Test-match: fatta l’Italia per sabato contro Fiji, dentro Hayward. Tanti i giovani

ph. Fotosportit/FIR

Il ct della nazionale azzurra Conor’O’Shea ha fatto le sue scelte. Annunciato il XV titolare dell’Italia che sabato a catania affronta Fiji nel primo impegno del trittico novembrino (Argentina e Sudafrica le altre due sfide). Hayward è estremo, Canna-Violi in cabina di regia, pack di marca Benetton e trequarti che vestono il bianconero delle Zebre. Il comunicato FIR:

Conor O’Shea, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha ufficializzato oggi la formazione che sabato 11 novembre alle ore 15.00 allo Stadio “Angelo Massimino” di Catania affronterà le Fiji nel primo Crédit Agricole Cariparma Test Match dell’autunno 2017.

L’incontro sarà trasmesso in diretta da DMAX canale 52, con diretta a partire dalle ore 14.15: prepartita affidato a Daniele Piervincenzi, telecronaca e commento tecnico di Antonio Raimondi e Vittorio Munari.

Per il dodicesimo scontro diretto tra gli Azzurri e i guerrieri del Pacificio del Sud il tecnico irlandese punta su un pacchetto di mischia targato Benetton Rugby e su una linea arretrata marchiata Zebre Rugby Club, con quattro dei cinque esordienti in rosa inseriti nella lista dei ventitré.

Jayden Hayward, equiparato neozelandese della Benetton, è l’unico dei giocatori alla prima apparizione internazionale inserito nel XV titolare con la maglia numero quindici di estremo: insieme a lui, nel triangolo allargato, l’ala dei Warriors scozzesi Leonardo Sarto e Mattia Bellini, che torna in azzurro dopo oltre un anno e mezzo di assenza a seguito della ricostruzione del legamento crociato infortunato a Cardiff nell’ultimo turno del 6 Nazioni 2016. Inedita per la Nazionale, ma non per le Zebre, la coppia di centri dove il capitano bianconero Tommaso Castello, al terzo cap della carriera – il primo in un test interno – divide il centro del campo con il compagno Tommaso Boni.

Bianconera anche la linea mediana, dove O’Shea si affida all’affiatamento tra il numero dieci Carlo Canna ed il mediano di mischia Marcello Violi, a sua volta al debutto da titolare in un test-match davanti al pubblico di casa.

La terza linea è il reparto di maggiore esperienza, con capitan Parisse  – al cap numero centoventisette – affiancato dal veterano Francesco Minto e da Braam Steyn, mentre in seconda il CT conferma la coppia di Leoni Budd-Fuser, ampiamente collaudata durante il tour estivo e dall’esperienza in Guinness PRO14.

Conferme anche in prima linea dove, dopo aver dominato Fiji ed Australia in giugno, partono titolari Ferrari a destra, Lovotti – unica Zebra del pack – a sinistra e Bigi come tallonatore.

In panchina l’esperienza di Ghiraldini come tallonatore, del pilone Chistolini e di Gori, pronto a sostituire Violi a gara in corso, va a braccetto con la voglia di confermarsi di alcuni giovani visti per la prima volta al tour – il pilone Zani, la seconda linea Lazzaroni – e con quella di  mettersi in mostra di tre esordienti: il baby del gruppo Giovanni Licata, flanker ed unico siciliano del gruppo, l’utility back Matteo Minozzi ed il mediano d’apertura Ian McKinley che, in caso di esordio, diverrebbe il primo atleta a scendere in campo in un test-match utilizzando speciali occhiali protettivi.

La formazione scelta da O’Shea per la gara di sabato vede una media-presenze di 20 caps per il XV titolare ed un’età media di 26 anni. Maggiore esperienza tra gli avanti (28 anni e 28 caps di media), più giovane la linea arretrata con un’età media di 25 anni e una media/presenze di 10. Il pacchetto di mischia titolare sfiora i 900 chili, la prima linea azzurra supera i 330.

Il bilancio degli scontri diretti tra Italia e Fiji vede gli isolani avanti per 6-5 dopo l’ultimo scontro diretto vinto per 22-19 a Suva, secondo successo consecutivo del XV figiano sull’Italia il cui ultimo successo sulla formazione del Pacifico è datato 16 novembre 2013: quel giorno gli Azzurri si imposero per 37-31.

Questa la formazione dell’Italia per il test di sabato:
15 Jayden HAYWARD (Benetton Rugby, esordiente)
14 Leonardo SARTO (Glasgow Warriors, 32 caps)*
13 Tommaso BONI (Zebre Rugby Club, 5 caps)*
12 Tommaso CASTELLO (Zebre Rugby Club, 2 caps)
11 Mattia BELLINI (Zebre Rugby Club, 5 caps)*
10 Carlo CANNA (Zebre Rugby Club, 22 caps)
9 Marcello VIOLI (Zebre Rugby Club, 5 caps)*
8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 126 caps) – capitano
7 Abraham STEYN (Benetton Rugby, 14 caps)
6 Francesco MINTO (Benetton Rugby, 36 caps)
5 Dean BUDD (Benetton Rugby, 3 caps)
4 Marco FUSER (Benetton Rugby, 24 caps)*
3 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 5 caps)
2 Luca BIGI (Benetton Rugby, 3 caps)
1 Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby Club, 17 caps)*

a disposizione
16 Leonardo GHIRALDINI (Stade Toulosain, 86 caps)

17 Federico ZANI (Benetton Rugby, 3 caps)
18 Dario CHISTOLINI (Zebre Rugby Club, 18 caps)
19 Marco LAZZARONI (Benetton Rugby, 1 cap)*
20 Giovanni LICATA (Fiamme Oro Rugby, esordiente)* 
21 Edoardo GORI (Benetton Rugby, 63 caps)*
22 Ian MCKINLEY (Benetton Rugby, esordiente)
23 Matteo MINOZZI (Zebre Rugby Club, esordiente)*

*è/è stato membro dell’Accademia FIR “Ivan Francescato” 

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11 pensieri su “Test-match: fatta l’Italia per sabato contro Fiji, dentro Hayward. Tanti i giovani”

  1. “A volte le scelte facili non sono quelle giuste” , bhè possiamo dire che questa volta non è andata così : avanti Benetton e 3/4 Zebre ( più o meno ) e finita lì, facile facile 🙂
    Personalmente avrei visto bene Licata già nel XV e Gianmarioli nei XXIII ma nessun problema anche perchè le partite sono 3 e non solo una.
    L’unica cosa importante era capire dove metteva Hayward ( doppio play o estremo per capire la scelta di gioco ) e ammetto che sono felice della scelta che ha fatto.

  2. si parte con i 2 centri convenzionali ed Hayward la dietro a metter ordine….posso vantarmi dicendo che avrei fatto lo stesso per la prima partita 🙂
    e poi aspetto di vedere Minozzi in azzurro…

  3. Mi sembra una formazione equilibrata, COS è rimasto coi piedi per terra…
    Hayward estremo era dovuto, bene anche la scelta Bellini-Sarto, Minozzi avrà tempo e spazio…
    Bigi immagino sia dovuto a situazioni fisiche di Ghiraldini, buono che Licata entri a partita in corso.
    Dai, speriamo bene!

  4. Solo alcune ( ultime) considerazioni.
    1) Boni e Bellini sono stati portati in nazionale da Brunel. Quindi anche Brunel era in grado di vedere la qualità quando c’era.
    2) Rispetto a Brunel ( Mallet, ecc.) è il clima di competizione vera e di collaborazione garantito da un manager professionista e professionale alla guida tecnica della federazione, che è cambiato.
    3) Oggi le franchige hanno tecnici pagati dalla Federazione ( escluso Crowley) oltre al 65% del budget, quindi il DOR della stessa è nella condizione ottimale per “pretendere” collaborazione e impegno comune. O’Shea ha l’autorità tecnica e il carisma per poterlo fare.
    3) Purtroppo per capire cosa stava succedendo, Blogger e utenti degli stessi ( tranne pochissime e rare eccezioni) ci hanno messo 18 mesi, per dire della capacità di comprensione della realtà. Basta leggere commenti e articoli del dopo giugno.
    4) E’ vero oggi c’è ottimismo superiore al lecito , ma il clima e l’ambiente sono cambiati e la fiducia non è soltanto relativa alle capacità di Minozzi, Gianmarioli e Bellini, ma al fatto che si ha l’impressione di essere in un “sistema” con regole sportive e tecniche riconoscibili e non in un sistema senza testa pensante che vive alla giornata.
    5) Stendo un velo pietoso sui “…è ciò che vado dicendo da anni…” perchè se questa affermazione avesse un minimo di fondamento, l’interesse verso O’Shea avrebbe dovuto nascere nella primavera del 2016, mentre è stato un tema totalmente assente nella campagna elettorale dell’autunno del 2016 e per mesi su tutti i blog ( questo compreso) si è ironizzato prima sul termine “DOR” , poi sul termine “FIT”
    Detto questo, spero che Licata scenda in campo a Catania. Lui e Canna possono essere i testimonials di una spinta del Sud, alle porte rugby che “conta”.

    1. Posto che quasi nessuno mi sembra abbia pensato che JB da vincitore del TOP14 e promesso messia del rebbi azzurro fosse diventato un brocco nel giro di due anni, allora che cosa non ha funzionato?

      Come mai non è stato messo nelle migliori condizioni per lavorare?

      Perchè alla fine sembrava un ragioniere, piccolo notaio di provincia e depresso che faceva il compitino?

      E soprattutto, di chi sono le responsabilità (oltre quelle oggettive di JB stesso)?

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