Serie A: tutto sulla IX Giornata

Tutto quello che c’è da sapere sulla IX giornata di Serie A. Grazie all’ufficio stampa FIR

SERIE A, RISULTATI NONA GIORNATA, IL CAMMI CALVISANO CENTRA LA NONA VITTORIA DI FILA. IL SAN GREGORIO CATANIA SUPERA LE FIAMME ORO ROMA.
Il Cammi Calvisano fa sua la nona vittoria stagionale, mentre il San Gregorio Catania supera le Fiamme Oro Roma in classifica portandosi a 6 lunghezze dal Calvisano. Il Cammi Calvisano, dunque, regola per 31-13 la pratica Udine senza troppo soffrire. Segue a ruota il San Gregorio Catania che in casa fa suo il match contro il Brescia per 40-3. Al contrario le Fiamme Oro Roma cadono in casa del San Donà (23-16), lasciando così via libera proprio ai siciliani. Netto il successo del Firenze che contro il Badia porta a casa il punto di bonus (12-51). Sconfitta per il Cus Verona che a Livorno cede per 24-15. Prezioso in chiave classifica il successo del  Recco che batte l’amatori Milano per 60-27.

Nel girone 2 continua il testa a testa tra Reggio Emilia e Modena, quest’ultimi battono il quotato Lyons Piacenza per 38-10. Domenica prossima è in scena il derby tra Reggio Emilia e Modena che varrà il primato in classifica. Vittoria per il Grande Milano (5-39 all’Asti) che vale il quarto posto.

Serie A – Girone 1 – IX giornata – 12.12.10 – ore 14.30

San Gregorio Catania – Rugby Banco di Brescia  40 – 03  (5-0)
Med Italia Pro Recco – Amatori Milano   60 – 27  (5-0)
Cammi Calvisano – SG Udine   31 – 13  (5-0)
Livorno Rugby – Franklin&Marshall Cus Verona   24 – 15  (4-0)
Zhermack Badia – Consiel Firenze   12- 51  (0-5)
Orved San Donà – Fiamme Oro Roma   23 – 16  (4-1)

Classifica:
Cammi Calvisano punti 41; San Gregorio Catania punti 35;  Fiamme Oro Roma punti 33;     Consiel Firenze Rugby punti 28; Franklin&Marshall Cus Verona punti 27;  San Donà punti 25; Dolmen Med Italia Pro Recco punti 19; Banco di Brescia punti 15;  Udine punti 10; Amatori Milano e Livorno punti 9;  Zhermack Badia punti 1.
*****Badia 4 (quattro) punti di penalizzazione.

Prossimo Turno domenica 19 dicembre 2010
Firenze Rugby – San Gregorio Catania;  Badia – Amatori Milano;  Udine – Amatori San Donà; Brescia – Calvisano; Pro Recco – Cus Verona; Fiamme Oro Roma – Livorno.

Serie A – Girone 2 –IX giornata – 12.12.10 – ore 14.30
Piacenza Propaganda – Amatori Catania  03 – 19  (0-4)
Asti Rugby – Rugby Grande Milano   05 – 39  (0-5)
Gladiatori Sanniti – Rugby Riviera   12 – 25  (0-4)
RC Valpolicella – Roccia Rubano   23 – 16  (4-1)
Donelli Modena – Banca Farnese Lyons Piacenza   38 – 10  (5-0)
Novaco Alghero – Cosmo Haus Reggio  19 – 24  (1-5)

Classifica: Cosmo Haus Reggio Emilia punti 39; Donelli Modena punti 37; Banca Farnese Lyons Piacenza punti 31; Grande Milano punti 24; Amatori Alghero punti 22;  Amatori Catania punti 20;  Valpolicella e Riviera punti 19; Roccia Rubano punti 16; Gladiatori Sanniti e Asti punti 10;   Piacenza Propaganda punti 1.
****Gladiatori Sanniti 4 (quattro) punti di penalizzazione.

Prossimo Turno domenica 19 dicembre 2010
Rubano – Piacenza Propaganda;  Valpolicella – Asti Rugby; Reggio Emilia Rugby – Modena; Amatori Catania – Amatori Alghero;  Grande Milano – Riviera Rugby; Lyons Piacenza – Gladiatori Sanniti

Le parole di Aironi-Biarritz

Aironi Rugby ha raccolto da La Gazzetta di Mantova, le impressioni a caldo di protagonisti e non dopo la storica vittoria  sul Biarritz di sabato allo “Zaffanella”. Questo è quello che ci racconta la pagina Facebook degli Aironi.

Le interviste a caldo dalla sala stampa e dal terzo tempo dello stadio Zaffanella al termine della gara valida per il terzo turno di Heineken Cup che ha visto gli Aironi aggiudicarsi l’importante sfida contro i vice campioni d’Europa di Biarrtiz.

“Una giornata storica» esultano all’unisono Silvano e Riccardo Melegari che vedono la loro creatura finalmente decollare. «La squadra ha cambiato mentalità – spiega Riccardo -. Ora ha autostima, pensa a se stessa e non alla forza degli avversari. Bernini ha creato un bel gruppo che con Phillips sta facendo il salto di qualità anche grazie a innesti e a rientri».

Le parole del presidente Silvano Melegari alla sua prima vittoria europea : «Non mi aspettavo che la prima vittoria sarebbe arrivata in Heineken – afferma Silvano – dopo anni di digiuno col Viadana. Una tripla soddisfazione. La conferma della bontà del passaggio da Bernini a Phillips. Una vittoria che è anche una grande iniezione di fiducia in vista delle due importanti sfide col Benetton. Poi un grande pubblico che ha sempre creduto nella forza del team».

Il tecnico Rowland Phillips rende merito anche al suo predecessore: «Iniziamo a raccogliere i frutti di un duro lavoro di mesi: adesso siamo un gruppo compatto che gioca per se stesso, per crescere senza stare a pensare alla forza dell’avversario. Anche questa volta la mediana ha girato bene insieme, con due giovani che miglioreranno ancora grazie anche al sistema di gioco dei trequarti impostato da Scotney».

Recita il mea culpa il tecnico francese Laurent Rodriguez : «Abbiamo pagato caro il fatto di non aver rispettato l’avversario. Probabilmente non abbiamo organizzato al meglio la partita anche noi dello staff. Poca determinazione e gioco poco vario specie nelle touche. Gli Aironi hanno preso via via molta confidenza e alla fine hanno vinto col drop del francese Laharrague, certo, ma col merito di tutta la squadra che ha giocato con coraggio. Il migliore? Williams»

Laharrague: gara fondamentale Julien Laharrague è felice: «Vincere con tre mete al Biarritz è un gran risultato. Il nostro exploit deve però trovare subito continuità. Io protagonista? E’ un momento fondamentale della stagione perché battere i vice campioni d’Europa accresce la consapevolezza».

Fa eco Gilberto Pavan : «Anche sotto di due mete non siamo andati in difficoltà dimostrando grande unione. E’ stata molto importante la nostra reazione dopo la meta di Balshaw».

Quindi Fabio Ongaro: «E’ un piacere aver contribuito a questo momento storico. Una grande prestazione».

Chiude James Marshall : «Bellissima gara, dura e fisica mentre in Nuova Zelanda c’è più velocità e più aperture. Ottima l’intersa con Tebaldi che calciando mi toglie la pressione».

Soddisfatto al termine Giancarlo Dondi , presidente della Fir: «Una vittoria di grande prestigio anche perché giunta in Heineken cup. La qualità della squadra e la voglia di vincere sono stati i tratti distintivi di una partita che mi è molto piaciuta. Il passaggio dal dilettantismo al professionismo non poteva non creare problemi, almeno inizialmente. Mi auguro che questo match rappresenti la svolta per il prosieguo della stagione. Lo staff degli Aironi segue gli atleti con grande passione, la qualità c’è e dunque prima o poi doveva emergere».

Infine il commento di Nick Mallett , commissario tecnico della Nazionale: «Sono molto felice. I miei complimenti ad atleti e staff che stanno lavorando molto bene».

Munster, Ospreys e tutti gli altri

Right Rugby è in assoluto tra i miei siti preferiti – per quello che può contare – tra quelli che si occupano di palla ovale dalle italiche parti. Così racconta la Terza giornata di Heineken Cup, con un occhio particolare sul big-match di giornata, Munster-Ospreys.
Era di sicuro una delle partite di cartello della terza giornata diHeineken Cup e le attese non sono state tradite. Tra MunsterOspreys è stata una questione fra due celtiche che si sono affrontate a muso duro nella Pool 3: gli irlandesi per conservare il primato prima del girone di ritorno, i gallesi per l’esatto opposto e settimana prossima ci sarà ancora da divertirsi a Swansea. Per la cronaca, hanno vinto i padroni di casa, 22-16 il risultato finale, con l’ultimo mezz’ora di fuoco e il rosso sventolato al capitano Paul O’Connell entrato dalla panchina nel momento caldo, per un braccio finito sul muso del Numero 8 degli Ospreys Jonathan Thomas.
Il Munster prende subito in mano il match dopo che l’apertura avversaria Dan Biggar apre le marcature al primo minuto dalla piazzola. La risposta giunge a stretto giro di secondi, con il neozelanda Doug Howlett che marca pesante servito dalla percussione del mediano Thomas O’Leary al 10′. Ronan O’Gara sbaglia la trasformazione, al 12′ Biggar invece azzecca la mira per i tre punti del controsorpasso che dura fino alla fine del primo tempo, quando O’Gara stavolta non fallisce e si va negli spogliatoi sull’8-6. La contesa è aperta, con la franchigia gallese che ci mette il fisico per mettere alle strette Munster, in difficoltà nella mischia ordinata, storico baluardo da quelle parti, ma in compenso fatica e non poco quando gli irlandesi muovono palla e l’estremo Paul Warwick si crea pure una buona occasione che poi svanisce, non infilzando abbastanza il coltello nella piaga.
Ma nel secondo tempo arriva la meta di Tommy Bowe che scompiglia tutte le carte: l’ala ruba palla sulla trasmissione del centro di casa Sam Tuitupou e si beve tutto il campo per firmare l’8-11, che diventa un +5 con la trasformazione di Biggar. Per rimettere a posto le cose, Munster passa per la battaglia tra gli avanti. Gli Ospreys si ritrovano nei propri 22, con tutto Limerick contro. L’indisciplina può costare cara, Ryan Jones (schierato in seconda linea) commette fallo su una rimessa laterale, si va a guerreggiare in mischia e al terzo tentativo finito a terra, l’arbitro francese Verdos mostra il giallo al pilone Paul James al 55′. La strategia degli irlandesi non cambia, forza fisica per scardinare la trincea. E alla fine ci riescono dopo 8 fasi di gioco con la terza linea David Wallace che schiaccia l’ovale a terra. Conversione di O’Gara e cambio in seconda linea, con Mike O’Driscoll che cede le chiavi a O’Connell.
In velocità Munster stavolta frega ancora gli Ospreys con l’ala Johne Murphy e al 63′ il risultato è di 22-13. Ma nel forsennato faccia a faccia in cui O’Gara si prende le spese di viaggio dopo un morbido placcaggio sul mediano gallese Mike Phillips, proprio O’Connell il vecchio si fa prendere la mano e lascia i suoi al 69′ in inferiorità numerica fino alla fine. Biggar nel frattempo mette a referto altri tre punti e gli Ospreys tentanto il tutto per tutto, ma non riescono nell’intento negli ultimi dieci minuti, con i padroni di casa che si gettano a contestare tutti gli ovali che passano nell’area del break down.

  • Nell’altra partita della Pool, il Tolone di Jonny Wilkison (nella foto) torna vincitore dalla trasferta a Reading contro i London Irish19-13 il finale per i francesi – altra inglese che perde nel confronto diretto con i transalpini. L’apertura segna 14 punti e detta ritmi e tempi dei suoi, con l’ala Rudi Wulff che va in meta al 26′ per il momentaneo +13. Solo quando mancano due minuti alla fine del primo tempo, l’estremo Delon Armitage apre le marcature per i suoi su una ripartenza degli Exiles, con tanto di calcetto dello stesso estremo che arriva prima di tutti per il touchdown. Nella ripresa i padroni di casa non riescono a marcare nuovamente pesante, mentre Wilko non sbaglia e punisce a fondo l’indisciplina degli avversari.

Per la Pool 6dulcis in fundo, corsari anche i London Wasps che vincono 23-16 al Cardiff City Stadium, per l’occasione stadio di casa dei Newport Dragons. Prima il secondo centro Ben Jacobs (23′), poi l’ala David Lemi (45′) e infine l’altra ala Tom Varndell sono gli autori delle mete delle vespette. La prima del pomeriggio è però del trequarti gallese Ashley Smith, per il resto i Dragons si tengono in partita soprattutto per merito dei punti dal piede dell’aperturaJason Tovey: due calci di punizione, la conversione della meta e un drop. Solo tre punti in meno per il dirimpettaio Dave Walder che non marca di drop.
Ed ecco il riassunto di tutte le classifiche, Pool per Pool.

Pool 1
Pos Team P W D L F A F-A TF MP BP Pts
1 Northampton Saints 3 3 0 0 72 56 +16 7 12 0 12
2 Castres 3 2 0 1 62 54 +8 5 9 1 9
3 Cardiff Blues 3 1 0 2 53 67 -14 4 5 1 5
4 Edinburgh 3 0 0 3 60 70 -10 6 3 3 3
Pool 2
Pos Team P W D L F A F-A TF MP BP Pts
1 Leinster 3 2 0 1 76 65 +11 7 10 2 10
2 Clermont Auvergne 3 2 0 1 54 39 +15 5 9 1 9
3 Racing Metro 3 2 0 1 62 68 -6 4 8 0 8
4 Saracens 3 0 0 3 54 74 -20 4 2 2 2
Pool 3
Pos Team P W D L F A F-A TF MP BP Pts
1 Munster 3 2 0 1 84 57 +27 10 10 2 10
2 Toulon 3 2 0 1 56 72 -16 4 8 0 8
3 Ospreys 3 1 0 2 57 57 0 4 6 2 6
4 London Irish 3 1 0 2 52 63 -11 3 5 1 5
Pool 4
Pos Team P W D L F A F-A TF MP BP Pts
1 Biarritz 3 2 0 1 74 54 +20 8 11 3 11
2 Ulster 3 2 0 1 67 59 +8 7 9 1 9
3 Bath Rugby 3 1 0 2 51 40 +11 7 7 3 7
4 Aironi 3 1 0 2 40 79 -39 3 4 0 4
Pool 5
Pos Team P W D L F A F-A TF MP BP Pts
1 Leicester Tigers 3 2 0 1 99 63 +36 12 11 3 11
2 Perpignan 3 2 0 1 93 76 +17 12 10 2 10
3 Scarlets 3 2 0 1 88 107 -19 9 10 2 10
4 Benetton Treviso 3 0 0 3 70 104 -34 7 1 1 1
Pool 6
Pos Team P W D L F A F-A TF MP BP Pts
1 Toulouse 3 3 0 0 86 51 +35 6 12 0 12
2 London Wasps 3 2 0 1 77 60 +17 8 10 2 10
3 Glasgow 3 1 0 2 63 79 -16 5 4 0 4
4 Dragons 3 0 0 3 48 84 -36 3 1 1 1

 

 

Un disastro chiamato Challenge Cup

Questo brevissimo articolo l’ho scritto per la pagina web che curo su il sito di Radio R101. Brevissimo perché, purtroppo, i risultati dicono già tutto.

Leeds-Crociati 55-6
Bayonne-Prato 65-7

I numeri parlano chiaro, fin troppo. Due sconfitte contro squadre nettamente più forti, e lo si sapeva. Ma le dimensioni a volte contano e il parziale di 120 a 13 (una sola meta) è frustrante. Partite nemmeno iniziate, e la cosa più preoccupante è proprio questa. Crociati e Prato si stanno anche ben comportando nel nostro Campionato d’Eccellenza, assolutamente non paragonabile a Premiership o Top 14. Ma che senso ha la partecipazione all’Amlin Challenge Cup in queste condizioni?

“Il campione”, un vecchio libro che non ha perso freschezza

Uscito nel 1960, il volume in questione è ancora attualissimo. Ne ha parlato ieri Roberto Bertinetti nella pagina Libri del sito de Il Sole 24 Ore

Il campo da gioco li trasforma ogni sabato in eroi, ma durante il resto della settimana sono individui come gli altri, costretti a guadagnarsi un modesto salario in miniera o in fabbrica. David Storey racconta i sogni e le ambizioni di un gruppo di rugbisti in una cittadina dello Yorkshire in Il campione, romanzo del 1960 poi diventato film per la regia di Lindsay Anderson. Il taglio della storia è quello tipico della letteratura degli “arrabbiati” che furoreggiava nel Regno Unito del l’epoca, con l’analisi del quotidiano di una working class spesso violenta, decisa a far leva su anarchici furori per riscattarsi da un destino gramo e dalla routine di un lavoro frustrante. La voce narrante appartiene a Arthur Machin, erculeo metalmeccanico che ottiene un ingaggio dal team locale e si convince così di essere un semidio al quale tutto è permesso, anche di imporre un legame sentimentale alla vedova che gli ha offerto in affitto una stanza, portandola alla disperazione. Al suo fianco ci sono i compagni di squadra altrettanto certi che l’entusiasmo mostrato dal pubblico nei loro confronti durante le gare li autorizzi a spacconate da bulli nei pub o ai danni di ragazze ingenue e a caccia di mariti. L’alcool scorre a fiumi in questo libro dove lo sport diventa il pretesto per scatenare un’istintiva violenza: nei match di cui dà conto Storey la tecnica conta assai poco, mentre assume un’importanza sempre maggiore con il trascorrere degli anni la forza dei pugni.
Quando l’età dei protagonisti rappresenta un ostacolo insormontabile per continuare ad alto livello l’attività agonistica alcuni decidono di ritirarsi in buon ordine e scelgono la via del matrimonio. Arthur, invece, prova a resistere, assecondando l’istinto che lo obbliga a non arrendersi mai e lo spinge verso l’ennesimo fallimento di una vita da sbandato al quale il rugby ha offerto una momentanea (e non colta) possibilità di riscatto. Composto utilizzando un linguaggio popolare, il romanzo non ha certo perso fascino a causa della distanza temporale che ci separa dalla sua uscita. Il campione è l’eccellente ritratto del mondo di ieri in un’Inghilterra, maschilista e povera, in cui lo sport non era ancora luccicante vetrina in grado di arricchire le stelle delle diverse discipline ma un’occasione di svago per giovani uomini prima di entrare in una vita adulta scandita solo dagli orari dei turni in fabbrica o in miniera.