O’Shea alla guida del carrozzone Italia: sicuri che stiamo mettendo le cose nell’ordine giusto?

Un tecnico che è molto più di un semplice ct: questa cosa la stiamo dicendo tutti da mesi. Una definizione corretta, ma omettiamo un importante aspetto della questione

L’articolo si intitola “Italrugby: non disturbate il conducente” e lo ha pubblicato ieri Rugby 1823 (lo potete leggere per intero qui). Duccio Fumero ricorda che un anno fa Conor O’Shea veniva presentato ufficialmente alla stampa e che si era subito percepito che il suo arrivo era molto più di un semplice cambio della guardia sulla panchina azzurra:

“A differenza di chi l’ha preceduto, infatti, O’Shea ha un appeal diverso, ha una visione più da manager che da ct, ha una capacità comunicativa – con giocatori, staff e anche stampa – che mancava dai tempi di John Kirwan. E, come l’ex All Blacks, a differenza di chi è arrivato dopo ha ancora molta fame, sa che quello azzurro è un trampolino di lancio verso il futuro e non una comoda pensione”.

Poi la chiusa:
Non si fanno miracoli, lo ha detto e ripetuto più volte Conor e ha ragione. I problemi alla base; il gap tra l’Eccellenza e l’alto livello; i limiti delle celtiche da in punto di vista tecnico, tattico, atletico e dirigenziale; senza dimenticare i troppi limiti dirigenziali federali; sono tutti fardelli che un ct non può eliminare in un anno. Serve tempo, serve carta bianca e serve pazienza.
Sono passati 12 mesi da quando Conor O’Shea è arrivato a Milano e ha preso in mano il timone azzurro. Ora il conducente no va disturbato e va fatto lavorare. In campo, ma anche fuori. 

Tutto giusto, tutto corretto. C’è però un assunto iniziale che non viene quasi mai rilevato quando si parla di questo “nuovo corso”, ovvero se può essere uno straniero che del nostro movimento conosce inevitabilmente poco o nulla a risollevare il nostro rugby. O’Shea fino a un anno fa non sapeva quasi nulla dell’Ovalia italiana, in questo suo primo anno ha viaggiato in lungo e in largo dalle Alpi alla Sicilia ma nonostante il suo innegabile impegno non può essere ancora andato più di tanto in profondità.
Fondamentali in questa fase sono perciò le persone che per forza di cose gli hanno dato la direzione iniziale, una sorta di imprimatur italiano, che gli hanno spiegato caratteristiche e magagne del nostro movimento. Lo devo dire per forza? Si tratta delle stesse persone che hanno portato il nostro rugby nella grama situazione in cui si trova oggi e che sostanzialmente gestiscono la palla ovale da tanti, tanti anni.

Faccio un paragone calcistico: Massimiliano Allegri è un bravissimo allenatore che ha potuto mettere a frutto il suo talento e le sue idee e in seconda battuta ottenere risultati importanti perché alla Juventus ha trovato una condizione societaria ideale, capace di sostenerlo e metterlo nelle condizioni migliori di lavorare. Se quello stesso allenatore fosse capitato in una realtà diversa, molto meno efficace e preparata e strutturata, come sarebbero andate le cose? Magari il paragone è un po’ forzato – nemmeno troppo secondo me – ma rende l’idea.
Le persone che ci hanno portato al punto in cui siamo hanno fatto una scelta coraggiosa e davvero poco in linea con la loro storia, una scelta che piace un po’ a tutti (me compreso) ma se i motivi per cui si sono mossi in quella direzione fossero quelli sbagliati? Dice: non importa, quello che conta è che l’abbiano fatto. Ni, perché quanto sono disposti a sostenerla se i risultati continuassero ad essere molto negativi come quest’anno (cosa poi non così improbabile)? Io qualche dubbio ce l’ho.
Un allenatore straniero va benissimo, direi che è persino necessario (anche se l’esempio Argentina ci dice che non è affatto detto che debba essere per forza così), ma non può essere lui a guidare tutto il carrozzone. Non ci servono né eroi che ci salvano e nemmeno parafulmini in caso di – ennesimo – disastro. Servono persone giuste, al posto giusto all’interno di una struttura preparata, ben organizzata. Avere solo un paio di questi requisiti non basta.

54 pensieri su “O’Shea alla guida del carrozzone Italia: sicuri che stiamo mettendo le cose nell’ordine giusto?”

    1. Concordo!
      A parte che alcune voci parlarono di “commissariamento” FIR prima del suo arrivo, suo e di Catt ( federazione inglese…) per salvare il salvabile vista l’inadempienza e incompetenza del conducente attuale… ( prima di sbatterci fuori…).
      In ogni caso, così non fosse, è comunque usato come “paravento” sempre dai soliti soggetti…
      Comunque sia, non può essere l’allenatore a gestire un movimento, fare i tour di rappresentanza, tenere i contatti… perchè poi rischia di non essere più lucido per il suo compito principale, e finisce per intestardirsi con i Panico e e convocare i Luus ( riserva in Eccellenza…), e il risultato per ora è il peggior VI Nazioni di sempre, vedremo cosa porta il tour…

  1. D’accordo sull’idea di fondo, ma io credo che, come nel caso di Crowley al Benetton, sono necessari 2/3 anni di lavoro per valutare lucidamente. Non ho mai creduto che O’Shea fosse il salvatore della patria, però c’è da riconoscere che una serie di passi importanti stanno venendo fatti. E’ stato fatto, correttamente, il nome di Allegri, ma restando nel contesto, prima di Allegri (e Conte) ci sono stati i vari Ferrara, Ranieri, Del Neri, ecc. ecc. Girando ancora il discorso: a livello celtico ed europeo i nodi stanno cominciando a venire al pettine in termini di risultati e quindi di ricavi. Che la federazione sia gestita da dei dilettanti (in termini di management) è sotto gli occhi di tutti, ma con l’acqua così alla gola o si portano dei risultati oppure lo stesso carrozzone salta…

  2. Valutando i fatti , non le intenzioni o le speranze, O’Shea ha la peggiore performance di tutti i coach recenti della nazionale.
    Si criticava Brunel per la gestione delle partite, qui abbiamo visto un insistere quasi autistico sulle stesse tattiche di gioco non produttive , ed infatti sono arrivate le peggiori disfatte della storia recente.
    Finora manca completamente qualsiasi intervento sul vero problema italiano , la produzione di giocatori, nè sulla causa principale la competitività a tutti i livelli dei campionati .

    Finora la parte comunicazione è quello che ha dato, per i risultati o almeno una diversa impostazione dobbiamo ancora aspettare dopo un anno.

  3. Ciao Paolo, articoli interessanti sia il tuo che quello di Duccio. Tu so gia’ di attirerai le ire di qualcuno 🙂

    La tua domanda e’ interessante, e per me lo e’ anche perche’ a quasi ormai un anno di distanza, se si guarda l’organigramma Fir, alcune persone, quelle che hanno guidato la aprte tecnica del movimento a questo punto risultano ancora fermi nelle posizioni precedenti.

    Qualcuno so gia’ dira’ “ma non e’ aggionrato” e sti gran cazzi rispondo io! Primo non aggionrare il proprio organigramma sul proprio sito non mi pare una cosa sensata, soprattuto per una federazione con il giro di soldi Fir…un minimo di professionalita’, ma prorpio la base!
    Ma la vera domanda non e’ neanche quella e’: queste persone che hanno fallito su tutta la linea sono ancora in Federazione? Si o No? Se si in che ruolo? Dove si inseriscono nell’organigramma rispetto ai designati “salvatori della patria” O’Shea ed Aboud? Sopra, sotto, a fianco? Il Professor Insostituibile che fa ora? Ciop e’ passato al marketing o?

    Va benissimo che l’incipit iniziale sia dato da chi c’era, magari c’e’ stata l’umilta’ di dire “abbiamo scazzato, aiutateci perche’ non sappiamo come uscirne”, sono convinto che uno come COS ha preso le informazioni e le ha rivistate dopo aver toccato con mano le cose, pero’ il punto vero per me e’ capire se chi non ha prodotto risultati sia ora messo da parte o se sia ancora parte integrante del progetto.

    1. Sì, ma non lo sappiamo.
      Boh.
      Io spero, non mi pare di poter fare molto altro.
      Spero questi nuovi gestori (che però essi stessi dipendenti FIR sono), risolvino i problemi. Fra 3 anni si inizierà a vedere forse qualcosa.

      1. @xnebiax su cosa basi questa previsione dei 3 anni. Nessun intento polemico, solo per capire, magari hai conoscenza di dati o retroscena che io ignoro.

      2. Nessun dato o “retroscena”. Dico solo che ci vuole tempo per vedere quanto sarà efficiente e pervasivo il lavoro di O’Shea e i suoi assistenti.

      3. È il tempo medio per incidere pesantemente nelle dinamiche di squadra e ottenere risultati tangibili; dal fitness all’ alimentazione, alle metodologie e tecniche d’allenamento! e ovviamente poter testare diversi giocatori senza rivoluzionare il gruppo ogni anno!
        nessuno ha la bacchetta magica, si migliora solo lavorando e duramente, non a chiacchiere!
        perciò forza COS e forza ragazzi! Sempre!!!

  4. Più ancora di O’Scena singolo, mi ispirano fiducia di aria nuova e sana, tutto lo staff che lo circonda : Michele Gatto, All’Incirca, Mr Bean e, perché no, Center.
    Bastano e avanzano per confidare, nel giro del prossimo biennio, in un chiaro miglioramento.
    Per quello che riguarda il…pacioro ( acquitrino ) ” nei piani alti “, a cui fa riferimento l’articolo, non si può far altro che dimenticarsene : dalla classe politica in giù, in Italia e’ impossibile “guarirli” ed, ogni volta che si danno il cambio, e’ sempre peggio…

    1. Bisogna anche sperare che gli interventi dei suddetti scendano anche un po’ nel sottosuolo, perché se rimane tutto in superficie ogni miglioramento sarà solo momentaneo.

  5. Mah… io trovo che proprio perchè “foresto” e (sembra) non ancora impastoiato negli ingranaggi federali che può essere quello che ci aiuta a prendere (in tutti i sensi) la direzione giusta… certo poi i dirigenti (gli “italiani”) dovrebbero avere l’umiltà di imparare e proseguire…

  6. Giusta osservazione Paolo, ma credo che i cambiamenti fatti dal presidente siano frutto solo della situazione economica disastrosa dove è ha cacciato il ns movimento.
    Il rischio che ai risultati disastrosi continuativi si aggiunga anche un buco milionario difficilmente colmabile in poco tempo era evidente, quindi sono stati scelti O’Shea e Aboud per cercare di salvare il salvabile.
    Alla fine i responsabili di questa situazione sono tutti al loro posto ( per via del votificio), inamovibili e il presidente è stato addirittura rieletto. Alla fine si sta servendo del ct e lo manda in giro per Ovalia a metterci la credibilità e la faccia che lui non ha.
    Diamo a Conor tutto il tempo di cui ha bisogno perchè se non riesce a raddrizzare la barca questa volta il banco salta, lo sesso ct metta in atto tutto quello che ritiene opportuno per farlo ( ovviamente tenendo conto della situazione che si ritrova)e se lo bloccano i professori italici lasci tutto, cerino compreso!

    1. Io non ci vedo della bile, piuttosto del sano realismo, che lo può capire solo chi ha vissuto le nostre vicende degli ultimi 20/30 anni. Cambia solo il capro espiatorio da fucilare se non ci sono risultati.

    2. Nessuna bile, solo la solita amarezza nel constatare che solo da noi i responsabili dei disastri non pagano mai,anzi li promuovono.

  7. Oggi sulla Tribuna di Treviso interessante intervista ad un Benetton (uno dei figli) che conferma interesse della famiglia per il rugby e spiega dell’arrivo in Ghirada dell’Accademy il prossimo anno.
    Insomma, pare che Treviso non molli…

      1. Aggiungo : il colpo gobbo sarebbe affiancare alla triade il pensionato Luciano come Presidente FIR… allora forse in giro per le union ci va lui e abbiamo un pó di credibilità in più… un pochino eh? 😉

      2. E non hai torto, pero bisogna che il buon Luciano abbia voglia di prendersi per tempo e non 2 mesi prima delle elezioni
        In ogni caso sarebbe una figura di peso e rispettata ….
        Unico neo altro che 1,33% come conflitto

  8. Dal Sito F.I.R. .
    C’è bisogno di aggiungere altro ?
    Sì; visti i successi e i traguardi raggiunti il Direttore dell’Alto Livello è stato messo a capo dell’Are Marketing.

    AREA TECNICA
    RESPONSABILE AREA TECNICA – PRESIDENTE COMM. TECNICA FEDERALE
    Francesco ASCIONE
    francesco.ascione@federugby.it
    ctf@federugby.it 06.452131.28 06.452131.94
    …………
    ………..
    DIRETTORE ALTO LIVELLO
    Carlo CHECCHINATO
    checchianto@federugby.it 06.45213170
    UFFICIO SQUADRE NAZIONALI
    internazionale@federugby.it
    under20@federugby.it
    accademiefederali@federugby.it
    …………………….
    …………………….
    AREA MARKETING E COMMERCIALE
    DIRIGENTE
    Carlo CHECCHINATO
    checchianto@federugby.it
    ……………..
    …………….

  9. Non rompete al conducente ed ai co-conducenti. Se no e’ il meglio che possiamo permetterci, poco ci manca.

    Per il resto, lecito iniziare a lavorare adesso per il dopo Gavazzi, incluso fare campagna elettorale. Perche’ i problemi sono tanti e si vedono, incluso problemi di organigramma.

  10. È trascorso un anno dall’insediamento del duo O’Shea-Catt e dieci mesi dall’arrivo di Aboud ed è un po’ il tempo dei primi bilanci. Intanto il loro arrivo è stato speso come argomento da campagna elettorale da chi, al di là del fumo delle chiacchiere, era cosciente di dover mettere un minimo di arrosto da dare in pasto a media ed appassionati. Immediatamente è partita la litania dei “salvatori della Patria” che con la sola imposizione delle mani avrebbero redento il rugby italiano. A questa prima fase, è seguita quella del “pochi mesi non bastano”: giusto, peccato solo che nessuno si sia sbilanciato a dire quanto ne serva. Due anni? Cinque? Dieci? Nessuno lo sa, ma abbiate fede nel “radioso sol dell’avvenire”. L’irlandese, con estremo realismo, ha puntato sull’aspetto su cui era più immediato intervenire: il fitness. E qui è emerso l’ennesimo dato sconcertante del nostro sistema: non abbiamo preparatori all’altezza delle prestazioni richieste dal livello attuale dell’emisfero nord. È un dato raccontato da quanto visto al 6N, ma anche dalle nostre franchigie, solo il Benetton negli ultimi due mesi ha dato segni di lievi miglioramenti. O’Shea aveva chiesto agli azzurri di rimanere in partita il più a lungo possibile, ebbene, a parte che con l’Inghilterra, dove la Fox ha mascherato il nostro gap, nelle altre partite ciò non si è mai verificato. A certificare questa ennesima mancanza di competenze del nostro rugby l’annuncio, pochi giorni fa, dell’accordo di collaborazione con la Atkinson: non c’è settore del nostro rugby in cui ci si possa affidare ad italiani, se si vuol sperare di essere competitivi. Come se ciò non bastasse, O’Shea sta spendendo la propria credibilità e i propri legami in favore della causa azzurra nelle sedi internazionali. Chissà se si aspettava di dover estendere a tal punto i propri compiti, quando accettò l’incarico di ct della nostra nazionale. La domanda è: cosa succederà tra uno-due-tre anni, quando il macchinista avrà continuato a lavorare come un matto per far andare più veloce un treno, il cui capotreno, i cui vagoni, il cui materiale rotabile ed i cui manutentori son sempre gli stessi che i pluriennali insuccessi hanno ampiamente certificato essere incapaci di trasformare il vapore in elettrotreno??

    1. Che succede tra 3 anni? Si faranno le elezioni, ed ognuno potra’ proporre le proprie soluzioni. e speriamo si continui con qualcuno che faccia il ruolo di DoR, perche’ e’ proprio quello che ci vuole.

      1. Non era riferita alle elezioni la mia domanda.
        Il DoR va benissimo, ma se tutto attorno manca la materia prima (e non mi riferisco solo ai giocatori, ma proprio a tutto il sistema), cambia poco: credevo si capisse dal mio discorso.

      2. Giovanni invece le elezioni sono importanti. Proprio perche’ conosciamo gavazzi, sappiamo quello che puo’ e vuole fare e non penso si lberera’ dei molti pesi morti che si porta dietro. e non penso sia realistico aspettarsi che l’uomo cambi.

        Ed aggiungo un altro piano, se si continua (e non mi riferisco a te) ad attaccare la triade per colpe non loro e per parlare d’altro, si indebolisce la triade e non si scalfisce Gavazzi. diventa un tanto peggio, tanto meglio e ci si libera forse dei pochi professionisti del rugby italiano che si sono visti di recente.

      3. Se rileggi con attenzione, non solo non ho attaccato nè O’Shea nè la triade, ma ne ho addirittura elogiato il sano realismo e l’azione diplomatica che sta portando avanti.
        Qui però non possiamo continuare a renderci complici morali di coloro che voglion mettere le fette di prosiciutto innanzi agli occhi: nel giro di pochi anni son stati bruciati tre allenatori italiani, potenziali coach in divenire della nazionale. Si son visti errori marchiani o gravi carenze da parte di direttori sportivi e general manager, Si è assistito ad uscite fuori luogo di presunti dirigenti (e non mi riferisco solo al preside), si è assistito perfino a difficoltà ad organizzare viaggi di trasferimento dal sud al nord America! E in ultimo la preparazione atletica insufficiente, rispetto agli standard richiesti dal professionismo di cui facciam parte, di cui ho detto sopra. Il rugby italiano non va, non c’è alcuna sua componente che funzioni come dovrebbe e, finchè non si mette mano a ciò (o si permette al DoR di farlo, senza sconti per nessuno), potremmo avere anche mille O’Shea che poco o nulla cambierà.

      4. Giovanni, io infatti t’ho detto che non mi riferisco a te.

        pero’ non concordo su un punto. alcune cose tipo preparazione atletica, staff, scelta dei giocatori, percorso di crescita dello staff sono esattamente le cose che tocca fare al DoR.

        Su altre cose, tipo formazione invece, la vedo piu’ complessa. pero’ per quello c’e’ Aboud.

        Ovviamente devi dargli carta bianca.

      5. Carta bianca comprende anche poter congedare tecnici delle nazionali giovanili e delle accademie, se lo ritiene necessario? O deve comunque ricevere il benestare dell’Insostituibile?

  11. Oscio fa il suo e penso abbia le idee chiare. Il cambiamento strutturale forte deve farlo la FIR, con scelte politiche anche (e soprattutto) impopolari.

    1. Impopolari per chi Rabbi ?
      Vuoi dire che liberarsi di quelli che continuano a occupare scranni “a prescindere” sarebbe impopolare ?
      Io son convinto che O’Shea, Catt, Venter e Atkinson siano quanto di meglio potevamo aspettarci.
      Sono convinto pure che Aboud abbia i suoi occhi per vedere e quindi scegliere autonomamente senza dare troppo ascolto a chi, come ruolo federale, dovrebbe essere il suo referente.
      Ma non è sbagliato per nulla quello che osserva Wilhelm perché, organigramma alla mano, il “potere” è in mano ad Ascione e Checchinato e questo, se le cariche hanno un senso, è quello che f.i.r. vuole che sia.

      1. Impopolare toccare l’Eccellenza, la Coppa dell’Oio e quant’altro. Se la direzione è investire sulla competitività delle franchigie, lo status quo va toccato pesantemente. Fumero ventila anche la possibilità di una Franchigia Eccellenza nella Coppa dell’Oio al posto dei club. Non credo siano cambiamenti “popolari” per molti elettori.

      2. Ti riferisci a questo, ok.
        Tutti, nessuno escluso, hanno applaudito la scelta (meritocratica) fatta dalla EPCR per la partecipazione alla Champions.
        Per lo stesso motivo credo che nessuno oserà battere i pugni sul tavolo della presidenza f.i.r. se, risultati e formazioni alla mano, questa obiettasse che i danari della Coppa del Nonno non se li sono guadagnati.
        Se poi invece che 1 sola Franchigia ce ne fossero 2, capaci di raccogliere il meglio delle nostre partecipanti alla Continental e i danari fossero equamente divisi fra di loro sono certo che anche quei Club se ne farebbero una ragione. Di sicuro gli altri che partecipano all’eccellenza e a sto punto vedi mai che, fra le due, f.i.r. non guadagni, nel complesso, consensi . 😉

      3. Concordo Rabbi. L’Eccellenza è ancora insostenibilmente professionistica e ancora non lavora PER le franchigie del Pro12 ma in modo concorrenziale. E cambiare questo fatto da proprio noia ad alcuni come, per esempio, Zambelli, ma non solo lui.

      4. @rabbidaniel
        concordo con te.. ma è difficile che possa essere eletto un presidente che fa queste cose se nell’elezione il professionismo ha peso 0.. è + probabile che le cose cambino perchè qualcuno esternamente ce lo imponga x rimanere nel giro 6N e tier1..

  12. nell’organigramma FIR il CT è solo CT, e in ogni caso anche fosse DoR le trattative con le federazioni estere non dovrebbero competergli…
    quello che non si vuol capire è il rischio che comporta questo auto(?)commissariamento di fatto…
    nel bene e nel male siamo nelle mani (ostaggio?) di un paio di irlandesi appena paracadutati qui da noi… bravissima gente, per carità, con un curriculum onorevolissimo ed armata delle migliori intenzioni…
    immaginate però che terremoto se O’Shea si dimettesse in polemica con la FIR che non fa quello che gli chiede…
    appaltare la propria credibilità a terzi perché non se ne ha una di propria è semplicemente aberrante…

    credo che nessun imprenditore vorrebbe trovarsi nelle condizioni di aver bisogno di un suo dipendente…

    1. Ed invece e’ esattamente quello che dovrebbe fare G, che si dovrebbe fare in Italia e che si fa ovunque. ovvero affidarsi ad un manager capace.

      poi uno si puo’ criticare perche’ e’ cretino, ma non penso che che si possa criticare uno perche’ si affida a gente capace ed esperta. eppure…

      1. allora non lo investi del ruolo di CT ma di manager come hai fatto con Aboud per il settore giovanile, defenestri gli ascione e i checchinato e dici le cose come stanno chiaramente…
        in inghilterra hanno preso atto dell’errore che fecero caricando di troppe responsabilità il precedente CT ed hanno preso Jones, che deve pensare solo alla nazionale maggiore…

      2. CoS e’ un manager. Faceva il DoR nel suo lavoro precedente e lo fa anche oggi. l’hanno preso per quello. non capisco questo aspetto della critica. cioe’, non puoi criticare G perche’ e’ incapace ed allo stesso tempo criticarlo se prende uno capace per aiutarlo.

      3. Frac… “allora [lo fai] manager […], defenestri gli Ascione e i Checchinato e dici le cose come stanno chiaramente”. Ok, sarebbe bello… ma forse vuoi troppo. Bisognerebbe anche trovare dei competenti sostituti per questi due.

      4. benissimo…
        non stiamo parlando di un’azienda privata ma di un’istituzione pubblica che dovrebbe rispondere a criteri di rappresentatività e democraticità…
        se intendevi autocommissariare la federazione lo dovevi dire prima della campagna elettorale (per carità, avresti anche dovuto dire in anticipo quanto schifo facesse il bilancio….), per quanto buona norma vorrebbe che se non te la senti di guidare eviti di candidarti alla guida…

      5. Gsp io sono d’accordo sul DoR pero’ allora per prima cosa si chairsicano bene le posizioni.

        Ad oggi ufficialmente, sottolineo UFFICIALMENTE, il responsabile dell’area tecnica e presidente della commissione tecnica Fir, quindi tecnicamente sopra sia a Aboud che COS e’ ancora l’Insostituibile.

        Ciop e’ ancora Direttore dell’alto Livello (sopra COS, al suo livello…fai te, di sicuro non sotto) nonche’ titolare di un non ben chiaro ruolo nell’area marketing e commericale.

        Ad oggi questo e’ la situazione, possono chiarire se COS e Aboud hanno rimpiazzato questi signori, e se quest signori sono ancora in Fir, e se si in che ruolo?

      6. Davvero faccio fatica a seguirti. Guarda che un CEO nelle federazioni di rugby non e’ per niente una novita’. Ed una carica diversa dal presidente.

      7. “Davvero faccio fatica a seguirti. Guarda che un CEO nelle federazioni di rugby non e’ per niente una novita’. Ed una carica diversa dal presidente.” era riferito a Frac.

        Per il resto ti do pienamente ragione Stefo. pero’ io personalmente preferisco questa situazione, ovvero mettersi qualcuno competente a fianco.

      8. Io non ho nessun problema con Cos, mi sembra chiaro questo, i risultati definiranno il suo lavoro come per chiunque nel suo tipo di lavoro…e visto che moltissimi sono sicuri abbia carta bianca, avra’ anche pochi alibi in caso.

        Detto queso forse ti fraintendo na occhio che Cos non e’ un CEO che ha redponsabilita’ ben diverse da un DoR, e Cos CEO non puo’ esserlo vusto che servono competenze diverse.
        Il CEO era una posizione che Gavazzi aveva piu’ o meno promesso di creare ma non l’ha fatto.

        Ultima cosa, Ceo e DoR ci sono un po’ ovunque ma le attese da deus ex machina che risolvera’ tutto non ci sono ovunque.

    1. Domanda : ma se con Brunel la tenuta atletica dei giocatori nazionali (praticamente gli stessi , anzi ) non era al top, ma comunque molto migliore di quella mostrata in campo nel ultimo 6N , possibile che il coach no n ne abbia la responsabilità? È chiaramente stato sbagliato MOLTO, ma di autocritica non se ne vede.

    2. No, ma i virgolettati riportati, se son veri cambiano tutto “mi piacerebbe” “ci piacerebbe”……………

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