Treviso vince ancora ma la testa è da sistemare, Zebre con la sindrome di Zeman

Il Benetton batte i Cheetahs e si porta a casa la terza affermazione consecutiva ma anche stavolta entra in partita soltanto nel secondo tempo. I Warriors passano a Parma senza grossi patemi, bianconeri generosi e sempre pronti ad attaccare, ma se si tratta di difendere…

Che Treviso abbia un problema con la fase di inizio gara, quale che sia, è ormai cosa nota. La squadra ci mette sempre un po’ non solo a ingranare o a produrre gioco, ma ha bisogno di tempo per trovare la giusta concentrazione. E’ una specie di diesel, incapace di partenze-sprint. Una cosa che è costata più di una sconfitta, che non sempre riesci poi a recuperare e superare l’avversario.
Sabato con i Cheetahs non è andata diversamente, tranne (fortunamtamente) il finale. Il XV allenato da Kieran Crowley ha disputato un primo tempo decisamente sottotono ma riesce a non subire più di tanto e va al riposo sul 5-9. La ripresa è tutta un’altra musica, con un approccio più aggressivo e determinato e il risultato si vede: il nuovo atteggiamento “provoca” due cartellini gialli, le mete di Faiva (due) e Ruzza ribaltano il risultato e alla fine Treviso vince 27 a 21. Per i veneti terza vittoria consecutiva, un altro punto di bonus offensivo e corsa ai play-off che per quanto non semplice rimane comunque aperta.
Bene gli avanti, soprattutto Pasquali, prova negativa di Banks che si scuote solo nel secondo tempo, altra partita importante per Ioane e Faiva (che però ha anche sbagliato non poco) ma menzione anche per Ruzza e Negri. Ad ogni modo in Ghirada bisogna trovare un “perché” e una soluzione al lento ingresso in partita della squadra, una caratteristica – chiamiamola così – che nell’arco di una stagione può costare davvero cara, costringendo i biancoverdi a lasciare sul campo vittorie e parecchi punti.
Prossimo impegno tra più di un mese contro gli Scarlets, prima di nuovo spazio alla Champions Cup e poi il via al sei Nazioni.

Zdenek Zeman è un allenatore che piace molto agli esteti del calcio, un allenatore che non ha mai fatto mistero di preferire di costruire squadre che pensino soprattutto a segnare un goal in più che non rivolte ad incassare una rete in meno. Un tecnico che spesso ha ricevuto applausi per lo spettacolo proposto ma che in carriera non ha vinto nulla, anche quando si è seduto su panchine importanti. In carriera finora ha vinto meno del 38% della partite disputate.
Le Zebre di questa stagione ricordano un po’ Zeman: sono divertenti, giocano sempre con grande generosità ma alla fine vincono poco: finora, in questa stagione celtica, hanno sorriso 3 volte su 13. Attaccano molto, attaccano anche abbastanza bene, attaccano ogni volta che è possibile ma la fase difensiva è importante tanto quella offensiva, e se non difendi (o lo fai male) i tuoi progressi non possono che essere che frenati. Quantomeno frenati. Tanto per dire: le Zebre finora nel Pro14 hanno segnato una quarantina di punti in più del Benetton Treviso, ma ne hanno anche incassati quasi 100 di più.
Il fatto è che questa squadra non può fare altrimenti, non ha alternative, né in termini tattici né in termine di uomini. Non può prescindere da quella ventina di atleti che vanno considerati come i suoi titolari perché la coperta è molto corta e il Sei Nazioni, verosimilmente, complicherà non poco le cose, perché porterà via ai bianconeri i suoi giocatori migliori e probabilmente li restituirà piuttosto stanchi (fisicamente e mentalmente).
La partita di sabato contro Glasgow è finita 20-40, un risultato neanche così negativo se ci si ferma al mero dato numerico: d’altronde i Warriors sono oggettivamente davvero forti e le Zebre non sono andate lontane dal prendersi un punto di bonus segnando tre mete. Questo è però il bicchiere mezzo pieno, perché quello mezzo vuoto dice che a parte i primi 10 minuti i bianconeri non sono mai davvero stati in partita, che gli scozzesi l’hanno messa al sicuro marcando 4 mete nel primo tempo e che l’hanno amministrata senza troppo dannarsi nel secondo.
Il gioco delle Zebre, quando attaccano, è veloce e arioso ma non sempre efficace e a quel punto se la squadra avversaria affronta i bianconeri con la giusta concentrazione e il giusto rispetto il risultato è quasi scontato (quel “quasi” è importante), perché per vincere devi portare a casa punti ogni volta che metti il naso nei 22 metri avversari. Come invece non succede. Come per le squadre allenate da Zeman.

Domani verranno diramate le convocazioni del gruppone azzurro che inizierà a preparare il Sei Nazioni 2018. Prima, in mattinata, una comunicazione importante che riguarda il blog

21 pensieri su “Treviso vince ancora ma la testa è da sistemare, Zebre con la sindrome di Zeman”

      1. Paura mai. Al massimo tristezza per perdere un’altra testa pensante indipendente e non per forza allineata alla Pravda federale.

  1. Viste distrattamente entrambe, bella la terza vittoria di Treviso. Ruzza lo farei giocare sempre, bene Pasquali e di Ioane ormai si è detto tutto…se magari ci fosse in campo un secondo playmaker che riuscirebbe a coinvolgerlo meglio nel gioco, si potrebbero sfruttare ancora di più le sue doti atletiche e tecniche.
    Le Zebre…almeno ci provano, cercano di fare un rugby propositivo, che per l Italia può considerarsi un eccezione positiva. Magari sono monocorde, ma non è detto che sia il tutto programmato in ottica nazionale. Avere magari un reparto che offensivamente sia ben rodato ed affiatato, potrebbe dare qualche chance in più in ottica realizzativa…sperando che i giocatori coinvolti non arrivino scoppiati per l appuntamento.

    1. Il reparto rodato e preparato per proporre un gioco offensivo non è un’entità fine a se stessa.
      Il reparto funziona solo se la struttura e perciò tutti e 15 gli uomini campo giocano con la stessa attitudine, come stessa dev’essere l’attitudine difensiva.
      Invece abbiamo 2 franchigie che propongono un rugby totalmente diverso.

      1. ti quoto ed hai ragione in tutto e per tutto, ma riuscire a sfruttare i lanci del gioco da una piattaforma stabile ed avanzante, e dietro avere giocatori che sanno come correre e dove correre, potrebbe essere di grande aiuto…le due franchigie propongono due tipi diversi di rugby è vero, ma secondo me potrebbero convivere bene insieme, qua ci vorranno tutte le capacità di allenatore di O’Shea.

    2. Meno male le hai viste distrattamente, le avessi seguite con attenzione postavi un bussolotto che manco San Isidro 😂😂😂

  2. Zeman non c’entra niente, ma il richiamo a lui è molto efficace nel rendere l’idea. Sono pienamente d’accordo sul fatto che le Zebre debbano rivedere la difesa.

  3. della partita dei biancoverdi di sabato mi preoccupano molto di più i 10 minuti finali che il primo tempo dove si è giocato comunque con attenzione e se non era per il momento no di Banks poteva comunque tranquillamente finire in vantaggio .

  4. Sinceramente il fatto che la Benetton sia un diesel ci credo poco, almeno x quanto riguarda la partita di sabato.. nel secodo tempo prima dei cartellini il punteggio era 5 a 3 x i cheetas nonostante la benetton abbia giocato prevalentemente in attacco.. quello che ha spaccato la partita secondo me è stato il secondo giallo.. che mi pare da imputare a una sciocchezza del giocatore + che al forcing di treviso..

  5. Scusa, ma ragionamento tecnico e’, il tuo ?
    Se Treviso non fosse stato in forcing ( ennesima mischia a 5 metri ) l’avversario non faceva la sciocchezza.

  6. Spero solo che le notizie riguardanti il blog siano positive, perdere una voce libera e indipendente non sarebbe piacevole. Vero che ti vedrei bene assieme a Duccio . . .

  7. Le Zebre stanno affrontando la stagione con un organico decisamente sottodimensionato ed ora molti giocatori sono un po’ logori. E comunque ora le partite sono sempre interessanti perché la squadra pratica un gioco bello da vedere ed il pubblico si diverte. Con un roster adeguato numericamente con l’innesto di nuovi prospetti dall’Eccellenza, la prossima stagione Bradley saprà migliorare i risultati. Aspettiamoci una decina di volti nuovi

  8. mentre guardavo leinster ulster, ad un certo momento del secondo tempo c’è stata una carrellata di primi piani e inquadrature per quei giocatori che il campo non l’avrebbero visto: James Lowe, Jamie Heaslip, Cyan Healy, Joey Carbery, e tanti altri…
    questo per dire che a parer mio ciò che stanno proponendo le zebre non porterà a nulla quest’anno, ma atteggiamento e mentalità sono le basi da trasmettere a chi verrà in futuro, manco troppo prossimo, a tenere alti i colori italiani in Pro14
    i campioni non si raccolgono dagli alberi ma si crescono e le squadre di campioni non si comprano ma si costruiscono

  9. Comunque in terza seconda da scegliere c’è,
    III linea: Parisse, Mbanda, Negri, Giammarioli, Polledri, Licata, Steyn, Minto e Lazzaroni
    II linea : Budd, Ruzza, Biagi, Sisi, Fuser, Zanni
    vediamo chi saranno gli esclusi domani!
    Secondo saranno in seconda Sisi e Zanni ed in terza purtroppo Negri (che io personalmente non toglierei nemmeno dal campo…altro che convocazioni) ed uno tra Minto e Lazzaroni….anche perché spero bene che voglia vedere da “vicinissimo” Polledri.
    ps mia spetto anche Trussardi per Tebaldi.
    ps2 aspetto con ansia anche le convocazioni dell’U20 che dovrebbero darle sempre domani. Ho visto che contro la Francia abbiamo ben figurato sebbene la formazione fosse abbastanza sperimentale…ovvio bisogna vedere anche dall’altra parte se schieravano i migliori o se erano in via sperimentale pure loro.

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