Nel nuovo appuntamento vengono affrontate tutte le principali questioni ovali degli ultimissimi giorni. E ci mettiamo pure un po’ di Lions! Kick-off!
Tag: Nuova Zelanda
Sorteggi Mondiali, ricorsi che prendono tempo, convocazioni iridate (U20): un mercoledì un po’ così

Le scorse 24 ore sono state ricche di notizie e fatti importanti. Qui un bel riassunto e qualche spunto
IL SORTEGGIO – Prima il ct Conor O’Shea: “Si può riflettere e parlare all’infinito dell’esito di un sorteggio per il Mondiale. Con le modifiche che stiamo apportando nel sistema rugbistico italiano, l’obiettivo è arrivare ai Mondiali 2019 al nostro meglio e rendere orgogliose tutte le componenti del nostro sistema. Vedremo quale sarà il risultato”. Poi Luigi Troiani, team manager azzurro: “La Nuova Zelanda è sicuramente la favorita numero uno per il passaggio del turno in prima posizione, sarà interessante vedere il calendario. Personalmente spero di trovare il Sudafrica al termine della fase a gironi, quando la pressione potrebbe essere più sugli Springboks che su di noi”.
Come avete ampiamente capito si parla dei sorteggi dei gironi del Mondiale 2019 che si sono tenuti ieri a Kyoto. L’Italia è nella pool B con All Blacks, Sudafrica, Africa 1 (99 su 100 sarà la Namibia) e chi vincerà i ripescaggi (Uruguay? Russia? Germania?). Un girone di ferro, non c’è che dire, ma finora la nostra nazionale in un torneo iridato ha mai battuto le due formazioni più forti che si è trovata ad affrontare? Esatto. E se ci lamentiamo noi che dovrebbero fare Inghilterra e Francia che se la vedranno con l’Argentina, America 1 (Canada o Stati Uniti) e Oceania 2 (Fiji o Samoa, verosimilmente)?
Ciapa sù e porta a ca’, dicono a Milano e dintorni. Partiamo dal basso, affrontiamo al meglio quello che arriva e chiudiamola qui.
Ps: come altri hanno già scritto: Brendan Venter che farà?
IL RICORSO – Viadana ha presentato ricorso per il “caso sostituzioni” nella semifinale di andata di Eccellenza contro Calvisano: i bresciani hanno sostituito temporaneamente Paz con Susio (che ha pure marcato una meta) in maniera indebita visto che l’argentino – fatto uscire per concussion – aveva in realtà un problema al ginocchio. Il Giudice sportivo FIR ha però confermato il 18-12 per i gialloneri ottenuto sul campo perché la questione congente non ha trovato spazio nel referto arbitrale. Faccenda chiusa? No, perché “Il fascicolo viene rimesso dal Giudice Sportivo alla Commissione Medica Federale ed alla Procura Federale”. L’iter burocratico va quindi avanti, ne parleremo ancora.
MONDIALE U20 – Il 31 maggio prossimo scattano in Georgia i Mondiali U20 (finalissima il 18 giugno). Gli azzurrini nella fase a gironi affronteranno Irlanda, Nuova Zelanda e Scozia una dopo l’altra. Impegni difficili, complicati, ma in due casi su tre non impossibili (Baby Blacks esclusi). I tecnici Carlo Orlandi e Alessandro Troncon, hanno diramato le convocazioni dei 28 giocatori che prenderanno parte alla competizione e che si ritroveranno in ritiro a Roma a partire dal 22 maggio. Eccoli:
Piloni
Danilo FISCHETTI (Unione Rugby Capitolina)*
Dante GAVRILITA (Patarò Calvisano)*
Marco RICCIONI (Patarò Calvisano) – capitano
Daniele RIMPELLI (Patarò Calvisano)*
Tallonatori
Massimo CECILIANI (Delebio Rugby)*
Matteo LUCCARDI (Rugby Colorno)*
Alberto ROLLERO (Sitav Rugby Lyons)*
Seconde linee
Niccolò CANNONE (Florentia Rugby)
Edoardo IACHIZZI (USAP Perpignan)
Daniel ORSO (Mogliano Rugby)
Flanker/n.8
Jacopo BIANCHI (Vasari Arezzo)*
Michele LAMARO (S.S. Lazio Rugby 1927)
Giovanni LICATA (Miraglia Rugby)*
Lodovico MANNI (Mogliano Rugby)
Lorenzo MASSELLI (Sitav Rugby Lyons)
Mediani di mischia
MatteoMaria PANUNZI (Unione Rugby Capitolina)*
Charly Vincenzo Ernst TRUSSARDI (ASM Clermont Auvergne)
Mediani d’apertura
Filippo DI MARCO (L’Aquila Rugby Club)
Antonio RIZZI (Mogliano Rubgy)*
Centri/Ali/Estremi
Andrea BRONZINI (Rugby Viadana 1970)*
Massimo CIOFFI (S.S. Lazio Rugby 1927)*
Simone CORNELLI (Sitav Rugby Lyons)*
Roberto DAL ZILIO (Patarò Calvisano)*
Andrea DE MASI (Benetton Treviso)*
Giovanni D’ONOFRIO (Rugby Benevento)*
Alessandro FORCUCCI (Fiamme Oro Rugby)*
Dario SCHIABEL (Lafert San Donà)
Marco ZANON (Mogliano Rugby)
*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato”
Sorteggio gironi RWC 2019: Italia con Sudafrica e All Blacks

Alla Kyoto State Guesthouse si è svolto il sorteggio dei gironi per la RWC 2019
Intanto World Rugby ha innalzato il tetto per l’eleggibilità di un giocatore a 60 mesi, ovvero 5 anni
Kyoto non è una delle 12 città giapponesi che ospiteranno la RWC 2019 ma è quella che ha avuto questa mattina l’onore di essere la prima sede di un sorteggio dei gironi mondiali tenuto lontano dal Regno Unito.
Venti le squadre che parteciperanno al torneo, Nuova Zelanda che ha trionfato nelle due ultime edizioni (prima squadra a vincere due titoli consecutivi). A Tokyo e dintorni, oltre agli All Blacks, sono già certe di andare anche – in rigoroso ordine alfabetico – Australia, Argentina, Inghilterra, Francia, Georgia, Giappone Irlanda, Italia, Scozia, Sudafrica e Galles, ovvero le tre squadre meglio piazzate nei quattro gironi della prima fase del Mondiale inglese. Nuova Zelanda, Inghilterra, Australia e Irlanda sono teste di serie, poi vengono le altre. Le pacifiche (Fiji, Tonga e Samoa) non sono ancora qualificate, ma alla fine ci saranno come sempre. Il processo per la definizione delle altre squadre partecipanti è comunque piuttosto caotico e complesso, a questo link tutti i dettagli.
Ma vediamo come è andata alla Kyoto State Guesthouse:
POOL A: Irlanda, Scozia, Giappone, Europe 1, play-off winner
POOL B: Nuova Zelanda, Sudafrica, Italia, Africa 1, repechage winner
POOL C: Inghilterra, Francia, Argentina, America 1, Oceania 2
POOL D: Australia, Galles, Georgia, Oceania 1, America 2
Di seguito invece il comunicato FIR che annuncia la decisione di World rugby di innalzare a 60 mesi l’eleggibilità. E non solo quello…
Kyoto (Giappone) – Il Consiglio di World Rugby, nel corso di una riunione speciale svoltasi a Kyoto, ha varato uno storico programma di riforma dei criteri di eleggibilità internazionale.
Sviluppata per promuovere e proteggere l’integrità del gioco e l’unicità del rugby internazionale, la riforma della Regola 8 è stata approvata unanimemente dal Consiglio che ha accolto la raccomandazione di estendere il periodo di residenza richiesto per l’eleggibilità internazionale da 36 a 60 mesi.
Tale riforma assicura che un atleta abbia un rapporto genuino, stretto, credibile e consolidato con la Nazionale che andrà a rappresentare e le principali modifiche alla Regola 8 sono:
- estensione da 36 a 60 mesi del periodo di residenza necessario per rappresentare una Nazionale diversa da quella del Paese di provenienza (approvato all’unanimità, effettivo dal 31 dicembre 2020)
- Aggiunta di criteri di residenza che permettano l’eleggibilità ad atleti con dieci anni cumulativi di residenza (approvato all’unanimità, effettivo dal 10 maggio 2017)
- Le Federazioni non potranno più nominare le proprie Nazionali U20 come seconda squadra internazionale seniores (approvato a maggioranza, effettivo dall’1 gennaio 2018)
- I giocatori di rugby a sette saranno soggetti alla Regola 8 nei casi in cui i) abbiano rappresentato la Squadra Nazionale 7s di una Federazione avendo compiuto il ventesimo anno d’età durante o prima della data di partecipazione o ii) abbiano rappresentato la Squadra Nazionale 7s di una Federazione ai Giochi Olimpici o alla Rugby World Cup Sevens avendo raggiunto la maggiore età durante o prima la data di partecipazione a tali tornei (approvato a maggioranza, effettivo dall’1 luglio 2017)
A margine della storica decisione, il Presidente di World Rugby Bill Beaumont ha dichiarato: “La riforma della Regola 8 costituisce un passo importante e necessario per proteggere l’integrità e la credibilità del gioco a livello internazionale. Questa estensione del periodo di residenza richiesto creerà un legame più profondo, credibile e consolidato tra le Federazioni ed i giocatori, un aspetto positivo sia per il gioco che per gli appassionati”.
Nel corso del Consiglio l’ex Presidente di World Rugby Bernard Laporte è stato eletto a maggioranza nel Comitato Esecutivo in rappresentanza della Francia, rilevando Pierre Camou, mentre l’Argentina ed il Giappone hanno ricevuto con effetto immediato tre voti – al pari dell’Italia – all’interno del Consiglio.
Il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Alfredo Gavazzi, è stato designato dal Consiglio all’interno della Commissione Bilancio dell’organo di governo del rugby mondiale.
Sonny Bill Williams ha già infilato i guantoni
L’esperta di tutto ciò che è all blacks – la brava Stefania Mattana – torna a colpire dalle pagine di Rugby 1823. E stavolta si parla di Sonny Bill Williams
I peli sulla lingua non abitano nella bocca di Sonny Bill Williams, ma la faccia tosta e il coraggio sì: durante un’intervista, l’astro nascente degli All Blacks ha affermato che il suo incontro di boxe previsto in gennaio gli potrà dare sicuramente una chance in più per guadagnarsi un posto fisso nello squadrone All Blacks che parteciperà alla Coppa del Mondo. Ce lo racconta Stefania Mattana.
Come si è letto anche su queste pagine, il ventiquattrenne centro dei Crusaders ha annunciato qualche giorno fa, durante una conferenza stampa a Sydney, che il 29 gennaio prossimo si batterà a Newcastle contro il trentacinquenne Scott Lewis. Sonny Bill è un vero appassionato di boxe: quello che verrà è il suo terzo incontro da professionista, ma l’evento di Newcastle si presenta come la sua prima grande possibilità di sfondare anche nel pugilato. Un’occasione da non perdere, visto che le sue performance incredibili con gli All Blacks gli hanno puntato tutti i riflettori addosso, anche quelli della federazione neozelandese di Rugby Union, dato che l’incontro si disputerà qualche giorno prima del raduno dei suoi Crusaders per la nuova stagione di Super Rugby.
Un calendario strettissimo, quello di SBW, che dopo gli impegni in maglia tutta nera e l’imminente inizio della stagione kiwi di rugby ha fortemente cercato e voluto il ring. Ai microfoni della stampa, però, il neozelandese non sembra per nulla preoccupato: “È come se non mi sedessi mai a oziare. Non ho bisogno di riposarmi: mi aspetta un grande anno, un Super 15 da disputare e devo assolutamente cercare di rientrare nella rosa degli All Blacks per la Coppa del Mondo. La boxe e i suoi allenamenti possono solo aiutarmi per la preparazione della stagione ovale. E con tutti gli impegni che mi aspettano credo che quello che ho pensato e che farò sia il modo giusto di affrontare tutto quanto.” Durante i sei mesi di permanenza nel rugby neozelandese, Sonny Bill si è confermato al pubblico di casa come un talento straordinario. Le sue innate e strabilianti capacità di off- load lo hanno nettamente distinto dai suoi coetanei, e lui stesso crede che il pugilato non possa che accrescere queste sue abilità.
“Molta gente che critica la mia passione per la boxe sembra dimenticare che sul ring si lavora su moltissimi aspetti affini al rugby: il gioco di gambe, gli angoli, le tempistiche… se sbagli quelle sei fritto. E anche nel rugby è così: quello che faccio sul ring è quello che faccio anche in campo.” E quando gli chiedono se le sue dichiarazioni sono un modo per giustificare la sua doppia carriera sportiva, Williams taglia corto: “Per me è solo un modo di allargare i miei orizzonti sportivi, ed è proprio quello che sto cercando di fare, niente di più.”
Riguardo il suo rapporto con la NZRU si è detto tanto, e i rumors sostenevano che la federazione lo accusasse di aver tirato troppo la corda. E anche in questo caso Williams schiva la domanda e ribatte con un diretto: “Sono fermamente convinto di non essermi spinto ai limiti del mio contratto con la NZRU: sono stato a colloquio con i vertici della federazione e loro sapevano benissimo che avrei disputato un incontro di boxe. Conoscono perfettamente i miei piani, per cui non ci sono state sorprese.” La NZRU ha comunque tenuto a confermare con una e-mail lo scorso pomeriggio che non esiste nessun “caso” SBW, e che i suoi impegni pugilistici sono stati approvati, dicendo che “l’allenamento della boxe e il combattimento in se non avranno nessun impatto sulla preparazione dell’atleta in vista della stagione di super rugby.” Sempre che Lewis non lo metta KO.
New Zealand Rugby Award: il Read che non ti aspetti
Laggiù, in fondo al planisfero, si è tenuta la serata di assegnazione dei New Zealand Rugby Awards. Su Rugby 1823 ne ha parlato Stefania Mattana
Il numero 8 All Black Kieran Read ha vinto il trofeo Kel Tremain Memorial come miglior giocatore dell’anno durante i New Zealand Rugby Awards. Read ha battuto di misura la seconda linea Brad Thorn e il capitano dei tutti neri e già vincitore dell’anno passato Richie McCaw. Ce ne parla la “All Blacks” Stefania Mattana.
Per quanto riguarda gli altri riconoscimenti della manifestazione, è interessante notare come gli All Blacks non abbiano vinto il premio di Squadra dell’Anno, nonostante abbiano fatto l’en plain con Bledisloe Cup e un altro Grande Slam. Il titolo è andato alle colleghe Black Ferns, che hanno conquistato qualche mese fa il titolo di campionesse del mondo.
Gordon Tietjens ha invece vinto il premio come miglior coach del 2010: dopo aver guidato la Nuova Zelanda all’oro nel rugby a sette durante i Giochi del Commonwealth di Delhi, era un riconoscimento che tutti si aspettavano. Tutti, tranne – forse – Graham Henry, che comunque non ha rilasciato nessuna dichiarazione polemica.
