Le impressioni da bordo campo dopo l’ultimo test della selezione britannica prima dell’inizio della serie con gli All Blacks. Ad Hamilton i Lions hanno vinto 34 a 6
Chiefs: 15 Shaun Stevenson, 14 Toni Pulu, 13 Tim Nanai-Williams, 12 Johnny Faauli, 11 Solomon Alaimalo, 10 Stephen Donald (c), 9 Finlay Christie, 8 Tom Sanders, 7 Lachlan Boshier, 6 Mitchell Brown, 5 Michael Allardice, 4 Dominic Bird, 3 Nepo Laulala, 2 Liam Polwart, 1 Siegfried Fisi’ihoi
Riserve: 16 Hika Elliott, 17 Aidan Ross, 18 Atu Moli, 19 Liam Messam, 20 Mitchell Karpik, 21 Jonathan Taumateine, 22 Luteru Laulala, 23 Chase Tiatia
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Stephen Donald (22′, 40′)
British & Irish Lions: 15 Liam Williams, 14 Jack Nowell, 13 Jared Payne, 12 Robbie Henshaw, 11 Elliot Daly, 10 Dan Biggar, 9 Greig Laidlaw, 8 CJ Stander, 7 Justin Tipuric, 6 James Haskell, 5 Courtney Lawes, 4 Iain Henderson, 3 Dan Cole, 2 Rory Best (c), 1 Joe Marler
Riserve: 16 Kristian Dacey, 17 Allan Dell, 18 Tomas Francis, 19 Cory Hill, 20 Alun Wyn Jones, 21 Gareth Davies, 22 Finn Russell, 23 Tommy Seymour
Mete: Jack Nowell (25′, 58′), meta tecnica (54′), Jared Payne (64′)
Conversioni: Dan Biggar (26′, 59′, 65′)
Punizioni: Dan Biggar (12′, 18′)
Le strutture difensive dei Lions sono state assimilate da tutti, anche oggi prestazione maiuscola, anche se i veri Chiefs sono altra squadra….oggi era la partita che doveva mettere dei dubbi a Gatland circa le prossime squadre. Finalmente si rivedono Nowell e Liam Williams, fino ad oggi un pò troppo in ombra…non ci resta che aspettare fino a sabato
settimana intensa anche per i movimenti di mercato. Sale piazza il colpo e prende O’Connor, a questo punto Padovani a Tolone è molto più di una voce, considerando che i francesi sono pressochè scoperti nello spot. Oltre all australiano, sono andati via il giapponese e molto probabilmente Halfpenny che potrebbe essere vicino agli Scarlets, la società non conferma nè smentisce, fonti vicine al giocatore dicono che lui vorrebbe tornare a casa, ma i Blues non offrono un palcoscenico allettante per la sua carriera.
In tema allenatori, sembra che Erasmus possa essere vicino a diventare nuovo DoR del Sud Africa
aggiungo, se non è un fake, ma non sembra, la definitiva certezza di Marty Banks a Treviso con la madre che posta sulla pagina Fb dei supporters chiedendo se la squadra ha una bandiera in modo da poterla appendere in giardino (usanza di famiglia)…
A Manchester è già tornato l’inverno…
Ahhh questo vigliacco mentore del blog eh, uno che il rugby non sa proprio che cavolo sia…eh??!!!
Cattivello
C’è chi sta a bordo campo a commentare a caldo coi giocatori ancora sul terreno e chi si bagna i pantaloni davanti ad una tastiera. Senza polemica e con tutta onestà i coglioni sono stati rotti da un tot. Da lettore dispiace che si riversino pitali di merda sulla testa di chi offre un servizio del genere.
Come si suol dire in questi casi: standing ovation!
@Seba mi sembra sintetico e chiaro il giusto. Complimenti. Pinta pagata.
Se fare un servizio pregevole significa annunciare il risultato e poco altro, avrei da obbiettare sulla qualità del servizio ( circa 1m di trasmissione). Detto questo che Munari sia ai tropici per vivere da vicino il clima dello scontro Lions AB e che possa essere in grado in futuro di dare impressioni che , magari, guardando dal computer le partite non si è in grado di cogliere, è possibile, ascolteremo.
Sempre per chiarire, i commenti di Munari , durante l’anno, sono al 90% fatti bagnandosi i pantaloni davanti ad un video in uno studio televisivo. Il che non ha nulla di negativo.
Detto anche questo ognuno ha i suoi idoli ed giusto che li coltivi e li osanni.
Adg, Munari ha una storia che parla da sola, composta da successi sportivi dei quali tutto il rugby italiano deve andar fiero. Oltre ad essere un profondo conoscitore e divulgatore del verbo ovale.
Il tuo commento è irrispettoso, teso solo a bassa polemica con altro utente.
stop
Vedi aia basta io non ho offeso nessuno e probabilmente conosco Munari meglio di te, ho solo evidenziato alcuni fatti ad acritici adulatori. Se invece mi dici che nel minuto di commento è racchiusa la scienza infusa, beh fai parte anche tu dei fans senza speranza. Comunque ricordati che la storia serve per riempire libri che poi gli studenti leggono controvoglia.
concordo che questo minuto di commento non passerà alla storia, ma non fingere di non aver detto “Sempre per chiarire, i commenti di Munari , durante l’anno, sono al 90% fatti bagnandosi i pantaloni davanti ad un video in uno studio televisivo. Il che non ha nulla di negativo.”
Aia rispondevo a chi sopra il tuo commento affermava che chi si bagna i calzoni guardando il computer è un povero coglione rispetto a chi va “sul campo”.
Caro AdG se ti avessero dato 1 centesimo per ogni volta che, da quando sei apparso sui vari blog, hai VOLUTAMENTE frainteso e mistificato il significato dei post altrui rigirandoli a tuo piacimento, a quest’ora saresti in prima pagina su Forbes…Peccato
Se Munari è bravo nei commenti tecnici, lo è sia che vada in Nuova Zelanda sia che commenti da studio! O no? O se va in Nuova Zelanda diventa più bravo? E dai, su.
http://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/pesca-di-frodo-sul-sebino-reti-sequestrate-lucci-liberati-1.3076456
pensa un po’ che conosco gente che si atteggia a professorone senza avere un ventesimo de cv di Munari (che piaccia o meno, qualcosina nel rugby ha combinato: che per essere chiamato a far parte del Technical Advisory Commitee per discutere le modifiche alle regole nell’IRB che stava preparato il terreno al professionismo proprio stronzi del tutto non bisognava essere. Tacendo del resto.) e che si “bagna i pantaloni” commentando su uno sfigatissimo blog personale. Anche questo, ovviamente, non ha nulla di negativo eh.
ps. Sarà “solo” un minuto, ma io me lo tengo stretto. Meglio averlo o non averlo? Ma sarò stupido io, che dici?
Paolo perchè parti in quarta senza leggere attentamente?
1) “stronzo” a Munari non mi sembra l’abbia scritto nessuno
2) “bagna I pantaloni” è una frase di @Seba
3) “sfigatissimo blog personale” non l’ha scritto nessuno
Marzullianamente: fatti una domanda e datti una risposta.
Io credo che tu debba tenertelo stretto, perchè è una voce interessante e qualificata e giornalisticamente parlando, caratterizza il tuo blog. Che poi dica cose che non si possono criticare, ricadiamo nel solito giochetto.
Detto questo l’autorevolezza nello scrivere e commentare non la da mai il CV, ma le cose che scrivi o che dici oggi.
Nell’interpretazione delle regole tecniche, credo Munari non abbia uguali, conosco solo uno che ne sa come lui ed è Ugo Pierato, ma lui non ha mai parlato in TV.
Mai detto che non si possa criticare. Tutti sono criticabili, ma proprio tutti
ancora ci sono tastieristi che santificano l’operato di sor munari mahh
e’ uno dei migliori conoscitori del rugby mondiale, le sue certezze sono scomode, ma come si
dice dalla mie parti (profondo SUD) nessuno e’ profeta in patria punto
ma non sei di Padova?
da quando in qua Padova è profondo sud?
Buongiorno,
ringrazio tutti degli spunti di riflessione che date ad un povero appassionato di rugby come sono io, ma che nel profondo rimane ignorante in materia non avendo praticato.
Il video di 1 minuto di VM per me è prezioso perchè racconta un po’ di rugby giocato direttamente dal campo e l’emozione è ben visibile e l’ha trasmessa anche a me appollaiato su una tastiera e che vorrebbe tanto non solo essere in NZ ma almeno a casa a vedere la partita in diretta invece che sul lavoro.
Non è certamente l’esegesi del tour ma fa piacere lo stesso.
Fa sicuramente meno piacere il battibeccare continuo tra guelfi e ghibellini a suon di insulti reciproci.
La bagarre a suon di contenuti invece ben venga, perchè è confronto. Anche acceso ma confronto.
Non fregherà a nessuno ma mi ero stancato di OR perchè invece di leggere di rugby leggevo solo di faide tra fazioni.
Spero che tutti ci si guardi dentro e si rispetti uno spazio che è aperto e pubblico.
Scusa dove hai letto gli insulti?
Ciao @Il Camerlengo,
si magari nello specifico di questo articolo no ma se scorri un po indietro il senso della conversazione qualche volta è sovente degenerato.
Paolo da brandizzo, ti quoto al 1000%!!!!
anch’io al 1000% …basta da entrambe le parti.
@hro sccusa se rispondo solo ora ma sono cotto.
Ho messo la Cassandra, visto che nessuno è profeta in patria.
Meanwhile…
http://www.premiershiprugby.com/news/masi-and-everard-return-to-wasps-alongside-new-academy-manager-jonathan-pendlebury/
Evidentemente Masi no buono pe’ rebbi (italico).
Perdonate la mia epocale ignoranza, ma chi sarebbe questa simpatica signorina?
Ah, dal cavallo di legno e la città in fiamme sullo sfondo, direi che è Elena di Troia (anche se quei lunghi capelli rossi sono più da Boudicca, regina della tribù britannica dei Briganti.), ma, essendo terdo di comprendonio, non capisco il nesso, saresti così gentile da spiegarmelo, per cortesia.
Ciao @hro. Ignorante anche io. Se clicchi sull’immagine ti riporta al link originale dove si legge alla fine “Cassandra”.
Per il momento, prendi più voti se perdi caro AdG, mi sembra che non ci siano dubbi. Il problema è che se tu decidi di fare piazza pulita e iniziare un percorso nuovo, assieme agli incapaci che scarichi, perdi anche il loro pacchetti di voti sul territorio. Visto che te ne intendi di cose nostre e non mi sembri un giovincello, saprai anche come funzionano elezioni federali.
Questa storia che in Italia possono allenare solo i coglioni raccomandati, sarebbe meglio che finisse, anche solo per la poca intelligenza del ritornello. Festuccia , mi pare, ha trovato rapidamente una collocazione. Bortolami ha attaccato le scarpe al chiodo e , un minuto dopo, era nello staff del Treviso.
Dovendo poi scegliere tra Wasp e SS Lazio, forse, fossi in Masi non avrei molti dubbi su dove andare.
AdG ha detto:
20 giugno 2017 alle 19:18
“Questa storia che in Italia possono allenare solo i coglioni raccomandati, sarebbe meglio che finisse”…
Dici in FIR o fuori, nel campionato ?
Giusto per capire chi sarebbero i C.R.
Semplicemente, i coglioni raccomandati nel rugby non esistono. O meglio io non ne ho mai incontrati. Esite chi è più o meno bravo di un altro e chi ha clamorosamente fallito, ma questo lo si sa a posteriori.
🙂 🙂
Ma dai, anche te sei grande.
come fai a mettere nella stessa frase:
” i coglioni raccomandati nel rugby non esistono”
e
“O meglio io non ne ho mai incontrati ”
Dai lascia solo la seconda parte della frase.
🙂 :))
P.S.
Se una persona nello svolgimento della sua mansione ha clamorosamente fallito ma comunque rimane allo stesso posto, secondo me:
o le alternative sono peggiori o sei raccomandato.
😉
Ti faccio una domanda, ma secondo te la FIR non è interessata ad avere allenatori all’altezza? Per qiale sadico motivo dovrebbe mettere, di proposito, allenatori incapaci e perdenti ad allenare le proprie squadre?
Per prendere voti?
Prendi più voti se vinci o se perdi?
hey brigante, ti ho fatto una domanda, per favore dammi una risposta. Qual’è l’aggettivo c he useresti tu ?
Prometto che dopoti rispondo io. ( se mi passa la ciucca)
Baci
Anzi no , non ti ho fatto nessuna domanda. scusa ,’notte. Diobono che scinmmia che mi son tirato su.
aspetta un’attimo. che provo a capirmi/ti.
E’ questa la domanda ?
….”Prendi più voti se vinci o se perdi?”..
Visti i risultati alle ultime elezioni Fir …. non ho dubbiiii.
Adesso basta.
vado a letto.
se ci arrivo.
se mia mogli non mi sbranda
AdG (Amico di G.) contrariamente a te io in Italia (non solo in FIR) vedo troppa gente nei posti che contano che sono solo dei coglioni. Purtroppo, la FIR, è una struttura organizzata come un ente pubblico, perciò, coloro che vi si intrufolano è difficile schiodarli. A loro dei risultati, non frega una mazza. L’importante è mantenersi il posto. Se ciò che dico non ti convince, chiedi a G.
Queste distribuzioni di “coglionità” sono sintomatiche di un modo approssimativo e superficiale di liquidare le cose, ma sorvolando un attimo sulla questione, faccio a te la stessa domanda: è più facile tenere il posto se produci risultati o il contrario? E perchè mai un dipendente/collaboratore FIR dovrebbe essere contento se il movimento non produce risultati?
http://www.wru.co.uk/eng/news/39054.php#.WUlkttrOPqA
Avere le idee chiare
Una meglio dell’altra altra anche stasera. Imperdibile. Munari con il CV che non serve ma ben conosciuto, gli allenatori all’altezza. Sembrano i bei tempi, anni ’60, del periodico Linus. Con i Wutki, B.C. e Doonsbury. C’è anche Li’l Abner
Potrebbe essere che a Doonsbury manchi una e, potrebbe.
Forza Reyer.
@il carogna, premio Guinizzelli 2017. Divertentissimo, non scherzo. Simpaticissimo. Delizioso. Necessito conoscerti. Ti sia leggero il tuo “russare da ubriaco.” Mi hai salvato la giornata. Grazie. 😂Posso sapere, per piacere, la cagona di che bevanda si è avvalsa?
ho provato il limoncello nuovo di mia moglie.
lei volrva sapere se la carica alcolica era giusta.
diobono si.
basta.
notte ancha a te.
La Societá Sportiva Costantino REYER è Campione d’ Italia di basket.
Limoncello con limoni di Sorrento o Capri, mi auguro…
@Jock fa bisboccia fino all’alba, ricordando i tempi della palestra Misericordia.
Domattina presto colazione in S.Marco con ombra, of course… 🙂
@Jock in realtà manca una o: Doonesbury
@sinistra Piave, io ne vedo due, di O; mancava la E, in effetti.
Ciao Jock, complimenti per il tricolore!!!
Ho visto la partita e relativi festeggiamenti! Bellissimo vincere dopo una lunga attesa! complimenti alla reyer e ai ragazzi!
@mez. Ciao, carissimo. Grazie. Mi raccomando la vigna e il nuovo Barolo. Saluti a quella tua terra benedetta. Complimenti per il tuo rinnovato ruolo di coach. Buona estate.
grazie infinite! per il barolo ci vorranno ancora 2 anni circa, ma il nebbiolino è molto buono e si prospetta un’ottima annata, nonostante la gelata che ha danneggiato l’ 80% delle vigne in gallura..
Io son stato molto fortunato!
Contento per la Reyer, ma posso aprire una polemica?
Campionato italiano di basket?
non pretendo che a Sassari giochino solo sardi o che Venezia schieri Vianello Boscolo Scarpa, ma quelle che vedo non sono squadre italiane…
ditemi pure che la mia è una battaglia di retroguardia ma non mi piace l’idea che il vivaio delle società non conti più nulla…
La base di praticanti è enorme, se li vengono a prendere quartiere per quartiere nel senso che le società fanno attività nella palestra della stessa scuola che frequentano i bambini…
oltre 300.000 tesserati e in serieA fai fatica a vedere un italiano in campo?
palasport pieni, finale in diretta su rai 2, squadre sparse su tutto il territorio nazionale, tifosi paganti biglietti con prezzi che manco al 6N… ma la nazionale, nonostante giocatori e tecnici in nba, fa fatica a qualificarsi agli europei…
sarei curioso di vedere la reazione dei tifosi di rugby di fronte ad una gestione così “scellerata” della filiera…
Lo so, non mi piace troppo, ma alla fine quel che resta è Sassari campione d’Italia, Venezia campione d’Italia etc..
Se le regole lo permettono..
Nel basket, come …nell’hockey su ghiaccio, al massimo livello, la gente, il pubblico, i tifosi, gli sponsor e i media, vogliono una coscia solo : spettacolo.
E lo spettacolo, nel basket per esempio, lo danno soprattutto : statunitensi, slavi ed argentini.
Poi, lo sport è sinonimo di selettività e meritocrazia.
Proprio per questo, i giocatori italiani fanno gran fatica per arrivare a quei vertici.
A mio modo di vedere, il rugby italico paga il fatto che non offre spettacolo di gran livello.
Non attrae nessuno, se non gli appassionati.
È per lo spettacolo che offre ( fascino, charme, appeal o chiamatelo come volete ), che l’Olimpico è ( era ) sempre pieno.
( eh eh, da trevigiano preferivo L’Aquila…ma sinceri complimenti alla gloriosa casacca Reyer ).
Ci sono mille modi di affrontare un evento “storico” come lo scudetto a Venezia. Il meno intelligente è derubricare l’evento come una scellerata gestione della filiera.
In realtà la vittoria della Reyer andrebbe celebrata, in primo luogo, come l’emblema e l’essenza dello sport, il campo, il parquet in questo caso, che sconfigge il conto in banca milionario dei milanesi. La dimostrazione che la collezione delle figurine, negli sport di squadra, è del tutto inutile se ti mancano altri elementi che, non sempre, compri con i soldi.
In secondo luogo si potrebbe dire che nello sport, tutti possono vincere, chiunque in questa finale fosse uscito vittorioso ( Trento o Venezia) sarebbe stata la vittoria di un underdog.
La gente che ha riempito i palazzetti in queste 5 partite di finale è andata a vedere il “basket” non la nazionale italiana.
Non è necessariamente colpa di qualcuno se dagli innumerevoli praticanti non escono ragazzi italiani a sufficienza per un campionato di serie A autarchico, ma abituati come siamo , “noi del rugby” a sparare sulla federazione e i suoi tecnici non ci sembra vero di avere un’occasione così ghiotta per poterlo fare.
…..in casa d’altri …………. naturalmente.
Questa volta condivido in maniera quasi totale quello che scrive AdG.
La vittoria di Venezia (così come se avesse vinto Trento) và celebrata come una bella storia -favola che solo lo sport avolte sa ancora regalare.
Il campionato di A è pieno di Usa e cotonou vari ma se si scende in A2 si trovano tantissimi italiani.
Comunque solo ieri c’era da una parte Tonut e dall’altra Flaccadori senza scordarci Moraschini infortunato e nonno Ress a suo modo ed alla sua età determinante.
In a soprattutto a Reggio ci sono ottimi prospetti i vari Della Valle, Aradori ,DeNicolao, Polonara (che arriverà a Sassari @Mez) Cervi per cui chi vuol fare una squadra di Italiani lo può ancora fare ed essere anche competitiva per i primi posti.
L’unica vera vergogna è che con le regole attuali la coppa dei Campioni (eurolega) la farà Milano…qui finisce la meritocrazia ed iniziano i soldi/business.
Lo dico da supporter cestistico di una squadra che nonostante i suoi 80 mila abitanti è stata per 10 anni sul tetto d’europa facendo 10 finali di Coppa campioni consecutive e vincendone 5.(lo scrivo da abbonato a singhiozzo da 25 anni circa ed ex scarsissimo play)
ps Rileggendo e per non essere frainteso-abbonatoa sighiozzo da 25 alla Pallacanestro Varese…scarsissimo play in un paese di provincia
@gianni
il rugby si può rimproverare un sacco di cose: poca diffusione, pochi tesserati, poche strutture, una scuola tecnica deficitaria…
il basket invece ha una presenza capillare sul territorio, il triplo dei nostri tesserati, esportiamo tecnici in europa e persino in nba…
tu che te ne intendi più di me, sai spiegarmi perché non riusciamo a creare giocatori competitivi e spettacolo?
dove sta il deficit? sul piano fisico? quello delle skill?
sapendo quanti bambini iniziano a giocare a basket sin dalle elementari mi sembra impossibile che ci sia una dispersione tale da non riuscire ad imbrigliare giocatori non dico da NBA ma almeno da serie A1…
@AdG, ci sono mille modi di interloquire con altre persone, poi c’è il tuo…
ah, dimenticavo, ci sarò anch’io al torneo touch di Calvisano sabato prossimo…
@Fracasso
I giocatori americani sono talmente tanti quantitativamente ed il palcoscenico nba è relativamente stretto.
Alle società conviene economicamente puntare su americani che su Italiani in quanto questi ultimi sono mediamente più scarsi dei primi a parità di costo…gli Italiani buoni costano a partita di valore decisamente di più proprio perché più “rari”.
Un DeNicolao discreto play Italiano con ancora tanto da dimostrare chiede quanto un buon play americano già affermato che ti fa tutta la differenza del mondo in un campionato di livello medio come quello Italiano.
Se vuoi vedere gli italiani guarda la A2 con molte squadre importanti (le due bolognesi-virtus dal prossimo anno in A1, treviso,trieste,roma,verona,biella). Li ci sono tanti ottimi giovani italiani e qualche buon straniero.
Hai dimenticato Brescia unica città ad avere una squadra in A1 e una in A2. Nella neopromossa in A2 hanno giocato solo italiani, ma dall’anno prossimo , giocoforza, la metà saranno stranieri.
Ciao Fracasso, alcune spiegazioni puoi leggerle qui:
http://www.pianetabasket.com/editoriale/the-end-ecco-la-stagione-2016-17-vista-da-carlo-fabbricatore-138806
A differenza di quanto va sostenendo qualcuno, non è solo la FIR a venir messa sotto la lente d’ingrandimento (mai abbastanza, per quel che mi riguarda), ma anche sui siti ed i blog di basket se ne leggono tante di critiche nei confronti di Petrucci e della FIP. Il mestiere di giornalista è proprio quello di rompere le balle al potere. Poi, se qualcuno s’è abituato ai camerieri alla Bruno Vespa (“tranquillo, gliela cuciamo addosso la trasmissione”), beh, problemi suoi…
Di giornalisti che facevano le pulci al potere politico sportivo, perfino in tempi di vacche grasse, ce ne erano tanti in passato: da Gualtiero Zanetti che negli anni 70 sul Guerin Sportivo teneva una rubrica dall’eloquente titolo “Dal palazzo”, a Giordani che su SuperBasket attaccava l’ex-presidente Enrico Vinci un giorno si e l’altro pure, agli infiniti battibecchi a distanza negli anni 90 della coppia Tommasi-Clerici con l’allora capitano di coppa Davis Panatta. Aronne Anghileri sulla Gazzetta ha criticato per almeno 3 decenni l’operato di FINA e LEN.
Tornando al basket, i motivi dell’impoverimento son molteplici: un po’ dipendono dagli effetti delle sentenze Bosman e successive, un po’ la storia dei giocatori in NBA (che poi son rimasti solo Gallinari e Belinelli) è uno specchietto per le allodole: ormai anche la Finlandia manda gente in America, molto meglio per la nazionale avere 7-8 talenti che 3 super ed il resto mediocri comprimari, un po’ il boom del basket italiano avvenne nel corso degli anni 70, quando vennero prese alcune decisioni lungimiranti da parte di dirigenti come Coccia, che magari non si riempivano la bocca di parole come “marketing” o “business plan” (all’epoca la discriminante non era usare parole inglesi), ma conoscendo bene il gioco e le implicazioni delle proprie scelte sapevano cosa facevano e decidevano, per esempio, di portare gli stranieri da 1 a 2 per ogni squadra, contribuendo ad elevare il tasso tecnico degli indigeni (ed all’epoca non essendoci la concorrenza dei miliardari greci, turchi e russi si portavano in Italia fior di americani) o l’introduzione dei playoff, intuizione geniale che sarebbe stata adottata in seguito anche da volley, rugby e pallanuoto (il calcio forse un giorno ci arriverà…). Non va dimenticato pure che, a partire dagli anni 90, il basket ha sofferto il boom della pallavolo che coi propri successi ha innalzato enormemente il proprio numero di praticanti. E tra basket e volley storicamente non è mai corso buon sangue.
Aggiungo Giovanni che all’epoca alcuni ministri craxiani erano talmente amanti della palla a spicchi che riuscirono ad imporre su Rai due partite di sabato con secondi tempi in diretta quando all’epoca il calcio lo vedevi la domenica sera mezza patita in registrata alle 19 dopo 90 minuto.
Un esposizione mediatica che per i parametri d’oggi è praticamente inimmaginabile.
Bravo @Airone…!! Lo ricordo bene quel faraonico contratto con la Rai, voluto, anzi imposto, dall’allora presidente della Lega basket De Michelis: una roba spropositata. Qualcuno si illuse di poter addirittura soppiantare il calcio come sport nazionale ed iniziò il valzer delle spese folli, con i Ferruzzi che per ingaggiare Dino Radja gli proposero un contratto di 4 miliardi di lire a stagione: manco Maradona guadagnava tanto…
Poco tempo dopo cominciò tangentopoli e per il basket italiano fu il principio della fine.
Vi ringrazio. Alla fine mi sembra di capire che la fip si sia piegata alla lega ed abbia rinunciato a promuovere la produzione nazionale. Un po’ come se i nostri club di rugby importassero australi a caso che tanto sono meglio preparati e costano meno dei nostri.
Triste. Pensavo fossero più in salute quelli del basket.
Aggiungici anche questo @fracasso:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/29/milano-e-poi-il-nulla-il-basket-italiano-tra-tagli-du-budget-e-sponsor-in-fuga/1044203/
L’articolo è di tre anni fa, ma la situazione non è di molto cambiata. Tra l’altro venne scritto in un momento delicatissimo in cui la Mens Sana Siena, ormai orfana del Monte dei Paschi, si avviava al fallimento, nonostante avesse vinto 7 titoli consecutivi. Tra le squadre di vertice degli ultimi anni quella che più ha puntato su italiani è Reggio Emilia.
x A.D.G. l’italia e’ x diritto divino la NAZIONE DEI RACCOMANDATI non si vince un concorso
da oltre 50 anni, ma negli ultimi venti anni dove hai vissuto?
parentopoli nella sanità,nelle università,l’unica cosa che funzione e’ la piccola/media impresa.
assunzioni nelle poste, ferrovie,ministeri, ci sono piu’ impiegati ministeriali che zanzare,
ricordati che la parola MERITOCRAZIA nel ns vocabolario non esiste.
ti posso assicurare che il sistema rugby e’ uguale alla ns società punto
Ieri sono andato al comune di Brescia , in tempo reale mi hanno dato uno stato di famiglia storico del 1870.
x questo motivo viene chiamata la LEONESSA D’ITALIA.
Nel profondo sud non esiste neanche il certificato figurati!!! ci vogliono 16 euri x quello
normale, ma noi furbi autocertificazione senza file e perdita di tempo.
La cosa patetica é chi di fronte ad un evento sportivo non ne gode gli effetti positivi, ma deve trovare a portata di mano nel più breve tempo possibile una mazza per darsela sulle palle. É stato così con la vittoria dell”Italia sul SAF, con l’ottavo posto dell U20 in Georgia ed é così con la vittoria della Reyer. Di fronte ad una “piccola” che conquista lo scudetto cosa si dice: é uno schifo non ci sono italiani nelle squadre italiane di A1, oppure , la crisi del basket é iniziata negli anni ’90 e sta continuando. Tafazzi era un dilettante. Oppure semplicemente non si capisce una beneamata minchia di sport, o meglio lo sport diventa solamente un occasione per esternare le proprie frustrazione.
Le ultime due righe del tuo mirabolante intervento hanno sicuramente dell’autobiografico ma non mi ci rispecchio.
Non ho la pretesa di avere competenze sovrannaturali dal letame al basket passando per il rugby, io. Né quella di insegnare agli altri cosa si deve scrivere sui loro blog o sui commenti per non urtare la sensibilità dei deboli di prostata che si svegliano alle cinque.
Per te Venezia sarà una piccola.
Per noi che ci ciucciamo brugnaro da una vita fa molta meno simpatia.
O anche il Parma di Tanzi era una piccola?
Io godo per le vittorie piene. Anche di misura ma in controllo. Nel mio lavoro non posso rischiare di perdere una partita già vinta né tanto meno perderla per episodi. Dai professionisti mi aspetto altrettanto.
Non ti ho mai rimproverato perché godi accontentandoti di poco né ti ho mai dato del mediocre come ti considero. Io ho lavoro e famiglia che mi riempiono la vita di gioia e soddisfazioni. Tu campi di post livorosi completamente vuoti perché contengono tutto te stesso. Se ti bannano non esisti e ti tocca riproporti con altri patetici nick, come hai già fatto altrove. Mavaffanculo napalm51 dei poveracci. A sabato. Chez toi.