Verso Italia-Australia: gli azzurri e quella voglia di chiudere al meglio il tour estivo

ph. Fotosportit/FIR

Le sconfitte contro Scozia e Fiji hanno lasciato il segno: “Ora è tempo di fare risultati. Siamo delusi ed arrabbiati” dice coach De Carli, al quale fanno eco le parole di Benvenuti e Van Schalkwyk. Si gioca sabato mattina alle 7, ora italiana

Un brutto ko con la Scozia, una sconfitta con Fiji arrivata con un drop nei minuti di recupero al termine di una gara certo non da incorniciare ma con qualche timidissimo segnale di risveglio. Ribadisco: davvero timidissimo.
Ora arriva l’Australia: sabato a Brisbane si chiude il tour di giugno della nazionale azzurra. Una finestra internazionale, quella estiva, che tradizionalmente è per noi parecchio complicata e che quest’anno ci ha portato a girovagare tra sud-est asiatico e Oceania per affrontare tre formazioni di livello davvero elevato. Perché la Scozia è in una fase di grande crescita e la prova (se mai fosse servita) dopo il miglior Sei Nazioni da tanti anni a questa parte è la vittoria di una settimana fa proprio contro l’Australia; le Fiji sono una squadra ostica e scorbutica, non molto organizzata (anche se non come un po’ di anni fa) ma che sotto il profilo fisico e tecnico possono giocarsela quasi con chiunque. E poi ci sono i wallabies, formazione che qualche problema ce l’ha al pari del movimento che rappresentano, ma che hanno tradizione, tecnica e una profondità di scelte che noi ci sogniamo.

La comitiva azzurra attende una partita che li vede partire ovviamente da sfavoriti con tranquillità e con la volontà di far vedere in campo che il gruppo di O’Shea può dire la sua anche con i vicecampioni del mondo in carica.
Andries Van Schalkwyk non si nasconde: “Abbiamo studiato molto gli australiani, dopo la sconfitta contro la Scozia hanno avuto molte critiche ma molta gente dimentica che la Scozia è una grande Nazione di rugby, nella Top5 del nostro sport oggi, e sta ottenendo ottimi risultati. Non siamo qui per accontentarci, vogliamo vincere e rendere il rugby italiano fiero di questa squadra. Io sono sudafricano, e sarei bugiardo nel dire che giocare per gli Springboks non era il mio sogno, ma oggi sono orgoglioso di giocare per questa squadra e rappresentare la bandiera italiana nel rugby internazionale. Vogliamo diventare una squadra difficile da affrontare per chiunque e speriamo già da questo week-end di riuscire a fare un po’ di confusione e mettere in crisi gli australiani”.
Gli fa eco Tommaso Benvenuti: “Avremmo dovuto vincere contro Fiji, ma ora siamo qui per provare a lasciare un segno su questo tour. L’Australia ha trequarti di grande classe, individualità di primissimo livello. Ma possono contare anche su una grande fisicità e sulla velocità del loro gioco”.
Chiudo con la videointervista di Giampiero De Carli, responsabile tecnico degli avanti dell’Italia: “Dobbiamo avere la capacità e la forza di cogliere le nostre opportunità, di portare a casa partite come quella con Fiji. Non è stata una bellissima prestazione, ma eravamo in partita: ora è tempo di fare risultati. Siamo delusi ed arrabbiati. Non possiamo accampare scuse, noi siamo qui per far sì che i risultati arrivino: ci sono stati progressi ma anche tanti errori”.

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31 pensieri su “Verso Italia-Australia: gli azzurri e quella voglia di chiudere al meglio il tour estivo”

  1. E’ fuori di dubbio che l obiettivo primario sarà quello di contenere il passivo il più possibile, come non mai la prestazione difensiva dovrà essere di prim ordine perchè tra Hunt, Kuridrani, o le accellerazioni di Folau, questi a farci meta non ci mettono più di tre fasi…altro aspetto vitale sarà il lavoro al breakdown, forse l aspetto dove l Italia ha deluso di più, Hooper sembra tornato ai suoi livelli e Higghinbotham è più cattivo che mai…
    Le contestazioni dei tifosi non esistono solo in Italia, c’è stato un siparietto carino tra Cheika ed un tifoso arrabbiato che dopo un suo post sui social, è stato direttamente contattato dall allenatore…insomma si becca un Australia abbastanza incacchiata

    1. Ho trovato il sunto dello sfogo del tifoso australiano e la risposta di cheika…

      http://www.huffingtonpost.com.au/2017/06/18/wallabies-fan-jack-quigleys-impassioned-plea-goes-viral_a_22488521/

      Di tutte le invettive del tifoso queste due mi hanno particolarmente colpito:

      “You’re quite literally hurting people with your lack of application to your jobs”.

      “The Wallabies’ attitude towards the basic skills is unacceptable. A culture of blame-avoidance has been allowed to fester.”

      1. E per paura di sfoghi, oggi O’Shea ha fatto una diretta facebook rispondendo alle domande dei tifosi…
        Un grande personaggio!

      2. la parte che mi ha fatto divertire di più è la fine quando dice che andrà a lavorare a tirar su le sue noccioline aspettando di vedere la partita contro di noi…

        che palle…

    2. mettiamo anche kerevi, reece hodge, haylett petty e speight…
      una linea di tre quarti così non la fermi a parole o intenti

  2. Incrociamo le dita. Solito discorso, individualmente ruolo per ruolo difficile trovare un’australiano inferiore a qualche azzurro, ma il rugby è sport di squadra e a volte basta un piccolo granello di sabbia……….

    1. E plausibile considerare che questa è l’australia più in crisi degli ultimi anni?
      Lo era anche il sudafrica…
      A volte i miracoli succedono…

      1. Questa Australia è 10 volte più forte del Sudafrica nel 2016. E l’Italia gioca fuori casa e senza Parisse, ovvero senza leadership.
        Se loro sono in crisi l’Italia lo è dal 2013 e lo sarà per un altro po’.

  3. Mi accontento di una prestazione senza cedimenti e vuoti, con impegno per 80 minuti. La forza degli altri è superiore ma non può giustificare la voglia di vacanza.

    1. Anch’io guardo più alla prestazione che al risultato. Quando le prestazioni saranno buone i risultati arriveranno di conseguenza, sempre tenendo d’occhio la differenza con gli avversari.

  4. Va bene che in genere le interviste pre e post partita non brillino per dichiarazioni innovative.
    Ma come si fa a dire: ” speriamo di riuscire a fare un po’ di confusione e mettere in crisi gli australiani”.

      1. La fox è stata la riprova del contrario, abbiamo rispettato il piano di gioco e ci siamo mossi con ordine…. Il tutto, sta nell’interpretare chi va nel casino, noi o gli avversari.
        Solitamente, è chi impone il proprio piano, che manda in confusione gli avversari.

    1. vediamo cosa inventano… dopo il no contest al 6N magari i nostri hanno sviluppato un’altra tecnica destabilizzante (magari sul più bello tirano fuori racchette e palle da tennis lasciando gli aussie basiti… 😀 )

  5. australia che conferma in questo giro di test lo stato di limitata organizzazione mostrato dalle franchigie in sr… un secondo tempo contro gli scozzesi dominato nel territorio e nel possesso ma non nel bottino, indice di una scarsa incisività dei 3/4 che tutt’ora rimangono folau dipendenti, una dipendenza che rischia di ritorcersi contro visto che questo giocatore va a giornate alterne…serve un secondo supporto a foley, e hunt, a mio avviso, sembra l’esperimento dell’ultim’ora non riuscito per superare altre dipendenze che a suo tempo hanno portato i loro frutti…direi una squadra da cantiere aperto dove le certezze e i risultati concreti si sono visti solo nei primi otto giocatori.
    per l’italia il compito non è certo quello di imporre il proprio gioco, visto che di tenuta del possesso e di capacità in attacco siamo all’età della pietra; basterebbe tenere la linea difensiva con pochi giocatori sui bd per asfissiare il gioco wallaby, e con qualche errore loro, respingerli al mittente.

  6. In bocca al lupo ragazzi.
    Confido in una prestazione ricca di impegno e voglia, poi il risultato alla fine sarà quel che sarà.
    Crederci e provarci, se poi gli altri saranno più bravi chapeau

  7. Finalmente parole un pò meno edulcorate e realistiche. Non se ne poteva più della velina sulla fiducia, felicità ed “eccitazione”… forse perchè De Carli parla l’italiano? o perchè con lui si vinceva all’esordio del VI N contro i campioni in carica? o perchè De Carli a COS lo ha battuto sul campo nel periodo che l’Irlanda le buscava contro di noi? Chissà… 🙂

    1. Mea culpa non avere messo il link prima. Bellissima intervista e bellissimi ricordi. Pivetta menziona la partita con gli All Blacks a Leicester. Lì si arrivò perché l’Italia aveva battuto 29-21 la Romania all’Appiani, dopo anni che si buscava regolarmente dalle Querce. In particolare, Pivetta fu eroico in una mischia nei nostri ventidue con l’Italia avanti di un solo punto. Me lo ricordo ancora oggi dopo oltre 26 anni.
      PS prima della partita c’era chi si augurava una sconfitta per finire nel più abbordabile girone con Francia, Canada e Figi…

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