Sorteggio gironi RWC 2019: Italia con Sudafrica e All Blacks

Alla Kyoto State Guesthouse si è svolto il sorteggio dei gironi per la RWC 2019
Intanto World Rugby ha innalzato il tetto per l’eleggibilità di un giocatore a 60 mesi, ovvero 5 anni

Kyoto non è una delle 12 città giapponesi che ospiteranno la RWC 2019 ma è quella che ha avuto questa mattina l’onore di essere la prima sede di un sorteggio dei gironi mondiali tenuto lontano dal Regno Unito.
Venti le squadre che parteciperanno al torneo, Nuova Zelanda che ha trionfato nelle due ultime edizioni (prima squadra a vincere due titoli consecutivi). A Tokyo e dintorni, oltre agli All Blacks, sono già certe di andare anche – in rigoroso ordine alfabetico – Australia, Argentina, Inghilterra, Francia, Georgia, Giappone Irlanda, Italia, Scozia, Sudafrica e Galles, ovvero le tre squadre meglio piazzate nei quattro gironi della prima fase del Mondiale inglese. Nuova Zelanda, Inghilterra, Australia e Irlanda sono teste di serie, poi vengono le altre. Le pacifiche (Fiji, Tonga e Samoa) non sono ancora qualificate, ma alla fine ci saranno come sempre. Il processo per la definizione delle altre squadre partecipanti è comunque piuttosto caotico e complesso, a questo link tutti i dettagli.
Ma vediamo come è andata alla Kyoto State Guesthouse:

POOL A: Irlanda, Scozia, Giappone, Europe 1, play-off winner

POOL B: Nuova Zelanda, Sudafrica, Italia, Africa 1, repechage winner

POOL C: Inghilterra, Francia, Argentina, America 1, Oceania 2

POOL D: Australia, Galles, Georgia, Oceania 1, America 2

 

Di seguito invece il comunicato FIR che annuncia la decisione di World rugby di innalzare a 60 mesi l’eleggibilità. E non solo quello…

Kyoto (Giappone) – Il Consiglio di World Rugby, nel corso di una riunione speciale svoltasi a Kyoto, ha varato uno storico programma di riforma dei criteri di eleggibilità internazionale.

Sviluppata per promuovere e proteggere l’integrità del gioco e l’unicità del rugby internazionale, la riforma della Regola 8 è stata approvata unanimemente dal Consiglio che ha accolto la raccomandazione di estendere il periodo di residenza richiesto per l’eleggibilità internazionale da 36 a 60 mesi.

Tale riforma assicura che un atleta abbia un rapporto genuino, stretto, credibile e consolidato con la Nazionale che andrà a rappresentare e le principali modifiche alla Regola 8 sono:

  1. estensione da 36 a 60 mesi del periodo di residenza necessario per rappresentare una Nazionale diversa da quella del Paese di provenienza (approvato all’unanimità, effettivo dal 31 dicembre 2020)
  2. Aggiunta di criteri di residenza che permettano l’eleggibilità ad atleti con dieci anni cumulativi di residenza (approvato all’unanimità, effettivo dal 10 maggio 2017)
  3. Le Federazioni non potranno più nominare le proprie Nazionali U20 come seconda squadra internazionale seniores (approvato a maggioranza, effettivo dall’1 gennaio 2018)
  4. I giocatori di rugby a sette saranno soggetti alla Regola 8 nei casi in cui i) abbiano rappresentato la Squadra Nazionale 7s di una Federazione avendo compiuto il ventesimo anno d’età durante o prima della data di partecipazione o ii) abbiano rappresentato la Squadra Nazionale 7s di una Federazione ai Giochi Olimpici o alla Rugby World Cup Sevens avendo raggiunto la maggiore età durante o prima la data di partecipazione a tali tornei (approvato a maggioranza, effettivo dall’1 luglio 2017)

A margine della storica decisione, il Presidente di World Rugby Bill Beaumont ha dichiarato: “La riforma della Regola 8 costituisce un passo importante e necessario per proteggere l’integrità e la credibilità del gioco a livello internazionale. Questa estensione del periodo di residenza richiesto creerà un legame più profondo, credibile e consolidato tra le Federazioni ed i giocatori, un aspetto positivo sia per il gioco che per gli appassionati”.

Nel corso del Consiglio l’ex Presidente di World Rugby Bernard Laporte è stato eletto a maggioranza nel Comitato Esecutivo in rappresentanza della Francia, rilevando Pierre Camou, mentre l’Argentina ed il Giappone hanno ricevuto con effetto immediato tre voti – al pari dell’Italia – all’interno del Consiglio.

Il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Alfredo Gavazzi, è stato designato dal Consiglio all’interno della Commissione Bilancio dell’organo di governo del rugby mondiale.

Sei Nazioni: l’Irlanda chiude la porta in faccia all’Inghilterra (13-9), la Francia fa sua la battaglia infinita col Galles (20-18)

Irlanda-Inghilterra 2017

Cala il sipario sul Sei Nazioni 2017: la Francia doma il Galles con una meta al minuto numero 100 (!), l’Irlanda stoppa la corsa dell’Inghilterra: per Eddie Jones vittoria nel torneo senza Grande Slam e niente record assoluto di vittorie consecutive.
In Italia anticipo d’Eccellenza: Rovigo batte la Lazio 51-36

IRLANDA-INGHILTERRA 13-9
Partita che nel primo tempo conferma le impressioni lasciate dalle due squadre nel corso del torneo: inglesi che non convincono ma che sono sempre difficilissimi da affrontare e che ogni volta che attaccano danno l’impressione di poter far male, Irlanda che ha fiammate di bel gioco ma che non riesce sempre a mantenere quello standard, commettendo qualche errore di troppo, ma che comunque chiude la frazione avanti (con merito) 10 a 3.
Secondo tempo in cui l’Inghilterra alza il baricentro, si piazza sostanzialmente nelle metà campo irlandese ma rimane lontana dai 22 metri avversari, l’Irlanda da parte sua si difende bene e appena può cerca di rovesciarsi verso la meta. Sexton (preso davvero di mira dagli inglesi) risponde a Farrell da fermo.
Con il passare dei minuti i padroni di casa risalgono il campo e l’Inghilterra non porta più pericoli. Finisce 13 a 9, con l’Irlanda che batte con merito l’Inghilterra che ha già il torneo in bacheca e ha la soddisfazione di torgliere il Grande Slam agli avversari di sempre, nonché il record assoluto di vittorie consecutive (che si ferma a 18, come gli All Blacks).

Irlanda: 15 Jared Payne, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 Simon Zebo, 10 Johnny Sexton, 9 Kieran Marmion, 8 Jamie Heaslip, 7 Sean O’Brien, 6 CJ Stander, 5 Iain Henderson, 4 Donnacha Ryan, 3 Tadgh Furlong, 2 Rory Best (c), 1 Jack McGrath
Riserve: 16 Niall Scannell, 17 Cian Healy, 18 John Ryan, 19 Devin Toner, 20 Peter O’Mahony, 21 Luke McGrath, 22 Paddy Jackson, 23 Andrew Conway
Mete: Henderson (23′)
Conversioni: Sexton (24′)
Punizioni: Sexton (10′, 62′)

Inghilterra: 15 Mike Brown, 14 Anthony Watson, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Elliot Daly, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 James Haskell, 6 Maro Itoje, 5 Courtney Lawes, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Dylan Hartley (c), 1 Joe Marler
Riserve: 16 Jamie George, 17 Mako Vunipola, 18 Kyle Sinckler, 19 Tom Wood, 20 Nathan Hughes, 21 Danny Care, 22 Ben Te’o, 23 Jack Nowell
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Farrell (18′, 50′, 67′)

 

FRANCIA-GALLES 20-18
C’è la partita che arriva fino al minuto 80, e poi c’è quella che arriva al minuto 100. La Francia spinge di più, si porta sul 10 a 0 ma il Galles pur non segnando mete si tiene attaccato con i piazzati di Halfpenny e alla fine del primo tempo il tabellone dice 10-9. Galletti che cercano sempre di tenere in mano le redini del gioco, ospiti che aspettano i bleus ma sempre pronti a ripartire per pungerli e così facendo si arriva sul 13-18, risultato con cui si arriva al minuto 80′, quando in teoria la partita dovrebbe finire. In realtà si giocherà fino al 100′. Oddio, giocare è una parola grossissima: in realtà la Francia si piazza sui 5 metri e il Galles prova a respingere gli ultimi furibondi attacchi dei padroni di casa, tra fischi arbitrali continui, cronometro che in un paio di occasioni non viene fermato, vantaggi infiniti, un giocatore gallese che viene ammonito nei minuti di recupero e fa in tempo a tornare in campo. Soprattutto manca l’unica cosa sensata in tutto quel marasma, ovvero l’assegnazione di una meta tecnica alla Francia, ma l’arbitro Barnes decide diversamente. Al 100′ arriva la marcatura di Chat e la conversione di Lopez: vince la Francia.

Francia: 15 Brice Dulin, 14 Noa Nakaitaci, 13 Rémi Lamerat, 12 Gaël Fickou, 11 Virimi Vakatawa, 10 Camille Lopez, 9 Baptiste Serin, 8 Louis Picamoles, 7 Kévin Gourdon, 6 Fabien Sanconnie, 5 Yoann Maestri, 4 Sébastien Vahaamahina, 3 Rabah Slimani, 2 Guilhem Guirado (c), 1 Cyril Baille
Riserve: 16 Camille Chat, 17 Uini Atonio, 18 Eddy Ben Arous, 19 Julien Le Devedec, 20 Bernard Le Roux, 21 Antoine Dupont, 22 François Trinh-Duc, 23 Yoann Huget
Mete: Lamerat (7′), Chat (100′)
Conversioni: Lopez (7′, 100′)
Punizioni: Lopez (16′, 66′)

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Scott Williams, 11 Liam Williams, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Ross Moriarty, 7 Justin Tipuric, 6 Sam Warburton, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Rob Evans
Riserve: 16 Scott Baldwin, 17 Nicky Smith, 18 Samson Lee, 19 Luke Charteris, 20 Taulupe Faletau, 21 Gareth Davies, 22 Sam Davies, 23 Jamie Roberts
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Halfpenny (20′, 28′, 39′, 54′, 65′, 70′)

 

 

ECCELLENZA: ROVIGO-LAZIO 51-36
Anticipo della 14a giornata del massimo campionato italiano oggi a Rovigo. I rossoblu hanno battuto la Lazio penultima in classifica ma hanno incassato ben 36 punti, con gli ospiti che se ne tornano nella capitale con il bonus offensivo. Primo tempo equilibrato che si chiude sul 19-17, poi i campioni d’Italia – al centro delle polemiche in settimana dopo la sconfitta con il Calvisano – prendono il largo.
Questo il programma di domani:

Le partite di domenica, calcio d’inizio ore 15
San Donà v Reggio Emilia
Fiamme Oro v Petrarca Padova
Viadana v Calvisano
Lyons Piacenza v Mogliano

Calvisano 59; Petrarca 49; Rovigo 46; San Donà, Viadana 29; Fiamme Oro 27; Mogliano 26; Reggio 22; Lazio 21; Piacenza 15

Riapre The Friends of rugby: tra pinte, azzurri ko, Galles, Irlanda e… ranking per la RWC 2019

Il sottoscritto, Marco Turchetto di RugbytoItaly e Duccio Fumero di Rugby 1823 tornano a parlare di amenità ovali con il Sei Nazioni che fa ovviamente da piatto forte, senza però dimenticare che questo è il nostro ultimo torneo disponibile per presentarsi con un ranking migliore per i sorteggi dei Mondiali in Giappone.
Venite con noi al The Friends Pub di Milano. Buon divertimento.

Georgia, Romania e le altre: al via anche il Sei Nazioni B

spagna-russiaPer tutti è da sempre il “Sei Nazioni B”, ma la dicitura corretta è Rugby Europe International Championship. A farne parte sono formazioni del tier 2 e 3 del Vecchio Continente, alcune delle quali – non è certo un mistero – spingono non poco per conquistarsi uno spazio nel Sei Nazioni, quello vero.
A darsi battagli in campo quest’anno saranno Belgio, Georgia, Germania, Romania, Russia e Spagna in rigoroso ordine alfabetico. Favorita d’obbligo è la Georgia, che ha fatto sue 8 delle ultime 9 edizioni ed è la federazione che infatti più batte i pugni sul tavolo per un sistema di promozione/retrocessione con il torneo di Italia, Galles, Irlanda, Francia, Inghilterra e Scozia.
Ad ogni modo sabato 11 febbraio parte il torneo con queste tre gare, giocate tutte nel pomeriggio: Germania-Romania a Offenbach, Belgio-Georgia a Bruxelles e Spagna-Russia a Madrid.
E la promozione nel Sei Nazioni vero? John Feehan, CEO del board del Six Nations a fine gennaio è stato chiarissimo: “Nel breve e medio periodo non c’è possibilità che questa cosa avvenga”. Il contratto attuale del Sei Nazioni scadrà nel 2024, se ci saranno novità (sottolineare mille volte la locuzione “se”) se ne riparlerà solo per quella data.
Il Rugby Europe International Championship (che è parte integrante delle qualificazioni alla RWC 2019) terminerà nel week-end del 18-19 marzo.

Mai dire Rugby Banzai: All Japan Championship e cose da dimenticare

Secondo appuntamento con il riassunto settimanale del sito gemello di questo blog. Sette giorni ricchi di appuntamenti che ci portano fino in Australia. E con un monito che arriva dritto dritto dal ct Jamie Joseph: mettersi del tutto alle spalle il Mondiale 2015…
PER LEGGERE RUGBY BANZAI CLICCATE QUI