Di valori e giornalismi, di All Blacks ed equilibri (forse) al ribasso

Parlare del caso Sami Panico senza parlare troppo di Sami Panico è possibile? Forse, qui almeno ci si prova. E poi quelli che non aspettano altro che attaccare il rugby e i rugbisti che stanno sempre con il ditino alzato a dare lezioni di morale al mondo. Quindi il Rugby Championship e lo stato delle cose nel Pro14 e nel nostro massimo campionato nazionale

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5 pensieri su “Di valori e giornalismi, di All Blacks ed equilibri (forse) al ribasso”

  1. Forse la storia dei valori del rugby in Italia è rimasta come unica giustificazione ai risultati che non arrivano. Smettiamola una volta per tutte, ne gioveremo tutti!

    1. Ma tu in quale club sei cresciuto? Mi spiace che non ti abbia lasciato nessun valore e che non abbia contribuito alla tua crescita come uomo oltre che come giocatore

      Io ho avuto la fortuna di avere una squadra dove sostegno, accoglienza, amicizia, rispetto dell’avversario e dell’arbitro (per lo meno a fine partita) erano la base fondante dello sport di cui mi sono innamorato, il tutto ovviamente mescolato a soggetti violenti, casi da ricovero psichico e soggetti da galera (che ne uscivano o che ci dovevano andare)

  2. Buongiorno Paolo. Non capisco cosa intendi per iniziare un percorso per il Top12. Ho visto un paio di partite del Petrarca e a cose buone si alternano errori di gestualità che fanno vedere la differenza con i tornei professionistici. Però qui sta la differenza il Top12 è un torneo semiprofessionale in cui i giocatori migliori vanno a giocare da un’altra parte. Va visto per quello che è un torneo di preparazione per un livello superiore per giocatori e tecnici. Il resto è illusorio (anche se alcune belle realtà si sono affacciate). La mia personale speranza è che cresca quanto meno per permettere a una o due squadre di qualificarsi alla Challenge., perché un Petrarca – Arlequins al Plebiscito me la vedrei volentieri.

  3. Certe volte mi chiedono se è vero che il rugby è uno sport differente dagli altri; beh di solito rispondo che nel rugby spesso ci giocano i peggiori figli di xxx però in qualche cosa è diverso.

    Il terzo tempo è una cosa geniale, e permette di capire che la partita è finita e l’avversario non è il nemico
    Il fatto che se protesti vai 10m indietro (e alla mia squadra succedeva anche di fare 30m) ti obbliga alla disciplina e al rispetto dell’arbitro
    Se spintoni un arbitro ti fai dai 6mesi ad un anno di squalifica, quindi rispetta l’arbitro
    Se simuli e ti prendi un ceffone perchè stavi simulando l’arbitro sorride (visto con i miei occhi)
    giusto per dare un’idea

    Insomma magari la gente che ci gioca non è tanto meglio degli altri però alcune regole del gioco si

    OT a proposito di simulazione, il fatto che i falli vengano puniti diversamente a seconda dei danni che subisce l’avversario ( se ti placcano in aria e non ti fai niente è giallo, se esci in barella si rischia il rosso) sta chiaramente portando nel rugby un esercito di simulatori; strano che WR non se ne accorga

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