Sei Nazioni U20: l’Inghilterra lascia l’Italia al palo (46-0). Zebre: futuro rimandato, ma Gavazzi va da Dondi

Dal profilo Twitter della RFU
Dal profilo Twitter della RFU

Partita a senso unico in Inghilterra mentre da Parma arriva la notizia che il CdA delle Zebre prende tempo fino al 4 di marzo. Gavazzi e Saccà nei giorni scorsi avrebbero fatto visita a Giancarlo Dondi: l’ex presidente torna in pista?

Partita che si annunciava difficilissima sulla carta e che tale si è confermata. Gli azzurrini al Mowden Park di Darlington sono stati nettamente battuti dai campioni del mondo in carica: tre mete fatte nel primo tempo dai padroni di casa che chiudono la frazione sul 17 a 0, mancando due conversioni. Italia che facilita un po’ il compito agli avversari concedendo anche un cartellino giallo con Zilocchi che deve abbandonare il campo per 10 minuti al 28′.
La meta del bonus per i padroni di casa arriva al 42′ con Aspland-Robinson, ma il XV in maglia bianca non si ferma e sia Bayliss che Parton realizzano una doppietta personale. Finisce 46 a 0.
In serata si è giocata anche la prima partita del terzo turno del torneo femminile, con la Scozia che ha superato il Galles 15 a 14.

IL FUTURO DELLE ZEBRE
Nulla di fatto dall’assemblea del CdA che si è riunito oggi, rinvio al 4 marzo. Il comunicato della franchigia:
Parma, 24 Febbraio 2017 – L’assemblea dei soci di Zebre Rugby ssd srl si è riunita in data odierna ed ha deliberato la sospensione della seduta. La prosecuzione dei lavori dell’assemblea è fissato per il 4 Marzo p.v. quando la stessa è stata riconvocata”.
Rugby 1823 parla di un possibile coinvolgimento di Giancarlo Dondi nell’operazione di (tentatativo di) salvataggio dei bianconeri. Difficile dirlo, ma al Grillotalpa risulta una “visita” fatta in questi giorni dal presidente federale Alfredo Gavazzi, assieme al suo vicepresidente vicario Nino Saccà, all’ex numero uno del rugby italiano. Dondi negli ultimi mesi si era allontanato dalle Zebre, vedremo cosa succederà.

Inghilterra: 15 Tom Parton, 14 Sam Aspland-Robinson, 13 Dominic Morris, 12 Max Wright, 11 Gabriel Ibitoye, 10 Jacob Umaga, 9 Alex Mitchell, 8 Zach Mercer (c), 7 Ben Curry, 6 Jack Nay, 5 Nick Isiekwe, 4 Josh Caulfield, 3 Ciaran Knight, 2 Jamie Blamire, 1 Ollie Dawe
Riserve: 16 Henry Walker, 17 Alex Seville, 18 Marcus Street, 19 Max Davies, 20 Josh Bayliss, 21 Rory Brand, 22 Marcus Smith, 23 Joe Cokanasiga
Mete: Blamire (18′), Curry (27′), Mercer (38′), Aspland-Robinson (42′), Bayliss (53′, 61′), Parton (64′, 80)
Conversioni: Umaga (19′, 54′)
Punizioni:

Italia: 15 Massimo Cioffi, 14 Andrea Bronzini, 13 Ludovico Vaccari, 12 Marco Zanon (c), 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Charly Vincenzo Ernst Trussardi, 8 Giovanni Licata, 7 Lorenzo Masselli, 6 Jacopo Bianchi, 5 Gabriele Venditti, 4 Giordano Baldino, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Massimo Cecilian, 1 Daniele Rimpelli
A disposizione: 16 Alberto Rollero, 17 Danilo Fischetti, 18 Michele Mancini Parri, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Nardo Casolari, 21 Emilio Fusco, 22 Michelangelo Biondelli, 23 Roberto Dal Zilio
Mete:
Conversioni:
Punizioni:

Sei Nazioni U20: stasera l’Italia affronta la montagna Inghilterra

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ph. Fotosportit/FIR

Appuntamento alle 20 e 45 italiane di questa sera alla Northern Echo Arena di Darlinghton, dove la nostra nazionale U20 se la vedrà con i pari età inglesi in una partita valida per il terzo turno del Sei Nazioni di categoria.
Padroni di casa strafavoriti e che guidano la classifica con due vittorie in due partite con tanto di punto di bonus. Azzurrini che invece arrivano da due sconfitte, la seconda delle quali solo per una lunghezza (contro l’Irlanda) che ha lasciato davvero l’amaro in bocca, una partita più persa da noi che non vinta dagli avversari. Capita.
Di sicuro stasera i ragazzi di Orlandi e Troncon hanno davanti gli avversari più tosti e forti, una partita che nonostante il gap può darci delle indicazioni sulla crescita di questo gruppo. Italia senza il suo capitano, Riccioni, fermato da un infortunio.
Sempre stasera in programma anche le altre due gare di giornata, Scozia-Galles e Irlanda-Francia.

Inghilterra: 15 Tom Parton, 14 Sam Aspland-Robinson, 13 Dominic Morris, 12 Max Wright, 11 Gabriel Ibitoye, 10 Jacob Umaga, 9 Alex Mitchell, 8 Zach Mercer (c), 7 Ben Curry, 6 Jack Nay, 5 Nick Isiekwe, 4 Josh Caulfield, 3 Ciaran Knight, 2 Jamie Blamire, 1 Ollie Dawe
Riserve: 16 Henry Walker, 17 Alex Seville, 18 Marcus Street, 19 Max Davies, 20 Josh Bayliss, 21 Rory Brand, 22 Marcus Smith, 23 Joe Cokanasiga

Italia: 15 Massimo Cioffi, 14 Andrea Bronzini, 13 Ludovico Vaccari, 12 Marco Zanon (c), 11 Giovanni D’Onofrio, 10 Antonio Rizzi, 9 Charly Vincenzo Ernst Trussardi, 8 Giovanni Licata, 7 Lorenzo Masselli, 6 Jacopo Bianchi, 5 Gabriele Venditti, 4 Giordano Baldino, 3 Giosuè Zilocchi, 2 Massimo Cecilian, 1 Daniele Rimpelli
A disposizione: 16 Alberto Rollero, 17 Danilo Fischetti, 18 Michele Mancini Parri, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Nardo Casolari, 21 Emilio Fusco, 22 Michelangelo Biondelli, 23 Roberto Dal Zilio

Uomini, donne e U20: in Inghilterra feroci e determinati. E’ la nostra unica via al Sei Nazioni

italia-inghilterra-femminile-2016
ph. Fotosportit/FIR

Lo score azzurro nel torneo più antico di Ovalia dopo le prime due giornate dell’edizione 2017 è decisamente negativo per tutte le nostre selezioni. E nel fine settimana ci aspetta l’ostacolo più alto

Primo, primo, secondo posto. L’Inghilterra sta guardando un po’ tutti dall’alto in basso in questo Sei Nazioni iniziato circa tre settimane fa. E per tutti intendo proprio tutti, tra gli uomini, le donne e gli U20. Nel torneo principale ha vinto due partite, ha 8 punti in classifica e un +8 nella differenza tra punti incassati e quelli fatti, tre mete fatte e due subite (Italia: 2 ko, 0 punti in classifica, -79 di differenza, due mete fatte e 12 subite); in quello U20 le due vittorie sono state ottenute con il bonus e quindi i punti in classifica sono 10, la differenza tra punti incassati e marcati è +58, 13 mete fatte e 4 subite (Italia: un punto, -23 di differenza, 4 mete marcate e 6 incassate); nel torneo femminile l’Inghilterra è seconda con 9 punti – uno dietro l’Irlanda – due le vittorie con un disavanzo positivo di 76 punti di differenza, 13 mete fatte e 2 incassate (Italia: 2 sconfitte, -36 di differenza punti, 0 punti in classifica, una meta marcata e 7 subite).

Questo il panorama, invero poco soleggiato, che ci sta portando al lungo fine settimana inglese che inizia venerdì sera alla Nothern Echo Arena di Darlinghton con l’U20, che prosegue sabato pomeriggio allo Stoop con le ragazze e che si chiude domenica con la sfida degli uomini a Twickenham.
Non dobbiamo farci grandi illusioni, limitare i danni è ragionevolmente la cosa migliore che possiamo fare in un po’ tutti e tre gli appuntamenti visto che il gap tra le nostre selezioni e quelle di Sua Maestà è molto più che notevole. Però entrare in campo già convinti di essere solo delle vittime sacrificali è la migliore via per un’asfaltata di proporzioni epiche. Per donne, uomini e azzurrini la determinazione e la concentrazione saranno fondamentali per dare vita a prestazioni all’altezza, a prescindere dal risultato.

Non dobbiamo cercare la vittoria a tutti i costi, giocare alla garibaldina sarebbe un suicidio, ma pensare a distruggere il gioco altrui e cercare di sfruttare ogni occasione, grande o piccola che sia. Chiunque vesta una maglia azzurra su un campo di rugby inglese tra venerdì e sabato deve diventare una specie di guerrigliero.
Alla fine ce lo dice, a modo suo, anche sir Clive Woodward: “Senza retrocessioni o spareggi – scrive dalle pagine del Daily Mail in un articolo molto letto e dibattuto anche alle nostre latitudini –  l’Italia è diventata troppo fragile e autoindulgente, la fame e l’ambizione dei guerrieri degli anni ’90 non c’è più, ha sperperato una tradizione che risale a Massimo Giovanelli, i fratelli Cuttitta, Carlo Checchinato, e la meravigliosa apertura Diego Dominguez”.
Feroce determinazione, la giusta cattiveria, una concentrazione senza pause o passaggi a vuoto per far capire che non si va in Inghilterra per fare i turisti, che la nostra pellaccia la si vende a caro prezzo e per iniziare a (ri)conquistarci il rispetto che avevamo. Iniziando dai più forti. Alternative non ne abbiamo.

Voci dalla stampa, Antonio Liviero: il Sei Nazioni e quella mancanza di fisicità azzurra

Intervista al giornalista del Gazzettino, tra i più attenti osservatori delle cose ovali alle nostre latitudini. Che mette sotto la lente del suo riflettore il gap fisico tra l’Italia e il resto del torneo

Prima la cronaca stretta: nazionale maggiore e U20 hanno dato il via alla missione-Inghilterra già ieri pomeriggio. Sono 31 i giocatori agli ordini di Conor O’Shea che a Roma hanno iniziato il raduno in vista della gara di Twickenham di domenica pomeriggio.
Gli azzurrini sono invece a Parma e giocheranno venerdì sera alla Nothern Echo Arena di Darlinghton.
Ci sono poi le ragazze, che scenderanno in campo sabato allo Stoop e che si raduneranno mercoledì a Milano. Dopo il player con l’intervista ad Antonio Liviero trovate tutti i nomi dei convocati.
Veniamo a noi. Oggi vi propongo una intervista che ho fatto a una delle penne migliori del rugby italiano: quell’Antonio Liviero che tutti i lunedì tiene una rubrica sul Gazzettino davvero imperdibile per ogni appassionato di cose ovali. Tema della chiacchierata ovviamente l’Italia, il Sei Nazioni, il ritardo fisico del gruppo azzurro rispetto ai nostri avversari, quel lavoro sulla testa dei giocatori che sta facendo Conor O’Shea e anche un po’ di U20…

CONVOCATI ITALIA
Piloni
Pietro CECCARELLI (Zebre Rugby, 6 caps)
Dario CHISTOLINI (Zebre Rugby, 16 caps)
Lorenzo CITTADINI (Aviron Bayonnais,  55 caps)
Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 11 caps)*
Sami PANICO (Patarò Calvisano, 8 caps)* 

Tallonatori
Tommaso D’APICE (Zebre Rugby, 11 caps)*
Ornel GEGA (Benetton Treviso, 10 caps)
Leonardo GHIRALDINI (Stade Toulousain, 84 caps)

Seconde linee
George Fabio BIAGI (Zebre Rugby, 16 caps)
Joshua FURNO (Zebre Rugby, 37 caps)*
Marco FUSER (Benetton Treviso, 18 caps)*
Federico RUZZA (Zebre Rugby, esordiente)*
Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, 9 caps)

Flanker/n.8
Simone FAVARO (Glasgow Warriors, 34 caps)*
Maxime Mata MBANDA’ (Zebre Rugby, 5 caps)*
Francesco MINTO (Benetton Treviso, 32 caps)
Sergio PARISSE (Stade Francais, 123 caps) – capitano
Abraham Jurgens STEYN (Benetton Treviso, 8 caps)

Mediani di mischia
Giorgio BRONZINI (Benetton Treviso, 5 caps)
Edoardo GORI (Benetton Treviso, 58 caps)*
Marcello VIOLI (Zebre Rugby, 2 caps)*

Mediani d’apertura
Tommaso ALLAN (Benetton Treviso, 29 caps)
Carlo CANNA (Zebre Rugby, 17 caps)

Centri
Tommaso BENVENUTI (Benetton Treviso, 39 caps)*
Tommaso BONI (Zebre Rugby, 2 caps)*
Michele CAMPAGNARO (Exeter Chiefs, 27 caps)*
Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 86 caps)

Ali
Giulio BISEGNI (Zebre Rugby, 6 caps)
Angelo ESPOSITO (Benetton Treviso, 9 caps)*
Giovambattista VENDITTI (Zebre Rugby, 40 caps)*

Estremi
Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby, 8 caps)*

*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”

 

CONVOCATI U20
Piloni
Danilo FISCHETTI (Unione Rugby Capitolina)*
Michele MANCINI PARRI (Vasari Rugby Arezzo)*
Nicola POMARO (FEMI-CZ Rovigo)*
Daniele RIMPELLI (Patarò Calvisano)*
Giosuè ZILOCCHI (Sitav Rugby Lyons)*

Tallonatori
Massimo CECILIANI (Delebio Rugby)*
Alberto ROLLERO (Sitav Rugby Lyons)*

Seconde linee
Giordano BALDINO (Mogliano Rugby)*
Edoardo IACHIZZI (USAP Perpignan)
Gabriele VENDITTI (S.S. Lazio Rugby 1927)*

Flanker/n.8
Jacopo BIANCHI (Vasari Arezzo)*
Nardo CASOLARI (S.S. Lazio Rugby 1927)
Giovanni LICATA (Miraglia Rugby)*
Lorenzo MASSELLI (Sitav Rugby Lyons)

Mediani di mischia
Emilio FUSCO (Stade Aurillacois)
Charly Vincenzo Ernst TRUSSARDI (ASM Clermont Auvergne)

Mediani d’apertura
Michelangelo BIONDELLI (FEMI-CZ Rovigo)*
Antonio RIZZI (Mogliano Rubgy)*

Centri/Ali/Estremi
Andrea BRONZINI (Rugby Viadana 1970)*
Massimo CIOFFI (S.S. Lazio Rugby 1927)*
Roberto DAL ZILIO (Patarò Calvisano)*
Giovanni D’ONOFRIO (Rugby Benevento)*
Ludovico VACCARI (UR Capitolina)*
Marco ZANON (Mogliano Rugby)

*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”

CONVOCATE NAZIONALE FEMMINILE
Piloni
Elisa CUCCHIELLA (Rugby Belve Neroverdi, 59 caps)
Marta FERRRARI (Rennes, 15 caps)
Lucia GAI (Valsugana Rugby Padova, 44 caps)
Gaia GIACOMOLI (Rugby Colorno F.C., 4 caps)

Tallonatori
Melissa BETTONI (Rennes-FFR, 32 caps)
Lucia CAMMARANO (Asd Rugby Monza 1949, 15 caps)

Seconde linee
Valeria FEDRIGHI (Rugby Riviera 1975, no cap)
Alice TREVISAN (Rugby Riviera 1975, 36 caps)
Elisa PILLOTTI (Rugby Parabiago, 7 caps)
Valentina RUZZA (Valsugana R. Padova, 13 caps)

Flanker/n°8
Ilaria ARRIGHETTI (Rennes-FFR, 22 caps)
Elisa GIORDANO (Valsugana Rugby Padova, 18 caps)
Isabella LOCATELLI (Rugby Monza 1949, 8 caps)
Flavia SEVERIN (Benetton Rugby Treviso, 49 caps)

Mediani di mischia
Sara BARATTIN (C) (Villorba Rugby, 69 caps)
Sofia STEFAN (Rennes-FFR, 29 caps)

Mediani d’apertura
Beatrice RIGONI (Valsugana Rugby Padova, 18 caps)

Centri/Ali/Estremi
Elisa BONALDO (Rugby Colorno, no cap)
Manuela FURLAN (R.F.U. Inghilterra, 52 caps)
Veronica MADIA (Rugby Colorno, 1 cap)
Maria MAGATTI (Rugby Monza 1949, 16 caps)
Michela SILLARI (R.F.U. Inghilterra, 31 caps)
Paola ZANGIROLAMI (Valsugana Rugby Padova, 69 caps)

Parole da ct, la solidità inglese e la mischia bleus: lo Zibaldone del fine settimana tra Sei Nazioni e Pro12

conor-oshea

Mix di impressioni, spunti e post-it sparsi sul secondo fine settimana da Sei Nazioni 2017.

Conor O’Shea: in conferenza stampa non si nasconde dietro frasi di rito e non evita di rispondere alle domande, come invece si era messo a fare il suo predecessore negli ultimi due anni. Non nasconde la delusione per la partita con l’Irlanda e non pone un obiettivo lontano per nascondere le difficoltà dell’oggi: ribadisce che tra 3 anni sarà tutto diverso ma sottolinea che per ottenere qualcosa nel medio-lungo periodo i risultati del breve e dell’immediato sono importantissimi, non si possono avere i secondi senza i primi. E ricorda ancora una volta che nel movimento italiano c’è tanto da cambiare. Speriamo abbia la concreta possibilità di farlo.

Italia: non ha funzionato nulla. Nulla. Non c’è niente a cui aggrapparsi stavolta. E forse è un bene. Oggi perderà una posizione nel World Rugby Ranking, tornando ad occupare la posizione numero 14.

Irlanda: fortissima, ma già lo si sapeva. Il ko rimediato ad Edimburgo l’ha fatta venire a Roma con una determinazione che con la Scozia si era vista solo in parte. Bella e cattiva.

Galles-Inghilterra: partita davvero bella che ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto è solida e ricca di opzioni l’Inghilterra. Il Galles migliore da diverso tempo a questa parte mette in difficoltà il XV allenato da Eddie Jones, ma non riesce a piegarlo.

La mischia francese: l’arma più importante – non l’unica – con cui i bleus hanno fermato e scardinato una bella Scozia. Lo champagne è l’obiettivo di Guy Novès, che però sa che per arrivarci bisogna saper prima fare un vino rosso robusto (ma che torneo sta giocando Picamoles?)

Scozia: perde a Parigi ma conferma la grande crescita degli ultimi mesi. Sbaglia parecchio, troppi errori al piede, ma che bella squadra. Una evoluzione che arriva da lontano (ma nemmeno poi così tanto) e da idee ben chiare su quali strade da prendere e quali invece da tralasciare. Già.

Italia femminile: un passo indietro rispetto alla partita con il Galles, ma l’Irlanda è squadra di altro livello. Le azzurre reggono un tempo, poi sono solo maglie verdi. A questo sito Maria Cristina Tonna – la responsabile FIR del settore femminile – aveva detto che battere l’Irlanda era un tabù che la nazionale femminile poteva superare in questo torneo. Non ci siamo riusciti.

Italia U20: il ko che fa più rabbia di tutto il fine settimana. Una bella prova da parte di un gruppo che ha messo in mostra buone qualità, ma essere la migliore U20 è cosa che non basta per portare a casa le partite. E intanto l’Irlanda vince la seconda gara del torneo su due con un solo punto di scarto.

Jaco Peyper: questo fine settimana, a Parigi, non ne ha imbroccata una.

Le nostre franchigie: Non c’erano i nazionali, d’accordo, la lista degli infortunati era lunga, ok, però contro Ospreys e Leinster ci si poteva aspettare di più. L’ennesima prova che i nostri meccanismi sono da cambiare, ma nemmeno questa è una novità. Eppure.

La mancata trasformazione di Finn Russell: ma che, davero?