Personalismi e (poca?) politica: un passo falso per Pronti al Cambiamento

Nel fine settimana si è consumato l’addio di Marzio Innocenti al principale movimento di opposizione all’attuale amministrazione federale. Motivo dello scontro e della decisione però non è il tipo di politiche da seguire e proporre, ma il nome per la candidatura alle elezioni che arriveranno tra due anni…

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11 pensieri su “Personalismi e (poca?) politica: un passo falso per Pronti al Cambiamento”

    1. Ciao Gino, la questione sta nel fatto che non doveva nemmeno pensare di ricandidarsi, visto che gli ò andata buca non una, ma due volte.

      1. Può essere che tu abbia ragione ma dove erano gli altri competitor?
        Tra due anni si vota e questi sfiduciano uno ma non dicono/sanno/vogliono/ hanno un altro concorrente?
        E quando vorrebbero cominciare la gara dopo le elezioni?

  1. Ciao Paolo, concordo su tutto, se non si è divisi sulla politica da realizzare e si vuole davvero vincere (non per vincere, ma per cambiare il rugby italiano) non ci si divide. E’ quello che ho detto all’inizio dell’assemblea, ma, ahimè è andata come tutti sapete. Ripeto ciò che ho scritto sul blog di Duccio, se ad un certo punto uno si alza e va via che fai?
    Lasci che vada e continui a lavorare per il Cambiamento. Ma non voglio che il tuo blog sia un mio megafono, hai ragione anche in questo… quindi non dico altro… Se ritieni inappropriato pubblicare questo commento lo capirò. Ancora ciao.

    1. Scusa se rifaccio una domanda!
      Ma se uno ti domanda chi sarebbe l’ altro candidato e non riceve risposta cosa dovrebbe fare?
      E non è un poco simpatico atto di sfiducia in lui? Per me si e confermo quanto da me sopra scritto!

  2. Rimango della posizione di ieri; non un passo indietro, ma un passo di lato per magari spingere una figura il più manageriale possibile e con il know how adeguato all’ incarico.
    Non ho capito i post su Facebook successivi alle dimissioni, superflui a mio avviso. Adesso la palla passa a pronti al cambiamento, che individuino subito questa figura che riesca a rinnovare le speranze di possibile ripresa del movimento.
    tra due anni ci sta che la vittoria possa arrivare più per i demeriti dell’ attuale gestione che per i meriti di chi verrà, con il rischio di ripartire dalle maceriessere di quel che resterà

  3. ero contro dondi, sono contro gavazzi, ma se l’opposizione si presenta in questo modo ci tocca tenerci vent’anni anche questo, e non per suo merito ma per palese incapacità di chi vorrebbe rappresentare l’alternativa…

    divide et impera, funziona da oltre duemila anni…

    ps: siamo a metà settembre e nulla si sa del bilancio consuntivo 2017 FIR, verosimilmente sarà pubblicato entro fine mese: obiettivamente i pronti al cambiamento tanto pronti non sono se si fanno cogliere nuovamente impreparati…

  4. Ma siamo così sicuri che lo zoccolo duro degli elettori di Gavazzi non stia cercando un’alternativa (non certo fra i membri dell’opposizione) ?

  5. Non sono assolutamente d’ accordo dove l’ articolo in buona sostanza ” accusa ” ( non trovo altro termine) di personalismi Innocenti….ma cosa doveva fare ? Dopo averlo creato, essere stato il motore ed il front man ( si dice cosi?) di pronti al cambiamento ….quando è già è ora di iniziare a lavorare , anche se lui, risulta, che non ha mai smesso ,di lavorare per poter finalmente…..
    Dopo, ( almeno mai sentito ) che mai nessuno anche dopo il consistente numero di consensi ( pur sconfitto ) aveva messo in discussione la leadership , si sente dire ..no aspetta , un momento, vediamo che se arriva qualcuno …ma immagino che si stia scherzando.
    Ha fatto benissimo, non poteva fare altro , essendo stato sfiduciato ha lasciato.
    Ha ( mi immagino ) lasciato perché è come viene descritto dall’ articolo una persona di sport con esperienze di rugby
    vari livelli per bene.
    Ha preso atto che alcuni compagni di strada …non erano con lui, punto.
    In un primo momento credevo fosse ( visti i tempi) una bufala …..credevo male.

  6. Dico solo una cosa :era ora !
    Se Innocenti mette davanti la sua persona e non il cambiamento reale del rugby italiano non va bene.O forse pensava che dopo due sconfitte con lui a capo si sarebbe continuato con la solita tiritera . . .Il fatto è che la sua è una figura divisiva, e per prevalere su mr.G ci vuole unità, programmi seri e progettualità. . . e tanta trasparenza.

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