Numeri, profondità e utilizzo: il caso Italia e il caso Irlanda

ph. Fotosportit/FIR

Due nazionali che a novembre hanno affrontato le stesse avversarie, ma l’utilizzo dei giocatori a disposizione dei due ct è stato molto diverso: incentrato su un più piccolo gruppo di atleti per gli azzurri, molto più “diluito” tra gli uomini in maglia verde. E sorge una domanda/dubbio: non avevamo aumentato la concorrenza?

Oggi abbiamo più scelta di giocatori, una profondità che prima non c’era. Quante volte lo abbiamo detto o sentito i questi ultimi mesi? Parecchie, tante. Eppure – forse – non è così vero. Oppure abbiamo davvero più scelta ma poi questo ampliamento del bacino si riflette sulle scelte concrete del ct? Parrebbe di no.
Ho messo a confronto il nostro mese di novembre con quello irlandese prendendo in  considerazione il numero di giocatori utilizzati nel complesso delle tre partite, il numero di quelli che sono partiti dal primo minuto e quante volte uno stesso giocatore è stato schierato titolare.
Vi chiederete: perché proprio il XV in maglia verde? Perché hanno affrontato le nostre stesse avversarie: Fiji, Sudafrica e Argentina. Ecco cosa ne esce:

Italia: 3 partite, una vittoria e due sconfitte
28 giocatori utilizzati
17 sono partiti titolari almeno una volta
13 sono partiti titolari in tutte e tre le gare

Irlanda: 3 partite, 3 vittorie
38 giocatori utilizzati
28 sono partiti titolari almeno una volta
Nessun giocatore è stato schierato titolare in tutte e tre le gare

Che cosa evinciamo da questi dati (potrebbe esserci anche qualche errore di computo, ma le grandezze sono comunque quelle)? Beh, che l’Irlanda avesse un bacino più profondo e ampio da cui pescare rispetto al nostro è cosa nota, non lo scopre certo il sottoscritto, ma in realtà quei numeri ci dicono altro.

Tra gli irlandesi c’è un effettivo utilizzo di gran parte dei giocatori del giro della nazionale, cosa che nel nostro caso è più ridotta, ma soprattutto c’è un minutaggio complessivo molto più distribuito: ben 28 sono partiti titolari, nessuno è mai stato schierato da Schmidt per tre volte. O’Shea invece ha schierato quasi sempre la stessa formazione, questo significa che nonostante un (presunto?) allargamento del bacino e una maggiora concorrenza interna si è fatto ricorso quasi sempre agli stessi uomini. Ovviamente ogni partita e ogni scelta ha una storia a sé ma se insisti sugli stessi uomini ottieni comunque un effetto, ovvero l’inevitabile logoramento fisico degli interessati. Lo stesso monte minuti è infatti diviso tra 38 (Irlanda) e 28 (Italia) atleti. Alla lunga questa cosa ha una incidenza: basti pensare che nove azzurri sono stati poi subito schierati dalle Zebre per poter battere il Connacht lo scorso sabato. E poi arrivano le due settimane di coppe europee, quindi i due derby celtici…
Un problema che invece non riguarda l’Irlanda che nella primo test di novembre ha schiantato il Sudafrica, poi una settimana dopo ha battuto sì a fatica Fiji (23-20) ma schierando un XV titolare quasi completamente diverso rispetto alla gara precedente e a quella successiva. Una vera e propria squadra B in grado comunque di imporsi sui figiani. Se l’Italia avesse fatto lo stesso avrebbe battuto Volavola e compagni? Qualche dubbio è lecito averlo.

Quantità e soprattutto qualità diverse, lo sapevamo, ma il dato dell’utilizzo va comunque tenuto presente, anche perché Italia e Irlanda sembrano andare in direzioni opposte rispetto a 4 anni fa. Quelli di questo novembre sono stati i test-match che hanno segnato la metà della strada tra il Mondiale 2015 e quello nipponico del 2019. Se prendiamo gli impegni del novembre 2013, il mese che segnava il giro di boa tra la RWC 2011 e quella in Inghilterra scopriamo infatti che l’Italia contro Australia, Fiji e Argentina (due ko e una vittoria con Fiji, il match dopo il quale a Morisi venne asportata la milza) utilizzò 30 giocatori, 24 dei quali partirono titolari in almeno uno dei tre match e solo 6 vennero schierati sempre nei XV scesi in campo dal primo minuto. Un mese il cui peso è stato quindi più diluito nel gruppo azzurro rispetto a oggi.
E l’Irlanda? Contro Samoa (40 a 9), Australia (15-32) e All Blacks (il famoso 22-24) in quel mese del 2013 schierò in tutto 29 atleti, 22 dei quali partiti almeno una volta dal primo minuto e 8 titolari tutte e tre le volte. Qui il peso si fece sentire su un gruppo più ristretto di giocatori che non nell’attuale 2017, dove lo staff tecnico di Schmidt sta non solo cercando di allargare il bacino ma anche di bilanciare l’utilizzo e di “stenderlo” su più giocatori possibile al fine di non logorarli.
Vale la pena ricordare che l’Irlanda arrivo fisicamente sulle ginocchia al Mondiale in Inghilterra, dove invece era pronosticata come la “sorpresa” più probabile. Sarà tutto solo un caso?

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57 pensieri su “Numeri, profondità e utilizzo: il caso Italia e il caso Irlanda”

  1. I numeri vanno però contestualizzati alle avversarie ed alle necessità che avevano le due nazionali, se contro Fiji l Irlanda si è potuta permettere di schierare la squadra B, per l Italia non poteva essere così, perchè era l unica partita che si doveva e poteva vincere, e menomale li abbiamo affrontati per primi….
    contro l Argentina c’era da testare la continuità del gruppo nelle due partite di fila e vedere se c erano i miglioramenti in attacco…infine contro il Sud Africa, l affidarsi ai soliti xv è stata più una necessità che una volontà, nel senso che incontravamo una squadra incazzata a morte per aver perso in Italia l anno prima, per cui non era affatto il caso di provare a sperimentare, altrimenti finiva peggio…purtroppo questo è il prezzo da pagare per essere considerati sulla carta una Tier 1. Si potrebbe forse organizzare un quarto TM contro una squadra più abbordabile, che potrebbe essere la Spagna, Portogallo, Germania; in quei casi allora si possono fare tutti gli esperimenti possibili, altrimenti si deve andare sempre con i piedi di piombo.

    1. Certo, l’ho pure scritto che ogni scelta è una storia a sé. Rimane il fatto che girare 17 titolari per tre gare è indubbiamente un po’ poco (tanto più se si continua a dire che c’è più scelta e concorrenza che in passato) ed espone i giocatori al rischio logoramento fisico. Non do un giudizio delle scelte di O’Shea, ne prendo atto. I numeri sono quelli

    2. Vero, i numeri sono quelli e sinceramente non credo di essere l’unico che sperava (si aspettava?) un turnover più ampio proprio per vedere altri giocatori (tutti più che meritevoli della chiamata).
      Sicuramente come dici Ian, CO’S avrà avuto le sue motivazioni…
      Poi è altrettanto vera la premessa imprescindibile che l’Irlanda ha bacino più ampio e qualità più alta della nostra, e certe scelte se le può permettere con maggiore tranquillità (per dire, una loro “Irlanda B” potrebbe vincere contro o quantomeno dare grosso filo da torcere alla nostra “Italia A”).

      1. D’accordo, e infatti scrivo pure questo. Però i nostri obiettivi odierni non sono poi diversi da quelli del 2013: allora però abbiamo usato un bacino più ampio di giocatori che non nello scorso novembre

      2. No ma infatti Paolo non sto dicendo che non sono d’accordo con quanto hai scritto, anzi, poi i numeri sono impietosamente oggettivi.
        Come scritto sicuramente CO’S aveva (più di) un motivo valido per tenere i titolari fissi, e anche io speravo invece girassero di più, proprio per vedere “oltre il 2019”.
        Evidentemente l’obiettivo primario per lui era dare solidità ad un gruppo più ristretto che formi la sua base (nel senso che giochi come vuole lui) per il 2019, e poi allargare progressivamente per il post, visto che esordienti ne porta, Treviso e le Zebre idem, e lui l’eccellenza la va a vedere… cosi, la butto li.
        Il discorso poi è semplicemente molto articolato, ma lo sai meglio tu di me (con tutte le scelte fatte dal 2013 in qua), e l’Irlanda sta ben avanti a noi come tradizione, solidità e parco giocatori che può permettersi tante cose al contrario nostro…

  2. Discorso più articolato di quello che aveva accennato Munari durante i test novembrini
    Nulla da ridire. I numeri sono numeri.
    Per me il discorso profondità è appena iniziato in Italia. Prima di dare dei frutti copiosi,devono passare anni.
    Non scordiamoci mai il differente background.Mai!

  3. direi che il discorso è molto articolato anche in conseguenza di quello che hanno fatto le squadre in questi anni, per cui chi ha sbagliato qualche obbiettivo di alto livello, pur rimanendo ad alta quota, può permettersi di rischiare, chi stà sprofondando sceglie la via più sicura per crescere, certo da troppo tempo, scelte limitate o meno, la maglia azzurra resta un club esclusivo, e non solo nelle partite, a costo di prendere qualche sganassone invece che una sconfitta limitata, qualche volta mi piacerebbe vedere allenatori che impazziscono e rovesciano il tavolo, buttando nomi e caratteristiche nuove in campo

  4. Un parziale OT, ma si è capito poi quali erano le famose “scelte/decisioni scomode” che CO’S doveva prendere?
    Non chiamare chi va all’estero? Lasciarne a casa qualcuno (chi?)? Le Accademie?
    Lo chiedo senza malizia, ma mi è tornato in mente leggendo il commento di @gian qui sopra…

  5. Sinceramente non capisco il senso di quanto scritto e soprattutto cosa dobbiamo confrontare nei riguardi di una squadra che è 2/3 scalini più sopra, ma ancor di più il nesso di 38 giocatori contro 28 che semplicemente se al posto delle Fiji avessero avuto l’ Australia i giocatori si sarebbero ridotti sensibilmente. ….e comunque mettendo la seconda squadra hanno rischiato grosso, che se non mettono quel piazzato che fa la differenza nel punteggio adesso si gridava allo scandalo e ci si chiedeva il motivo di mettere una seconda squadra in campo.
    Poi ho notato che non solo PW ma anche altri in questi giorni hanno puntato il dito sul fatto che le Zebre hanno messo subito i titolari. Secondo me questa si chiama, finalmente, programmazione (con testa aggiungo) in base agli impegni. Le Zebre hanno preferito mettere la squadra praticamente titolare per cercare di vincere contro il Connacht, poi nelle prossime due settimane metteranno i rincalzi in Challenge (mi gioco le palle), per ritornare con i titolari nel doppio derby. Dall’altra parte il Benetton ha fatto lo stesso (intendo programmazione in base agli impegni) preferendo giocare con seconde scelte e stranieri perché poi nelle due partite di coppa metterà i titolari (che poi tra l’altro non necessariamente sono quelli in nazionale). Secondo è fatto tutto con testa.

    1. non ho puntato il dito contro le Zebre. Le Zebre senza gli azzurri semplicemente non possono giocare se vogliono essere competitive. Rilevo la cosa e ne prendo atto, non le accuso mica

      1. Certo, è assodato che le Zebre hanno una rosa buonissima per 25/27 elementi per il resto o crescono velocemente i giovani (per esempio parlo di uno tra Bordoli e Azzolini) oppure l’anno prossimo ci deve essere un ulteriore infornata di giovanissimi….che secondo me ci sono tra l’altro.

      2. “Le Zebre senza gli azzurri semplicemente non possono giocare se vogliono essere competitive.”

        Nemmeno la Benetton secondo me.

      1. Si ho capito, ma è stata semplicemente una scelta dettata (secondo me un po’ avventata…e l’avevo detto anche appena letta la formazione) solo da chi avevano davanti altrimenti i giocatori scesi in campo sarebbero scesi sensibilmente.

    2. Kinky, pare che Bradley voglia riproporre la stessa formazione contro Gloucester, per non fare brutte figure in casa… Pare dopo aver letto il tuo commento e scommessa 😀

      1. Bellissimo lo striscione col leinster, chissà se anche stefo lo ha visto 😂😂😂

  6. la profondità della rosa è fondamentale per il mondiale così come lo sviluppo dei giocatori nell’arco del quadriennio
    basti pensare che jamie joseph ha assoluta carta bianca per ciò che riguarda la gestione del giappone in vista del mondiale di casa, sacrificando il ranking per ottenere ciò che vuole, lui come ogni altro allenatore, ovvero profondità ed esperienza, possibilmente anche talento, leggasi skills
    l’irlanda sta puntando con forza in questa direzione, ma così anche il galles che contro la georgia ha schierato la formazione B perchè facesse esperienza
    l’italia è un gradino sotto, secondo me COS sta ancora cercando la quadra della formazione titolare ideale e poi attorno a quella costruire la profondità, i ruoli chiave sono già abbastanza definiti e conto che siano incisi sul marmo alla fine del prossimo 6N

      1. Mi dispiace per lui, ma sapeva a cosa andava incontro..e contro chi doveva giocarsi il posto..

      2. Certo, pensavo solo che magari durante i TM lo avrebbero utilizzato un po’ di più.

        Magari saltare tutta l’estate per colpa del nulla osta che non arrivava non ha giovato.

      3. Scusa Frank saltare cosa.
        A giugno ha fatto i tm estivi ed ha inizio luglio era a Tolone.
        Lo hai visto sulla spiaggia invece di allenarsi?

      4. frank…aspettare il nulla osta estivo o no non cambia un bel nulla. Se meritava veramente avrebbe giocato di più, punto! Ricordiamoci che mentre aspettava il nulla osta il ragazzo si allenava tutti i giorni e quando è arrivato erano già due mesi che si allenava con loro!

      5. ragazzi calma ho scritto “magari”

        è vero che si allenava ma ha saltato le prime partite. magari nel frattempo qualcuno si è messo in luce a #15, magari no. non lo sapremo mai.

        comunque l’intera querelle è stata ignominiosa.

  7. Paolo, perdonami, non è per fare polemica perchè, il tuo discorso filava, in quanto la domanda, sul fatto che dovevamo avere un bacino più ampio e invece il numero di giocatori utilizzati fosse poi quello di sempre, era lecita, ma, il paragone con l’ Irlanda, dal momento che, tu stesso, ti rispondi che l’ Irlanda si può permettere di utilizzare più giocatori di noi, perchè può contare un bacino e una profondità notoriamente più ampi, è semplicemente….inutile!!!

    1. Quanti giocatori convoca una nazionale per un mese di test-match? Diciamo tra i 30 e i 40, a seconda delle nazionali. Vedi, il tuo discorso reggerebbe se io mi occupassi della qualità rugbistica dei convocati. Io non lo faccio, accendo un faro sull’utilizzo dei giocatori. Che siano scarsi oppure dei fenomeni è cosa che in questo caso riguarda i ct e basta. Chiaro che a livello qualitativo loro possono schierare una Irlanda B e battere Fiji mentre noi no, ma tra avere due nazionali potenziali e schierare 17 titolari spalmati su tre partite… beh, ci sono parecchi gradi intermedi.
      E segnalo che 4 anni fa quello stesso movimento che è più ampio e profondo utilizzò meno giocatori di noi (29 loro, 30 l’Italia). Poi arrivò cotto al Mondiale. Che dici, forse ne hanno tratto una lezione, no?

      1. Probabilmente mi sono espresso in maniera poco chiara, il quesito sull’ esiguo numero di giocatori utilizzati da COS, in queso novembre, a fronte di un movimento che, teoricamente, dovrebbe avere una maggiore profondità, rispetto al passato è, non solo lecito, ma anche d’ obbligo, è il paragone che è molto tirato per i capelli.
        P.s.
        Loro le lezioni (come gli scots) eccome se le capiscono e ci farebbero anche vedere come agire perchè non si ripetano; è il Rugby italiano che non vuole (o non è capace) di capire e di imparare!!!! 😉

  8. Alcuni azzurri sembrano molto performanti in Pro14, dopodiché si ridimensionano nell’alto livello. Ricordiamo che gli irlandesi hanno un tetto minuti per i giocatori di interesse nazionale con contratto centralizzato. Da noi gli azzurri a Treviso riposano e a Parma gli fanno giocare comunque. Strana idea di gestione. Va inoltre detto che non esiste un secondo livello in cui i giocatori poco utilizzati e/o giovani possano mantenersi performanti, come B&I Cup o Anglo-Welsh Cup, ci ostiniamo a tenere un’Eccellenza semipro o pro vera infarcita di stranieri in molti casi. A me sta bene il lavoro di COS sotto tanti aspetti, ma ci sono riforme strutturali che non tocca a lui fare.

  9. E’ stupendo parlare dei campionati senza conoscerli. Ma basterebbe leggere le formazioni delle squadre di Eccellenza scese in campo questo weekend e leggere il n° di giocatori ’97 ’98 che hanno giocato in questo turno di camponato per rendersi conto di certi stereotipi. In Calvisano-Lazio sono scesi in campo 19 giocatori ( su 46 a referto) nati tra il ’95 e il ’98.
    Sempre per restare nell’ambito degli stereotipi la storia che l’ “ascensore” sarebbe il toccasana e la chiave di volta per portare l’Italia a livello della Scozia o del Galles, mi piacerebbe conoscere il nome di 5 giocatori penalizzati dal sistema italiano di PP e che invece sarebbero stati agevolati dal sistema di tipo scozzese o irlandese.
    Ultima bufala, le Zebre fanno giocare i nazionali e Treviso no. Licata non ha giocato. Chistolini, Minozzi, Giammarioli, nel novembre di TM, hanno collezionato forse 40 minuti in tre. Potremmo discutere di Lovotti, che, probabilmente starà, a riposo i prossimi due incontri, Gloucester e Pau.
    Ma tutto , credo, sarebbe filato via liscio se le Zebre avesser perso e Treviso vinto.

    1. Pensa che l’ascensore è una cosa talmente stupida che lo vorrebbe pure O’Shea, noto babbeo.
      Ah, no.
      Ps: sì, nell’Eccellenza giocano tanti giovani. Bisognerebbe chiedersi se quello è il livello tecnico in cui vogliamo che crescano. Ma evidentemente va bene così.

      1. Beh tutti o quasi i giovani che hanno giocato in eccellenza a Calvisano sotto Brunello stanno facendo bene alle zebre!
        Così a me sembra!

  10. Strano che si riconosca che O’Shea non sia un babbeo. Per un anno intero é stato definito una “bufala paravento” di Gavazzi.

  11. Dobbiamo aspettare il prossimo anno per capire se la virata dell Eccellenza verso i giovani è una necessità dettata dalla mancanza di fondi, oppure una conversione verso un modello di sviluppo del talento locale. Quest anno con le retrocessioni bloccate c’è poco da capire, certo è che se giocano i giovani ne giova tutto il movimento, sul livello di gioco il discorso è diverso, ma tutto e subito non si può volere…dall anno prossimo si vedrà se ci sarà di nuovo la corsa selvaggia allo straniero o si continuerà sulla strada tracciata.
    I giovani che vanno a Calvisano molti di loro sono il meglio che c’è in circolazione, se poi ad accoglierli è un sistema collaudato guidato da un allenatore molto capace, il risultato è, quasi sempre, garantito.
    L’ascensore non serve solo ai giovani, serve a tutti quelli che hanno bisogno di minuti di gioco…

    1. Io questo lo capisco bene, ma al di là dell’affermazione di principio, vorrei 5 nomi di giocatori ai quali quest’anno è stato impedito di crescere a causa del sistema italiano di PP.

      1. Il problema non sono i 5 che sono emersi, ma quelli che non lo hanno potuto fare. Perché magari allenarsi da una parte e poter giocare dall’altra, anche solo per recuperare da un infortunio non sarebbe stato male. Non è complicatissimo. Ma d’altronde con la struttura che abbiamo avuto e che abbiamo tuttora – per così tanti anni poi – abbiamo ottenuto grandissimi risultati, siamo progrediti, non è che siamo fermi sulle posizioni (che so) del 2007 o giù di lì. Spendendo poco, tra l’altro. Già.

      2. Santamaria, Giazzon, Odiete, Ragusi, Bacchin, tutta gente che ha assaggiato il livello ma per vari motivi, mentali, motivazionali o di natura tecnica non hanno continuato la loro avventura celtica. A questi puoi aggiungere gente come Menniti Ippolito, Rossi, e altri profili che magari un occasione potevano averla, considerando che c’è una franchigia che ha gli uomini contati che nell ultima finestra internazionale ha preso giocatori dalla serie A…

  12. Secondo me confondete due piani ben diversi. Bacchin, Odiete Giazzon, Ragusi ( aggiungiamo, Ambrosini) hanno avuto la chance e non hanno superato l’ostacolo. Ora giocano titolari tutte le giornate in Eccellenza ma non mi sembra che sia migliorata la loro posizione i “ex” e, in ogni caso, nessuno vieterebbe a Crowley o Bradley di schierarli.
    Idem per Rossi e Menniti Ippolito. Chi ne vieta la convocazione come PP a Treviso o a Parma? Nessuno, è una scelta tecnica. Dico di più, d’ora in avanti il turn over ( tecnico) sarà ancora maggiore. Anche a me Rossi piace, ma questo ( il fatto che piaccia a me) non ne fa un giocatore che deve necessarimente giocare in Pro14.
    A mio avviso, MrIan, tu assegni al sistema cosiddetto “ascensore” delle responsabilità che non avrà mai. Se un giocatore allo staff di Treviso o Parma non piace, ( meglio, non loritiene idoneo) tu puoi mettere in piedi tutti gli ascensori che vuoi, ma non lo faranno mai giocare.

    1. punto di vista che non condivido, tra Treviso e Parma gli staff tecnici sono cambiati, non spetta a loro andarli a cercare ma al sistema proporli…in fondo il permit player che sale verso la celtic è un pò il banco di prova del sistema formativo italiano..poi ricordiamoci che gli ascensori servono per coprire periodi di assenza di giocatori per cause internazionali, oppure coprire ruoli specifici falcidiati da infortuni…di fenomeni in Eccellenza che non giocavano la celtic non c’è ne sono mai stati. Semmai giocatori che valeva la pena mettere alla prova, alcuni li hanno superati, altri meno…ma se non provi non lo saprai mai, nè tanto meno si può considerare solo Calvisano come unico produttore di talenti

      1. Scusa mi sfugge il concetto ” sta al sistema proporli”. Giocano tutte le settimane in eccellenza, quale altra vetrina devono avere? Detto questo esiste lo scouting, molto facile da farsi in Italia visto che nel raggio di 200km da Parma e Treviso, gioca quasi tutta la serie “A” e l’ Eccellenza e con “Italo”, in ogni caso, vai e vieni da Roma in giornata.
        Anche questa musica su Calvisano è rivelatrice di una non conoscenza dei campionati: Rizzi, Lamaro, Cannone giocano a Padova; Zanon, Manni, Masato giocano a Mogliano; Fragnito, Bianchi, Vaccari , Licata alle Fiamme oro; Schiabel e Crosato a San Donà; dell’ultima U20, giocano a Calvisano , Fischetti, Luccardi, Gavrilita e Casolari.

      2. Li conosciamo i prospetti interessanti e sappiamo dove giocano, quello che vogliono un po’ tutti è avere rassicurazioni e garanzie sull’ interscambio, senza troppe interpretazioni.

      3. Beh ian quelli che hai citato hanno avuto più di una chance..poi scusa ma mica possono provarli tutti in pro14..se non riescono a emergere o fare la differenza in eccellenza, perché pensi dovrebbero riuscirci nel pro14?

  13. Il problema dell’ascensore verso su non sussiste, perchè in qualsiasi momento le due celtiche possono attingere dal basso previo accordo, restando alla Benetton mi risulta che ci sia un accordo su alcuni giocatori in forza a Mogliano e Petrarca che periodicamente partecipano a sedute di allenamento ( ma neanche tante forse per non intasare il già elevato numero di giocatori in rosa), se poi attingono poco è perchè come filosofia si preferisce, dico Io giustamente, far giocare chi è poco utilizzato e sta già in rosa ,altra cosa è invece la possibilità di far giocare chi viene poco utilizzato e dargli minutaggio prima di essere impiegato in Celtic e questo si è un problema che deve trovare soluzione nonostante la resistenza di alcune società di eccellenza che fanno resistenza per due motivi: primo di essere sfavorite e secondo per non creare malumore nei giocatori in rosa che si sentirebbero dei tappabuchi preferiti dai giocatori di Celtic…. il problema reale sono le società di eccellenza che si sono finora opposte ai doppi tesseramenti.

    1. Io pero non capisco il perché alla Benetton, nello spot tallonato re andare a prendere un neozelandese totalmente scarico perché a fine stagione, piuttosto che non richiamare Giazzon, Santamaria o un giovane prospetto da provare…a questo punto della stagione, con gli obiettivi ben o male chiari, mi sembra un cattivo investimento, uguale per l ala….magari ci saranno mille motivi per cui Giazzon d’ora di no alla chiamata, ma resta il fatto che manca un disciplinare chiaro per il discorso Permit, sia chiaro non deve essere O Shea a farlo.

      1. Giazzon e Santamaria sono stati scaricati quindi verrebbero non molto motivati, i prospetti sono sotto contratto con le loro società, questo tallonatore è buono vedrai…. Il discorso permit e parlo per Treviso è stato fatto , solo che qui siamo entrati nel campo dell’imprevedibile 2 tallonatori infortunati per periodi lunghi e la Benetton fa quello che fa la maggior parte delle società… prende un giocatore in sostituzione dell’infortunato.

  14. Certo che, al sopra di tutto, mettere a confronto Italia & Irlanda di rugby, e’ come confrontare ( a suo tempo ) la lira e la sterlina…
    Scusami, Paolo, ma…strucca strucca non ho capito…l’humus del tuo elucubrarci sopra.

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