Sei Nazioni alle ultime due giornate: le previsioni di cuore, pancia e testa

Ancora due settimane di Sei Nazioni. L’Italia è attesa dal Galles a Cardiff domenica prossima e sabato 17 ospiterà la Scozia all’Olimpico (50mila biglietti già venduti). Cosa succederà? Quali le nostre speranze e cosa invece è lecito e ragionevole attenderci? Tre ipotesi diverse, a voi la scelta…

CUORE – Al cuor non si comanda dice l’adagio. Se dovessimo seguirlo pedissequamente potremmo arrivare a pensare che grazie a una serie di incastri imprevedibili e di allineamenti stellari potremmo portare a casa due vittorie, che tanto sognare non costa nulla e la palla ovale alla fine rimbalza un po’ come gli pare. Però anche le nostre speranze più ottimistiche hanno un limite e pure l’appassionato più impenitente, quello per cui il bicchiere è sempre e comunque mezzo pieno, crede poco o nulla in un risultato pieno in quel di Cardiff mentre è decisamente speranzoso per la sfida di Roma contro la Scozia nonostante la grande prova di quest’ultima contro l’Inghilterra. Riassunto: si perde domenica, si vince contro gli highlanders e così quest’anno il cucchiaio di legno non lo portiamo a casa.

PANCIA – Attenzione!!! Parental Advisory Explicit Content. 
Ma porca vacca, sono un un vero idiota. Porca zozza. Anche quest’anno sono stato così babbeo da crederci e alla fine mi ritrovo con il solito nulla o quasi nulla in mano. Ma quanto sono str***o, perché ci casco ogni volta? Perché doveva essere diverso questo 2018? Perché doveva andare meglio di un anno fa? Forse perché già un anno fa era stato un disastro? E doveva bastare? Ma quante partite abbiamo vinto negli ultimi tre anni? Che cosa ci siamo raccontati? Cosa continuiamo a raccontarci? Ma cosa ho nella testa, i fagioli ballerini?
Per quale c**zo di motivo ho sperato di battere non dico l’Inghilterra o l’Irlanda, ma la peggiore Francia degli ultimi 30 anni? E alla fine sei sempre lì, con le pive nel sacco, e ti ritrovi dopo tre partite con qualche meta segnata in più ma con ben 136 punti sul groppone… E ora a Cardiff ci faranno il mazzo mentre con la Scozia o la fortuna ci dà un bel calcio nel c**o o oppure avremo un altro bel cucchiaio di legno da aggiungere alla nostra già ricca collezione. C***o, c***o, c****o. Vent’anni di sta roba: basta.

TESTA – Inghilterra e Irlanda erano due vette oggettivamente irraggiungibili. Certo a Dublino ci si attendeva una prova comunque migliore di quella poi messa in mostra, ma fare risultato era ed è tutta un’altra faccenda. La Francia è in un momento problematico, è un insieme di individui e non una squadra, ma quasi tutti quegli atleti o sono grandi giocatori o sono comunque più forti dei loro corrispettivi di ruolo in maglia azzurra. Facciamoci una domanda e marzullianamente diamoci una risposta: quanti dei nostri titolari lo sarebbero pure in Francia? E quanti galletti anche di una formazione rimaneggiata come quella vista a Marsiglia (ci ricordiamo dei 9 “epurati” per la serataccia di Edimburgo, vero?) avrebbero invece un posto abbastanza comodo dalle nostre parti? Esatto, la risposta giusta è la prima ce vi è venuta in mente.
Ora arrivano Galles e Scozia. Ai Dragoni i problemi non mancano ma rimangono di una categoria superiore. Almeno una. Gli uomini di Gatland, al netto dei tanti infortuni, hanno strapazzato una brutta Scozia e poi a Twickenham hanno dato vita a una gara di intensità enorme contro l’Inghilterra: se dovessero metterla in campo contro noi a Cardiff è inutile girarci attorno, perderemmo tanto a poco. A Dublino sono stati invece messi in difficoltà, ma davanti a una Irlanda sontuosa. Dal Millennium – pardon: Principality – al 99% torneremo con un altro ko sul groppone, resta da capirne l’entità.
E una sconfitta a oggi è anche il risultato più probabile per la sfida contro la Scozia. Quella vista alla prima giornata contro il Galles era battibile, quella vista dopo invece no. Molto dipenderà dalle motivazioni con cui il XV del cardo scenderà a Roma: se la classifica non dovesse dare alcuna speranza di vittoria ai ragazzi allenati da Townsend allora le nostre possibilità aumenterebbero almeno un po’. Al contrario, se la Scozia si dovesse presentare all’Olimpico anche con una possibilità su 100 di vincere il torneo diventerebbe tutto molto più complicato per noi, tenendo anche conto che la partita di Roma verrà giocata alle 13 e 30 e sarà la prima dell’ultima giornata del torneo. Detta più facile: se la Scozia gioca come ha fatto contro l’Inghilterra…
Lo so, sembra un quadro dipinto da un pittore particolarmente depresso, ma a me piace pensarmi più realista. Poi, al solito, se dovessi essere smentito già dalla partita di Cardiff sarei il primo a esultarne. Dai ragazzi, vincete e fatemi passare per un imbecille!

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20 pensieri su “Sei Nazioni alle ultime due giornate: le previsioni di cuore, pancia e testa”

  1. Ma…io credo che non le guarderò. Le prestazioni che abbiamo messo in campo mi fanno pensare che prenderemo sonore batoste. Il livello è troppo differente e non vedo per quale motivo i nostri giocatori possano da un giorno all’altro alzare il livello. Non vedo nemmeno perchè la Scozia dovrebbe venire qua a passeggiare, anche se non fosse in corsa per il titolo. Sono ragionamenti molto latini questi. Poi se arrivasse il risultato sarei strafelice, ma la realtà degli ultimi anni è stata ben evidenziata in queste tre partite.

      1. Era in generale effettivamente. Per dire che avremo speranze solo se verranno a prendere il sole.

  2. Buongiorno Paolo,

    sperare non costa mai nulla vero? 😀

    spererò nel meglio per la nostra nazionale, magari due sconfitte sonore potrebbero essere quanto di meglio si potesse sperare, nessuno conosce il futuro, preferirò sempre due vittorie abbondanti ma nel rugby bisogna meritarsele

      1. Paolo cosa vogliamo fare?
        Se non speriamo in un futuro migliore si può anche smettere di supportare quello che ci piace.

        D’altronde, “La speranza di cui parlate è una trappola, è una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni… Mai avere la speranza: la speranza è una trappola. È una cosa infame inventata da chi comanda.”

        Se in cima alla famosa piramide la famosa classe dirigente del famoso movimento rugbystico italiano si può permettere di avere speranza invece che acume realistico e volontà di risolvere i problemi non posso farci nulla; anche loro ritengo siano valutati in base ai risultati che portano

        io come tifoso e appassionato la speranza posso mettercela tranquillamente, è quasi un dovere da parte mia
        posso scegliere se continuare a seguire il rugby italiano o dedicarmi solo a quello estero,posso anche scegliere di cambiare nuovamente sport ma la verità è che non voglio cambiare sport, voglio continuare a guardare il rugby insieme ai miei figli spiegandogli tutte le sfaccettature del gioco e continuerò a sperare perchè non mi costa nulla e sinceramente non posso fare di più per cambiare qualcosa, posso scrivere una letterina di contestazione che verrà inevitabilmente cestinata, potrei inviare una lettera di denuncia al CONI ma siccome non ho numeri in mano di cosa accuserei chi di preciso? non lavoro nel rugby, ancora, quindi posso veramente fare poco, come quasi tutti d’altronde

  3. “si vince contro gli highlanders e così quest’anno il cucchiaio di legno non lo portiamo a casa.”
    Lasciando perdere quello che è stato detto dal famoso duo R&M durante la telecronaca di Francia-Italia che immagino abbia confuso un pò tutti :
    Il cucchiaio di legno viene assegnato a chi arriva ultimo ( quindi anche vincendo con la Scozia è nostro di diritto ) , il perderle tutte si chiama whitewash.

    1. con il nuovo punteggio, che a me non piace, il whitewash rimane il perderle tutte o il non raccogliere nemmeno un punto di bonus?

      1. Arrivare ultimi è Cucchiaio di Legno.
        Perderle tutte è Whitewash.
        Fare zero punti per tre anni di fila (con due edizioni che prevedono i punti bonus) è scandaloso ed in parte giustifica chi (sbagliando) suggerisce la sostituzione dell’Italia con la Georgia.

    2. Gli anglosassoni danno il cucchiaio di legno a chi arriva ultimo e il “cappotto” (o whitewash se volete usare l’inglese) a chi perde tutte le gare. I francesi invece “assegnano” il cucchiaio di legno a chi perde tutte le partite. I giornali transalpini, infatti, prima della partita dell’Italia parlavano di vincere per evitare “un cucchiaio di legno che manca dal 1957”, cioè l’ultimo anno in cui la Francia ha perso tutte le gare. Nel mezzo è arrivata ultima, ma vincendo almeno una partita.

  4. sono stufo di metterci il cuore, quindi usando quel(poco) di cervello che possiedo, serenamente vedo un gap di 35-45 points in quel di Cardiff e una ventina a Roma (in favore dei cardi) e comunque domenica vado ad assistere ai playofff della serie C della mia squadra e sicuramente mi divertirò di più.

  5. Manco la Scozia di Cardiff era battibile da questa Italia, specie se fosse quella di Dublino o Marsiglia (che vuol dire 2 partite su 3). Io domenica la vedo molto simile a quella che fu contro i verdi (purtroppo), mentre l’ultima non ci voglio pensare, che se 2-3 anni fa con gli scozzesi riuscivamo a vincere ora si vede un abisso tra noi e loro.
    Vediamo, spero solo che Co’S almeno mescoli un po’ le carte (leggasi “giocatori selezionati nei 23”), che tanto ultimi per ultimi almeno vediamo di allargare davvero la rosa, e non far giocare sempre gli stessi.

  6. Il Cuore è da irrealisti, la Pancia è da tifosi ignoranti (nel senso che non si intendono di Rugby), quella che conta è la Testa, ma senza lasciarsi influenzare dalle componenti di cui sopra!!!!

  7. tutti vorremmo che il cuore avesse la meglio, ma sappiamo che la testa non mente…….poi c’è l’imponderabile che deve sempre essere messo in conto….io guarderò le partite (anche quelle degli altri) per pura passione e amore……nessuno va a teatro a vedere la Traviata sperando che il regista cambi il finale…..

  8. Usiamo la testa

    Galles-Italia
    probabilità vincita Italia <10%
    Italia-Scozia
    probabilità vincita Italia <20%

    Il Galles e la Scozia sono due squadre che più o meno si equivalgono, e a livello di giocatori sono le più scarse del 6n (non considerando l'Italia); la Francia a mio parere ha un organico più forte, più profondità ma non riesce ad esprimersi a dovere perché non ha ancora risolto il conflitto con il TOP14, e perché, tra infortuni e allenatori, non ha un'ossatura che gli permetta di diventare una squadra e non solo una selezione.

    Questa "vicinanza" a livello di giocatori fa sì che, se gli avversari si incasinano un po' da soli, si possa stare attaccati nel punteggio e sai mai che ci possa scappare il colpaccio; eventualità comunque piuttosto remota, perché comunque a livello mentale il Galles è sempre molto solido, e anche la Scozia è migliorata molto da questo punto di vista.

    Quello che ci si dovrebbe aspettare, a mio parere, è un miglioramento importante nell'atteggiamento difensivo, soprattutto a livello di avanti. Un altro aspetto da migliorare ancora è la disciplina; pochi falli in attacco, che ci permettano di mantenere la giusta pressione quando ne abbiamo le occasioni, sarebbero già un passo in avanti rispetto alle ultime gare.
    E poi mi piacerebbe rivedere un po' più di voglia di combattere (quanto ci manca Favaro)

  9. Ma come non si fa a vedere il 6N, anche se fa male al cuore? Divago e segnalo che sabato a Tbilisi la Georgia (con i primi 9 uomini titolari e idem i rincalzi…dopo sinceramente non so!) ha battuto la Spagna in formazione rimaneggiata per 23 a 10. Se il test venisse fatto ora…non avremmo problemi

  10. Tifosi di cuore, di pancia, di testa, il tutto per una squadra che gioca da culo.
    Somma coerenza italica.

  11. Io ho impostato nel gennaio 2017 per cuore, cervello, reni, polmoni e fegato (tutti organi usati da tifoso) nella modalità “si perderà nel 6 nazioni fino al 2019″…mi auguro di impostare poi i reni ed il fegato in modalità festa da quella data.

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