Un palco sulla finale del Mondiale 2019: il Tinello di Vittorio Munari!

La controllata ferocia e la concentrazione maniacale con cui l’Inghilterra ha messo al tappeto gli All Blacks, l’esasperato (e pericoloso) tatticismo springboks per un Galles che ha dovuto fare di necessità virtù. E che nonostante il ko lo ha fatto al meglio.
In attesa della finalissima della RWC tra inglesi e sudafricani… palla a Vittorio!

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13 pensieri su “Un palco sulla finale del Mondiale 2019: il Tinello di Vittorio Munari!”

  1. Pienamente d’acordo su Cane-Barrett, se ne e’ anche parlato in bassa frequenza coi compagni di merenda, la battaglia sui bd e’ andata malissimo senza Cane, e vero che Barrett nei lineouts non ha influito come forse Hansen sperava.

    Ecco il lavoro psicologico e mentale di Jones e’ stato migliore di quello di Schmdit, Paolo parla di arrivare cosi’ carihi da sgonfiarsi, era quello che provavo a dire la scorsa settimana per l’Irlanda, la differenza sta li’ la capacita’ di gestire la pressione.

    Galles v Boks: beh dire che du Toit sembrava non ci fosse mi sembra un’esagerazione. Si sono stati fatti giocare con il collare ed il guinzaglio pero’ a;;a fine gente come du Toit ha fatto una gran differenza. Gran difesa Boks, d’accordissimo, Nienaber si sente quanto manca a Limerick ed e’ comn Erasmus veramente la chiave della trasfromazione di questi boks tatticamente.

  2. Queste semifinali hanno mostrato le due facce della medaglia che è il rugby, da una lato la spettacolarità di un rugby ipet tecnico e fisico del match Inghilterra – Nuova Zelanda, dall’altro invece gli aspetti mentali fondamentali che rendono unico il nostro sport; l’agonismo, il sacrificio ed il carattere. La mischia chiamata in occasione della meta gallese è qualcosa di irrazionale, contro tutte le statistiche del rugby di questi giorni, eppure da lì è nata la meta del pareggio.Per me in quella situazione, il Galles ha vinto il suo mondiale. Di più questo Galles non poteva cercare in un contesto come il mondiale dove si gioca ad alto ritmo. In un contesto normale, diciamo test match, quindi con gli uomini giusti ed il giusto riposo, il Galles questa partita la vincerebbe 6 volte su 10, soprattutto se il Sud Afrcia non scende in campo.
    Poi occhio che del Galles va ricordato anche il percorso che ha fatto, e quante squadre di alto livello ha incontrato dal girone fino alla semifinale. Gatland non ha potuto fare molto turn over, infatti la rosa è arrivata stremata, se a questo si aggiungono gli infortuni, diciamo che più di questo era difficile fare e quasi quasi faceva il colpaccio.
    Il Sud Africa, scendendo in campo con la testa già alla finale ha rischiato di perdere malamente, poi Erasmus ci spiegherà il perchè di questa involuzione nel gioco. Mi sembra la squadra di White che si affidava ai calci di Morne Steyn e poi idee di gioco meno di zero. Eppure negli ultimi tempi qualcosa di diverso si era visto…hanno giocatori iper fisici, ma atleticamente macchinosi. In questo infatti c’è tutta la differenza con l Inghilterra di Jones, soprattutto nel reparto delle seconde e terze, focus dove ha perso la Nuova Zelanda. Contro il Sud Africa la mossa di schierare Barrett in terza ci può stare, come contro Itoje, Underhill, Lawes e Curry, assolutamente no. Non ti fanno mai entrare in gioco proprio perchè atleticamente ti sovrastano. Per non parlare della prima linea neozelandese, assolutamente non a livello di All Blacks, giocatori mobili, versatili, ma assolutamente normali.
    Poi se ne parlerà successivamente, ma occhio al post Hansen, tra mondiali U20 e Super Rugby, in Nuova Zelanda il livello di talento è alto, ma non altissimo, cosa che invece in Inghilterra avviene esattamente al contrario, tra investimenti, strutture e qualità media dei giocatori, l Inghilterra si sta candidando ad essere dominatrice mondiale per i prossimi anni a venire. Ovviamente non devono steccare la finale, dove la vittoria non è così scontata.

    1. Della mischia gallese della meta di irrazionale c’è anche la difesa di De Klerk e (soprattutto) Am, che concedono la superiorità ai gallesi al largo 🙂 (ma capisco quello che intendi, in diretta anche io avevo quasi urlato “ma no, vai per i tre punti che intanto rosicchi”. Chapeau)

  3. Dopo aver ascoltato Munari spesso mi chiedo che partita ho visto io, solita competenza a pacchi.
    Comunque appena finisce il mondiale, un tinello su Petrarca e Top12 è da farglielo. Voglio la sua su Zini e Garbisi 🙂

  4. inghilterra che vince la partita prima di tutto nella testa…hanno recepito e applicato in maniera fredda e lucida il piano di eddie: difesa composta avanzante, recupero palla e calcio per giocare nella metacampo altrui ed infine sfruttare gli errori avversari (anche pochi) per segnare.
    dall’altra parte i ‘bocks, direi classici, muscoli in mischia e nel 1VS1, grillotalpa in ruck e la partita la si porta a casa anche se il ritmo di gioco è da pachiderma addormentato.
    la finale sarà una bella partita a scacchi con 2 squadre che muoveranno poco il pallone per sfruttare l’errore altrui e le fasi statiche.

  5. Comunque Erasmus che deve tirare fuori qualcosa di meglio da Le Roux. Se rimane quello impreciso, poco presente in attacco e quasi “senza idee” visto fino ad ora gli inglesi se lo mangiano in finale.

  6. AB-ENG: nelle difficoltà patite dagli AB io ci vedo anche il fatto di aver rimescolato le carte un po troppo facilmente appena prima dei mondiali, cambi di uomini e posizioni, che ha tolto riferimenti che servono appunto nei momenti di difficoltà… e vederli passare la palla alla ciapano’ mi ha fatto un po’ pena per loro (e pensare a qualche altra squadra che conosciamo).
    Il tema profondità/corti a proposito delle squadre che sono uscite dalle pool io sinceramente faccio fatica a seguirlo, con il bacino di giocatori e i gioiellini che hanno per me si puo tranquillamente parlare di un problema/errore di preparazione (fisica o mentale).
    Cmq grazie Vittorio per la bella analisi, in particolare quella di Galles/SA…. veramente troppo interessante!
    Mi associo a chi chiede un tinello sul Top12 italiano, il vero sport di casa nostra!

  7. L’ho scritto anche On Rugby! due errori fondamentali (anzi tre) secondo me di Hansen: il primo di Barrett (già a me non piace neanche come seconda figurarmici in terza) per Cane che così si è privato di un cagnaccio che va a caccia di palloni e avversari per 80 minuti; il secondo quello che una volta iniziato il secondo tempo e vedendo l’andazzo che non cambiava per niente avrei messo subito la mediana Perenara/Barrett sostituendo Smith/Mounga’a…di sicuro uno scossone lo davi. Il terzo errore far giocare per forza Read il quale non è il più performante tra le terze linee da un po’ di tempo!

  8. a me spiace che Gatland non abbia potuto celebrare il suo ultimo ciclo con la finale e magari con il titolo mondiale… sarebbe stata una bella novità…
    purtroppo è arrivato ai mondiali senza giocatori su cui poteva di solito contare (uno fra tutti, Faletau….) e con tanta gente ridotta veramente male o comunque malgestita sul piano fisico (emblematico l’infortunio di North…)

  9. A me la partita del Galles non è piaciuta e non ha convinto: hanno accettato il gioco a rimpiattino dei Boks (21 calci nel solo I tempo) che ha finito per logorarli. Sulla meta sudafricana, la difesa commette errori in serie. Hanno difficoltà ad attaccare? Ni. Se andiamo a rivedere gli uomini di Gatland a Novembre scorso avevano ben altra cilindrata ed attaccavano, eccome. Hanno perso Navidi e L.Williams? Vero, ma dall’altra parte mancava lo spauracchio Kolbe e quando ti ricapita un’occasione del genere?! E con quel tipo di gioco lì, Halfpenny può risultare perfino più utile di Williams. Tanto di cappello ad AWJ che si è preso un rischio enorme nel chiamare mischia ai 5 metri ed è stato premiato, ma solo con le spalle al muro si son decisi ad andare, vale a dire a meno di un quarto d’ora dalla fine. E delle partite precedenti, l’unica in cui hanno davvero convinto è stata quella coi Wallabies.
    Comunque, Erasmus sta facendo un gran lavoro: se solo pensiamo a come erano ridotti i Boks dopo il biennio terribile 2015-2016, la gestione Coetzee, la Union sull’orlo (ed oltre) di una crisi di nervi, le polemiche sulle quote nere, ecc.
    Inghilterra monumentale con gli AB: li hanno aggrediti fin dai primissimi secondi, hanno tenuto ritmi infernali nei primi dieci minuti, per poi giustamente abbassarli altrimenti sarebbero scoppiati, mantenendo il pallino del gioco. A me ha impressionato la capacità di occupare gli spazi liberi in tutte le zone del campo, per non dare agli avversari alcun abbrivio alle proprie pericolosissime ripartenze alla mano. Jones sarà pure antipatico, ma uno così vorrei averlo sempre dalla mia parte e, a proposito di preparare la partita da anni senza accumulare tensioni dannose ai giocatori, mi vien da pensare al parallelo con la “nostra” gestione dell’attesa per il confronto con i Boks…

    1. Non l’ha capito nessuno che giocavano contro l’allenatore nero perché, come diceva qualcuno, “è uno sport da bianchi”. Infatti lo sanno tutti che gli sport dove bisogna correre forte sono sport da bianchi…

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