Per Treviso e Zebre due vittorie “storiche”. Ora però piedi per terra per togliere quelle virgolette

La gioia del Benetton treviso dopo la vittoria in casa del Leinster

I bianconeri superano 34-32 i Dragons e ottengono la vittoria stagionale numero 5 nel torneo celtico, i veneti si impongono per la prima volta in casa del Leinster e infilano l’undicesima affermazione dell’anno nella stessa competizione. Però ci sono dei “però” che bisogna tenere ben presente, altrimenti ci si tira la zappa sui piedi

“Finisce qui, le Zebre ottengono uno storico quinto successo in Guinness PRO14, imponendosi 34 a 32 sui Gallesi Dragons”.
“Storica vittoria dei leoni: battuto Leinster 17 a 15”.
Entrambi i virgolettati sono presi dai comunicati FIR che ci raccontano cosa è successo nel fine settimana del Pro14 ed entambi hanno in bella mostra la parola “storico”. E in tanti questo fine settimana hanno usato quella definizione. Soprattutto per il Benetton che non aveva mai festeggiato 11 affermazioni e – soprattutto – non si era mai imposto in casa di sua maestà il Leinster. La parola “storico” è quindi corretta, ma forse è meglio rimetterla subito nel cassetto.
No, non voglio sminuire i risultati ottenuti questo weekend dalle nostre formazioni ma il nostro è un movimento che sta cercando di crescere tra mille difficoltà e ostacoli, avere la giusta prospettiva delle cose aiuta a tenere i piedi ben piantati per terra e (si spera) ad evitare il ripetersi di certe dinamiche che dalle nostre parti si sono viste spesso e che alla fine non portano nessun risultato.

La vittoria del Benetton Treviso a Dublino è oggettivamente importante: è la prima dei biancoverdi in casa del Leinster e li tiene in corsa per lo spareggio che assegna un posto nella prossima Champions Cup in una giornata che sembrava esser tutta a favore dell’Ulster. I ragazzi allenati da Kieran Crowley hanno giocato bene e hanno confermato la loro crescita come squadra. Una serata da ricordare, sicuramente.
Però non bisogna sottovalutare il fatto che tra il Leinster sceso in campo a inizio aprile nel quarto di finale di Champions Cup contro i Saracens e che verosimilmente vedremo giocare il prossimo weekend nella semifinale di quella competizione sono due squadre completamente diverse: nel XV partito dal primo minuto sabato sera c’era solo un uomo che era titolare anche contro gli inglesi (si tratta di Fergus McFadden), Jack McGrath e Carbery erano riserve contro i Saracens. Formazioni che confermano quanto sostenuto da questo blog nelle scorse settimane, ovvero che soprattutto le squadre irlandesi – ma non solo – fanno giocare i loro big nel Pro14 solo per le sfide più importanti e nei play-off. Bravo il Benetton ad approfittarne, in altre annate non era riuscito fare risultato, ma questo non è un dettaglio. Volete una conferma in più? Gli Scarlets questo fine settimana hanno preso più di 50 punti a Edimburgo facendone solo 14. I gallesi sono impegnati nelle semifinali di Champions, indovinate quanti dei titolari in Scozia lo erano anche nel quarto di finale contro La Rochelle? Solo uno: David Bulbring in seconda linea.

Le Zebre hanno battuto 34-32 i Dragons di Newport a L’Aquila. Una partita ricca di errori da entrambe le parti, con la franchigia di Parma che segna molto ma che incassa anche troppi punti, che non può prescindere dai suoi titolarissimi. La tipica gara delle Zebre in questo 2017/2018. Bene la vittoria, ci mancherebbe, però non si può non sottolineare che i Dragons (che non sono esattamente una corazzata: 20 punti in classifica, due gare vinte due pareggiate e 16 perse in stagione, 370 punti marcati e 639 incassati. Solo i Kings hanno fatto peggio finora) sabato pomeriggio hanno schierato ben 10 U21. Gli U23, tra campo e panchina erano 13 su 23. Le Zebre invece tra trequarti e mediani schieravano una possibilissima formazione dell’Italia all’ultimo Sei Nazioni, con la sola esclusione di Venditti.
Anche qui ci ripetiamo: bene la vittoria, però viene da dire che le Zebre hanno fatto quello che dovevano fare, con qualche fatica di troppo.
Che si vinca o che si perda è fondamentale mantenere la mente lucida e i piedi ben piantati per terra, dare il giusto valore alle partite e ai loro risultati. Se non lo si fa non si crescerà mai davvero, o quantomeno si dilatano a dismisura i tempi. E direi che sotto questo aspetto abbiamo già dato: testa bassa e pedalare e il momento davvero storico, quello che ricorderemo per sempre, prima o poi arriverà. Non aspettiamo davvero altro.

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24 pensieri su “Per Treviso e Zebre due vittorie “storiche”. Ora però piedi per terra per togliere quelle virgolette”

  1. Tutto giusto, ma c’è anche un punto di vista leggermente diverso ( e tu lo accenni appena).
    Nessuno credo si stia montando la testa, nessuno credo si nasconda il fatto che tra Leinster versione Champions e Lenister Pro14 ci sia differenza.
    Resta il fatto che il Leinster versione Pro14 al Benetton , a Dublino, in altre stagione ne avrebbe cmq dati dai 30 ai 40 di punti, bisogna ricordare anche che Carbery è la riserva, si ma di Sexy in ed in Irlanda viene giudicato un ottimo giocatore, come d’altronde tutti i giocatori scesi in campo sabato sera.
    Il Leinster spesso non schiera la formazione tipo in Pro14 ma mi pare che il suo lo stia facendo cmq egregiamente.
    Il Benetton non è e non può essere all’altezza delle “corazzate” europee quando queste giocano al completo, ci mancherebbe altro. Ci sono anni di investimenti, di sviluppo e cultura sportiva a dividerci.
    Il Benetton è però l’unica squadra italiana, compresa la Nazionale, che può proprio x storia ed organizzazione avere considerazione a livello europeo.
    Sono stati persi, in maniera scandalosa, anni importanti. Almeno adesso vediamo di far continuare questa indiscutibile crescita.
    Al rugby italiano serve una squadra che faccia da traino e non può essere la Nazionale che può soltanto essere la punta di un movimento.
    Una stagione di club (o franchigia), anzi più stagioni, di risultati importanti attira attenzione mediatica, abitua i giocatori ad avere una mentalità vincente e killer instinct.
    Ricordiamoci sempre che non è stata la Nazionale dei vari Dominguez, Troncon etc etc a portare benefici ai Clubs ma il contrario, erano le squadre come Benetton e Milano ad avere giocatori abituati a vincere ed a farsi anche rispettare in Europa.
    Quindi Grande Benetton .

    1. Mi viene sempre da ridere quando si parla di Dogi… non esiste un’altra realtà che ad oggi abbia costruito e fatto tanto e bene quanto Benetton Treviso

  2. Vorrei fare una piccola polemica.
    Le due vittorie stentate di TV e Zebre contro i gallesi testimoniano quanto sia necessario che le due celtiche abbiano la loro accademia nel loro salotto bello anziché giocare in serie A.
    Basta sprecare gli € per le prime quattro.

  3. Buongiorno Paolo.
    Perdonami, ma resto dell’idea che tu abbia un’idea contorta di quello che, soprattutto per giocatori, allenatori e financo ds/gm, e’ il significato intimo e profondo di una vittoria.
    Ancor più se e’ “storica”.

  4. E’ chiaro Paolo che se Leinster avesse messo la squadra “buona” le avremmo prese di brutto. Un po come contro Tolone, Scarlets e Bath quando hanno giocato contro treviso in coppa. All’inizio sono stati sorpresi e poi hanno messo in chiaro le cose.
    Treviso nn è a questi livelli, ma ad oggi (e domani si spera meglio) se queste squadre schierano le formazioni B le prendono. Devono schierare le formazioni A2.
    Tra l’altro in casa Leinster quest’anno non ha mai perso e non credo abbia sempre messo le prime scelte.
    Quindi il succo del tuo discorso credo che a treviso (società staff e giocatori) sia ben chiaro. Devono alzare l’alticella il prossimo anno. Cosa non semplice e che la volta scorsa è stato disastroso con quell’annata. Ma credo che anche questo a treviso lo sappiano bene.
    Unico appunto: ma facci godere quando ci una bella figa…

  5. Mah! Le cose che hai detto sono tutte giuste, ma oggi mi sembra si voglia andare a cercare il pelo nell’uovo, solo per il gusto di criticare. Leinster non ha messo la formazione titolare? E chissene! È tutto l’anno che gli irlandesi giocano il Pro14 con le riserve e comunque nessuno era riuscito a batterli in casa loro da 2 anni a questa parte, vorrà pur dire qualcosa? In quanto alle Zebre per me è un miracolo che con la rosa che si ritrovano siano riusciti a portare 5 vittorie a casa visto che oggi, tra infortunati e impresentabili, fanno fatica a mettere in campo un 15 di livello. Queste vittorie non cancellano di sicuro i numerosi problemi che il movimento ha, ma per una settimana facci godere in pace, visto che nessuno mi pare si faccia chissà quale illusione.

  6. PRO MEMORIA le Zebre 5 vittorie le hanno già ottenute e per di più con 2 allenatori “no buoni pe regbi”
    https://www.onrugby.it/classifica/pro-14/2014

    Se il Benetton potesse battere il Leinster A allora l’Italia potrebbe battere l’Irlanda, visto che il Leinster da 15-20 giocatori alla nazionale irlandese e ha degli stranieri (Nacewa, Lowe, Fardy) che troverebbero spazo in nazionale.
    Il giorno che Munster, Scarlet, Glasgow e Leinster non si potranno più permettere di giocare con le squadre “B” contro le italiane e in generale contro le squadre di bassa classifica, quel giorno il PRO14 sarà diventato un campionato competitivo come quello francese e quello inglese

  7. Certo che come sappiamo sminuirci noi italiani…questa volta condivido poco il post di PW, se non per l’idea di gettare l’acqua sul fuoco. E’ indiscutibile, Leinster aveva gli occhi ben fissati sul weekend successivo e infatti non ha messo in campo la formazione migliore. Resta il fatto che, a casa loro, né i Dragons né tanto meno Leinster o qualunque altra squadra ha intenzione di mettere in conto di perdere (altro conto è se si va in trasferta…vedi gli Scarlets sabato). Se queste sono considerazioni soggettive, che potete valutare come volete, allora mi sono ricordato del derby Munster v. Leinster di quest’anno (26 dicembre). Ora, Munster v. Leinster è un derby sentitissimo: ad arbitrarlo era stato chiamato Nigel Owens e Munster aveva schierato, fra gli altri, Conor Murray, CJ Stander, Peter O’Mahoney, Jean Kleyn, Stephen Archer, Dave Kilcoyne e Ian Keatley. Però Leinster vinse l’incontro e anche in maniera netta (34-24); fra i partenti, Larmour, Daly, O’Loughlin, Gibson-Park, Murphy e McGrath erano partenti sabato contro Treviso. Certo, mancavano Lowe, Henshaw, Byrne, Conan, Leavy e Toner; però a completare la prima linea sabato c’erano Porter e Strauss e in terza Deegan e Sean O’Brien. Solo la seconda linea Nagle – Molony era composta solo da seconde scelte senza troppa esperienza. per cui… d’accordo non era il Leinster da semifinale di Champions’ Cup, però finora in casa Leinster aveva vinto 37-9 con Cardiff, 21-13 con Edimburgo, 23-17 con Munster, 54-10 con i Dragons, 21-18 con Connacht, 38-7 con Ulster, 20-13 con gli Scarlets, 64-7 con i Kings, 41-6 con le Zebre. @Try non è per nulla come dici tu quanto alla Champions Cup di Treviso: Bath ha stravinto al ritorno quando era già eliminato, mentre all’andata sudò 23-0 (ricordo bene quel match di occasioni sprecate) con due mete; Tolone vinse a tempo scaduto 30-29 schierando la migliore formazione, mentre alla Rade era ormai Treviso che non aveva nulla da fare; senza dubbio gli Scarlets affrontarono la gara a Treviso con ben altro cipiglio, dal momento che erano tornati in gioco grazie alla divisione della posta tra Bath e Tolone.

  8. Paolo non ha bisogno di avvocati difensori, ma penso che il senso della articolo fosse un altro..come lo interpreto io, penso che non ci si debba cullare sulle vittorie storiche, che possa essere la Benetton a Dublino o l U18 contro gli inglesi, per stoppare o ritardare certe riforme di cui il nostro rugby ha bisogno necessariamente..lo dice oggi anche Crowley con la storia dell’ Accademia legata a Treviso.
    Quanto al risultato sportivo, la vittoria di Dublino, come quella contro gli Scarlets conferma che Treviso è una squadra ch non va sottovalutata mai, nè in casa tantomeno in trasferta, perché cmq se da una parte c erano le riserve di Leinster, dall’ altra il pack della nazionale italiana….
    Quanto alla trasferta degli Scarlets ad Edimburgo, c’è poco da dire, i giovani devono crescere e imparare da queste partite…adesso settimana di fuoco in preparazione della semifinale.

  9. Vincere fa bene. E’ un fatto abbastanza evidente. Può anche far male, se ci si monta la testa. La vittoria di TV a Dublino è un piccolo ma importante mattoncino nel processo di crescita mentale, perché i giocatori e lo staff possono vivere qualche ora positiva e iniziare a capire a che punto si è arrivati; i tifosi finalmente respirano e possono dire “io c’ero!”, oppure, come nel mio piccolo, “l’ho vita in streaming!”. Le 11 vittorie magari aiutano a dare visibilità, a Treviso certo, ma anche a tutto il movimento: non si è visto molto nei media, purtroppo, ma lì abbiamo da recuperare anni di abbandono. Vedi mai che arriva qualche sponsorino? Bho, comunque se perdiamo e basta gli sponsor non c’è nemmeno la speranza di avvicinarli. Anche qui abbiamo da recuperare… Una rondine non fa primavera come una vittoria a Dublino o una vittoria dell’Italia contro il SAF non rende il rugby italiano meglio di quel che vediamo di solito, però è meglio di niente. E la vittoria a Dublino non è una rondine solitaria, ma certifica un processo di crescita che, tra molti alti e bassi, quest’anno si è visto. Bisogna iniziare a vincere, anche in Pro14, perché è lì che si mettono le basi per dare credibilità al movimento e dare linfa, con giocatori maturi, anche alla Nazionale. Ora come ora non c’è altra strada.
    La Scozia ha iniziato un percorso di rinascita che quest’anno li ha portati a essere considerati, magari imprudentemente, papabili per la vittoria al 6N. Non è andata bene, ma intanto hanno affondato gli inglesi. E la rinascita è nata nel Pro12/14. Quest’anno, per la prima volta, tutte e due le franchige scozzesi sono nei piani alti della classifica e aspirano alla post-season.
    Per Treviso il difficile inzia adesso: riuscire a confermare quanto si è visto di buono e magari migliorare. Certo che l’accademia aTreviso aiuterebbe non poco…
    E poi recuperare le Zebre per farle avvicinare perché “du gust is megl che uan”.

  10. Seconda squadra? Gazzi loro! Vogliono fare i fenomeni ? Gazzi loro! Qualche tempo fa ke avremmo prese anche dalla terza squadra, quindi va bene così: abbiamo sempre detto di non essere al loro livello,quindi quando facciamo qualche piccolo progresso è bene sottolinearlo e godere!
    Cosa si vuole che tra l’oggi al domani si passa dal prenderne 40 a vincerle di 60.
    I piccoli progressi sono questi.
    Zebre: i nazionali sono alla frutta..stanchissimi.per me hanno fatto una stagione ottima! Ricordiamoci da dove sono partiti..e ricordiamoci anche le parole di Bradley: ripartire per la prossima stagione con una campagna acquisti decente

  11. Posso essere parzialmente in accordo: sottolineare che gli avversari erano in formazione B serve a capire la loro consistenza, comunque gli anni scorsi, con le stesse formazioni, le prendavamo, e di brutto.
    Rispetto agli anni scorsi però noto alcune cose, che vanno evidenziate, almeno per la Benetton:
    1. la squadra finalmente è completa, ha molti giovani, che giocano, e non stranieri “inutili”,
    2. la squadra ha prospettiva (vedi riconferme) e ha un gioco, che porta avanti per tutta la partita,
    3. c’è più attenzione in tutti, vedi (tocco ferro), la minor incisività per gli infortuni
    4. i miglioramenti nei giovani sono apprezzabili, uno per tutti Allan, che ha acquistato mentalità e fisico

    1. mi permetto:
      stranieri inutili non se ne sono visti tantissimi a Treviso negli ultimi anni. Certo, qualche Naudè, si è perso la scommessa Tagi che purtroppo è veramente logoro, ma sono arrivati anche onestissimi lavoratori come Paulo e gente come Hayward.
      D’accordissimo sulla prospettiva, ma passami la battuta sul gioco portato avanti tutta la partita: la dozzina di infartati ancora ricoverati dopo Kings e Dragons potrebbero avere da ridire. Scherzi a parte è bello vedere che la qualità del gioco è andata in crescendo, infatti da tempo non si leggono inviti alla defenestrazione di Galon.
      Di infortuni ce ne sono stati comunque parecchi, pensiamo a Esposito, Gega, Makelara, a Riccioni che pare abbia perso una stagione per le complicanze di un menisco. Evito dietrologie a riguardo di questo ragazzo, ma chi ha buona memoria potrebbe farsi qualche domanda. Eppure la profondità della rosa ha sopperito e la società è stata brava a portare a casa gente come Baravalle Faiva e Ioane.
      Allan mi sembra stia tornando brillante e sicuro come ai tempi del suo esordio in nazionale, e questo è già grasso che cola.

      Rispondendo all’articolo, non è (solo) della vittoria di Dublino che ci si deve raleggrare, ma dello storico cambiamento di passo della società benetton Treviso

  12. La cosa che più mi ha fatto piacere della partita di sabato é stato l’ultimo periodo. Eravamo sopra di 2, ma non abbiamo più fatto vedere loro la nostra metà campo. Lo stesso é successo nel finale con Dragons (sia in casa, sia fuori) e con Kings. Questo, anche poco tempo fa, non accadeva. C’era quella paura di vincere che adesso non c’è più. Per me questo, per lo standard del rugby italiano, é un enorme passo avanti.
    Si sta costruendo una mentalità vincente. Per questo la vittoria a Dublino, anche se con il Leinster B, ha un grande valore: i giocatori iniziano a pensare che se hanno vinto lì, allora possono vincere ovunque.

  13. Non tutti hanno i piedi ben piantati per terra, ma diamo il giusto valore ai risultati.
    1) Il Benetton sta raggiungendo gli obiettivi (ottimistici) che si era prefissato ad inizio stagione
    2) ha fatto una buona champions cup (facendo sudare squadre quando tutto era ancora da scrivere)
    3) può classificarsi tra il 7 e il 9 posto in PRO14 ed è quasi in pareggio come differenza punti
    4) ha competizione in tutti i ruoli (mi piacerebbe un po’ di gioventù a mm)
    5) ha tanti giovani e italiani (o italieni tipo Negri)
    6) ha battuto il Leinster a Dublino
    molto di più quest’anno non si poteva chiedere, se non posso gioire adesso, quando lo posso fare?

    Capitolo Zebre
    Come già ricordato i cugini di campagna Cavinato/Casellato avevano ottenuto risultati simili (5 vittorie e 2 pareggi nel 2014) esprimendo anche un gioco discreto (a mia memoria); però c’è grande gioia e Bradley viene invocato come il nuovo messia; questo perchè tra il 2014 e il 2018 c’è stato l’intervento FIR e la mitica privatizzazione dei 297mila euro (si perchè la colletta per 300mila era fallita ma a nessuno era parso un segnale di allarme)
    Per certi versi mi sembra la gioia di uno che ricomincia a camminare dopo un grave incidente stradale, con l’amarezza che se quella sera non si beveva tre bottiglie di vodka forse non si sarebbe mai piantato contro un albero

    1. E se facesse 6 o 7 vittorie?
      Cmq sabato è stato un bel giorno per il ns rugby.
      Speriamo in un futuro migliore per tutte e tre le squadre!🌹🌹

    2. d’accordo su tutta la linea…
      inammissibile che i nazionali zebrati siano stati spremuti più di quanto sarebbe successo loro giocando all’estero…
      stiamo sputtanando milioni di euro ogni anno sull’altare di questo torneo al fine di salvaguardare la nazionale, che partecipando al 6N è la nostra gallina dalle uova d’oro che altre federazioni ci invidiano…
      non lo facciamo per arrivare coi giocatori contati e seduti a terra peggio di quando mezza nazionale giocava nel super10 e l’altra metà lavorava all’estero (e i giocatori venivano schierati anche nelle settimane di riposo del 6n)…
      la FIR ha il dovere di rinforzare adeguatamente le zebre o cedere la licenza perché buttare i soldi in questo modo non ha alcun senso…

  14. Godiamoci il momento (finalmente.. . . .) ma restando con i piedi ben piantati per terra, senza dimenticarci degli annosi e irrisolti problemi. . . .
    Intanto il vento sta cambiando: s’odono in lontananza i primi rumori di battaglia (finalmente . . . . )

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