Quattro chiacchiere con Marzio Innocenti tra Dogi e Lega dei Club (anche con le celtiche)

Da qualche giorno Marzio Innocenti non è più il portavoce di Pronti al Cambiamento, sostituito da Riccardo Roman. La mia chiacchierata con l’ex candidato alla poltrona di presidente federale parte da questo avvicendamento, sfiora l’argomento elezioni solo per rileggere a mente fredda la bizzarra vicenda Fusaro per poi passare al piatto forte, che sono Dogi e Lega di Club: Innocenti crede che una reale franchigia veneta possa nel tempo prendere parte al torneo celtico, magari con un impegno a doppia velocità. E Benetton Treviso e Zebre entrano in qualche modo anche nella discussione sulla Lega di Club…

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26 pensieri su “Quattro chiacchiere con Marzio Innocenti tra Dogi e Lega dei Club (anche con le celtiche)”

  1. Se è vero che Benetton potrebbe lasciare ( al momento parrebbe che fino al 2020 ci sia) , sarebbe meglio pensare come rafforzarne la presenza più che minarne le basi. Secondo me i Dogi sono un generatore di equivoci , più che un contributo organizzativo. Nel momento in cui Benetton riuscisse ( la strada tracciata e i passi sembrano quelli giusti) ad avere staff, giocatori e gioco in grado di lottare per una posizione di rispetto nel Pro12 , sarebbe più facile trovare chi subentra , in un ipotetico abbandono dei Benetton. Certo, è la squadra di Treviso, e allora? Perché , Leinster, non è la squadra di Dublino? Magari le Zebre diventassero la squadra di Parma.

    1. Non mi è molto chiara la tua chiusa:

      “Certo, è la squadra di Treviso, e allora? Perché , Leinster, non è la squadra di Dublino? Magari le Zebre diventassero la squadra di Parma.”

      1. Non è difficile @Frank, ma se proprio devo tagliartela a fettine, a me non sembra che Parma ( imprese, società sportive rugbustiche , ecc) la sentano come un loro patrimonio da tutelare. A me, personalmente , se anziché essere il “XV del nordovest” con le pezze al culto, diventasse solo ed sclusivamente una squadra di Parma dove Barilla garantisse il suo apporto sarei felice ugualmente.

      2. Semmai i Barilla fossero stati interessati allo sport avrebbero già salvato il calcio.
        La situazione Zebre è da imputare chi ha accettato la vendita ad una cordata poco definita e con scarse garanzie economiche. Non puoi svenderla solo quando ti rendi conto che i soldi son finiti….

  2. Molto bello il discorso della lega club con le franchigie pro12 dentro,ricalcando il modello celtico dove la squadra del pro12 rappresenta tutta una provincia
    così si arriverebbe, speriamo non solo nei sogni, ad avere delle squadre di pro12 alimentate da squadre di eccellenza e realmente connesse tra di loro, con uno scambio continuo di giocatori, giovani, staff e informazioni tecniche
    così sono le squadre dell’eccellenza a partecipare al pro12 indirettamente, così come succede nel super rugby che penso sia il modello che più di tutti porti dei risultati reali
    da qui a mettere tutti d’accordo… campa cavallo

  3. Per come stanno le cose adesso, i Dogi sono incompatibili con la struttura del rugby italiano. Prima si dovrebbe procedere a una revisione e a una regolazione dei rapporti tra i livelli. Inoltre, se la Lega di Eccellenza mira a dare vita a un campionato di livello superiore, ciò segnerà una incompatibilità ancora maggiore tra Pro12 e campionato nazionale.

    1. Esatto, si rischia una compartimentazione perfino maggiore. Poi un’unica lega mista pro-semipro è ancora più complicata di una solo pro o solo semipro. Sempre con sullo sfondo la FIR che, alla fin fine, ci mette i soldi e mantiene l’ultima parola.

      1. L’equivoco, Giovanni, è che ci si guarda l’ombelico pensando che il rugby sia una disciplina in espansione e in grado di attrarre molto pubblico e molti soldi. In tutto questo bailamme di proclami, mi pare manchi uno studio sulla sostenibilità del Pro12 ed eventualmente di un’Eccellenza Pro.

  4. Non so se questa sia la mia prima o la mia seconda vita, ma, ne avessi anche un’altra ancora, dubito che mi sarà ugualmente possibile veder nascere i Dogi.
    Evento non fattibile, con la nostra mentalità.
    Se poi è vera la voce che ognuno di noi può avere/ottenere un miracolo, io l’ho usato per far esalare quella putrida, nefanda, lurida sboldra di mia suocera.
    Mi basta ed avanza, alla faccia dei Dogi…

    1. Condoglianze e Congratulazioni gianni.
      In pro12 vorrei vedere una squadra di atleti veneti, rinforzata da pochi e determinanti stranieri, in cui tutti sognino di giocare e in cui tutti i tifosi si riconoscano. Ovviamente la vorrei vincente e con 5000 abbonati.

      Se Delvecchio avesse piacere di scialacquare qualche mega meglio ancora. 🙂

      Al di là delle facezie: senza un sistema di doppio tesseramento condiviso con l’eccellenza non si va da nessuna parte.

      1. Del Vecchio non saprei, ma un tentativo con Giovanni Rana fossi in voi lo farei… 🙂

  5. Pacato, riflessivo e realista, gli ha fatto bene lasciare la guida di Pronti al Cambiamento, è tornato normale e si può apprezzare anche il ritorno a un’inflessione, pur se accennata, toscaneggiante.
    Peccato, perché se fosse stato così anche in campagna elettorale forse, dico forse, ce l’avrebbe fatta.
    Sarebbe stato un finale bellissimo, di quelli da Sky Passion – film per tutti -: vince il Buono e il Cattivo lascia la scena dopo aver fatto una cosa buona ossia portarci O’Shea, Catt e Aboud: applausi, sorrisi e lacrime di commozione.

    Vabbè, la vita non è un film.

      1. Ciao Jock, amico.
        Macché letteratura, é Sky Cinema Passion – film per tutti -. 😂😂😂

  6. L’analisi sulla situazione attuale, i suoi problemi e’ condivisibile, ma purtroppo non e’ nulla di nuovo, inosmma cose dette ripetute da lui ma non solo da un po’…dai problemi sportivi a quelli economici a quelli di pubblico ecc ecc.

    Il problema e’ che quando poi passa a paralre dei Dogi in chiave futura non mi sembra neanche si muova da nulla di quanto detto in passato e neanche i problemi di 3 anni fa paiono diversi…insomma il circolo vizioso va avanti e non si vede una vera uscita. Tra le altre cose a me sarebbe sorta una domanda fossi stato in Paolo: ma in che versione dei Dogi si lavora? Privati o a trazione federale? Perche’ se e’ vero che chi mette piu’ soldi commanda (ed io concordo) allora se chiederanno 4 milioni ancora alla Fir o trovano uno che ci mette un Euro in piu’ o a comandare dovra’ essere la fir come socio di maggioranza.
    Altra domanda che io avrei fatto: la Fir sta lavorando oggi all’accordo 2018-20, quando dovrebbe essere pronta quindi la franchigia Dogi per entrare? Si parla die prossimi mesi o del prossimo anno?

    Spiace dirlo ma per come sentita oggi mi pare sia ancora alla chimera dei Dogi con ben poco di fatto.

    Sulla Lega…mah resto dell’idea di quanto scritto l’altro giorno, se saro’ smentito saro’ contento

    1. Non vedo come una cosa arenata tre anni fa su questioni economiche (e quindi sulla gestione del potere) possa riuscire a mettersi in piedi in tempo per subentrare alla Benetton fra un anno (2018-2020). Al massimo solo una pazzia di Zambelli e il Petrarca che segue a ruota potrebbero garantire gli investimenti minimi. Ma ne dubito fortemente.

      Tra l’altro, da quello che si capisce delle dichiarazioni di Zatta, a Treviso va più o meno bene lo status quo (salvo aggiustamenti per permit o accademie). Preferiscono investire il minimo come ora piuttosto che imbarcarsi nell’avventura Dogi.

    2. Per me i Dogi avrebbero senso solo con una proprietà privata che investe e con una collaborazione tra i principali club. Il resto sarebbe fuffa.

      1. Rabbi, però Capitan Marzio “Pacato” Innocenti sottintende due cose (almeno) a prova di cretino.
        1) Se le società dovessero essere per forza paritetiche, al mondo ce ne sarebbe neanche una.
        2) Se in una Lega di club pro non ci sono le uniche due squadre pro che giocano un campionato pro, è un po’ come se Robinson e Venerdì anziché raccogliere i cocchi si mettessero a organizzare il concorso di Miss Agua Buenas.

      2. Assolutamente mal, il punto è che Benetton è largamente federalizzata e a me un cambio di nome e non di struttura non è che convinca molto.
        Ha ragione pure sulla Lega, ma i club di Eccellenza vogliono dare vita a una Lega Pro?

      3. 1) federalizzata o meno, vale sia per Treviso che per chi li dovesse sostituire
        2) pare di sì, e seguendo il grande filosofo Maurizio Ferrini hanno cominciato col piede giusto, almeno come sede.

  7. Ma il progetto “Dogi” avrebbe come mission quella di fare una squadra professionistica veneta in cui dovrebbero giocare solo i veneti? Beh non mi sembra un progetto propriamente all’avanguardia.
    Né dal punto di vista economico né sociale. Io ho sempre pensato che una squadra dovrebbe far giocare i giocatori più forti (compatibilmente con il budget) e cercare di arrivare il più in alto possibile nel campionato in cui è iscritta.

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