Sul tavolo della riunione del 2 agosto diversi temi, uno dei quali attende una soluzione dal 2010. Anche se la risposta è bella che pronta proprio da quell’anno…
Il Gazzettino andato in edicola lunedì proponeva una intervista ad Alberto Marusso, presidente del San Donà e portavoce di quella che dovrebbe diventare la Lega dei Club. Uso il condizionale perché il 12 dicembre del 2017 le società avevano annunciato che entro “sei mesi, forti dell’esperienza che si auspica positiva, avverrà la nascita di una vera e propria Lega delle società d’Eccellenza del rugby italiano“: siamo al primo di agosto e ancora all’orizzonte non si vede nulla e lo stesso Marusso nell’intervista di due giorni fa dice che “stiamo valutando lo statuto. Alla riunione dopo le ferie discuteremo sul punto decisivo: darci identità giuridica e partita Iva. Tutti inoltre hanno già dato la disponibilità economica di metterci qualcosa. Prima facciamo il passo e prima cominciamo”. Con calma ragazzi, con grande calma, mi raccomando…
Nell’intervista si parla anche di permit player, questione che è in una fase di autogestione… Ecco lo stralcio (in neretto le domande del giornalista):
“Altro tema i permit player con le franchigie di Pro 14. «Per quelli “a salire” i club sui propri tesserati trovano singoli accordi con Treviso o Zebre. Due le tipologie: i giocatori che si allenano in franchigia fino al mercoledì, poi se non utilizzati tornano per il campionato; quelli chiamati al bisogno nelle finestre internazionali. Fatto 100 il costo stagionale dell’atleta, franchigia e club si accordano sulla rispettiva percentuale di compenso da corrispondere». Nessuna regolamentazione centrale, quindi, ma permit “fai da te”. E per quelli “a scendere”, cioè i tesserati in Pro 14 di Treviso e Zebre da usare in Top 12? «Ancora nulla di fatto. Nel Munster quando uno non gioca in Pro 14 scende automaticamente nel club e lo fa in campionato. Da noi no, purtroppo c’è la barriera culturale del doppio tesseramento da abbattere. Noi abbiamo proposto di creare una lista stagionale di giocatori autorizzati a scendere dal Pro 14. Dare ai club di Top 12 la possibilità di chiederne due e di poterne mettere a referto uno a partita durante tutto il torneo, tranne le fasi finali. Ora la decisione spetta al consiglio federale”
Nulla da aggiungere. Il Consiglio Federale si riunisce a Bologna tra poche ore, nel pomeriggio del 2 agosto: riusciranno i nostri eroi a partorire un qualche regolamento sulla questione mettendo finalmente una pezza a una tematica che necessita di una soluzione da quasi 10 anni e le cui riposte oggi sul tavolo sono esattamente le stesse che qualcuno suggeriva fin dall’inizio dell’avventura celtica?
Attendiamo e vediamo.
Chi vive sperando…
sentenza mi piace il tuo nick 😎😎
Ah già, e le speranze nella triade a che punto stanno? E quelle sul fitness? 10 mesi son pochi, “lo dicono tutti i preparatori” . Quanti ne son passati adesso, 24? 28? Chi offre di più?
Vabbè ci risentiremo quando batteremo gli AB in giappone!
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Attendiamo di essere buttati fuori dal Pro14 prima di prendere una decisione…
Ma l’avrebbero già fatto se seguissero la famosa meritocrazia. Peccato che sarebbe l’ammissione implicita di quello che è ormai chiaro a tutti (ma non si può dire pena l’accusa di disfattismo), cioè che il rugby tutto, non solo quello italico, è già al massimo della diffusione (anzi in fase calante) e peggio ancora i valori tecnici delle varie nazioni restano perennemente quelli con minime variazioni. Quello che dimostra “l’esperimento italiano”: non si attira più pubblico e non si diventa nemmeno più bravi automaticamente col “professionismo” (pure presunto in molti casi).
Perciò l’unica cosa che possono fare è quello che lasciava intendere qualche tempo fa l’articolo sui mondiali di calcio: FINTA . Le squadre che non sono competitive si fa finta che lo siano qui e ora, non si aspetta che lo diventino l’anno del mai. Si combina e li si fa vincere ogni tanto anche contro quelli molto più forti per tentare di aumentare l’interesse generale. Il cane che morde l’uomo non interessa, il contrario invece si. Tra l’altro è anche la regola base “del buon giornalismo” come ci spiegherebbe quello.
Avete presente Russia-Spagna e l’eliminazione della Germania? Quello.
Perciò l’anno prossimo All Blacks che non superano il primo turno e così via poi per tutti i vincitori del mondiale precedente, uguale al calcio. Vediamo quanto aumenta l’interesse (soprattutto SE). Stessa roba nei tornei tipo Pro14 (che è sempre sull’orlo della chiusura), e simile in quelli tipo 6n.
Cit. “La speranza é una trappola”
La speranza è il principio della sconfitta (Nietzsche)
ve la banco 10 a 1 che non succede nulla, vi pare che il 2 agosto sia una data adatta a prendere decisioni storiche e sconvolgenti come quella sui permit player?