Dal Galles all’Italia: il Sei Nazioni servito a freddo nel Tinello di Vittorio Munari

Le protagoniste del torneo appena concluso analizzate da un Vittorio Munari davvero senza peli sulla lingua. Con particolare attenzione al caso-Italia…
Palla a Vittorio!
NB:il file audio si interrompe al termine di una domanda. Non è un taglio brutale o una censura, è che domani c’è la seconda parte del Tinello su un argomento specifico non trattato oggi

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6 pensieri su “Dal Galles all’Italia: il Sei Nazioni servito a freddo nel Tinello di Vittorio Munari”

  1. Scusa Paolo ma non capisco bene come si insista sulla qualita’ della Francia e per farlo si tiri dentro la partita con l’Italia…ma la grande qualita’ francese e’ aconfronto dell’Italia o in assoluto? No perche’ qualche minuto prima giustamente sottolineate il torneo assolutamente sottotono e preoccupante dell’IRlanda ma a Dublino mi pare che un’Irlanda ampiamente sotto tono e deludente nell’arco del torneo ha distrutto la Francia delle indubbie qualita’…e non e’ questione del solo Brunel. La Francia nel 2011 si era autogestita? Si c’erano i Nallet, Pape’, Servat, Mas, Barcella, Bonnaire, Dusautoir, Harinordoquy, Ouedraogo, Rougerie, Clerc e via…io oggi non vedo giocatori di quel calibro, ne da un punto di vista qualitativo che caratteriale

    1. Qual é il vero potenziale della Francia rispetto all Italia al momento ed in assoluto? Più banalmente possibile ti rispondo i soldi.
      La capacità economica ed il blasone di attrarre l attenzione di uno dei migliori allenatori del mondo. Uno che anche mediaticamente riesce a creare appeal e vedrai che di fronte ad un santone come lui anche i vari club si allinereanno, sapendo che anche a livello commerciale, una nazionale che vince é sempre meglio di una che perde. A me Gatland in fondo non é mai piaciuto per la sua capacità occulta di tramare all interno della wru. In fondo tutte le novità apportate negli anni hanno anche il suo zampino.

      1. Non so, ma non credo che i club diventerebbero delle pecorelle che seguono il pastore dovesse essere Gatland o anche altro grosso nome, possono tirare la corda perche’ al contrario delle realta’ celtiche l’ammontare che ricevondo dalla federazione come supporto e’ una percentuale molto inferiore nel loro budget di quello che loro come lega producono. Alla fin fine la Lega i suoi contrattoni li sta strappando nonostante la Francia non abbia azzeccato una stagione dal mondiale 2011. I clubs di LNR e PL non a caso hanno gia’ detto chiaramente che sono contrari ai piani di WR sulla World League perche’ vanno contro i loro interessi ed accordi gia’ raggiunti tra le parti…non sara’ un Gatland o chi per lui a convincere un Boudjellal o Lorenzetti a vederla diversamente, a meno chje la FFR metta sul piatto tanti ma tanti soldi che alla fine e’ l’unica maniera in cui la RFU e’ riuscita a portare i clubs un po verso di se.

  2. Prima di fare un commento ampio preferisco ascoltare la seconda parte. Però posso già dire che, almeno in quest’audio, concordo parola per parola con Munari. Parola per parola.

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