Sei Nazioni 2020: Italia, più degli ingredienti conterà la ricetta che si sceglierà

Sergio Parisse non c’è, e si sapeva. Tra i senatori c’è Zanni ma non Ghiraldini, che è senza squadra. Assenti giustificati perché infortunati sono Campagnaro e Castello. Si rivedono Sarto e soprattutto Sgarbi e Ceccarelli, per questi due gli ultimi cap risalgono rispettivamente al 2014 e 2017. Non ci sono Tiziano Pasquali, Simone Ferrari e Mbandà, alle prese con problemi fisici. Non convocato, per l’ennesima volta, Barbini (non è più una notizia). In mediana chiamato nuovamente Callum Braley (che non sta giocando, quando Tebaldi – abile e arruolato – non c’è) mentre le novità assolute sono Fischetti, Cannone e Biondelli. Una chance a Traoré e Pettinelli si poteva dare.
Il ct della nazionale italiana Franco Smith ha reso pubblica la lista di 35 giocatori convocati (17 quelli con gli asterischi e 9 quelli invece di formazione straniera, destinati però a salire nelle prossime settimane/mesi) per il primo raduno ufficiale in vista del Sei Nazioni che scatta tra poco meno di 20 giorni, prima uscita degli azzurri dopo un Mondiale nipponico che si presta parecchio alla lettura del mezzo bicchiere.

Non c’è molto da dire. Non ci si poteva attendere una rivoluzione e così è stato, un po’ perché buona parte degli innesti più giovani (o quantomeno “nuovi”) l’aveva già fatta Conor O’Shea e un po’ perché non è che ci siano orde di giocatori azzurrabili là fuori. Come scrivevo poco fa qualcosa di differente si poteva fare, ma nulla di trascendentale.
La trama e la spina dorsale dell’Italia dell’ex Benetton Treviso e Cheetahs sono intuibili e la grande domanda che ci poniamo un po’ tutti è: basterà per trovare finalmente una vittoria dopo tre edizioni segnate solo da sconfitte? Sulla carta l’unica avversaria che non se la passa bene e che quindi pare essere alla nostra portata è la Scozia, ma un conto sono le chiacchiere su un blog e un altro la risposta del campo. Quindi vedi mai.

Lo dico apertamente: non sono molto fiducioso, in 20 anni di piccoli passi in avanti e importanti balzi indietro me la sono giocata quasi tutta, ma spero di essere smentito e il compito del ct sarà soprattutto quello di lavorare sulla testa dei giocatori e assegnargli compiti che siano di buon senso, alla loro portata. Roba semplice, basica. La concretezza prima di tutto. Il bel gioco è un qualcosa di assolutamente secondario, perché qui c’è da fare solo davvero tanto macinato. Dobbiamo pestare (nel senso buono, si intende) come fabbri, tornare a farci rispettare nelle mischie, avere una rimessa laterale degna di questo nome, un gioco al piede che sia legato a doppia mandata con tanto sale in zucca. Acquistare rapidità d’esecuzione. Se non è l’anno zero poco ci manca, ma attenzione, perché passi indietro è ahimè ancora possibile farne.
Appuntamento a Roma tra il 19 e il 26 gennaio. La lista de completa dei convocati:

Piloni
Pietro CECCARELLI (Edinburgh Rugby, 9 caps)*
Danilo FISCHETTI (Zebre Rugby Club, esordiente)*
Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby Club, 40 caps)*
Marco RICCIONI (Benetton Rugby, 7 caps)*
Giosuè ZILOCCHI (Zebre Rugby Club, 2 caps)*

Tallonatori
Luca BIGI (Zebre Rugby Club, 24 caps)
Oliviero FABIANI (Zebre Rugby Club, 10 caps)
Federico ZANI (Benetton Rugby 13 caps)

Seconde Linee
Dean BUDD (Benetton Rugby, 26 caps)
Niccolò CANNONE (Argos Petrarca Rugby/Benetton Rugby, esordiente)*
Federico RUZZA (Benetton Rugby, 18 caps)*
David SISI (Zebre Rugby Club, 9 caps)
Alessandro ZANNI (Benetton Rugby, 117 caps)

Flanker/n.8
Marco LAZZARONI (Benetton Rugby, 4 caps)*
Giovanni LICATA (Zebre Rugby Club, 8 caps)*
Johan MEYER (Zebre Rugby Club, 4 caps)
Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 22 caps)
Jake POLLEDRI (Gloucester Rugby, 13 caps)
Abraham STEYN (Benetton Rugby, 36 caps)

Mediani di mischia
Callum BRALEY (Gloucester Rugby, 5 caps)
Guglielmo PALAZZANI (Zebre Rugby Club, 36 caps)
Marcello VIOLI (Zebre Rugby Club, 15 caps)*

Mediani di Apertura
Tommaso ALLAN (Benetton Rugby, 54 caps)
Carlo CANNA (Zebre Rugby Club, 39 caps)

Centri
Giulio BISEGNI (Zebre Rugby Club, 14 caps)
Tommaso BONI (Zebre Rugby Club, 11 caps)*
Luca MORISI (Benetton Rugby, 29 caps)*
Alberto SGARBI (Benetton Rugby, 29 caps)

Ali/Estremi
Mattia BELLINI (Zebre Rugby Club, 22 caps)
Tommaso BENVENUTI (Benetton Rugby, 62 caps)*
Michelangelo BIONDELLI (Fiamme Oro Rugby/Zebre Rugby Club, esordiente)*
Jayden HAYWARD (Benetton Rugby, 23 caps)
Matteo MINOZZI (Wasps Rugby, 16 caps)*
Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby Club, 24 caps)*
Leonardo SARTO (Benetton Rugby 34 caps)*

*Membro dell’Accademia FIR Ivan Francescato

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14 pensieri su “Sei Nazioni 2020: Italia, più degli ingredienti conterà la ricetta che si sceglierà”

  1. Scusa Paolo, ma perchè dici che “non ci sono Budd e Ruzza”?
    Comunque per la mischia e touche sono molto d’accordo con te. Diciamo che per ora si prova a cambiare qualcuno degli attori, non il regista (Proudfoot era in scadenza col Saf – stessa nazionale di Smith – ma se lo sono preso gli inglesi, ok, noi faremo poca concorrenza, ma non so se ci abbiamo almeno provato), e speriamo che i risultati paghino.
    Su Braley-Tibaldi, credo che entrambi siano sui 200-250 minuti in stagione (non ho i risultati precisi, ma Tibaldi ne ha 121 in Pro14, Braley 140 in Champions). Poco, entrambi. Ma non voglio pensare che le prime convocazioni di Smith siano già state “pilotate” da qualcuno.

  2. Sarò pessimista, ma mi accontenterei di un’annata dove la sofferenza connaturata al seguire la Nazionale non sia completamente senza speranza… 🙂

  3. La Benetton di Fs era concreta, quindi ci sono buone probabilità che anche la sua Nazionale lo sia. Quel che più mi ha avvilito nelle ultime annate è stata la mischia, una volta pilastro del nostro gioco. O forse no, nel senso che mi viene anche il dubbio che, poiché coi tre quarti non facevamo gran male comunque, gli avversari di turno, in mischia non s’impegnassero più di tanto.

  4. “Dobbiamo pestare (nel senso buono, si intende) come fabbri, tornare a farci rispettare nelle mischie, avere una rimessa laterale degna di questo nome, un gioco al piede che sia legato a doppia mandata con tanto sale in zucca. Acquistare rapidità d’esecuzione.” Se mettiamo in fila queste cose, al livello richiesto, magari ne vinciamo più di una :-). Ha detto niente…

    1. Toto, nulla di piu’ di un goffo tentativo di citare una famosa serie tv
      il cucchiaione e’ nostro e nessuno ce lo deve togliere 😉

    2. Se l’ho capito io… Il cucchiaio è nostro e nessuno ce lo toglie…
      Ma magari col 100% di scommesse contro i bookmaker “riescono nel miracolo”.

  5. E in tutto questo la cosa peggiore è che ormai ce la siamo messa via prima ancora di cominciare, siamo tutti qui ad aspettare la solita sequenza di tranvate, sperando nel miracolo di vincerne una.
    Non che in passato l’Italia abbia fatto sfracelli, ma almeno la sensazione di potercela fare c’era sempre. Adesso molto meno, mi sembra.

    1. Per forza che non ci aspettiamo altro se non il cucchiaio! Metà dei convocati rappresenta l’ossatura della peggior squadra professionistica europea degli ultimi anni e l’altra metà ha dimostrato di non essere competitiva senza l’ausilio di una serie di stranieri, messi nei rouli chiave.
      Dove volete andare?
      Giocheremo senza un’alternativa degna di questo nome a Riccioni e a Bigi, senza un mediano di mischia, senza un secondo centro e, in generale, senza dei 3/4 in grado di essere pericolosi.
      La mia speranza è che Fracone durante il torneo faccia esordire i giovani validi che abbiamo: Cannone, Pettinelli e Lamaro.
      Per il resto, come ho già scritto, questo sarà l’ennesimo 5 nazioni.

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