Cose che succedono: giocatori azzurri pagati, diritti tv in sospeso e la liason Italia/Francia

Italia e Francia

La querelle sui gettoni dovuti ai giocatori della nazionale per il Sei Nazioni 2017 sarebbe stata chiusa con il versamento degli emolumenti dovuti. Intanto si attende ancora l’ufficialità del Sei Nazioni su Discovery mentre la FFR corteggia la FIR. O meglio: i voti italiani per l’assegnazione della RWC 2023

Oggi parliamo di rugby internazionale. Di accordi, trattative e questioni che sembrano essersi risolte oppure no che hanno a che fare con il rugby internazionale ma che vedono protagoniste in qualche modo anche l’Italia.

  1. Gettoni per i giocatori che hanno preso parte al Sei Nazioni 2017: questione risolta (pare)

Lo scorso 6 settembre questo blog scriveva:
Quello che invece oggi il Grillotalpa può scrivere per primo e senza tema di essere smentito è che al 6 settembre i giocatori della nazionale maggiore non hanno ancora avuto i gettoni previsti per la loro partecipazione al Sei Nazioni 2017. Si tratta della prima volta che questi emolumenti subiscono un simile ritardo visto che negli anni precedenti la FIR li aveva sempre versati nei mesi immediatamente successivi alla fine del torneo, e comunque sempre prima dei test-match estivi. Quest’anno invece il ritardo è cospicuo e all’orizzonte, almeno secondo le informazioni raccolte da questo blog, non si vede ancora una soluzione rapida della questione.

A quanto risulta al Grillotalpa la questione sarebbe stata risolta negli ultimi giorni. I protagonisti principali tengono la bocca chiusa ma più fonti hanno confermato la cosa a questo blog e la FIR avrebbe quindi versato gli emolumenti previsti dagli accordi in essere. Indiscrezioni non confermate ma piuttosto concrete volevano i giocatori pronti a prendere una posizione molto dura per avere quello che alla fine della vicenda era loro dovuto: una cosa infatti è la trattativa per l’accordo che dovrà riguardare il Sei Nazioni 2018 e quelli successivi, un’altra è invece l’edizione 2017 che ricadeva sotto un agreement già in essere. Non giustificabile o ammissibile che quei soldi venissero usati come pedina di scambio per un qualcosa ancora da venire.

2.  Diritti tv Sei Nazioni: tarda l’ufficialità

L’annuncio era atteso già un paio di settimane fa, ma ancora nisba. L’aver trovato la quadra per il Pro14 su Eurosport sembrava essere l’ultimo tassello per completare il domino che porterà il torneo più amato e atteso ancora sulle reti del gruppo Discovery (si mormora di DMAX per le partite della nazionale azzurra ed Eurosport per le altre). E probabilmente così sarà ma ancora manca l’annuncio ufficiale. Ieri Rugby 1823 ricordava che sarebbero in fase di stallo anche le trattative per il main sponsor del torneo: che sia questa vicenda a frenare l’annuncio delle tv per l’Italia? Sarebbe un po’ strano, ma non impossibile. Aspettiamo, ma ormai mancano solo 4 mesi…

3. Accordo tra Francia e Italia con vista sul Mondiale 2023

A novembre World Rugby annuncerà il paese che avrà l’onore e l’onere di ospitare i Mondiali del 2023: in corsa Irlanda, Francia e Sudafrica. La prima sembra essere la favorita ma i transalpini e la rainbow nation hanno dalla loro parte non poche carte da giocare.
La FFR, la federazione francese, vuole i voti dell’Italia e per ottenerli il presidente Bernard Laporte la scorsa settimana ha incontrato a Milano il suo omologo italiano Alfredo Gavazzi. A farlo sapere è Massimo Calandri dalle pagine di Repubblica.it, che rende noti anche alcuni dettagli interessanti della trattativa in corso: “una più stretta collaborazione tecnica con scambi di metodologie e allenatori che coinvolgano i settori giovanili e femminile; un match tra le due nazionali senior per fare cassa, in programma ogni anno a partire dal 2019 all’inizio della stagione (il 31 agosto?) in Europa o Asia; un ‘partenariato’ tra una delle franchigie (Zebre?) e un club od una grande regione ovale francese, in modo da crescere insieme giovani talenti e attingere l’un l’altro alle rispettive rose di atleti”.
La FIR potrebbe inoltre aggiungere ai suoi partner commerciali una serie di sponsorizzazioni francesi e gli azzurri giocherebbero le partite della fase a gironi della RWC 2023 in città vicine al confine con l’Italia: Nizza e Marsiglia.

Cosa dire? Difficile avere una opinione, le notizie sono frammentarie e tutto è ancora in divenire. L’impressione è che nel complesso l’accordo sembra presentare non pochi vantaggi per la FIR. Resta da capire se è un qualcosa che può “vivere” anche a prescindere dall’assegnazione del Mondiale alla Francia. Traduciamo: l’accordo salta del tutto o solo in parte in caso di assegnazione del torneo iridato a Irlanda o Sudafrica?
E non sarebbe male avere qualche particolare in più su quel partenariato di cui parla Calandri, perché come è noto il diavolo si nasconde nei dettagli.

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31 pensieri su “Cose che succedono: giocatori azzurri pagati, diritti tv in sospeso e la liason Italia/Francia”

  1. Chissà perchè dei francesi nel rugby mi fido poco, da partner a colonia il passo è breve..forse ancora è troppo prematuro per pensare a cosa porterà quest alleanza, ma se intanto si pensasse ad un alternativa al dopo 2020 non sarebbe male…

  2. Lo “scandalismo” a buon mercato, sarebbe sempre da evitare. Dire che gli emolumenti sono stati pagati e poi affermare che se non lo fosse stato ci sarebbero stati i fuochi d’artifico è fare giornalismo? I giocatori non hanno, in questi mesi,espresso nè alcun comunicato, né alcuna intervista segno che molto preoccupati nn lo erano. Se invece a qualcun altro risulta il contrario, dovrebbe fare nomi, cognomi, circostanze, fatti comunque. Illazioni e gossip dovrebbero appartenere ad determinato tipo di stampa, non certo a chi vuole seriamente parlare di sport.

    Sul rapporto FFR-FIR dico ciò che ho già detto ieri, Laporte ha bisogno dei voti italiani e di un sostegno non solo di circostanza. Qualche vantaggio lo porterà. Tra questo e pensare che possano nascere “campionati comuni” o “l’alternativa al Pro14” ci passa l’Oceano Indiano, è surreale solo l’ipotesi. L’Italia deve operare per rendere più interessante ( per le ns finanze) il pro14.

    1. Ottimo esempio di commento che mi mette in difficoltà, non per i contenuti ma la domanda è “che fare?”. Perché da tenere ci sarebbe solo la seconda parte, perché la prima è una lezione (ah ah) di giornalismo fatta da uno che non ha mai fatto il giornalista. Che cosa curiosa. Come se io mi mettessi a pontificare sul lavoro di un idraulico. Grande cosa il web, tutti sono esperti di tutto.
      Un intervento dove si dimenticano – inavvertitamente eh – alcuni pezzi e si invertono sequenze temporali. Perché quei soldi erano dovuti, quei soldi sempre elargiti prima dei test estivi, non sono stati pagati fino all’altro giorno DOPO che i rappresentanti dei giocatori hanno fatto sapere a chi di dovere che non sarebbero stati più con le mani in mano ad aspettare chissà cosa chissà quando. Perché il punto rimane sempre lo stesso: quei soldi erano dovuti in quanto legati a un accordo precedente già in essere. Io quando chiamo un idraulico poi lo pago, non gli dico “vediamo, prima dobbiamo metterci d’accordo per la prossima volta”.
      I giocatori non hanno parlato sui media della questione perché hanno i loro rappresentanti che si occupano di queste cose nelle sedi appropriate, la comunicazione pubblica – diciamo così – è l’extrema ratio o giù di lì.
      Ad ogni modo è l’ultima volta che pubblico commenti del genere: le critiche vanno benissimo e infatti ce n’è a bizzeffe, per quelle spazio ci sarà sempre, le morali e le lezioncine invece qui non troveranno spazio.
      Dimenticavo: forse la cosa non è nota, ma vorrei sottolineare che la FIR ha già un suo ufficio stampa piuttosto attento a quello che si scrive in giro.

  3. ieri ho visto i video di presentazione delle candidature di Irlanda e Francia e beh… che cosa saremmo stati capaci di fare noi? Portare i nostri decrepiti stadi del calcio, posti quasi tutti lontano da zone rugbistiche? Mandare il ministro dello sport Luca Lotti a confronto con la campionessa olimpica Laura Flessel? L’unico settore in cui l’Italia avrebbe tenuto il campo con dignità sarebbe stato quello dei giocatori, passati e/o presenti (anche contro i monumenti irlandesi e sudafricani e le icone francesi). La Francia ha bisogno dei nostri voti? Benissimo, capitalizziamo l’investimento. Certo, saremo un po’ delle ruote di scorta, ma oggettivamente possiamo oggi ambire a qualcosa di più?

    1. non sono per niente daccordo, mi sembra un pregiudizio contro se stessi. la candidatura si poteva fare, ci stava tutta e spero che la si faccia al piu’ presto.

      1. beh, un percorso per arrivare a una candidatura ufficiale lo si era intrapreso e a cassarlo è stata la stessa FIR.
        Non abbiamo la tradizione di Francia, Inghilterra e Irlanda e soprattutto non abbiamo le loro strutture, siano esse calcistiche o rugbistiche. Per la mia guida ovale alle città dei mondiali 2015 ho visto tutti gli stadi interessati da quell’edizione, noi a quel livello non ne abbiamo uno. Non voglio fare il paragone con Wembley (uno spettacolo vero) o quello del Manchester City, ma San Siro e Olimpico sono al massimo ai livelli di Newcastle o Brighton. Parlo di servizi e funzionalità, non di dimensioni. Il nostro è un problema enorme di strutture. per non parlare di quelle a cui dovrebbero appoggiarsi le nazionali per gli allenamenti e la preparazione

      2. Mah. Agli olimpici ci vado spesso e non ci vedo tutta questa differenza. per me gli stadi in Italia ci sono, tra nuovi e vecchi.

        Certo quello degli stadi e’ solo uno dei criteri non l’unico come non lo e’ quella della tradizione altrimenti non si spiegherebbe il mondiale in Giappone. la candidatura la fai mettendo insieme piu’ elementi e poi ci lavori dal punto di vista politico.

        hai ragione che la FIR s’e’ ritirata e per queto dico a loro di fare un dossier serio alla prossima.

      3. L’olimpico e san siro sono gli unici che possono stare in quel mazzo (ci sarebbe anche quello della Juventus, probabilmente il migliore in assoluto). I nostri migliori stadi non sono al livello dei loro migliori stadi ma il vero problema è quello che sta sotto: napoli, marassi, bologna sono strutture che all’estero non verrebbero nemmeno prese in considerazione. Firenze è un disastro e stiamo parlando si uno stadio dove si gioca regolarmente la serie a. Tieni presente che nella valutazione di una struttura rientrano e hanno un peso enorme i servizi di hospitality, la sala stampa, eccetera…
        Poi è chiaro che puoi avere i 12 migliori stadi del mondo ma che non basterebbe, però quella è la conditio sine qua non

      4. I nostri migliori stadi sono a livello dei loro migliori stadi e simile peso extrarugbistico. Olimpico, S.Siro, Juve.

        gli altri sono stadi di livello medio, piu’ piccoli e ce la giochiamo anche li’, Torino 2, Reggio, Udine. e questo cosi’, senza nemmeno fare ricerche considerando come stadi di bassa qualita’ genova e firenze. su. sala stampa?, ci vuole molto poco a farne una e non la fai quando presenti il dossier, ma dopo.

        metti anche una considerazione, stai prendendo in considerazione England 2015 che per molti versi e’ stato il punto piu’ alto per molti versi. gli altri non saranno necessariamente a quel livello.

      5. hai ragione, basta poco a fare una sala stampa. Registro che quella di Firenze, per fare un esempio era un disastri nel 2012 ed è lo steso disastro oggi, 5 anni dopo. lo sport italiano ha problemi in generale con le strutture perché aspetta che sia sempre Pantalone a pagarle. E’ una questione di prassi e cultura

      6. Certo che ci vuole poco a fare una sala stampa, ma proprio poco te lo metto per iscritto, e ne ho viste. Ovviamente se non hai garanzie non usi quello stadio. poi tieni presente che lo stadio che vedi durante il mondiale non e’ lo stesso che vedi fuori dal mondiale.

        Detto questo, tu pensi non si possa fare, prendo atto.

        Per me il mondiale di rugby si puo’ fare perche’;

        – italia e’ nazione di tier 1
        – tra le economie piu’ sviluppate del mondo
        – capacita’ ricettiva di primordine
        – gli stadi? ci sono.

      7. Andava a ruota con quella delle Olimpiadi a Roma ma tramontata una è sparita anche la nostra…

  4. I francesi vogliono i nostri voti?
    Bene, cerchiamo di ricavarne il maggior vantaggio possibile.
    Ma non montiamoci la testa, loro ci cercano x bisogno momentaneo, non perché ci considerano soci paritari in uno scambio di conoscenze e metodologie rugbistiche

    1. Bravo. Aggiungo pure che la cosa può creare malumori con uno dei partner celtici, anch’esso in corsa per l’assegnazione dei mondiali. Insomma, cercare di acquisire vantaggi da parte di chi, per una volta, ha bisogno di noi, va benissimo, ma bisogna farlo con estrema diplomazia.

      1. Io infatti userei questa storia dei voti per l’ assegnazione della RWC in maniera da trarne il maggior profitto possibile, del tipo andare dagli irlandesi e dirgli: “Sapete, i frogs per il nostro voto, sono disposti a darci questo e a fare con noi quello, la cosa è allettante, ma noi preferiremmo dare il nostro voto a voi, che siete partner nel Pro 14, certo però se ci aiutaste a convincere anche le altre unions del board a rivedere la loro posizione sulla tassa di iscrizione, e poi ad aiutarci in questo o quello, ecc., ecc., sarebbe più facile giustificare la scelta della nostra votazione in vostro favore, ecc., ecc. .”!!!
        ……..No?!?!

      2. Ciao Hrot, certo quella che dici tu potrebbe essere una strada. Un’altra invece potrebbe andare nella direzione opposta di stringere maggiori legami proprio con i cugini. Non dimentichiamo che il nostro accordo celtico dura fino al 2020, dopodichè cosa succederà? I membri del board stanno decisamente puntando sull’allargamento e sappiamo che, dopo i bokke, si guarda anche ad altri mercati (USA, Germania, Spagna, Georgia, Romania). Sappiamo anche che nessun espansione può essere infinita e, in attesa di capire quale sarà il gradimento in SAF (i primi dati di pubblico per ora non son stati incoraggianti), non possiamo dimenticare che in quanto ad introiti abbiamo portato molto poco finora. D’altronde le “sirene” inglesi verso il Galles già gli scorsi anni si son fatte sentire e sappiamo tutti che, dei 3 campionati pro dell’emisfero nord, quello celtico è il più debole in termini di seguito, sponsor, broadcast, ecc. Quindi, ciò che oggi appare delineato, potrebbe non esserlo più tanto tra qualche anno e tenersi una porta aperta (leggasi piano B) risulterebbe propizio per il nostro movimento. Tutta roba da fantarugby al momento, ma da qui al 2023 cambiamenti ce ne saranno.

  5. Penso che l’accordo tra Francia e Italia sia un’arma a doppio taglio in caso vinca la Francia.. ci potrebbe essere un risentimento da parte Irlandese, x futuri accordi sul pro14…
    in + tranne l’entrata di sponsor francesi x la nazionale di migliorie ne vedo poche.. la partita x far cassa il 31 agosto fuori da finestre internazionali, x la francia chi la giocherebbe? la partnership tra una franchigia e chi? la ffr non comanda nessun club.. poi giocare le partite del probabile mondiale a Nizza o Marsiglia mi pare un’idea che mi sembrerebbe logica x loro se vogliono vendere i biglietti a gl’italiani..

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