il salto triplo per poterne mantenere economicamente due, figuriamoci tre. Sponsor? Scusate la prosaicità, ma finché non li vedo non ci credo. Spero che la situazione cambi, ma in Italia a oggi l’unico sponsor che sborsa milioni di euro ogni stagione da tanti anni è Benetton, piaccia o meno).
Sul secondo punto c’è da dire che la nostra storia e la nostra tradizione campanilistica non vanno in quella direzione, ma le cose si possono cambiare, basta volerlo. Problemi di organizzazione ce ne sono, è chiaro, ma non sono insormontabili.
Il ct Conor O’Shea in una intervista rilasciata aOnRugby a fine gennaio parlava così:

Sistema permit player. Ci saranno novità anche in direzione dal Pro12 all’Eccellenza?
Sì. Ci saranno molti cambiamenti nei prossimi anni.

Speriamo.