
A Marsiglia va in scena una brutta partita vinta con merito dalla squadra che ci ha creduto di più, ma la sensazione è quella di non aver saputo cogliere una occasione contro una squadra che si poteva battere. Azzurrini sconfitti 78 a 12
La serata inizia con la nettissima vittoria della Francia U20 che allo Stade Jean-Laville di Gueugnon travolge gli azzurrini di Roselli e Moretti con un risultato che non lascia spazio a nessun dubbio: 78-12. Dodici le mete marcate dai giovani transalpini che a un certo punto conducevano per 57 a 0.
A Marsiglia partita subito molto fisica con la Francia che mette alla frusta la nostra retroguardia che fa grande fatica a rintuzzare gli attacchi dei padroni di casa, deve concedere due vantaggi e al 5′ arriva la prima marcatura con Gabrillagues. Altri cinque minuti e arriva la meta-fotocopia degli azzurri che schiacciano la palla in meta con Mbandà al termine di una rolling maul. Il nostro terza linea però tiene un braccio sotto la palla ma c’è anche una infrazione dei francesi e alla fine l’arbitro concede una meta tecnica all’Italia: 5-7.
E’ la Francia a cercare di fare la partita con continui dritto per dritto che mirano a sfiancarci fisicamente e al 16′ Bastareaud viene fermato a un metro dalla nostra linea di meta.
Azzurri che provano sempre a ripartire ma che raramente riescono a mettere pressione alla difesa avversaria nei loro 22 metri, Italia comunque brava a portare la partita su binari un po’ più congeniali per i nostri colori.
Al 28′ Machenaud riporta avanti i suoi con un calcio piazzato, cinque minuti dopo è ancora Bastareaud ad andare vicinissimo alla meta ma perde la palla all’ultimo momento. Al 39′ altra punizione di Machenaud, si va al riposo sul risultato di 11 a 7 per la Francia.
Il secondo tempo si apre con una occasione colossale gettata al vento dalla Francia che non riesce a chiudere una penetrazione che sembrava destinata a meta certa. Al 45′ padroni di casa che mettono altro fieno in cascina con un’altra punizione di Machenaud portandosi sul 14 a 7.
Al 47′ l’Italia riesce a entrare nei 22 metri avversari – praticamente la prima volta dopo la nostra meta – ma gioca male la touche e la Francia conquista la palla. Al 49′ Allan centra i pali e ci riporta -4.
Partita nervosa, bruttarella e piena di errori. Al 56′ bella penetrazione di Negri ma l’Italia conferma i suoi problemi di indisciplina e perde il pallone.
Al 60′ Bonneval trova la meta che rompe la partita chiudendo al meglio un’azione che si sviluppa in tandem con grosso lungo la fascia sinistra dell’attacco transalpino. Machenaud stavolta non sbaglia la conversione: 21 a 10 per la Francia.
Azzurri che si disuniscono e peggiorano – se possibile – la disciplina: al 65′ Machenaud ringrazia e porta altri tre punti nella borsa transalpina. Scena che si ripete al 70: Francia avanti 27-10. Al 74′ arriva anche la meta di Bastareaud, probabilmente il migliore dei suoi., mentre al 78′ è Minozzi a firmare la marcatura che chiude la gara sul 34-17.
Francia: 15 Hugo Bonneval, 14 Benjamin Fall, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Geoffrey Doumayrou, 11 Rémy Grosso, 10 Lionel Beauxis, 9 Maxime Machenaud, 8 Marco Tauleigne, 7 Yacouba Camara, 6 Wenceslas Lauret, 5 Sébastien Vahaamahina, 4 Paul Gabrillagues, 3 Rabah Slimani, 2 Guilhem Guirado, 1 Jefferson Poirot
Riserve: 16 Adrien Pelissié, 17 Dany Priso, 18 Cedate Gomes Sa, 19 Romain Taofifenua, 20 Kelian Galletier, 21 Baptiste Couilloud, 22 François Trinh-Duc, 23 Gaël Fickou
Mete: Gabrillagues (5′), Bonneval (60′), Bastareaud (73′)
Conversioni: Machenaud (61′, 74′)
Punizioni: Machenaud (28′, 39′, 45′, 65′)
Italia: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Tommaso Allan, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse, 7 Maxime Mbandà, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti
Riserve: 16 Luca Bigi, 17 Nicola Quaglio, 18 Tiziano Pasquali, 19 George Biagi, 20 Federico Ruzza, 21 Edoardo Gori, 22 Carlo Canna, 23 Jayden Hayward
Mete: meta tecnica (10′), Minozzi (78′)
Conversioni: Canna (79′)
Punizioni: Allan (49′)
Galletti a mezza cresta bastano e avanzano. Che balls!
Che peccato le smorfie di delusione sul volto di Zanni su due suoi errori o meglio imprecisioni
Per fortuna che c’è chi preferisce guardare le partite della Under 20, senza pensare che, via via, quelli che perdono con la Nazionale maggiore, sono quelli che perdevano precedentemente nell’ Under 20!!!
Oggi abbiamo avuto la conferma che siamo gli ultimi dei grandi (ultimi dei grandi, non primi degli sfigati, quelli sono i..”Fenomeni dll’ Est”!!), perchè questa Francia è veramente ai minimi storici; bene Minozzi e Castello, malissimo Allan, (e lo dico con la morte nel cuore) Zanni è stato un gran bel giocatore, non finirò mai di ringraziarlo, ma ormai è alla frutta, anche perchè COS si ostina a farlo giocare im seconda.
Purtroppo ha fatto un paio di errori gravi ( zanni) tra l’altro mal supportato, però cavoli fisicamente è uno dei pochi che ha retto 80 minuti. Certo è grave che non riusciamo ( da anni oramai) a fare più di tre fasi senza perdere possesso.
Veramente con l’Inghilterra ne abbiamo fatte diverse di multifasi…
hrot… quello che uno si augura guardando l’U20 (che ogni anno si rinnova) è di poter vedere finalmente una nazionale vincente…
siccome c’è gente che esalta come fantastica la stagione 2017 dove la squadra ha vinto una sola partita di un punto riuscendo tuttavia ad arrivare ottava al mondiale, mi auguro sempre che la generazione successiva possa far di meglio…
mai accontentato…
Speriamo veramente che stiamo facendo un buon lavoro. Speriamo. Chi vivrà vedrà.
Bhe per il resto mi sembrava strano che si diventava fit da un giorno all’altro, che si diventava skillati da un giorno all’altro.
P. S. Non era giusto farsi false illusioni ma le prestazioni delle due Italie di oggi è normale che preoccupi.
I galletti giovani avevano rifilato 69 punti ai cardi, in casa loro. Solo che la Scozia ha appena battuto l’Inghilterra 24-17.
Nessuno che festeggia la nazionale maggiore più prolifica della storia con sette mete segnate in tre partite?
Sai com’é…tutti distratti dalla U20…
e anche a questo giro italia non pervenuta nel possesso, nell’iniziativa, nella tattica, nell’attaccare…ancora meno di quanto visto contro crociati e verdi; e dire che di fronte si aveva una squadra ai minimi storici per quanto riguarda la fantasia di gioco, da sempre associata alle bollicine, e ridotta ormai a usare solo i kg nel 1vs1, anzi nel nostro caso nell’ 1vs2-3. qualcuno si era illuso di averli imbrigliati, poi l’inevitabile errore nel secondo tempo, si spezza la partita e cediamo mentalmente dopo 50 minuti passati a consumarci in placcaggi e mischie.
se il risultato è sempre quello di entrare in campo per tamponare l’avversario e poi cedere nel secondo tempo, forse, dico forse, sarebbe ora di fregarcene del solito risultato passivo ed esprime qualcosa in + palla in mano e andare oltre le tre/quattro fasi di possesso.
Sagra degli errori dalle due parti, palla tanto tempo in mano ai galletti sistematicamente avanzanti ad ogni fase, alla fine impensabile cavarsela.
La parte migliore della serata le interviste a Cos che ha ripetuto “non sono stupido” e Alvaro Vitali completamente suonato. Roba che pure i suoi figli si saranno vergognati.
A questo punto mi viene da dire…per fortuna che per due settimane ora non dovrò preoccuparmi del 6 nazioni.
Nei commenti dei giorni anteriori alla partita molti dei commentatori di questo blog (io no) non avevano dato speranze all’Italia. Purtroppo avevano ragione. Parimenti, ancora una volta il discorso del fitness, messo da O’Shea davanti a tutto, è emerso come il vero elemento che fa la differenza fra una mediocre ma indiscussa squadra di Tier 1 e noialtri. Sono stati 80 minuti di contest fisico e con pochissima tecnica e tattica, in cui una Francia al limite del risibile ha portato a casa la partita solo perché più forte fisicamente su 80 minuti, o meglio sui minuti che vanno dal 60′ circa fino al 75′. Non è un caso che il giocatore con le statistiche migliori sia stato Grosso, mediocre ala che ha nelle dimensioni e nella velocità le sue doti migliori, mentre in difesa e nel passaggio lascia a desiderare: contro di noi doveva solo prendere il pallone in velocità e correre dritto, senza doversi preoccupare della difesa. Il perfido Brunel ha azzeccato la mossa. L’intensità che c’è in Top14 non è quella che c’è nel Pro14; soprattutto, nel Top14 ci sono un paio di turni su 26 in cui perfino le squadre di alta classifica possono tirare il fiato, mentre per il resto è una battaglia all’ultimo sangue. E anche se attualmente il XV de France è composto da elementi che non sempre sono titolari inamovibili nei loro club, il solo fatto che mettano il naso in campo con buona frequenza dimostra che sono abili e arruolati per quel tipo di scontro all’ultimo sangue. Provate a vedere gli highlights delle partite di Top14: almeno due terzi delle mete sono segnate dopo ennesimi raggruppamenti a ridosso della linea. Per fare quel gioco ci vogliono doti (e anche difetti) che non è facile avere. Nel Pro14 non è così, almeno per le nostre squadre. Sarebbe bello identificare un azzurro od un reparto che non ha funzionato; significherebbe poter pensare di sostituire il pezzo e avere un risultato diverso. In realtà, la differenza sta nei mezzi (economici e di base di praticanti) che permettono agli avversari di tenerci a debita distanza. A malincuore, non vedo come possiamo sperare di battere oggi una delle squadre storiche del vecchio International Board. Un appunto su Munari. Anche ieri è stato per me inappuntabile (quando ha ripetuto che oggi non abbiamo nulla da imparare dalla Francia ha comunque ragione). Però…lo prego, non faccia pronostici: appena ha detto che Bastareaud aveva segnato una sola meta in nazionale, eccolo andare a segno…