Più equilibrio e contributi FIR ancora in ritardo: le due facce dell’Eccellenza

La giornata numero 13 del nostro massimo campionato nazionale ha registrato alcuni risultati inattesi che hanno accorciato la classifica. E la FIR ha recapitato una lettera alle società in cui si fa sapere che i contributi sono in ritardo…

Questo weekend il Sei Nazioni si è preso il suo primo turno di riposo (non si giocherà nemmeno nel fine settimana del 3-4 marzo) ma in campo è scesa l’Eccellenza con la giornata numero 13. Ed è stata una tornata di quelle importanti, con risultati che hanno cambiato non poco la classifica sia nella parte alta che in quella bassa. Ecco come l’ha brevemente raccontata Duccio Fumero sul suo R1823, con tanto di risultati e classifica:

Cade Calvisano a Padova contro un Petrarca che riesce a spuntarla con un solo, ma importantissimo, punto di vantaggio. Si accorcia così la classifica nei primi tre posti, con Rovigo che espugna di misura il campo del Viadana. Lombardi che, così, vengono superati al quarto posto da un San Donà che spazza via la Lazio, mentre cade clamorosamente in casa la squadra delle Fiamme Oro, fermata da Reggio. Vince, infine, Firenze contro Mogliano.

San Donà – Lazio 51-0
Petrarca – Calvisano 18-17
Viadana – Rovigo 15-18
I Medicei – Mogliano 35-22
Fiamme Oro – Reggio 33-42

Calvisano 54 punti; Rovigo 51; Petrarca 50; San Donà 38; Viadana 36; Fiamme Oro 35; Medicei 24; Reggio 17; Lazio 10; Mogliano 5

Un torneo che pare più equilibrato rispetto a quello degli ultimi anni, con tre forze che sembrano giocarsi ad armi pari – o quasi – quantomeno il primo posto della regular season. Il trittico San Donà, Viadana e Fiamme Oro è molto lontano ma da qui arriverà l’ultima finalista. Il blocco delle retrocessioni per la stagione in corso ha tolto inevitabilmente interesse per quello che avviene nella parte più bassa della classifica, ma lo si sapeva. Ancora 5 partite e conosceremo il responso del campo.

Un torneo tutto sommato in salute quindi? Beh, adesso non esageriamo. I problemi – ormai annosi – rimangono tutti, con un livello tecnico complessivo che probabilmente è un po’ migliorato rispetto a quello di qualche stagione fa ma che rimane al di sotto degli standard sperati, una cronica mancanza di sponsor (chiedere a Mogliano, per esempio…) e di visibilità mediatica al di fuori del ristretto giro ovale.
E la ciliegina sulla torta di questo fine settimana è una lettera che porta cattive notizie dalla federazione. Una missiva di cui parla il Gazzettino nel numero in edicola ieri, ecco lo stralcio che spiega tutto:

«Spettabili società – recita la lettera a firma del direttore amministrativo (della FIR, ndr) Giorgio Grenti – con riferimento al pagamento della prima rata dei contributi validi per il 2018, comunichiamo che, in relazione al ritardato incasso delle somme spettanti alla federazione provenienti dagli organismi internazionali, la data della prossima erogazione è da intendersi indicativamente prevista per il 12 febbraio». L’erogazione dei soldi sarebbe stata posticipata di circa un mese. Ma da una prima verifica non sarebbero arrivati nemmeno lunedì scorso. Questo nonostante il risparmio ottenuto (oltre 100mila euro) con il nuovo riparto e i brutti risultati in coppa. Si parla di cifre intorno ai 50-60mila euro a club. Essenziali per mandarli avanti. Non è una novità, purtroppo. Era già successo la scorsa stagione. 

La chiusa dell’estensore dell’articolo – Ivan Malfatto – è di quelle dure, forse troppo (” è la conferma di quanto tiene la Fir allo sviluppo di questo campionato. Zero. Con buona pace delle emozioni regalate, e dei futuri azzurri in campo, nelle partite di sabato”, scrive Malfatto), ma bisogna dire che stringi stringi il giornalista del quotidiano veneto non va poi così lontano dalla verità. Perché la realtà è che per l’Eccellenza – a parte le usuali (ripetute?) dichiarazioni roboanti nel corso delle presentazioni di inizio stagione e i continui cambiamenti di numero di club partecipanti – non si vede da tanti, troppi, anni un vero piano di sviluppo con un respiro di medio-lungo termine. Nemmeno a breve termine, ad essere sinceri. Ma a dirlo poi si passa per disfattisti… Bene così insomma, ma non benissimo.

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25 pensieri su “Più equilibrio e contributi FIR ancora in ritardo: le due facce dell’Eccellenza”

  1. Occhio Paolo… 😉

    Dispositivo dell’art. 265 Codice penale: Disfattismo politico

    Chiunque, in tempo di guerra, diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico, o svolge comunque un’attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.
    La pena è non inferiore a quindici anni:
    1) se il fatto è commesso con propaganda o comunicazioni dirette a militari;
    2) se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze con lo straniero.
    La pena è dell’ergastolo se il colpevole ha agito in seguito a intelligenze col nemico.

      1. la seconda che hai detto…

        è tutto vero ma, come ben sanno Paolo ed altri blogger, è più facile dire che è l’una di notte e tutto va bene a camelot…

        hai presente la vicenda di Zanovello, Amore, Lorigiola e Innocenti, che si sono beccati squalifiche e sospensioni per “propalazione di notizie” dalle corti FIR, salvo poi essere assolti davani al CONI?

        Per uno Zanovello che cerca di vedere le carte prima di approvare un bilancio federale, ci sono decine di consiglieri federali che negli ultimi vent’anni hanno approvato qualsiasi cosa ad occhi bendati, ma l’indagato è zanovello…

        abbiamo staff fighissimi in nazionale e finalmente le franchige possono competere con quelle avversarie in pro14, in compenso non ci sono fondi per il rugby di base…

      2. Hai ragione da vendere fracasso, io comincerei a togliere i 400k da dare alle prime dell’ Eccellenza, a pretendere che il campionato nazionale ritorno al dilettantismo e tutti i soldi che la Federazione risparmierebbe in questo modo, li dirotterei sul Rugby di base!!!

  2. Come tante (troppe) cose nel nostro paese, l’unica che hanno questi (Fir e club) per sedersi attorno ad un tavolo e discutere seriamente è che qualcuno salti di brutto, con possibile effetto domino. Lo dico (purtroppo) per esperienza, dove sembra che solo nel momento di una crisi (o simile) la gente si svegli, e prima si cerca piuttosto di buttare la polvere sotto il tappeto e guardare dall’altra parte.
    Non voglio essere polemico per partito preso, ma Malfatto nella sua chiusa ha ragione. Ora che si parla di pro14 fino al 2023 si hanno 3-4 anni per dare una direzione all’Eccellenza (invece qui non abbiamo ancora un sistema di permit players codificato e regolato come si deve).
    A proposito, si sa qualcosa di nuovo della lega dei club?

    1. Liuk, una lega dei club avrebbe senso se i club andassero avanti senza necessitare dei contributi federali, altrimenti varrebbe quanto il circolo del cucito, anche se poi i club, nel movimento italico, hanno un potere anche troppo importante (e deletereo!!)!!!

      1. Hro, io sono uno di quelli (vedo anche tu) che pensa che quei 400k di contributi alle semifinaliste facciano più male che bene (specie se poi slegati dai risultati della Coppa del Nonno, con figuracce annesse), però è chiaro che qui si deve pensare ad una cosa alla volta.
        La prima è capire che fare dell’Eccellenza (con o senza soldi federali), e almeno la creazione di una Lega di club potrebbe portare a mettere questioni sul tavolo una volta per tutte, dove i club sono obbligati di fatto a prendere una decisione.
        Poi siamo d’accordo che se i club poi dipendono dai soldi federali la cosa potrebbe avere poco senso, che decida chi mette i soldi (la Fir) e siamo a posto. Peccato che quelli manco loro sembrano sapere cosa vogliono.
        Insomma in uno stallo del genere qualcosa va fatto, sai mai che la Lega di Club porti almeno un po’ di ordine (si, sono ottimista oggi).
        Poi, fosse per me, campionato a 8 squadre, tutte con settore giovanile e soldi distribuiti tra formazione dei tecnici e alla filiera in proporzione ai risultati (e al bacino) di riferimento (considerando anche dove sono le squadre, che alcune zone d’Italia di supporto ne ha bisogno). Ma almeno qualcuno ne parli, dica qualcosa…

  3. a livello di qualità trovo l’eccellenza decisamente superiore a quella di 3/4 anni fà, e dal punto di vista competitivo, per quanto sia logico che un campionato vada a più velocità, direi che nessuna squadra parte mai sconfitta, cosa che indica una maturità diversa rispetto ad altre stagioni; diverso è il discorso soldi fed e sponsor, intanto un campionato semipro più di così non può crescere, per quanto un ragazzo abbia un talento e un fisico eccelso, o vive da atleta (quindi fa il pro) o oltre certi livelli non può andare, visti i ritmi imposti dallo sport moderno, l’inserimento di giovanotti semiprofessionisti (accademici o ex accademici) e l’impegno di alcune società a supportare alcuni ragazzi con qualità importanti ha alzato il livello, ma non basta.
    si torna al discorso di qualche giorno fà, la fed deve capire che eccellenza e pro14 così non portano risultati, quindi deve creare un gradino intermedio di pro (magari non esasperati) che siano legati con ascensore al pro14, questo passa o potenziando l’eccellenza, ma non puoi certo fare scherzetti simili e/o non supportarla con l’attrarre sponsor, altrimenti la chiudi e la annetti all’attuale serie A rendendola puramente semidilettantistica e crei un gradino (io farei un torneo chiuso con 6/8 squadre pro, disponibile all’allargamento in caso di ulteriori richieste fino ad arrivare ad un sistema franzoso o albionico, in cui entri come club o franchigia, solo previo accordo di doppio tesseramento con le celtiche, e se hai delle garanzie finanziarie e strutturali) superiore, ma la fed, che si costruirebbe un piano B in caso di fallimento dell’opzione celtica tra l’altro, dovrebbe essere disposta ad investirci quanto investe in pro14.
    diciamo che come sempre o i club trovano il modo di fare il salto da soli, cosa ben difficile a leggere certi commenti da parte loro, sia per mancanze manageriali, sia per un’oggettiva mancanza di feedback da parte del pubblico, o la prospettiva è abbastanza buia

  4. Buongiorno,

    sono dell’idea che prima di avviare un processo di riforme si dovrebbe schiarire le idee circa l’utilizzo dell’eccellenza inserita nel contesto del movimento rugbystico italiano
    penso che proprio sull’utilizzo che se ne voglia o debba fare ci siano i problemi maggiori

  5. Non “appartenendo” al mondo del rugby, mi è difficile capire perché la FIR dia soldi alle società di Eccellenza.
    Lo trovo addirittura assurdo.

    1. può essere sbagliato il modo, ma qualsiasi federazione supporta i club domestici, per esempio pagando la formazione dei giocatori

    2. infatti, gianni, non dovrebbe darli né alle eccellenti né al Benetton…
      dovrebbe avere una o due franchige federali per far giocare i nazionali in pro14 ed il resto dei soldi spenderli per premiare le società che lavorano bene con i settori giovanili…
      per me il lavoro della FIR dovrebbe essere quello di distribuire tecnici e soldi tra le società che dimostrano di avere un sistema di arruolamento efficace con premi in denaro a seconda del rendimento dell’U16 e dell’U18: ricoprirei d’oro società come il Valsugana e manderei a quel paese società come Rovigo e Calvisano che da anni si contendono lo scudetto senza nel frattempo aver mai dato un LORO giocatore alla nazionale… che poi sennò saltano fuori quelli che Minozzi ha imparato a giocare tra accademia e calvisano…

  6. Non comprendo neanche il perché sia giusto che una qualsiasi Federazione paga/premia una società perché questa ha”formato” un giocatore. Quest’ultimo è un compito precipuo di ogni società lungimirante. Queste forme di “assistenzialismo” generano solo negatività.
    Capisco il senso del concetto ma, per coerenza, non valuto corretto neanche premiare società, certamente benemerite, come il ValSugana.
    Piuttosto, oltre a destinare molti fondi per formare tecnici e digerenti, assistendo a domicilio dette figure, abolisco le tasse/gabelle e i costi che gravano sulle attività del settore giovanile.
    In tutti i casi, che vengano sovvenzionate le società dell’ Eccellenza e’ l’obbrobrio che fotografa perfettamente il perusto stato in cui versa il rugby in Italia.
    Sempre viva le Tette !!

    1. non pretendo tu comprenda…
      sei in grado di pretendere allo stesso tempo i compimenti per il DS del Treviso che fa la campagna acquisti con i soldi delle tessere dei boce del mirano, ma non che quegli stessi soldi possano essere riconosciuti al Mirano che ha insegnato a Minto e a Campagnaro a giocare a rugby…
      se poi mi dici che vorresti che togliessero anche le sovenzioni per chi partecipa al pro14…

      1. Ho la sensazione che i DS del pro 14, la campagna acquisti, la facciano più con i proventi della Nazionale, che con i soldi delle tessere dei ragazzini, però tutto ci può stare.

      2. Fra’,
        secondo me, mischi due cosce diverse e ben distanti tra loro.
        Fare i complimenti a Ravanello, per i super acquisti/conferme che sta portando avanti ? Dai, credo tu possa comprendere perché non comprendo come tu possa pretendere che io comprenda… 😀
        Rispetto, ovviamente, il tuo punto di vista, ma resto dell’idea che le società sportive non debbano “pretendere” di essere premiate dalla propria federazione, se “creano” i SacraMinto, i Sespusso, gli Stracchin Etc.
        Cambio, invece, l’ottica attuale : non do il premio ( alla fine ) se mi crei i Morisiebisi, ma te lo do subito, facendoti pagare poco o nulla quelle che attualmente sono le spese/tasse/gabelle nel settore giovanile.
        In più, supporto preparandoli in loco, i tuoi tecnici e i tuoi digerenti.
        Va da se’ che non trovo “giusto” che la FIR, ( aberrante, per me ) sovvenzioni l’Eccellenza.

    2. e allora perchè io società X dovrei rilasciare un qualunque mio giocatore per la nazionale o qualsiasi altra struttura in cui la fed possa avere interessi?

  7. L’intervento di Gianni Berton è la prova di quanta disinformazione sia stata fatta .
    – I “Contributi FIR” non esistono , i soldi di cui stiamo parlando sono i proventi delle coppe europee, soldi dei Club come quota parte di diritti tv e pubblicità , che in francia e inghilterra vanno a LNR e PRC e nei paesi celtici alle franchigie che anche se di proprietà delle federazioni sono obbligati a tenerli separati e non farli entrare nei bilanci SRU, IRFU o WRU.
    Anche da noi venivano gestiti dalla LIRE fino allo scippo da parte della FIR – l’obiettivo principale, nell’ottica di prendersi tutte le risorse disponibili.

    Ricordo che in epoca pre-celtic giocavano DUE e per una stagione TRE squadre italiane in heineken cup , e 4 in challenge cup, con risultati altalenanti ma comunque migliori di quelli attuali di Benetton e Zebre, e facendo un confronto investimenti-risultati , enormemente migliore.

    I “Soldi della FIR” NON ESISTONO , le fonti di finanziamento federali,(lo sappiamo grazie a Zanovello, non certo a chi doveva fare trasparenza) a parte il CONI (cioè noi tutti) per un 8-10% , sono le entrate delle nazionali per il 62% ed il resto da Coppe europee e sponsor – ma questi soldi NON CI FOSSE TUTTO IL MOVIMENTO alle spalle, non esisterebbero proprio. senza i piccoli ed i grandi club l’Italia si ferma e va indietro , se ne vuoi una dimostrazione concreta, và a vederti i risultati della Under 20 nelle stagioni scorse, quando la composizione era federale al 95% , con 29 convocati su 31 dall’accademia Francescato .

    Si dovrebbe invece finalmente fare una bella inchiesta su come sia stato possibile passare da un avanzo di bilancio importante e consistente, ad una perdita tale da dover falsificare il bilancio preventivo pre-elezioni , il tutto senza ottenere risultati positivi e riducendo sia i finanziamenti destinati al rugby di base che all’eccellenza…

    Ricordo che la FIR non solo ha avuto ogni potere decisionale senza nessun contrasto possibile, ma che ha cercato di nascondere i propri dati di bilancio, e poi sarebbero le società a fare da freno …

  8. Dimenticavo , la FIR in dieci anni ha cambiato TUTTO , formato dei campionati, norme per l’equiparazione, norme per la formazione giovanile, eliminato campionati giovanili di alto livello per passare ad accademie, creato sistema clientelare di accademie e centri di formazione basato su appoggi politici e non valutazioni tecniche, eliminato lo stesso causa mancanza soldi , cambiati staff nazionali e franchigie, affossato gli Aironi per poi buttare 4 volte la somma nelle Zebre “private”, ri-nazionalizzato le zebre, messa la struttura arbitrale sotto controllo diretto FIR, … l’unica cosa rimasta immutata è la dirigenza federale.

    Per esclusione : deve per forza essere lì il problema , altro che O’Shea o “Italiani no buoni per rugby”

    1. Antonio, Dipende da come leggi e interpreti “Italiani no buoni per rugby”. Si può leggere e interpretare che “non lo si sappia giocare” come la pensano molti (sbagliando). Oppure, che “non lo si sappia gestire” come lo hai ben elencato tu sopra…..E io la penso esattamente come te.

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