Cambia l’arbitro di Benetton-Scarlets

Riceviamo e pubblichiamo:

L’Erc, Comitato organizzatore dell’Heineken Cup, ha comunicato un cambiamento dell’ultima ora dell’arbitro dell’incontro di sabato tra Benetton Treviso e Scarlets, valevole per la quarta giornata della manifestazione.
A causa di un infortunio allo scozzese Peter Allan, sarà l’inglese JP Doyle a dirigere la sfida. Il signor Doyle, al contrario del signor Allan, è legato ad un precedente poco incoraggiante con i Leoni.
Si tratta, infatti, dell’arbitro che ha diretto la seconda sfida stagionale in Heineken Cup tra Perpignan e Benetton Treviso, vinta dai catalani per 35-14 lo scorso 17 ottobre.

I XV Aironi per Biarritz: molte le novità

Dall’ufficio stampa degli Aironi:

Montepaschi Aironi cambiano pelle per affrontare la trasferta di Biarritz valida per il quarto turno di Heineken Cup. La squadra che domani alle 19 al Parc des Sports Aguilera (nessuna diretta tv perché la televisione francese non produce la partita) presenta infatti diverse novità rispetto alla squadra vittoriosa sabato.

Tra i confermati ci sono comunque Julien Laharrague, autore del drop decisivo per il 28-27, all’estremo e Giulio Toniolatti – autore della seconda meta – all’ala. Matteo Pratichetti (anche lui in meta sabato, quand’era stato schierato all’ala) torna invece a giocare centro. Confermata anche la seconda linea con il capitano Quintin Geldenhuys e Marco Bortolami, oltre che per Fabio Staibano sul lato destro della mischia.

Per il resto tante novità dovute in parte a turnover (l’infermeria si è ormai quasi del tutto svuotata, con l’eccezione di Kaine Robertson e di Danwel Demas) e in parte a qualche acciacco eredità della partita di sabato scorso.

Tra i trequarti rientrano così sia Gabriel Pizarro con la maglia numero 12 che Giulio Rubini all’ala. In mediana spazio invece alla coppia azzurra formata da Pablo Canavosio e Riccardo Bocchino. Terza linea inedita, con Erasmus numero 8 e Favaro flanker assieme a Liebenberg, seconda linea sudafricana che lo staff tecnico vuole provare in una nuova posizione. In prima linea rientra Totò Perugini, mentre il tallonatore sarà Gigi Ferraro.

In panchina Santamaria, Gamboa e Aguero per la prima linea, Sole e Krause per dare cambio a seconda e terza linea, Wilson e Marshall per la mediana e il neopapà Giovanbattista Venditti per i trequarti.

LA FORMAZIONE

15 Julien Laharrague; 14 Giulio Toniolatti, 13 Matteo Pratichetti, 12 Gabriel Pizarro, 11 Giulio Rubini; 10 Riccardo Bocchino, 9 Pablo Canavosio; 8 Jaco Erasmus, 7 Simone Favaro, 6 Vickus Liebenberg; 5 Quintin Geldenhuys (cap), 4 Marco Bortolami; 3 Fabio Staibano, 2 Luigi Ferraro, 1 Salvatore Perugini. (A disp.: 16 Roberto Santamaria, 17 Ulyses Gamboa, 18 Matias Aguero, 19 Josh Sole, 20 Gareth Krause, 21 Michael Wilson, 22 James Marshall, 23 Giovanbattista Venditti).

 

Benetton-Scarlets, la presentazione

Così l’ufficio stampa della squadra veneta presenta il match di ritorno con i gallesi, valido per la Heineken Cup

L’Heineken Cup ritorna a Treviso. Nel quarto turno della fase di qualificazione, di fronte i Campioni d’Italia del Benetton e i gallesi degli Scarlets. Dopo tre settimane di assenza, il grande rugby ritorna dunque a Monigo per una sfida che si ripete a distanza di una settimana. Italiani e gallesi, infatti, si sono già affrontati sabato scorso in una partita che ha visto il Benetton tenere testa ad un avversario che sta vivendo un momento importante della sua stagione. In Celtic League occupa il secondo posto alle spalle degli irlandesi del Munster e in Heineken Cup, proprio in virtù dei risultati della scorsa settimana, ha intatte possibilità di poter puntare ad un posto di prestigio e, perché no, raggiungere anche i quarti di finale. Proprio per questo la prestazione del Benetton di sabato scorso a Llanelli assume ancor più valore, al di là delle 3 mete segnate e in campo internazionale riuscire a segnare tanto fuori casa non è cosa di poco conto, o al di là della mancata concessione di una meta tecnica all’ultimo istante che avrebbe dato a Treviso due punti di bonus.

Quando si parla degli Scarlets non può non tornare alla mente la sfida d’esordio del Benetton in Celtic League. La compagine gallese tenne infatti a battesimo lo storico primo incontro dei trevigiani nel torneo celtico. Una partita che Treviso seppe far sua grazie ad un secondo tempo magistrale, durante il quale seppe recuperare uno svantaggio di 13 punti e vincere poi con 6 lunghezze di margine grazie ad un parziale di 25-6. Per gli Scarlets fu una battuta a vuoto che lasciò il segno. Da allora, però, i gallesi hanno cambiato marcia, riuscendo a scalare posizioni su posizioni in Celtic League e portandosi ai vertici nel girone della Heineken Cup, tant’è che adesso possono benissimo lottare su due fronti, uno più prestigioso dell’altro.

Il Benetton ha dato molto nella sfida di sabato scorso, ma è anche consapevole di non aver raccolto quanto seminato e in particolare nella seconda parte della gara non ha avuto la giusta ricompensa per il gran lavoro svolto. Gli Scarlets sono certamente consapevoli che il passaggio del turno deve per forza passare anche attraverso una vittoria a Treviso, facile pertanto attendersi una squadra agguerrita e che in settimana non ha lasciato nulla al caso, ma il Benetton ha tanta voglia di prendersi una rivincita e tornare ad avere un vantaggio nelle sfide dirette con i gallesi.
Quattro, infatti, i precedenti tra le due franchigie, tre in Heineken Cup – oltre a quella di sabato scorso, altre due gare nella stagione 1997/98 – quindi una in Celtic League, appunto quella dell’esordio trevigiano: due vittorie a testa, finora, con la squadra di casa sempre vincente.

La sentenza di Bortolami: agli Aironi tutto è cambiato grazie a Rowland Phillips

Cosa è cambiato a Viadana nell’ultimo mese? Ce lo dice Marco Bortolami, e io l’ho scritto sulla pagina web di Radio R101

Si respira aria nuova a Viadana, e non da sabato. Perché è vero che la prima vittoria stagionale degli Aironi (e che vittoria…) influisce moltissimo sull’ulmore, ma le cose sono cambiate quando poco più di un mese c’è stato l’improvviso avvicendamento sulla panchina: Franco Bernini è andato a coprire ruoli più manageriale e il compito di head coach è passato a Rowland Phillips, secondo di Bernini.
Un passaggio soft ma allo stesso tempo determinante, come ha confessato Marco Bortolami: “In solo poche settimane Rowland ha veramente ribaltato le cose qui da noi. La sua personalità, la sua tecnica d’allenamento e come approccia ogni cosa è perfetto e noi tutti lo rispettiamo”.

La Scozia e la sindrome italiana

Che ci facciamo noi qui? L’italica questione plana sulle highlands, come ci racconta Duccio Fumero su Rugby 1823

Cosa c’entrano gli Aironi con la Scozia, vi chiederete. Per rispondervi basta leggere cosa scrive l’opinionista british Neil Drysdale sul sito della tv STV. Drysdale, infatti, si chiede una cosa che qui da noi ci siamo chiesti per anni: “a cosa serve la partecipazione dei nostri club in Europa, se sappiamo solo perdere?”. Giocare con Edimburgo e Glasgow è, secondo l’STV, una vittoria sicura (per gli altri). Come pensavano anche a Biarritz, fino a pochi giorni fa.
Le Highlands come la Val Padana, Edimburgo come Roma, il Murrayfield come Monigo. Per anni in Italia si è discusso sulla reale utilità di mandare i nostri club in Europa, tra Heineken e Challenge Cup, dove da Treviso e Roma, da Rovigo a Viadana erano solo umilianti sconfitte. L’apporto italiano al Vecchio Continente si riduceva, quasi sempre, a decidere chi, tra le avversarie, avrebbe portato a casa il punto di bonus offensivo e chi no.
Dubbi che, ora, colpiscono anche la Scozia. Edimburgo e Glasgow per l’ennesimo anno stanno raccogliendo ben poco in Heineken Cup. La squadra della capitale ha perso tre match su tre in un girone non certo di ferro, con Castres, Northampton e Cardiff, mentre i Warriors hanno saputo vincere un solo incontro con Newport, perdendo poi con Tolosa e London Wasps. E non va molto meglio in Celtic League, dove su 19 incontri le due scozzesi ne hanno vinti otto.
E qui arriva l’affondo pesante di Neil Drysdale e qui entrano in gioco gli Aironi. “Se fosse un semplice discorso di favoriti e non favoriti della Coppa, allora una potrebbe liquidare la sconfitta di Glasgow con Tolosa per 28-16 come una semplice sconfitta onorevole. La squadra francese, definita da Lineen (coach del Glasgow) “gli All Blacks dell’Emisfero Nord” hanno un budget e una squadra che gli scozzesi possono solo sognare. Eppure, solo 24 ore dopo lo scontato risultato di Firhill, arriva la notizia che gli Aironi – che ancora non hanno vinto un match in Magners – hanno battuto Biarritz 28-27 in un match esaltante in Italia. In tutta Europa ci sono state battaglie e risultati inaspettati in uno degli eventi clou del rugby, tranne che in Scozia, dove vincere è considerato un optional”. Parole durissime, che premiano gli Aironi e umiliano Glasgow ed Edimburgo. E che, viste da qui, fanno sorridere.
Rileggetele, e al nome Aironi sostituite Scozia e a quello di Glasgow l’Italia. Non vi ricorda tutti i discorsi che da tempo facciamo sulla capacità scozzese (come nazionale) di vincere sfide in cui sono underdogs, mentre l’Italrugby si accontenta di onorevoli sconfitte? Ogni mondo è Paese e Aironi (e Treviso prima di loro quest’anno) hanno dimostrato agli scozzesi (ma anche a noi) che non sempre chi è più debole deve accontentarsi di perdere bene. Ma si può, ogni tanto, provare a vincerla qualche partita.