Zebre, il futuro è sempre nella nebbia: il precipizio non si allontana

zebre-nebbia
Dal profilo twitter delle Zebre: Zebre-Tolosa

Il Sei Nazioni ha tolto la franchigia dai riflettori dei media ma pare che la prossima, probabilmente decisiva, riunione del CdA si terrà il 25 di febbraio. E ottimismo se ne respira davvero poco. 

“Entro metà o fine febbraio la situazione sarà più definita. Speriamo a breve di riuscire a rendere pubblici nuovi partner, perché nella peggiore delle ipotesi si creerebbero grossi problemi”. Parole di Stefano Pagliarini, presidente delle Zebre, pronunciate il 10 gennaio scorso in un incontro aperto anche alla stampa in cui la franchigia e la locale provincia hanno lanciato un appello a istituzione e aziende per intervenire ed aiutare la società bianconera che naviga in pessime acque. Traduciamo: mettete mano al portafogli e salvateci.
Perché le Zebre (che ieri hanno annunciato l’arrivo del tallonatore sudafricano Sidney Tobias) sono molto, troppo, vicine alla fine che hanno fatto gli Aironi nella primavera del 2012. E due fallimenti così simili in 5 anni sono probabilmente una specie di record, purtroppo. Evidentemente a volte la storia non insegna molto, visto che alcuni dei protagonisti sono gli stessi in entrambe le vicende. Un caso, sicuramente.

Bene, a metà febbraio ci siamo arrivati: come siamo messi? Non bene. Le voci che arrivano da Parma si sprecano ma non vanno poi in direzioni tanto diverse tra loro. Comunque a oggi trovare qualche appiglio certo in tutta questa vicenda è complicato, comprese le date delle riunioni del CdA e ora sembra che una convocazione inizialmente prevista per ieri sera sia slittata a sabato 25. Pare. Una riunione che secondo alcune fonti era già pronta a chiudersi con le dimissioni di tutti i consiglieri: voci incontrollabili ma che probabilmente nessuno si sentirebbe di smentire categoricamente. Perché la franchigia di Parma è ormai in una specie di limbo in cui può succedere di tutto e ogni ipotesi è verosimile, così come il suo esatto opposto.

Le poche cose certe sono che la FIR ha cercato di privatizzare il club ma di fatto ha venduto il solo capitale sociale (300mila euro circa) a un consorzio di alcune decine di soci che in quanto a investimenti non sono andati poi molto oltre quella cifra. Nel frattempo la società si è come squagliata, ha la cassa vuota, ha perso pezzi importanti rendendo sempre più difficile il compito dei giocatori, già non semplice di suo. Che per coprire il buco la FIR ha dovuto metterci un milione di euro, maandando il suo di bilancio in rosso. Sarà stato solo un caso a cui non dare troppo peso, ma continuo a trovare disarmante la totale assenza di dirigenti alla presentazione del derby celtico che a dicembre si è tenuta a Milano, quando a fare capolino per i bianconeri – oltre al capitano, scusate, all’allora capitano George Biagi – c’erano solo il team manager De Rossi e l’addetto stampa. Treviso invece era al gran completo.
Tutti si chiedono come questa vicenda finirà, forse sarebbe meglio chiedersi come sia stato possibile arrivare a questo punto, quando la carcassa degli Aironi è ancora fumante.

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23 pensieri su “Zebre, il futuro è sempre nella nebbia: il precipizio non si allontana”

  1. Molto bella la fotografia, spesso le foto sono in grado di rappresentare la realtà molto più di centinaia di pagina e di commenti.

  2. Buongiorno,
    una domanda da ignorante. Ma in caso di fallimento chi paga? Chi ha acquisito il capitale sociale lo perderà? Perderà solo quello?

    1. Probabilmente prima del fallimento verranno portati i libri in tribunale. Il capitale sociale , credo, sia già stato mangiato. Se qualcuno ha fatto firme in banca ne risponderà.

  3. Non vedo dove sia la sorpresa, non capisco la meraviglia… che sarebbe finita così lo si sapeva sin dall’inizio! Solo che chi lo ipotizzava veniva preso per gufo, rosicone, antifederale, etc…
    La vogliamo capire o no che la federazione NON HA LA CAPACITÀ di fare progetti a medio/lungo termine?
    È costituzionale! 🙂
    Così è stato per le Zebre, così sarà per i Magnifici 4, e via, via… fatevene una ragione.

    1. Ermy, io credevo in una forma da privatizzazione, ma far passare per privatizzazione la vendita del puro capitale sociale, con investimenti successivi pari a 0,5 da parte della proprietà, significa pensare che la gente abbia l’anello al naso. Il tutto, evidentemente, per fare un gioco contabile sui bilanci FIR.
      Ora sono curioso di vedere come si risolverà la situazione, ché, se non si iscriverà la seconda franchigia il prossimo anno, immagino che il Board Pro12 avrà un paio di cosette da dire alla FIR.

  4. Scarlets: 15 Johnny McNicholl, 14 Tom Williams, 13 Steff Hughes, 12 Hadleigh Parkes(c), 11 DTH van der Merwe, 10 Dan Jones, 9 Jonathan Evans, 8 Will Boyde 7 James Davies, 6 Aaron Shingler, 5 Tadhg Beirne, 4 Tom Price, 3 Werner Kruger, 2 Emyr Phillips, 1 Wyn Jones,
    Replacements: 16 Ryan Elias, 17 Luke Garrett, 18 Nicky Thomas, 19 Tom Phillips, 20 Josh Macleod, 21 Aled Davies, 22 Gareth Owen, 23 Steff Evans

    Questa la squadra per la partita di domani sera, tutto sommato buona formazione con parecchi giovani interessanti in panca, soprattutto tra gli avanti.
    Ovvio che i 5 punti sono l obiettivo da ricercare in ottica delle prossime partite in terra d Irlanda..

  5. OT Nota per me positiva: permit player di questo giro un altro fanciullo che, come Gullo Palazzani, ha trascorso le giovanili calcando il campo “Bruno Menta”: Davide Zanetti, classe 95

    1. Quindi le Zebre muoiono ?
      Ho scoperto d’esser legato alla povera prozia della tua seconda moglie da affinità elettive al punto che mi limito a scrivere:
      1) sentite Condoglianze;
      2) Se ne vanno sempre i migliori.

      😀 😀

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