Il Sei Nazioni ha superato il giro di boa e al fischio finale del torneo mancano ormai solo due giornate. Con Vittorio Munari facciamo il punto della situazione: come stanno Inghilterra, Irlanda, Galles, Scozia, Francia e – ovviamente – Italia?
Poi salto in Nuova Zelanda, ormai alle prese in maniera conclamata con il problema del poaching.
Palla a Vittorio!
Domanda: ma non c’è più Venter perchè? Nel senso, il suo contratto non era sempre “a gettone” per singole partite/finestre internazionali? A parte che ora in Saf probabilmente Venter non rientra più nei piani. Da capire se Smith quando arriverà avrà un qualche ruolo in questo senso.
Anche Crowley è un Kiwi !
..vabbè sognare non costa niente.
Quindi secondo Munari Polliedri è già pronto per essere messo in formazione con Negri e Parisse?
Perché no?
Munari ha titoli scacchistici? Parla sempre di scacchi! 🙂
Non ho titoli per confrontarmi con Munari ,molte volte non mi sono trovato d’accordo con lui,ma questa volta condivido ogni singola parola dell’intervista.
Il nostro reparto più forte,sulla carta,no ha reso come avrebbe dovuto ..quindi ci sta una terza con Negri,Polledri,Parisse
Come mai Venter e’ andato ? Qualcuno sa qualcosa?
Sempre detto anch’io, la terza linea migliore è : Parisse – Negri – Polledri e Licata . Punto
Ma questa è una quarta.
Parisse negri polledri.
Come dire che i più forti non hanno fatto l’accademia. E che nemmeno li abbiamo formati noi.
Perché ricordiamoci che questo ragazzi l’italiano lo stanno imparando.
Sì, questo è un vecchio pallino di Munari: un giocatore che si è formato all’estero è, fino aprova contraria, migliore di chi si è formato in Italia. E questo per via delle esperienze, del livello, degli standard di allenamento etc. etc.
Un pregiudizio come ce ne sono tanti.
Mi pare che dica semplicemente che è migliore chi si forma dove formano (e prima selezionano) meglio, e il fatto che nella perfida formino meglio che da noi non credo si possa contestare( abbondanza di “materiale”, tradizioni, cultura, vil pecunia, fate voi…)
Embè?