La Buttiga del rugby: il dopo test-match e altro ancora

Gli inglesi e gli americani la chiamano slackness, un qualcosa di traducibile – al di qua delle Alpi – in “fiacchezza”, ma nello slang sta pure per “cazzeggio”. Arte, quest’ultima, in cui eccellono Duccio Fumero di Rugby 1823, Marco Turchetto di RugbytoItaly e il sottoscritto. I tre si sono riuniti nella piccola ma accogliente Buttiga Beer Room di via Paolo Sarpi in quel di Milano per fare un po’ il punto della situazione ovale dopo i test-match. Ovviamente a modo molto loro/nostro. Dietro la cinepresa (ma quale cinepresa… è uno smartphone!) l’imprescindibile ragazza-regista.
Buon Sant’Ambrogio e buon ponte a tutti, che qui si chiude bottega fino a lunedì. Ciao.

10 pensieri riguardo “La Buttiga del rugby: il dopo test-match e altro ancora”

    1. Mica tanto..nessun ABs o ex ABs vestirà la maglia di Tonga, Samoa o Fiji in Giappone..inoltre non “si poteva o doveva battere” l’ Argentina, giocano coi più forti al mondo, hanno giocatori più forti, sono di livello superiore e l’ han dimostrato con l’ Italia pur non giocando bene..
      quanto all’ Italia c’è stato rinnovamento, tanti giovani interessanti, Licata e Minozzi su tutti, l’ esordio di Hayward e McKinley e finalmente segnali di ripresa e crescita..
      nel paragone con l’ Irlanda aggiungerei che nei ultimi anni equiparano più di noi..con fior di quattrini spesi!

      1. Non penso che il contratto di McKinley si avvici manco lontanamente a quello di Bundee Aki per esempio..

      2. Resta il fatto gente per arrivare a quel livello hanno equiparato e tanto pure..
        nonostante questo non hanno mai superato i quarti a un mondiale..magari ci riusciranno il prossimo..

  1. Dai Paolino, mica avrai la sbornia triste? Non siamo così malaccio, in giro per il web contro fiji ci davano sconfitti

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